Cold Fear: recensione della versione Xbox

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Cold Fear: recensione della versione Xbox
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Pc
  • Cold Fear

    Immaginate di essere su una nave nel mare di Bering, magari nel bel mezzo di una tempesta; solo a pensare di trovarsi in questa situazione vengono già i brividi. Aggiungete poi qua e là una "spruzzatina" di creature tanto mostruose quanto intelligenti e vi troverete nel panico più totale. Bene, è proprio questo che Cold Fear, il survival-horror di casa Ubisoft, vuole suscitare in voi... Sarete pronti per affrontare questa sfida? Continuate a leggere la nostra recensione per saperlo.

    Uno sguardo di insieme...

    In questo gioco che segna l'entrata nel mercato dei survival-horror da parte di Ubisoft, ci troveremo nei panni di un agente della Guardia Costiera, Tom Hansen. Fin dai primi istanti di gioco, in cui ci ritroveremo su di una nave russa completamente in balia di una tempesta, saremo coinvolti dalla spettacolarità di Cold Fear. Dopo un breve filmato introduttivo in computer grafica (discretamente realizzato, in stile Sprinter Cell per intenderci), entreremo infatti subito nel vivo dell'azione, e ci ritroveremo a "lottare" con gli oscillamenti della nave, molto ben realizzati e che rendono l'azione molto spettacolare, soprattutto negli ambienti esterni. Il nostro compito sarà quello di riportare in salvo l'equipaggio della baleniera. Un compito questo che - ve ne renderete conto molto presto - si rivelerà essere molto arduo. L'equipaggio della baleniera è infatti stato assalito da misteriose e mostruose creature, chiamate exocelle, con le quali dovremo confrontarci molto spesso e che, oltre ovviamente a spaventarci in numerose occasioni spuntando fuori all'improvviso, ci daranno molto filo da torcere. Quasi tutte queste creature è possibile ucciderle unicamente spaccando la loro testa con un bel colpo di arma da fuoco o una pedata nel momento in cui si trovano per terra dopo averli colpito con un nostro proiettile, per distruggere la creatura parassita che sta nei loro crani. Si, avete proprio capito bene... molti dei nemici che affronterete non saranno altro che membri dell'equipaggio della baleniera contaminati da queste creature... una cosa orripilante, non credete? La trama di Cold Fear però, dopo poche ore di gioco si rivela essere abbastanza lineare, forse troppo, e cominciano a venir fuori i limiti di quest'ultima fatica targata Ubisoft e Darkworks. L'ambiente di gioco è infatti limitato esclusivamente alla nave, poco vario quindi, e ci ritroveremo spessissimo e passare dagli stessi posti (d'altronde siamo in una baleniera, mica sul Titanic!).

    Mania di Resident Evil 4...

    Per quanto riguarda il gameplay e la meccanica di gioco di Cold Fear non si può certo non notare la somiglianza con il recentissimo capolavoro Resident Evil 4. Come nel survival-horror di casa Capcom abbiamo infatti la possibilità di spostare l'inquadratura alle spalle del nostro personaggio (visuale OTS, Over The Shoulders) per mirare e sparare. Ogni qualvolta useremo il grilletto sinistro per far mettere in posizione di mira il nostro Tom Hansen, noteremo che si accenderà, oltre al mirino laser, una torcia, che si rivelerà essere molto utile soprattutto nelle stanze buie o totalmente prive di illuminazione. A differenza di Resident Evil 4 però, abbiamo la possibilità di muoverci mentre spariamo o semplicemente miriamo e durante le fasi di esplorazione abbiamo una telecamera in terza persona ad inquadrature fisse. Basta giocare per pochi minuti per rendersi conto che questa scelta fatta dai programmatori non è stata certo delle migliori. Ci ritroveremo infatti molto spesso a preferire la visuale "alla Resident Evil 4", in quanto assolutamente più comoda rispetto all'altra alternativa, ma per fare ciò dovremo tenere continuamente pressato il grilletto sinistro. Andando invece a parlare degli scontri a fuoco, c'è da dire che abbiamo molte armi a disposizione (selezionabili tramite l'uso del tasto direzionale digitale), che vanno dalla semplice pistola alla mitragliatrice, dal fucile a pompa al lanciafiamme, fino ad arrivare al fucile di precisione. Purtroppo dobbiamo anche dire che il sistema di puntamento è molto frustrante. Risulta infatti essere poco preciso, e il fatto che è possibile far fuori i nemici unicamente colpendoli alla testa rende il tutto ancora più snervante. Sempre riguardo agli scontri con i mutanti potremo sfruttare degli oggetti a nostro favore, come ad esempio sparando a degli estintori o a dei barili infiammabili per farli esplodere; l'interattività di cui parlavano gli sviluppatori è dunque limitata solo a pochi oggetti. Inoltre quando ci troveremo in carenza di munizioni avremo la possibilità di poter sferrare una gomitata che, se non riuscirà a far fuori i mutanti, ci sarà almeno d'aiuto per liberarcene per qualche attimo e scappare alla ricerca di ricariche per le nostre armi. Da notare la somiglianza con Resident Evil 4 anche nel fatto che possiamo essere letteralmente braccati dalle creature mutanti, e possiamo liberarcene solamente tramite il veloce e ripetuto uso del tasto B. Somiglianza che si ripete anche in piccoli dettagli, come gli oggetti (ad esempio kit medici, munizioni o documenti vari) che luccicano in modo da poter essere visti più facilmente.

    Finché la barca oscilla, lasciala oscillare...

    Sul versante grafico Cold Fear presenta delle ambientazioni esterne veramente molto ben realizzate, con le strutture della nave dotate di molti poligoni. L'oscillazione della baleniera, da un punto di vista prettamente scenografico è molto spettacolare, con l'aggiunta (negli esterni) di un effetto pioggia fatto ad-hoc, con tanto di gocce sulla telecamera (che potrà sporcarsi anche di sangue in occasione degli scontri con i mutanti). Le onde dell'agitatissimo e gelido mare di Bering che si infrangono sulla nave inondandola sono poi molto spettacolari e rendono perfettamente l'effetto e il caos di una nave in balia di una tempesta. L'oscillazione dell'imbarcazione non intacca però di molto il gameplay, se non minimamente. Solo qualche volta ci ritroveremo catapultati dalla parte opposta della nave, scivolando a causa della sua oscillazione e rischiando di cadere in mare se non riusciamo prontamente ad aggrapparci ai bordi della nave stessa. Non potrete non notare poi una netta differenza di qualità tra l'esterno e gli interni della baleniera. All'interno della nave ci troviamo di fronte ad una realizzazione tecnica poco curata, con texture di bassa qualità e oggetti poligonali di una qualità altrettanto bassa e poco curati nei dettagli. Unica cosa degna di nota è da considerarsi il sistema di illuminazioni e di ombre: da notare, negli esterni, le ombre proiettate dagli oggetti o dalle strutture stesse della nave. Se dal lato grafico Cold Fear si attesta su livelli buoni (diciamo nella media), lo stesso non possiamo dire, purtroppo, riguardo al sonoro. Le musiche sono poco originali, ripetitive e spesso fastidiose (a parte la canzone "Use Your Fist and Not Your Mouth" di Marilyn Manson in esclusiva nella colonna sonora del gioco). Per non parlare poi del doppiaggio in italiano che, come in molte altre produzioni, è realizzato con molta poca cura e incentrato in dialoghi molto spogli e anonimi. Altro difetto del survival-horror di Ubisoft che non può di certo passare inosservato è la caratterizzazione dei personaggi. Il protagonista non è per niente accattivante e poco aiuta nell'immedesimazione del giocatore. Stessa cosa per i restanti 3 personaggi del gioco (Anna Kamsky, Jason Bennet e Viktor Kamsky) che incontrerete con il proseguire del gioco. Troppi infine i caricamenti ai quali, anche se brevi, dovremo assistere ogni qual volta ci ritroveremo a passare da una stanza ad un'altra della nave.

    Commenti conclusivi

    In conclusione questa prima esperienza di Ubisoft nel campo dei survival-horror non è di certo delle più positive. Se da un lato il gioco presenta un comparto grafico ben realizzato, dall'altro si rivela essere un gioco abbastanza monotono, poco vario e spesso frustrante. Pur portando delle innovazioni più o meno originali, come ad esempio la straordinaria realizzazione del mare in tempesta e della conseguente oscillazione della nave, c'è da dire che queste idee potevano essere inserite in un gioco meglio sviluppato sotto altri punti di vista se solo si fosse atteso un po' di più nel rilasciarlo. E' stata forse la troppa fretta nel rilascio (a mio avviso ingiustificata data l'uscita nello stesso periodo dell'indiscusso capolavoro di casa Capcom, Resident Evil 4) a fare di questo Cold Fear un gioco oserei dire incompleto e con uno scarso tasso di rigiocabilità. Sconsigliato inoltre l'acquisto a tutti coloro che soffrono di mal di mare, mal d'auto o motion-sickness, in quanto le oscillazioni della nave possono rivelarsi abbastanza fastidiose in questi casi.

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