Recensione Conquistatori del Nuovo Mondo

Nei panni dei Conquistadores nell'ultima fatica targata FX Interactive

Recensione Conquistatori del Nuovo Mondo
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  • Pc
  • Conquistatori del Nuovo Mondo venne sviluppato dapprima per la versione mobile del sistema operativo di Microsoft, poi, dato il discreto successo, ne fu pensata una trasposizione desktop finanziata per mezzo dell'ormai consueto Kickstarter. Il titolo, adesso disponibile anche per MacOS e Linux oltre che Windows, si inserisce nel genere tattico a turni offrendo spunti davvero interessanti, anche se i limiti imposti da un budget piuttosto ristretto - di poco superiore ai settantamila dollari - e la poca esperienza del team danese di Logic Artists al suo debutto, ne fanno un prodotto acerbo. Portato in Italia prima da Steam in versione digitale, e ora da FX Interactive con una localizzazione completa, vediamo cosa ha da offrire questo gioco ai fan del genere strategico.

    Santiago Matamoros

    Come suggerisce il titolo del gioco, l'azione è collocata nel XVI secolo, durante le spedizioni coloniali spagnole che dalla penisola iberica partivano facendo rotta verso l'America centrale. L'obiettivo era di convertire al cattolicesimo gli indigeni locali oppure, se necessario, di sottometterli a colpi di archibugio e spada. È in questo contesto storico che dovremo muovere i nostri passi alla guida di un manipolo di uomini, con cui compiacere le mire espansionistiche dell'impero spagnolo. Nonostante lo scenario inusuale, si tratta comunque di un canovaccio che non brilla certo d'originalità, anche se l'attenzione posta nei dettagli - in particolare nella caratterizzazione dei personaggi - ne fa un prodotto degno d'essere preso a modello da produzioni ben più blasonate. L'avventura inizia dalla personalizzazione del nostro conquistatore, passando per un character editor privo di fronzoli che non prevede parametri estetici ma soltanto valori numerici da distribuire su sei voci, nello specifico: tactics, diplomacy, healing, survival, scouting e leadership. Sebbene il nostro alter ego non scenderà mai in campo per partecipare direttamente alle battaglie, questi influenzerà i suoi uomini con le sue capacità. Ciò significa, tanto per fare qualche esempio, che spendendo più punti per Survival otterremo capacità migliori nella caccia e nella gestione delle derrate alimentari, invece chi opterà per Leadership avrà maggiore autorità sul gruppo, diminuendo sensibilmente i rischi di un ammutinamento anche quando le cose si metteranno davvero male. Subito dopo dovremo occuparci della composizione del gruppo, scegliendo dieci compagni di viaggio su trentuno disponibili, suddivisi in cinque categorie: medici, cacciatori, studiosi, esploratori e soldati.

    "L'azione è collocata nel XVI secolo, durante le spedizioni coloniali spagnole che dalla penisola iberica partivano facendo rotta verso l'America centrale. L'obiettivo era di convertire al cattolicesimo gli indigeni locali oppure, se necessario, di sottometterli a colpi di archibugio e spada."

    Questa fase è molto delicata e non va assolutamente sottovalutata: chiuderla con approssimazione determinerà quasi certamente il totale fallimento della nostra spedizione. Difatti, ogni personaggio possiede un background complesso che ne determina il carattere ed alcune caratteristiche fisiche; tra questi non mancano i filantropi, i coraggiosi, i razzisti, i codardi e così via. Tutte voci che determineranno il comportamento in campo delle singole unità, nonché il modo in cui queste reagiscono alle nostre scelte morali (risparmiare un villaggio indigeno dal massacro porterà malcontento tra i più facinorosi ed aggressivi ma compiacerà i diplomatici e pacifisti). Sarà dunque compito nostro mantenere l'equilibrio nel gruppo per evitare dannosi - quanto inutili - scontri interni.
    Dopo un breve tutorial verremo catapultati nel vivo dell'azione, concepita sommariamente in tre fasi: esplorazione, gestione delle risorse e combattimento. L'esplorazione ricorda molto quanto già visto in Mount and Blade, con una mappa macroscopica su cui spostare le nostre unità in direzione degli obiettivi che di volta in volta ci verranno commissionati (perlopiù di perlustrazione, uccisione e ricerca). Spostarsi lontano da sentieri battuti e strade segnate condiziona e diminuisce il numero di movimenti giornalieri a disposizione, costringendoci ad organizzare un accampamento per la notte. Questa fase pone l'accento sulla gestione delle risorse, mettendo a dura prova le nostre capacità organizzative. Attraverso una schermata di gestione dovremo definire i ruoli di ogni membro della spedizione (dal pattugliamento alla raccolta di erbe medicinali senza dimenticare la caccia) assicurandoci che non manchino mai cibo e cure per malati e feriti. In sostanza si tratta di un insieme di azioni ben strutturato che si rivela il fulcro principale di Expeditions: Conquistador. Malgrado ciò, individuati i punti su cui far leva, si finisce presto per essere soffocati dalla routine, tanto da spingerci a delegare alla CPU l'assegnazione automatica dei ruoli. Soltanto il massimo livello di difficoltà riesce a mantenere l'interesse, solleticato da parametri più complessi e stimolanti.

    La terza fase, quella del combattimento, è strutturata a turni, con campi di battaglia divisi da una griglia di caselle esagonali, ognuna delle quali rappresenta un punto movimento (le unità hanno a disposizione un numero limitato di movimenti per turno). Prima di arrivare allo scontro dobbiamo scegliere sei dei dieci compagni di viaggio, tenendo conto che soltanto questi verranno impiegati in battaglia. È davvero importante cercare di equilibrare il gruppo, senza dimenticare di inserire uno o due medici per curare le ferite ricevute durante la fase. Ovviamente ogni classe ha le sue peculiarità, motivo per cui nella disposizione di queste vanno considerati i pregi ed i difetti di ognuna: ad esempio i cacciatori sono ideali dalla distanza ma deboli nel corpo a corpo, mentre i soldati sono l'esatto contrario. Come scritto poc'anzi ad ogni turno avremo un numero preciso di movimenti, definito dal tipo di classe selezionato in quel dato momento. La peculiarità sta nel fatto che questi movimenti non si esauriscono con il compimento dell'azione ma possono essere sfruttati fino alla fine del turno; il che permette ad un cacciatore di esporsi, sparare all'avversario e tornare in copertura, ad esempio. Una soluzione che consente di sfruttare gli elementi presenti su schermo, come barricate, nascondigli e trappole, nonché di studiare tattiche complesse ed imprevedibili. Spesso l'intelligenza artificiale punirà severamente i nostri errori di valutazione, eliminando senza troppi complimenti il malcapitato a portata di tiro. Fortunatamente i feriti, seppur fuori combattimento, possono essere recuperati durante la fase di camping, prestando loro le dovute attenzioni (anche se non è esclusa la possibilità di morte in seguito alle ferite riportate). L'IA non è comunque esente da difetti: non si può negare che già al livello medio di difficoltà risulti punitiva, ma in più di qualche occasione esporrà inutilmente le sue pedine al nostro fuoco o ci faciliterà il compito facendo scattare le trappole disseminate sul campo.

    Giungla, spiaggia e texture

    Il comparto grafico mette in luce tutti i limiti di una produzione a basso costo, che, pur mantenendosi generalmente godibile appare sotto lo standard attuale. La mappa è realizzata in modo approssimativo, e con pochi elementi in vista risulta alquanto spoglia. Decisamente sotto tono anche le animazioni delle unità, problema che si estende anche agli indigeni locali. Nemmeno i campi di battaglia sono esenti da difetti, in quanto abbiamo notato una certa ripetitività nella disposizione della scacchiera e in quella degli elementi presenti, fattore che incide nello svolgimento degli scontri permettendo il riciclaggio di tattiche giù usate in precedenza. Passabile la qualità di texture e modelli poligonali, come pure la qualità degli effetti audio e della colonna sonora. Inoltre abbiamo riscontrato diversi problemi tecnici, alcuni anche gravi, limitati probabilmente alla versione Steam del gioco. Curiosamente, pur avendo riscatto il gioco dalla piattaforma Valve, esso non risulta più disponibile all'acquisto. Ciò ha influito negativamente sul sistema cloud (con la perdita di diversi salvataggi), sul sistema degli achievement e sul multiplayer, impossibile da avviare in ogni sua forma.

    Conquistatori del Nuovo Mondo Conquistatori del Nuovo MondoVersione Analizzata PCContesto storico, sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi costituiscono, senza ombra di dubbio, i punti di forza di Expeditions: Conquistador. Le diverse centinaia di righe di testo usate per narrare la vicenda sono curate a tal punto da sostituire con disinvoltura qualsiasi cut scene o filmato in CG. Una tale dedizione nel dettaglio del writing è piuttosto difficile da trovare anche in produzioni di alto livello. Ne consegue un'esperienza non lontana dai vecchi gamebook in voga a cavallo degli anni '80/'90, con scelte morali che hanno effettivamente un peso sullo sviluppo della storia e sull'evoluzione del nostro alter-ego. Tuttavia l'inesperienza non ha permesso al team danese di smussare quegli angoli che minano la fruibilità del prodotto, a cominciare dalla routine che avvolge il giocatore ad un certo punto del progresso. Un difetto che in parte rovina le due campagne presenti e che rende difficile digerire, ai neofiti, le venticinque ore di gioco offerte. Un titolo però che non va sottovalutato dagli amanti del genere e a cui ne consigliamo l'acquisto.

    7

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