Contrast, la recensione: un gioco di luci ed ombre

Un gioco di luci ed ombre

Contrast, la recensione: un gioco di luci ed ombre
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • 'Un gioco di luci ed ombre'. Così Contrast viene definito dai suoi stessi sviluppatori, con quella che non verrà certamente ricordata come la frase uscita dalla più lunga sessione di brainstorming della storia. Per quanto banale, però, in questo slogan si può trovare tutta l'essenza del nuovo puzzle/platform sviluppato da Compulsion Games, tanto in senso artistico quanto a livello di struttura di gioco. Le premesse narrative di Contrast sono semplici quanto interessanti: Didi è una ragazzina piena di sogni e di speranze, che però vive in un presente fatto di genitori in piena crisi relazionale e di una solitudine spezzata solamente dalla presenza di Dawn, una misteriosa acrobata della quale è l'unica a percepire la presenza. Il viaggio di Didi, e del giocatore, inizia durante una normalissima sera nella quale la bambina decide come suo solito di disobbedire agli ordini assegnatigli, sgattaiolando di nascosto dalla propria stanza per poter assistere ad uno spettacolo della madre, che scopriremo presto essere la più grande cantante jazz della città. Dawn, vera protagonista del gioco, decide di accompagnare la ragazzina e, così facendo, entrambe verranno presto travolte da una serie di eventi scatenati dal ritorno del padre di Didi nella sua vita e dai piani di quest'ultimo per poter tornare di nuovo ad essere una famiglia unita e felice. La caratteristica più originale dell'intero plot è data dal fatto che gli unici personaggi 'reali' all'interno del mondo di Contrast siano proprio le sue due attrici principali, relegando il resto del cast in una dimensione sovrapposta alla realtà ma fatta solamente di ombre. La capacità innata di Dawn che le permette di viaggiare tra una dimensione e l'altra si rivela quindi il fulcro dell'intero titolo, il cui gameplay getterà le proprie basi direttamente sull'interazione tra il mondo 'reale' delle luci e quello bidimensionale delle ombre.

    TI SEGUIRO' COME UN'OMBRA

    Contrast, nonostante il buon incipit narrativo, si presenta quindi come il più classico dei puzzle/platform, nel quale il giocatore prenderà i comandi di una Dawn impegnata ad esplorare scenari tridimensionali all'interno dei quali, ad intervalli più o meno regolari, sarà chiamata ad interagire con elementi predefiniti che le permetteranno di plasmare le ombre che la circondano, in modo da poterle successivamente utilizzare a suo favore spostandosi nella dimensione delle ombre. Il superamento degli ostacoli e la risoluzione degli enigmi ambientali che il giocatore incontrerà sul proprio cammino ruoteranno quindi intorno a questi semplici meccanismi, dai primi minuti di gioco fino al suo epilogo, in un'azione che non riuscirà mai ad uscire da una certa ripetitività e linearità di fondo. All'interno delle aree di gioco sarà lasciata anche una basilare libertà di esplorazione, utile al giocatore per raccogliere i vari oggetti collezionabili sparsi qua e là, ma un level design mai sufficientemente articolato e ricompense mai realmente in grado di celebrare i propri sforzi, finiscono per rendere anche questa attività, potenzialmente in grado di diversificare il gameplay, troppo lineare e poco soddisfacente.

    Se è vero che la qualità dei puzzle varia, per tutto il gioco, dalla semplice formalità al brillante utilizzo degli scenari, è comunque con un po' di amarezza che al giorno d'oggi (e dopo decine di esempi di design indipendente ma originale) ci si ritrova ad affrontare, durante alcuni tratti, il più banale degli spostamenti di oggetti dello scenario per attivare un'altrettanto elementare meccanismo che aprirà la classica porta; il più grande problema di Contrast, consiste proprio in questi 'cali di concentrazione' nei quali le sue dinamiche richiedono uno sforzo non in linea con i dettami del genere di appartenenza, nonostante l'ottimo setting fornisca un materiale più che buono per mantenere l'impegno e l'attenzione del giocatore sempre su livelli quantomeno discreti. Il gameplay, purtroppo, non è aiutato nemmeno dalle incertezze di un comparto tecnico che può portare la nostra Dawn ad incastrarsi improvvisamente in elementi dello scenario o ad esplorare innumerevoli volte il fondo di qualche baratro per colpa di imprecise routine di collisione. Nonostante questi difetti, definire Contrast come un titolo che si fatica a portare a termine sarebbe ingiusto: vuoi per la sua esigua lunghezza (che potrà variare dalle tre alle quattro ore, in base alla vostra perseveranza nel trovare tutti i collectibles disseminati lungo i livelli), vuoi per una generale struttura che vi porterà a voler superare anche la sezione tecnicamente più 'ingiusta' per una questione di orgoglio personale, il gioco arriva al suo epilogo in modo rapido e tutto sommato indolore; purtroppo, però, è proprio nella sua conclusione che si manifesta un'altra delle occasioni mancate da Contrast: un setting, una storia e dei personaggi così ben caratterizzati come quelli del titolo Compulsion avrebbero infatti meritato un finale sicuramente più 'autoconclusivo' e che facesse (letteralmente) luce su aspetti affascinanti come il dualismo tra mondo reale e quello delle ombre, o tematiche che il giocatore incontrerà durante lo svolgersi della vicenda ma che rimarranno poco esplorate e per niente risolte.

    DEBOLI LUCI

    Contrast vive il proprio dualismo anche sotto il lato prettamente tecnico: ai difetti precedentemente analizzati, in grado di influire direttamente sul gameplay, vanno infatti ad aggiungersi una qualità delle animazioni molto poco convincente e, specialmente durante le fasi di esplorazione, totalmente fuori scala rispetto alla reale velocità assunta dal nostro alter-ego. Non saranno rari nemmeno i casi di errata gestione dei contatti tra poligoni che porteranno Dawn a 'fluttuare' nel vuoto quando invece dovrebbe essere semplicemente appoggiata su un piano o una piattaforma. Detto ciò, a Contrast va sicuramente riconosciuto il merito di ricreare un'atmosfera da 'Epoca d'oro del Jazz' assolutamente accattivante ed immersiva, con ambientazioni cariche di quel feeling noir e fumoso tipico di quegli anni. Molto buona anche la caratterizzazione dei personaggi, perfettamente complementare agli eventi raccontati con il dipanarsi della trama, ma purtroppo ennesima conferma del fatto che, raggiunto il suo epilogo, un maggior lavoro di approfondimento ci avrebbe consegnato una produzione di ben altro spessore sotto questo aspetto. Di alto profilo, invece, il comparto sonoro, che accompagna le avventure di Didi e Dawn con tracce jazz di alta qualità ed un doppiaggio inglese (con sottotitoli in italiano) assolutamente brillante per abbinamento 'vocale' ai personaggi ed interpretazione.

    Contrast ContrastVersione Analizzata PCTenendo fede al suo nome, Contrast immerge il giocatore in un mondo affascinante e ben caratterizzato dimenticandosi, però, di approfondire le sue stimolanti premesse. Non solo a livello narrativo, purtroppo, ma anche in fase di gameplay, lasciando l'interessante binomio creato dal mondo reale unito alla dimensione delle ombre, in balìa di interazioni ed enigmi (salvo qualche occasione) fin troppo basilari e lineari. Un comparto tecnico con qualche lacuna di troppo, accompagna una direzione artistica e sonora di tutto rispetto, in quello che risulta, comunque, l'aspetto più riuscito di tutto il titolo Compulsion Games. Da ricalibrare anche una longevità estremamente scarsa, la quale rimane forse la causa principale della mancanza di profondità di molti aspetti del gioco. Se siete in cerca di una storia stimolante e originale da portare a termine in un paio di sessioni di gioco e con un finale estremamente aperto, troverete in Contrast un discreto passatempo; diversamente, preparatevi a fare i conti le sue ombre più di quanto possiate gioire delle le sue luci.

    6.5

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