Recensione Cooking Mama 2

Tutti al corso di cucina su Nintendo DS!

Recensione Cooking Mama 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • DS
  • Wii
  • Fenomeno di costume

    Il Nintendo DS è riuscito a far breccia nell’immaginario collettivo di massa, anche ben al di fuori della cerchia di appassionati o di videogiocatori abituali, soprattutto grazie alla realizzazione di alcuni software particolari, capaci di ammiccare a un pubblico molto vasto, precedentemente poco considerato dalle case di sviluppo.
    Per ogni mercato si possono dunque individuare software specifici, che sono stati in grado appunto di raggiungere questo importante e particolare obiettivo.
    In Europa, e ancor di più in Italia, l’emblema di questa operazione di allargamento del target è rappresentata dalla serie Cooking Mama, sviluppata da 505 Games, capace con il primo episodio di tagliare il traguardo del milione di copie vendute sul mercato PAL e arricchitasi da poco tempo si un seguito, ancora una volta rilasciato per il portatile a due schermi.

    La protagonista del titolo è Mama, una cuoca che cercherà di guidare il giocatore nella realizzazione di alcuni piatti provenienti da varie tradizioni culinarie.
    Come nel prequel, quindi, il pennino sarà il nostro arnese da chef, da usare in qualsiasi circostanza di interazione tra noi e le portate. Cottura, preparazione degli ingredienti, mescolate, impastate: tutto avverrà sul touch screen mediante l’uso della periferica del DS.
    Lo scopo del gioco è quello di arrivare ad essere capaci di cucinare le prelibate leccornie del nuovo ricettario. Per questo motivo e per l'assenza di novità di rilievo si potrebbe considerare Cooking Mama 2 una semplice espansione del primo capitolo.

    Entriamo in cucina

    Il cuore del gioco presenta nello schermo inferiore i piani di lavoro dello chef. Tramite padelle, piani di cottura, ciotole, fornelli e via dicendo, potremo sempre intervenire in tempo reale nella fase materiale di preparazione dei piatti, nei diversi step di creazione, interagendo con il pennino.
    Con esso, infatti, potremo affettare le verdure con rapidi movimenti verticali, potremo mescolare l’impasto in appositi contenitori, massaggiare la pasta della pizza, impostare il timer del forno e via discorrendo.
    Il riconoscimento del tocco è sempre preciso, le dinamiche di interazione risultano abbastanza varie, andando a ripercorrere tutte le diverse fasi preparatorie di un buon numero di ricette.
    L’unico difetto riscontrabile da questo punto di vista è la costruzione di un gameplay che troppo spesso risulta ridotto a un susseguirsi di quick time event, dove l’elemento più importante risultano essere i riflessi, più che le conoscenze mnemoniche o di abilità culinaria "reali".
    Infatti comprariranno a schermo delle frecce e delle frasi che ci invitano a muovere il pennino lungo una certa direttiva, a selezionare un determinato ingrediente, a settare tempi di cottura e così via. Il tutto senza libertà decisionale, ma appunto basandosi solo su rapidi riflessi di stimolo-risposta, che alla lunga risultano ripetitivi e privi di profondità.
    Le modalità di gioco presenti sono sostanzialmente molto simili tra loro e a quelle del capitolo precedente, variano soltanto per alcune piccole differenze atte a farci sentire man mano sempre più padroni delle realizzazione dei nostri piatti.
    Nel tutorial “Cucina con Mama”, infatti, avremo sempre presenti i consigli della nostra guida che ci informerà sulle azioni da compiere, sulle modalità di intervento, sulle tempistiche di lavoro.
    Una volta presa dimestichezza con le diverse ricette, sarà il momento di passare alle prove di cucina in solitario, dove dovremo testare la nostra memoria e i nostri riflessi in maniera autonoma, senza indicazioni da parte di Mama ma solo iconiche a sul touch screen, testando la capacità di cucinare con (falsa) indipendenza. Purtroppo, infatti, anche qui alla fin fine si tratta di compiere gesti predeterminati, senza possibilità di iniziative fantasiose personali, riducendo il tutto, come accennato, a una routine mnemonica.
    Infine, una volta raggiunto un discreto grado di conoscenza nella preparazione di alcune ricette, potremo sfidarci con altri amici nella realizzazione dei migliori piatti. Anche in tale modalità di gioco il gameplay rimane invariato, aggiungendo un pizzico di sfida grazie alla rapidità variabile di realizzazione determinata dall'imprevedibilità del livello di abilità dei nostri avversari reali.

    Tecnica semplice

    Dal punto di vista tecnico, il titolo non ha pretese particolari pretese, e si assesta su uno standard qualitativo già ampiamente collaudato dal suo predecessore.
    Graficamente ci troviamo davanti a uno stile semplice, colorato, divertente, volutamente stilizzato sia negli accostamenti di colori (che non prevedono ombreggiature di sorta) sia nelle forme adottate (sostanzialemente bidimensionali). Peronaggi e sfondi sono tratteggiati con un look infantile povero tanto tecnicamente quanto stilisticamente (con un disegno falsamente orientaleggiante, sulla falsariga delle produzioni televisivie di stampo giapponese che tanto successo riscuotono nei palinsesti pomeridiani indirizzati ai bambini).
    Anche sul versante sonoro troviamo una serie di midi poco accattivanti che accompagnano le fasi di preparazione culinaria con banalità e ripetitività, affiancate da effetti sonori appena migliori, capaci di raggiungere la sufficienza.
    Buona invece l'implementazione del touch screen che riconosce sempre con prontezza gli stimoli ricevuti in fase di gioco dal pennino del DS.
    Altrettanto positiva la modalità multiplayer che prevede lo sharing del titolo anche con una sola cartuccia, e che vede tempi di caricamento non particolarmente lunghi e una buona fluidità di gioco anche in wireless.

    Cooking Mama 2 Cooking Mama 2Versione Analizzata Nintendo DSCreato appositamente per un pubblico di giocatori occasionali, Cooking Mama riesce nell'intento di mantenere intatti i punti forti del primo episodio, proponendo alcune migliorie e nuovo materiale (multiplayer con una sola cartuccia, nuove ricette) capaci di giustificare l'acquisto presso il target di riferimento. Il gameplay un po' superficiale, monotono e ripetitivo, privo di reale interesse o sfida, nonchè di qualsiasi pretesa di insegnamento culinario reale, non presenta però grandi spunti di interesse per i giocatori più appassionati, che sicuramente sul portatile a due schermi targato Nintendo troveranno abbondanza di alternative maggiormente studiate per i loro gusti.

    5.5

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