Crossfire Legion Recensione: uno strategico figlio dei classici del genere

Da sparatutto free-to-play alla strategia in tempo reale per l'IP dello sviluppatore sudcoreano Smilegate: ecco il nostro verdetto su Crossfire Legion.

Crossfire Legion Recensione: uno strategico figlio dei classici del genere
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  • Crossfire Legion è ambientato nel mondo immaginato dalla software house Smilegate nel 2007 con Crossfire, lo sparatutto free-to-play online di maggior successo di sempre nel mercato asiatico. Sfortunatamente, questa iterazione strategica del franchise ha avuto un complicato periodo di pre-lancio.

    Difficile dire quale ne sia stata la causa principale: in Occidente il suo nome è tutt'altro che altisonante e il discutibile Crossfire X di Remedy (qui la nostra recensione di Crossfire X) non ha di certo contribuito a dar lustro alla saga. Ad ogni modo, tra la scarna fanbase e la presenza di opinabili meccaniche di grinding, durante la fase in accesso anticipato la popolarità dello strategico non è mai decollata. Nella sua versione definitiva, in ogni caso, Crossfire Legion arriva con tutte le unità pronte all'uso per la modalità online e una campagna single player divisa in quattro atti. Noi lo abbiamo provato e siamo pronti a parlarvene nel dettaglio.

    Una campagna priva di mordente

    Volendo anzitutto prendere confidenza con il titolo, ci siamo immediatamente tuffati nella campagna principale, ritrovandoci catapultati all'interno del gameplay con pochissime indicazioni sui comandi e le azioni a nostra disposizione.

    Anche le premesse narrative ci sono parse confuse: in un futuro non troppo lontano tre fazioni lottano per il dominio globale con tecnologie militari avanzate. Stiamo parlando della Global Risk, mercenari al servizio del potere costituito, poi della Black List, gruppo in guerra aperta con la Global Risk e infine della New Horizon, fazione indipendente spinta dalla volontà di trascendere i limiti umani grazie all'avanzamento tecnologico. Nei quattro atti che compongono la storia avremo modo di utilizzare tutti e tre i gruppi, facendo anche luce sui personaggi a capo delle rispettive fazioni. Purtroppo però il background del conflitto viene dato quasi per scontato, senza alcuna introduzione legata alle motivazioni delle organizzazioni e senza un'esposizione chiara delle vicende narrate. In altre parole, chi non ha una certa familiarità col franchise avrà grandi difficoltà a comprendere gli sviluppi della trama. Come se non bastasse, i personaggi si sono rivelati piuttosto monodimensionali, un fattore che ha impattato negativamente su un racconto che già di base sa intrigare molto poco.

    La campagna single player da 15 incarichi, che ci ha tenuti impegnati per 7 ore, non rappresenta insomma la componente centrale del pacchetto. A causa della loro brevità, le missioni non hanno potuto ospitare il racconto di vicende sufficientemente articolate, e non hanno neppure permesso di esporre al meglio gli elementi fondamentali per comandare efficacemente la moltitudine di unità presenti a schermo.

    Il tutorial vero e proprio, durante le prime due missioni, ci insegna principalmente a selezionare le truppe e a dar loro i giusti ordini, ma sarebbe stato infinitamente più utile sapere come assegnare le unità a dei gruppi di comando, le scorciatoie da tastiera per gestire le abilità delle squadre o come costruire strategie efficaci.

    Tutti gli elementi che è necessario padroneggiare per giocare in multiplayer vengono lasciati alle sperimentazioni del giocatore, che si ritrova a dover sostenere battaglie lampo, talmente veloci da rendere persino difficile selezionare l'unità desiderata e attivarne i talenti prima della conclusione dello scontro.

    Storia di un potenziale sprecato

    Crossfire Legion attinge pesantemente da alcuni classici degli strategici in tempo reale, al punto da riproporne quasi inalterati diversi elementi del gameplay. Ogni partita ruota attorno alla raccolta di due risorse, da accumulare nella nostra base principale: "materiali" e "carburante" sono nomi abbastanza generici da evitare ogni tipo di richiamo ai minerali e al vespene di Starcraft, se non fosse per l'edificio in cui questi saranno immagazzinati, il Logistics Depot che riporta alla mente il Supply Depot della saga Blizzard.

    Grazie alle risorse accumulate potremo costruire delle basi, complete di strutture difensive ed edifici per la creazione di grandi eserciti utili alla conquista degli obiettivi strategici sulla mappa di gioco. Anche le abilità delle unità a nostra disposizione ne ricordano altre che i veterani del genere riconosceranno senza difficoltà, e il gioco suggerisce di sfruttarle per avere la meglio su avversari specifici, in un sistema di "carta, forbice e sasso" piuttosto scadente. Nonostante queste dritte, ci è sembrato infatti che siano stati i semplici numeri ad essere il fattore determinante delle battaglie. Lanciando unità a profusione fino a distruggere completamente la base nemica, avremo sempre la meglio sul contendente, il che appiattisce non poco la componente tattica della pruduzione. Esistono numerosi esempi di titoli che, pur non innovando, hanno saputo creare sapienti miscele di meccaniche già viste ed elementi stilistici peculiari ma purtroppo questo non è il caso di Crossfire Legion.

    Il momento in cui le battaglie hanno inizio, è quello in cui Legion offre il meglio di sé: tempeste di proiettili e raggi di energia a non finire, esplosioni spettacolari e animazioni abbastanza dettagliate da farci dimenticare per qualche istante la velocità con cui il tutto avrà fine. Un vero peccato, perché guardando bene, qualche guizzo più ispirato può essere intravisto nello stile di combattimento delle milizie, o nella creazione delle basi.

    I roster delle tre fazioni comprendono, infatti, all'incirca una ventina di unità, portando il totale a quasi una sessantina di modelli unici distribuiti tra i tre schieramenti. I mecha iper-tecnologici e le truppe corazzate della New Horizon, che domineranno il campo di battaglia grazie alla loro stazza imponente, i mezzi d'assalto della Black List, che sfrutteranno la loro agilità per azioni di guerriglia hit and run, fino ai più classici design retrofuturistici delle unità della Global Risk: gli sforzi profusi per differenziare i gruppi militari sono insomma palesi e apprezzabili.

    Anche la creazione delle basi, come accennato poc'anzi, non manca di carattere. Quando costruiremo una struttura, infatti, questa si comporrà automaticamente da un container lanciato da un mezzo di trasporto aereo. Una volta realizzato, ogni edificio potrà essere migliorato, con parti semoventi che con animazioni dettagliate daranno forma a soluzioni visive uniche per ogni edificio. Con questi aggiornamenti, potremo reclutare nuovi tipi di unità e donare alle truppe bonus passivi, come armature o range di fuoco superiore. Per non parlare della direzione artistica e dell'ottimizzazione tecnica, che ci sono sembrate di tutto rispetto: nulla di qualitativamente sorprendente, sia chiaro, eppure sia le cinematiche animate che il frame rate granitico anche nelle fasi più caotiche funzionano a dovere.

    La dura verità

    Un altro problema di Legion è legato anche alle sue ambizioni: si è presentato al pubblico con l'intento di rappresentare la nuova, grande, esperienza competitiva in campo RTS. Per questa ragione, ad accompagnare la campagna single-player, BlackBird Interactive ha predisposto un impianto online formato da cinque modalità. Ognuna si differenzia per regole e obiettivi, come ad esempio la conquista di tutta la mappa o la difesa di zone strategiche, passando da schermaglie "tutti contro tutti" fino alle partite cooperative. Se a questa varietà aggiungiamo un buon numero di mappe, otto per la precisione, oltre alla possibilità di crearne di nuove tramite l'editor, è evidente come sia stata profusa tanta buona volontà in fase di sviluppo.

    Purtroppo però, dallo scorso maggio fino al momento della stesura della recensione si è passati dalle poche centinaia di giocatori a un numero di utenti attivi che si conta sulle dita di una mano. In sostanza l'unica modalità che siamo riusciti a testare con costanza, al di fuori della campagna principale, è stata la componente cooperativa, giocata insieme a bot. Dispiace molto non essere riusciti a organizzare sessioni con altri giocatori reali, dato il grande incremento in piacevolezza e longevità che l'online avrebbe potuto conferire a questo strategico.

    In buona sostanza, la modalità campagna, che doveva fungere sostanzialmente da tutorial per prendere dimestichezza con le basi dell'esperienza, si è trasformata nella principale colonna ludica del titolo. Ecco quindi che, al netto di tutta una serie di attenzioni sul fronte scenico e di alcune buone idee, i problemi che affliggono il comparto single player hanno acquistato un peso ancora maggiore.

    Crossfire Legion Crossfire LegionVersione Analizzata PCCrossfire Legion segna un passo falso per BlackBird Interactive, software house che nel campo degli RTS ha la sua buona dose di esperienza. Proprio per questo motivo ci ha stupito in negativo sperimentare un prodotto di questo genere, tutto sommato valido dal punto di vista tecnico o artistico, ma piuttosto monotono e poco ispirato nelle componenti tattico-strategiche. La nostra non è una bocciatura integrale, ma in sostanza ci risulta difficile consigliare l'acquisto di Crossfire Legion a chiunque non sia già un irriducibile patito del franchise.

    5.5

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