Recensione CSI: Prova schiacciante

Chi indaga sui crimini videoludici?

Recensione CSI: Prova schiacciante
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Guarda un po’ chi si rivede!

    Immaginiamo di poter tornare per un istante indietro nel tempo, spostando il datario di qualche magico orologio ai primi anni ’90: l’Unione Europea era ben lungi dall’essere messa in atto, nei nostri portafogli frusciavano banconote in Lire, il cd-rom ed internet erano due invenzioni difficilmente alla portata della grande massa, sugli home computer imperversava un genere videoludico bizzarro ed accattivante. Ci riferiamo ovviamente alle avventure grafiche, conosciute ai più con il nome di punta e clicca, un vero e proprio fenomeno di culto che portò in auge la possibilità di sfruttare i personal computer anche come macchine di gioco. Evoluzione naturale delle cartacee avventure testuali (o librogame), questo peculiare brand poneva il giocatore dinnanzi a tutta una serie di situazioni o puzzle (da risolvere tramite l’interazione di uno o più oggetti con l’ambiente circostante) per poter progredire lungo il plot narrativo. Dotate di un comparto tecnico per quei tempi molto evoluto nonché di una giocabilità ed una varietà di situazioni praticamente sconfinata (era infatti quasi impossibile trovare due azioni uguali in due titoli diversi), le avventure punta e clicca sembravano destinate ad essere uno dei generi portanti anche negli anni a seguire. Chi troppo in alto sale cade però precipitosamente: dopo un decennio circa di gloria ed allori, soprattutto dovuti alla creativa vena della software house Lucasarts, il brand ha subito una rapida e triste perdita di consensi, tanto da divenire un genere di nicchia, snobbato dai più importanti publisher e mantenuto in vita solo da estemporanee produzioni per lo più di bassa caratura. Vi starete chiedendo il perché di questo lungo preambolo: ebbene, siamo qui riuniti per poter “ammirare” CSI: Prova schiacciante, primo esponente del genere sinora citato ad uscire su Xbox 360. Il perché delle virgolette? Continuate nella lettura del nostro articolo e capirete...

    Elementare Watson

    Come si evince facilmente dal titolo, il prodotto in questione può vantare la prestigiosa licenza del serial CSI, acronimo di Crime Scene Investigation, programma dell’ Americana CBS e divenuto cult a livello mondiale. Punti cardine del successo della serie (giunta all’ottava stagione in USA) sono una trama intricata che viene districata poco a poco, un carismatico team di attori ad interpretare i poliziotti della scientifica di Las Vegas ed infine un tocco di umorismo noir che non guasta mai. Un franchise di questo peso non poteva dunque passare a lungo inosservato agli occhi dei publisher videoludici, sempre alla ricerca di facili ricavi con poco sforzo: ecco dunque piombare sul brand del citato telefilm nientemeno che Ubisoft, una delle più importanti software house degli ultimi anni. In CSI: Prova schiacciante vestiremo i panni di un novellino laureato in criminologia inviato nientemeno che alla corte del famoso entomologo Gil Grissom, caposquadra della divisione scientifica di Las Vegas. Il nostro obiettivo sarà dunque quello di farci le ossa risolvendo ben cinque scottanti casi di cronaca nera facendo affidamento solo ed unicamente sul nostro colpo d’occhio e la nostra capacità d’intuito.

    Guanti di gomma. Luminol e pinzette

    Come detto poco sopra, Prova schiacciante rientra a pieno titolo nel genere delle avventure punta e clicca: dovremo quindi muoverci, tramite l’uso di un cursore, attraverso una serie di ambientazioni statiche alla ricerca di indizi utili alla risoluzione del caso affidatoci. Una volta aguzzata la vista e trovata anche la più flebile delle tracce non dovremo fare altro che raccoglierla utilizzando uno dei tanti gadget a disposizione della polizia scientifica: guanti in lattice e pinzette per prelevare oggetti più o meno grandi, luminol e tamponi per residui di sangue ed altri liquidi, polvere speciale e nastro adesivo per le impronte digitali. Una volta fatta “piazza pulita” non dovremo fare altro che tornare alla nostra base, analizzare le prove, trovare il nesso logico fra la vittima ed i vari indiziati e, una volta messo a posto l’ultimo pezzo del puzzle, far scattare il mandato di cattura nei confronti del malfattore di turno. Il tutto verrà gestito in maniera molto intuitiva grazie ad un’interfaccia di gioco facilmente assimilabile dopo pochi minuti di gioco: con lo stick analogico muoveremo la nostra bella freccia in cerca di tracce, una volta passati su qualche punto interessante questa cambierà colore, dandoci così la possibilità di zoomare per avere una visione più dettagliata dell’area. La raccolta delle prove avverrà tramite la semplice pressione del tasto A, pulsante che utilizzeremo anche per l’utilizzo dei macchinari nel laboratorio e per selezionare le frasi che riterremo più adatte durante un dialogo/interrogatorio. Con il dorsale sinistro invece richiameremo il nostro PDA, grazie al quale potremo accedere alle opzioni di gioco, al dossier del caso, alla lista degli oggetti in nostro possesso ed all’elenco delle aree nelle quali ci muoveremo per la risoluzione del caso.

    Una pera piramidale!

    Uno dei punti di forza che hanno da sempre contraddistinto buona parte delle avventure grafiche è da sempre stato un aspetto tecnico estremamente curato: sotto questo punto di vista il titolo realizzato dalla software house Telltale Games fallisce in maniera piuttosto grossolana, risultando talmente carente da sfigurare anche di fronte a produzione di media caratura uscite su console old-gen. Graficamente il prodotto non ha presentato il benché minimo spunto interessante: gli ambienti nei quali ci muoveremo risultano essere molto scarni, realizzati con pochissimi poligoni e con delle texture piatte ed approssimative; praticamente non pervenuti effetti speciali e di illuminazione. Sullo stesso standard qualitativo si assestano anche i (pochi) modelli poligonali presenti nel gioco: stendendo un velo pietoso sui personaggi secondari, assolutamente privi di caratterizzazione e con delle espressioni facciali degne del miglior Schwarzenegger, la cosa che ci ha stupito (in negativo ovviamente) di più è stata la scarsa resa con la quale sono stati trasposti i protagonisti del serial tv, risultando a malapena somiglianti rispetto alle controparti reali.
    La situazione purtroppo non migliora sotto il profilo audio, con la presenza di due o tre motivetti ripetuti all’infinito e che verranno presto a noia e di un doppiaggio che, pur avvalendosi della presenza di buona parte delle voci del cast, soffre di una recitazione estremamente piatta. Assenti ingiustificati invece gli effetti sonori.

    Delitto e castigo

    CSI: Prova schiacciante non riesce purtroppo a risollevarsi nemmeno sotto l’aspetto del gameplay: gli ambienti da esplorare sono pochissimi e con una quantità di azioni da svolgere veramente ridotta all’osso, tanto da dare l’impressione di venire guidati da una sorta di invisibile forza che ci permetterà di trovare in poco tempo tutti gli indizi di cui avremo bisogno. L’esperienza di gioco si ridurrà quindi ad un mero girovagare fra scene del crimine, laboratorio e sala interrogatori, il tutto senza avere il benché minimo senso di sfida o quantomeno di difficoltà. Oltre ad essere di una facilità quasi disarmante (a nostro avviso anche il giocatore più inesperto non dovrebbe avere problemi durante l’avventura), il titolo Ubisoft è affetto da una longevità molto bassa, che consente di poter portare a termine tutti e cinque i casi in poco meno di sei ore, ascoltando tutti i dialoghi e guardando le brevissime cut scenes prese direttamente dalla serie televisiva. La quasi totale assenza di segreti (gli unici presenti avranno la forma di insetti da raccogliere per far felice l’entomologo Grissom che, a sua volta, ci premierà con del materiale bonus basato sull’universo di CSI) azzera infine il fattore di rigiocabilità.

    CSI: Prova schiacciante CSI: Prova schiaccianteVersione Analizzata Xbox 360Ben poco c’è da aggiungere in merito a quanto detto in sede di recensione: CSI: Prova schiacciante risulta essere un titolo mediocre, con un comparto tecnico obsoleto ed un gameplay che, seppur a grandi linee conforme al genere delle avventure grafiche, diviene ben presto piatto e monotono. Il fattore sfida praticamente nullo ed una longevità molto bassa non sono altro che il degno completamento di un titolo che riteniamo inadatto anche per i fan più accaniti dei detective di Las Vegas i quali dovrebbero prendere in considerazione l’acquisto dei cofanetti in DVD e di lasciare sugli scaffali l’ultima produzione Ubisoft.

    5

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