Curious Expedition 2 Recensione: una grande spedizione procedurale

Lo studio berlinese di Maschinen-Mensch torna alla ribalta con un roguelike narrativo profondo ed entusiasmante.

Curious Expedition 2 Recensione: una grande spedizione procedurale
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Dopo mesi di Accesso Anticipato ed una prima pubblicazione su PC e Nintendo Switch, arriva finalmente anche su console il seguito del tanto bizzarro quanto profondo The Curious Expedition (a proposito, qui trovate la nostra recensione di The Curious Expedition). Roguelike narrativo a turni, con evidenti contaminazioni di natura ruolistica e gestionale, Curious Expedition 2 si propone di perfezionare la formula del suo predecessore, senza però discostarsi in maniera troppo marcata dal canovaccio del romanzo d'avventura ottocentesco, facendo anzi sfoggio di una rivisitazione stilistica tutt'altro che inappropriata.

    Dopo esserci addentrati tra le lande misteriose e le fitte foreste di arcipelaghi procedurali in cerca di tesori e antiche reliquie possiamo dirvi senza alcun timore che la produzione firmata Maschinen-Mensch si è rivelata un'esperienza all'insegna della scoperta, capace di far sentire il giocatore come un personaggio scaturito direttamente dalla penna di Jules Verne. Riempite la stiva di provviste e preparatevi a levare l'ancora: è l'anno 1886 e ci attende un viaggio rocambolesco verso i lidi della generazione casuale.

    Un'avventura procedurale

    Il titolo di Maschinen-Mensch ci presenta fin da subito l'affascinante figura di Victoria Malin, la curatrice dell'Esposizione Universale che, dopo aver rinvenuto strani manufatti su alcune isole sfuggite alle carte nautiche, decide di allestire una serie di spedizioni per indagare ulteriormente e trovare quanti più tesori possibili.

    Qui entriamo in gioco noi, che per prima cosa dovremo scegliere la classe del nostro personaggio: le opzioni disponibili sono in totale otto, tutte ben differenziate tra perk e tipologie di attacchi, ma inizialmente si avrà accesso solo al cacciatore e all'antropologo poiché sarà necessario completare diversi obiettivi per sbloccare le altre. Una Parigi tardo-ottocentesca con tanto di Tour Eiffel in via di costruzione fa da HUB centrale dell'intera esperienza, immergendoci in un contesto dall'atmosfera fantastica ma anche leggera e scanzonata. Proprio dalla capitale francese sarà possibile reclutare altri impavidi avventurieri - ognuno con abilità e attacchi specifici - per creare il proprio dream team e partire così alla volta di terre inesplorate generate proceduralmente. Scopo ultimo delle nostre sortite sarà quello di accumulare punti fama e biglietti per l'esposizione, ossia le valute che serviranno ad attivare gli incarichi della trama principale. Quest'ultima, infatti, risulta scandita da cinque missioni prestabilite che si frappongono alle spedizioni randomiche.

    L'alternanza tra casualità e linearità, va detto, è però al contempo croce e delizia di Curious Expedition 2, giacché entra in conflitto con la naturale esigenza del genere a voler riproporre più volte la medesima sfida (non basterà completare una sola volta la campagna per ottenere tutti i personaggi).

    Al contrario di altri roguelike narrativi come, ad esempio, Returnal (per approfondire date un'occhiata alla nostra recensione di Returnal), dove vi è una certa sinergia tra la narrazione e le meccaniche di gioco, l'escamotage adottato dallo studio berlinese finisce per rivelare uno scollamento tra la diegesi sempre uguale delle spedizioni di trama e gli eventi di narrativa emergente che invece caratterizzano quelle procedurali.

    Al netto di un andamento complessivo che risente di questa distribuzione dei contenuti abbastanza disomogenea, dobbiamo dire che la campagna di gioco risulta comunque avvincente, e che aderisce al canone letterario di riferimento in maniera astuta, mai prolissa o troppo didascalica. Tradimenti, ataviche maledizioni e sedicenti profeti da smascherare fanno anzi delle situazioni di narrativa emergente il punto in cui la scrittura raggiunge il suo apice.

    Rischi e opportunità

    Chiunque abbia mai visto anche solo un film di Indiana Jones sa per certo che il mestiere dell'avventuriero non è affatto privo di pericoli, e che anzi servono abbondanti dosi di coraggio, intuito, ma anche fortuna per uscire vivi e vegeti da una spedizione in qualche luogo remoto del globo. Curious Expedition 2 fa suo questo retaggio, gettando il giocatore in un mondo esotico e ostile, dove - con una visuale a volo d'uccello - non potrà fare altro che muoversi letteralmente a tentoni.

    L'intera mappa di gioco è infatti ricoperta da una coltre nebbiosa che cela tanto i punti di interesse, come ad esempio i villaggi e le rovine da esplorare, quanto le insidie, cioè bestie feroci o barriere ambientali. Occorre quindi prestare attenzione a dove ci si muove, considerando oltretutto che ogni passo consuma la barra della Sanità, il cui azzeramento avrà ripercussioni più o meno spiacevoli sul party. D'altro canto non mancano certo ghiotte occasioni per fare incetta di tesori preziosi, ma se pensate di poter depredare un tempio antico senza destare il risentimento della popolazione indigena o, peggio ancora, scatenare qualche strana calamità, allora vi sbagliate di grosso. Ogni vostra azione avrà delle conseguenze - narrative e di gameplay - ed è proprio in questa giustapposizione di rischi e opportunità che emerge la natura ruolistica della proposta di Maschinen-Mensch.

    Tenete a mente che, sebbene l'obiettivo sia quello di tornare a Parigi con la stiva colma di ricchezze, scegliere se fare un'offerta alle tribù locali per ottenere il loro benestare o razziare indiscriminatamente tombe e rovine può determinare tanto il successo quanto il fallimento dell'intera operazione. Ma come dicevamo, anche la fortuna vuole la sua parte, e in questo la produzione dello studio berlinese non fa che ereditare il sistema dei dadi dal suo predecessore.

    Tanto nella conduzione di una trattativa quanto nel combattimento, l'esito del lancio definisce la rosa delle opzioni possibili, aggiungendo quel pizzico di aleatorietà che ben si sposa alla filosofia ludica di un roguelike. Il combat system, a questo proposito, ci ha piacevolmente sorpreso: il fatto che le mosse disponibili dipendano ogni turno dal lancio dei dadi non toglie nulla al gusto della sfida, che anzi si dimostra sempre stimolante, ben bilanciata e con un roster di nemici piuttosto ampio.

    Altro elemento fondativo del gameplay è poi la componente gestionale: non solo è previsto un po' di team management con tanto di promozioni da assegnare ai compagni più arditi, ma sarà oltremodo cruciale fare economia di risorse e provviste, selezionando con cura cosa barattare con i mercanti e di quali strumenti dotarsi prima della partenza. A questo scopo tornano utili le tre gilde - l'americana e avanguardista Lux Lab, la britannica Royal Avalon Society e la più orientale Taishi Academy - che saranno disposte a sponsorizzare le nostre spedizioni, offrendo ricompense uniche man mano che il grado di affiliazione cresce.

    Nuovi mondi

    Se una simile mole di contenuti dovesse sembrarvi insufficiente per saziare il vostro appetito da esploratori provetti, sappiate che il DLC Highlands of Avalon non fa che approfondire ulteriormente l'esperienza di gioco, aggiungendo tutto un corollario di nuovi personaggi reclutabili, ambientazioni e tipologie di terreno, parti di equipaggiamento e nemici ispirati alla mitologia norrena.

    Non un vero stravolgimento del gameplay, dunque, ma senz'altro una graditissima espansione che rende l'offerta di Curious Expedition 2 ancora più allettante. Al netto di un comparto ludico più che generoso, dobbiamo tuttavia riservarci di esprimere qualche perplessità circa le scelte della direzione artistica. Rispetto al precedente capitolo, dove trionfava uno stile di pixel art piuttosto azzeccato, l'estetica della nuova proposta opta per un tratto più tipicamente fumettistico sulla falsa riga della scuola franco-belga. Non che sia poco consono alle atmosfere rappresentate, e anzi è chiara l'ispirazione alla celebre collana Le avventure di Tintin, ma le animazioni poco fluide dei personaggi risultano quantomeno demodè.

    Se non altro, sul fronte tecnico non abbiamo registrato alcun tipo di problema, a riprova del grande sforzo corale con cui il team di sviluppo si è dedicato alla realizzazione di questo singolare roguelike. Un occhio di riguardo è stato riservato anche all'accessibilità: oltre a tre livelli di difficoltà potrete scegliere anche se modificare il permadeath, rimuovendolo completamente oppure garantendovi una seconda chance prima di perdere i progressi in una spedizione fallimentare.

    Curious Expedition 2 Curious Expedition 2Versione Analizzata PlayStation 4Curious Expedition 2 seguita sulle orme del suo predecessore, migliorandone indubbiamente la formula ludica ed ampliandone la portata dell’offerta. Si tratta di un roguelike narrativo che incespica un po’ nel coniugare le sue due anime, ma al contempo riesce a regalare un tipo di esperienza densa di contenuti e avvincente proprio in virtù della sua natura procedurale. Il brivido della scoperta accompagna il giocatore dall’inizio alla fine di ogni run e gli scorci sui panorami esotici rappresentano un tacito invito alla più meticolosa azione esplorativa, benché il mondo di gioco sia ostile e pericoloso esattamente quanto ci si potrebbe aspettare pensando alle grandi imprese raccontate nei romanzi d’avventura ottocenteschi.

    7.6

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