De Blob 2 Recensione: andiamo a colorare

Uscito originariamente nel 2011, il coloratissimo De Blob 2 ritorna su console di attuale generazione grazie alla remastered pubblicata da THQ Nordic.

De Blob 2 Recensione: andiamo a colorare
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Disponibile per
  • DS
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • 3DS
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Non è raro che titoli realizzati da studenti in ambito universitario vengano poi messi in commercio con risultati più che positivi. Emblematico il caso di De Blob, colorato platform concepito nel 2008 da alcuni alunnidella Utrecht School of the Arts come parte di un progetto per rivitalizzare alcuni quartieri cittadini. A THQ il lavoro piacque così tanto che decise di farci un vero e proprio videogioco commerciale. Anche Octodad, per citare un ulteriore esempio, nacque nel 2010 da un altro gruppo di studenti, questa volta della DePaul University. Si tende in genere a dimenticare queste connessioni atipiche tra studio e commercio, ma è bene ricordare che i primi "test" videoludici vedono la luce proprio in ambito universitario, negli anni Cinquanta. Senza ulteriori divagazioni, torniamo ad occuparci di De Blob 2: al primo episodio del 2008 seguì infatti nel 2011 un secondo capitolo, che di fatto si limitava a proseguire nella stessa direzione inaugurata dal predecessore. Ora il sequel torna a distanza di sette anni anche su PlayStation 4, con una rimasterizzazione che aggiunge nuovi, "colorati" contenuti.

    Blob rimasterizzati

    De Blob 2 andava sul sicuro, riproponendo grossomodo il gameplay originario e ripensando giusto le ambientazioni. Non più Chroma City bensì Prisma City, ma il punto era il medesimo: di fronte al dilagare dei toni di grigio non c'era altra soluzione che il colore.

    De Blob 2 si ripresenta sulle scene con una remastered che aggiorna naturalmente il comparto grafico e non manca di regalare alcuni extra: per esempio il multiplayer cooperativo di supporto à la Super Mario Galaxy e nuovi livelli, tra cui spiccano in particolare alcune fasi platform 2D che vanno ad affiancare la tradizionale esplorazione 3D. Ma qual è il punto di De Blob?

    Aiuto, le elezioni

    In realtà, a livello di trama, non siamo affatto di fronte a un gioco superficiale. La meccanica del colore vs bianco e nero nasconde un discorso politico e distopico molto interessante. Si tratta di ribellarsi al giogo di una dittatura del pensiero che spersonalizza gli individui, togliendo loro personalità e vitalità. Nel caso di De Blob 2 il tutto si mescola alle nuove elezioni, che vedono il villain del primo capitolo tornare all'attacco, camuffato però da guru di una setta pseudo religiosa. Il punto è che De Blob 2 prova a lanciare un messaggio forse non del tutto originale, ma nemmeno così superfluo.

    La componente narrativa si riversa in maniera molto diretta sul gameplay: il protagonista è un blob pronto a colorare un mondo che nel frattempo ha perso ogni cromia. Se inizialmente si tratta di immergersi in alcune vasche di colore primario e rotolare/saltellare verso il prossimo edificio, proseguendo nell'avventura la logica dei colori richiede mix specifici per raggiungere determinati obiettivi. L'aggiunta dei livelli 2D varia l'approccio negli stage sotterranei, mentre in superficie il giocatore si ritrova a esplorare scenari decisamente ampi ma tutto sommato lineari.

    Il lato oscure del colore

    De Blob 2 non è un titolo ambizioso. L'obiettivo, abbastanza evidente, è risultare appetibile al più vasto pubblico possibile. La spalla del protagonista gli indica passo passo cosa fare; c'è una comoda bussola a guidare l'esplorazione e le stesse meccaniche, pur arricchite di elementi collaterali, rimangono sostanzialmente sempre le stesse. Per ovviare alla ripetitività del gameplay gli sviluppatori hanno pensato di inserire una caterva di collezionabili e di power-up, ma non è sufficiente a nascondere una formula di base che risulta allo stesso tempo croce e delizia del gioco: se è vero che il gusto liberatorio dell'atto cromatico ha un fascino indiscutibile, dopo qualche livello la progressione si rivela chiaramente monotona.

    Non aiutano né il frame rate ballerino - dettaglio incomprensibile visto che non stiamo parlando di un gioco tecnicamente pesante - né l'altalenante imprecisione di un sistema di controllo che non funziona sempre in maniera ottimale. Merita però una menzione speciale l'accompagnamento sonoro, davvero riuscito e ben in sintonia con le azioni e le evoluzioni del nostro protagonista. De Blob 2, in questa incarnazione per PS4, mostra sì alcuni pregi, ma anche tutti i limiti di un titolo che non è invecchiato benissimo: a salvarsi è la meccanica cromatica di base, ma non basta forse a soddisfare palati che nel frattempo sono diventati probabilmente molto più esigenti. C'è da dire tuttavia che in un'epoca di magra sul fronte dei platform 3D, De Blob 2 potrebbe rappresentare una gradevole aggiunta al parco giochi di PS4.

    De Blob 2 De Blob 2Versione Analizzata PlayStation 4De Blob 2 è una remastered piacevole ma forse un po' ingenua: la meccanica cromatica di base risulta ancora affascinante a sette anni dall'uscita originale, ma la progressione si scontra con una varietà di power-up e situazioni solo superficiale. A uno sguardo più attento il gioco svela ben presto la propria ripetitività di fondo e purtroppo non c'è colore che tenga. Si tratta comunque di un'esperienza curiosa, probabilmente più adatta a un pubblico casual che hardcore. I fan dei vecchi platform 3D potrebbero comunque divertirsi: dopotutto il genere è talmente bistrattato che ogni occasione è buona per ricordare i bei tempi andati.

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