Dead by Daylight Recensione: killer silenziosi su Nintendo Switch

Dopo aver riscosso un discreto successo su PC e console, Dead by Daylight sbarca ora su Nintendo Switch. Ma i risultati non sono esaltanti.

Dead by Daylight Recensione: killer silenziosi su Nintendo Switch
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox Series X
  • Dead by Daylight, uscito originariamente su PC nel giugno del 2016, ha saputo far breccia nel cuore di tanti utenti grazie al suo concept dannatamente semplice ma efficace: meccaniche del nascondino, mescolate con l'atmosfera tipica dei film dell'orrore, nello specifico del sottogenere slasher. Una caccia tra gatto e topo, dove il gatto è un killer assetato di sangue dotato di poteri paranormali, inventato di sana pianta o tratto da alcuni capolavori del genere, e i topini sono invece dei poveri umani, ognuno dotato di storia e abilità proprie, intrappolati in una sorta di inferno eterno, costretti a sfuggire da scene sempre differenti in un loop intriso di dolore e crudeltà.

    Perfetto per una console Nintendo, non trovate? Scherzi a parte, dopo aver conquistato il pubblico PC e aver tentato di mettere un piede anche su PS4 e Xbox, Behaviour Interactive chiude il cerchio spalancando le porte del suo terribile incubo anche all'utenza Switch, con un porting che, però, rispetta sin troppo i canoni del genere... e non nel senso buono.

    L'unione fa la forza...

    Dal punto di vista ludico e contenutistico, nulla cambia rispetto a quanto giocato in passato: Dead by Daylight è un survival di stampo multiplayer, che fa dell'asimmetria il suo punto di forza.

    Come nello sfortunato Evolve, tanto per citare un celebre esempio, la conta numerica delle compagini coinvolte è infatti sbilanciata, 4vs1. I quattro in campo sono i Sopravvissuti, il cui compito è di riparare cinque generatori e guadagnare l'uscita dai livelli dandosi la mano l'un l'altro, collaborando attivamente per il bene comune. Sia che giochiate con degli amici, sia che si tratti di perfetti sconosciuti, sappiate che i lupi solitari fanno sempre una brutta fine, un po' come accade nei film da cui Dead by Daylight trae ispirazione. Nonostante l'assenza di un vero e proprio sistema di comunicazione (limitato a gesti molti basilari), Dead by Daylight offre segnali visivi e soprattutto sonori per individuare potenziali situazioni di pericolo: l'interfaccia ci avvisa della presenza di compagni feriti, o peggio, pronti per essere sacrificati alla malvagia Entità che ci ha scaraventati nel limbo demoniaco in cui ci troviamo. Salvarli dalla morte imminente significa avere un compagno in più che può curarci, o che può tornare utile per distrarre il nemico mentre il resto della squadra cerca un modo per sopravvivere un giorno in più.

    ... ma meglio soli che mal accompagnati

    "Nemico", al singolare, ma che non teme minimamente la sua inferiorità numerica. Stiamo pur sempre parlando di una creatura partorita dal più spietato dei demoni, tra strizzate d'occhio (quando non effettive comparsate su licenza, da acquistare con moneta sonante) e vere e proprie celebrità provenienti direttamente dal più bel cimitero di Hollywood: a fianco di Dottori che infondono follia, Streghe che accecano e maledicono, o Spiriti che saltano da un piano dimensionale all'altro giusto per far venire un infarto ai poveri malcapitati, spiccano infatti Ghostface di Scream, Michael Myers di Halloween e persino il Demogorgone di Stranger Things, solo per citare le collaborazioni più illustri.

    Il risultato di questa equazione, dimostrato anche dalla fanbase ancora solida e appassionata che si è venuta a creare, è un concentrato di tensione che il più delle volte funziona, al netto di un bilanciamento generale ancora da dosare al meglio sotto vari punti di vista, a partire dallo strapotere di certi "killer", passando per livelli generati proceduralmente che, in alcune occasioni, fanno sentire la mancanza di una cura "umana" e ponderata, fino al sistema di progressione stesso, anch'esso randomico. Quest'ultimo è strutturato come una sorta di "Sferografia" in cui abilità e potenziamenti sono tutti casuali, con la conseguenza di rischiare di investire tempo e risorse nello sviluppo di un personaggio, salvo poi trovarsi con un buono a nulla tra le mani.

    Orrore portatile

    I problemi di questo porting, disponibile anche in versione fisica dal 24 settembre, sono purtroppo molteplici: il primo e più evidente, dal punto di vista puramente concettuale, è legato alla sua natura unicamente multiplayer. Il doverlo giocare esclusivamente online (è necessaria una sottoscrizione a Nintendo Switch Online, s'intende) limita per forza di cose l'utilizzo in mobilità, sminuendo uno dei principali valori aggiunti della console ibrida della grande N, che fa spesso chiudere un occhio quando si rendono necessari certi compromessi di natura tecnica. È bene tenere a mente, insomma, che a Dead by Daylight potrete giocarci soltanto sotto Wi-Fi.

    Ma la lista di ciò che non va non si ferma qui: in generale riesce, se possibile, a far peggio del già poco esaltante porting console risalente al 2017 (ecco la recensione di Dead By Daylight), che alle animazioni goffe e al sistema di illuminazione lacunoso aggiunge orrori come un frame-rate bloccato a 30 fps (se e quando ci arriva), povertà poligonale generale, texture in bassa risoluzione e che faticano a caricarsi, caricamenti tra un match e l'altro abbastanza lenti e menù anch'essi afflitti da lievi rallentamenti, peraltro brutalmente mutuati da PC, al punto da sostituire i comandi touch, del tutto assenti, con un insensato cursore da manovrare con la levetta analogica.

    È la pigrizia a far 90, altro che la paura. Il matchmaking funziona discretamente, con partite trovate in maniera abbastanza rapida, e anche il netcode, salvo qualche disconnessione a fine partita (zero perdita di progresso, solo l'uscita dalla lobby), non ha presentato problemi particolarmente gravi. Magra consolazione per quanto riguarda i comandi: la legnosità delle animazioni e dei movimenti si presta bene tanto ai Joy-Con quanto al Pro Controller, quindi non preoccupatevi di dovervi equipaggiare di tutto punto per giocare a Dead by Daylight.

    Dead by Daylight Dead by DaylightVersione Analizzata Nintendo SwitchDead by Daylight è un po' come quei film dell'orrore anni 80 di serie B, C, o forse Z: le pecche non mancano e sono palesi, eppure il suo indubbio fascino e qualche ottima trovata gli han permesso di far breccia nel cuore di tanti appassionati, nonostante tutto. Le buone idee, come detto in passato, ci sono, ma la pigrizia con cui è stato realizzato questo porting per Nintendo Switch rende davvero difficile consigliare l'acquisto anche ai fan più sfegatati, complice soprattutto la natura online-only che depotenzia il sempre apprezzato plus di poter giocare in mobilità. Una chance la merita, almeno tra i fan del genere (tanto quello ludico quanto quello cinematografico), ma possibilmente altrove.

    5.8

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