Dead or Alive 2: recensione della versione PS2

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Dead or Alive 2: recensione della versione PS2
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  • PS2
  • DC
  • Introduzione

    Inizialmente annunciato come un gioco only DreamCast, Dead or Alive 2 non avrebbe mai dovuto uscire sulla neonata console Sony. Ma le cose, evidentemente, sono andate in maniera diversa da quanto progettato e alla fine, per Playstation2, sono state realizzate addirittura due versioni del famossissimo picchiaduro di Tecmo. Quella che andremo ad analizzare per prima, sarà la versione giapponese del gioco, Dead or Alive, poi vedremo di fare un confronto con la versione americana, Doa2:Hardcore, individuando quali sono i cambiamenti e i miglioramenti, se ce ne sono, effettuati da Team Ninja.

    Il gioco

    Non si può certo dire niente a Tecmo, che ha fatto sicuramente un gran lavoro in questo senso, Dead or Alive 2 ha, forse, il più affascinante gameplay, che si sia mai visto in un picchiaduro fino ad oggi. Prendendo spunto da Virtua Fighter 3, le arene sono strutturate su più livelli; potete, perciò, gettare l'avversario da un livello a quello sottostante, oppure fargli sfondare il pavimento, utilizzando ad esempio una proiezione, o gettarlo verso colonne, reti o pareti elettrificate, causando enormi danni al vostro avversario e rendendo l'azione di gioco decisamente più spettacolare. Il sistema di controllo del personaggio è, anche esso, simile a quello utilizzato nella saga di VF, tre soli pulsanti vi permetteranno di tirare pugni, calci e di effettuare mosse di "evade"; quest'ultimo pulsante assumerà un ruolo importantissimo in Doa2; tramite l'evade è possibile, infatti, non solo evitare e pararsi dagli attacchi del nemico, ma anche effettuare potenti controattacchi, a volte assolutamente indispensabili per poter sconfiggere alcuni nemici. La complessità dei combattimenti, grazie al sistema realizzato da Tecmo, cresce notevolmente; un attacco portato al nemico, difficilmente si concluderà con una semplice parata, spesso potrà esservi ritorto contro, costringendovi, perciò, ad una concentrazione ed un coinvolgimento maggiori. Il numero di attacchi speciali, per ogni personaggio, è semplicemente enorme, ma purtroppo non molto intuitivo, il problema più grosso è che il giocatore tende ad identificare i pulsanti in maniera logica, associandoli agli arti del corpo, come succede in Tekken ad esempio; in Doa2 un pugno non sempre è un pugno e lo stesso vale per i calci, i pulsanti a nostra disposizione sono da identificare semplicemente come due attacchi diversi, che portano a risultati diversi a seconda del colpo che si sta effettuando. Tutto ciò si traduce con una curva di apprendimento un po' più lunga del solito.
    In Doa2:Harcore i cambiamento sono poco percettibili, a livello puramente tecnico il gioco è lo stesso, possiamo però trovare tutti i vestiti speciali di tutti personaggi; abbiamo poi tre nuove arene per il combattimento in Tag; una specie di galleria con immagini in CG dei personaggi ( ragazze in bikini ecc ecc) ed è possibile da subito selezionare personaggi speciali, quali Tengu e Bayman di Doa; infine qualche nuova mossa per alcuni personaggi. L'unica, che mi pare degna di attenzione, è l'aggiunta delle tre arene per il Tag battle, che sono ben gradite in quanto questa modalità finiva effettivamente per essere trascurata. Per il resto si tratta solo di modifiche minori, quasi a rendere Doa2:Hardcore una compilation di quanto visto in tutte le versioni di Doa2, esattamente come è successo per Tekken Tag Tournament di Namco.

    La grafica

    Cosmeticamente il gioco è decisamente ben realizzato, già nella versione giapponese il titolo era esente da amenità quali flickering e anche le seghettature tanto evidenti, ad esempio, in Tekken qui si notano molto meno, un po' per merito della risoluzione più alta e un po' per i colori utilizzati, molto vivi, che tendono ad evidenziare meno il fenomeno. I modelli poligonali dei personaggi, sono realizzati in tipico stile anime, molto semplici, ma dettagliate le texture, pochi fronzoli, ma una maggiore quantità di dettagli si ha negli sfondi, interamente poligonali, che hanno, come vedremo in seguito, un ruolo essenziale in Doa2. Una altra delle caratteristiche di Dead or Alive fu proprio l'animazione dei personaggi femminili che, nella versione per Playstation, erano dotati di un simpatico algoritmo di rimbalzo per i seni, molto accattivante, inoltre i pervertiti di casa Tecmo, non contenti, dotarono le poverette di abiti perlopiù inesistenti. In Doa2 la tradizione non è stata infranta, vestiti al limite del decente e il mitico algoritmo, rifanno la loro comparsa per renderci tutti più felici. Di grande impatto alcuni effetti, che possiamo ammirare nei vari stage, come ad esempio l'acqua, con i suoi schizzi e riflessi, la neve che cade e che forma mulinelli con le raffiche di vento, il fumo, i vetri che si infrangono, nebbie e altri effetti minori di illuminazione. Tutto ciò ci permette di capire, quanto impegno i programmatori abbiano messo nella realizzazione degli scenari. Il tutto si muove fluidamente a 60 frame il secondo, senza mai palesare, la benché minima ombra di rallentamento.
    Doa2:Hardcore a detta di Tecmo avrebbe dovuto essere nettamente migliore graficamente rispetto al Doa2 tradizionale, in realtà la rivoluzione si traduce in alcune piccole migliorie estetiche. Le seghettature sono leggermente diminuite rispetto alla versione Jap, anche se non si può parlare assolutamente di antialias effettivo. Il gioco rimane comunque graficamente uno dei migliori, se non il migliore, videogame mai realizzato per Ps2 fino ad oggi

    Gli scenari

    Come già detto in precedenza, gli scenari di Doa2 sono strutturati su più livelli, ognuno ha le sue caratteristiche peculiari e ci si accorge presto che la conformazione degli stessi, influisce non poco sullo stile di gioco da adottare. Non si tratta solo della danger zone presente nel precedente Doa, che ci spingeva a tentare di portare il nemico fuori dal ring; adesso potremo escogitare molti nuovi modi per rendere la vita difficile al nostro avversario.

    The City: La battaglia inizia sul tetto del palazzo più alto, ogni volta che riuscirete a portare il vostro avversario sul bordo del tetto e gettarlo di sotto, per mezzo di una mossa speciale, la scena cambierà e continuerete il combattimento nel palazzo sottostante. Essere gettati di sotto infligge una notevole quantità di danni, ancora maggiori se riuscirete a gettarvi sul corpo dell'avversario, subito dopo la caduta.
    The Cathedral: Si combatte in una cattedrale bruciata, decisamente ben realizzata, il primo livello è collegato al secondo tramite una grande finestra circolare di vetro. Scaraventateci il vostro avversario e lo vedrete precipitare in una miriade di schegge, verso il pavimento della stanza nella quale continuerete la lotta; qui come se non fosse bastata la mazzata precedente, potrete divertirvi a lanciare il vostro nemico su delle colonne elettrificate.
    The Elevator: Un ascensore in discesa continua verso il basso circondato da una rete elettrificata, schema molto semplice, non ci sono livelli multipli ne possibilità di rompere parti dello scenario.
    The Opera House: Si inizia sugli spalti ed è possibile gettare l'avversario in basso sulle le poltroncine della sala principale, dove poi continuerete il combattimento. Molto bella la struttura architettonica dello schema, ricchissima di particolari.
    The Wind Towers: Un solo livello sopraelevato e delle ventole che girano sono le uniche caratteristiche di questo schema, forse uno dei più scarni.
    The Arctic Plains: Una pianura coperta di neve, circondata da suggestive statue, i personaggi combattono con la neve fino alle caviglie e ci sono tocchi di classe quali mulinelli di neve che spazzano il suolo. Apparentemente infinita, l'arena è circondata invece da una voragine, nella quale adagiare gentilmente il malcapitato di turno.
    The Japanese Garden: Schema classico, senza livelli o trappole di sorta, ma molto bello, il sole produce un affascinante effetto di lens flare e sullo sfondo possiamo ammirare una piccola cascata, che alimenta un piccolo fiume. Provate a entrare nell'acqua e potrete allegramente calciare qua e là l'acqua, provocando bellissimi schizzi.
    The City: Il secondo livello ambientato in città, siamo di nuovo in cima ad un palazzo, ma questa volta combattiamo di notte, sullo sfondo vediamo altri palazzi illuminati e in primo piano una gigantesca insegna luminosa. Un maxi schermo proietta un filmato pubblicitario di Doa2.
    Generator Room: Un enorme generatore danneggiato, corredato da pavimenti in marmo, dagli stupendi riflessi e illuminazioni da urlo. In un angolo dell'arena troverete una parte del generatore scoperta che potrete utilizzare per vincere l'incontro moooolto più semplicemente.

    In Doa2:Harcore è possibile accedere ad altre tre arene, destinate alle tag battle:
    The Octagon : Sarò questo il nome? Comunque si tratta di un livello piuttosto semplice, caratterizzato da una bandiera con i nomi dei giocatori attualmente nell'arena, botte, botte e ancora botte.
    The Pancratium : Un gigantesco castello fa da sfondo allo schema, afflitto costantemente da una specie di bufera, potrete divertirvi a scagliare i vostri avversari sui muri dello stesso, per ammirare un effetto luminoso molto particolare.
    The Mutant Stage : Ci troviamo in una costruzione piuttosto bizzarra, dove il pavimento pende dolcemente verso una voragine o pozza centrale alla stanza, molto suggestivo e l'effetto globale è piuttosto affascinante. Sicuramente è lo stage più bello dei tre aggiuntivi.

    I personaggi

    Alcuni sono rimasti altri se ne sono aggiunti, vediamo che cosa è cambiato per le vecchie conoscenze e come si comportano i nuovi arrivati.

    Ryu Hayabusa: Sicuramente uno dei personaggi più potenti di Doa2, importato direttamente dal famosissimo Ninja Gaiden per NES e già conosciuto nel precedente Dead or Alive. Questa volta, il ninja per eccezione, ha nuove mosse e attacchi speciali, ha perfezionato la sua tecnica ed è velocissimo; se utilizzato bene è un avversario durissimo da battere.
    Leon: Combattente praticamente identico a Bayman di Doa per Psx, utilizza la stessa tecnica di origine russa ed è molto pericoloso, se riesce ad agguantarvi in una delle sue prese multiple. Difetti principali sono la velocità ed il range dei suoi attacchi, abbastanza limitato.
    Ein: Lottatore di Kung-fu di origine tedesca (?!), molto simile nello stile ad Akira di VF3, pericoloso se portato nei pressi di danger zones, quali colonne e reti elettrificate o precipizi, in quanto è corredato di alcune mosse, che possono far volare il nemico nella direzione opposta alla quale si trovano.
    Helena: Nuovo personaggio femminile, cantante francese di Opera, utilizza una tecnica simile all'Aikido, basata sulle controprese le schivate e i contrattacchi, non molto pericolosa se tenuta a distanza, ma a volte difficilissima da colpire a causa proprio della sua tecnica.

    Zack: Eccentricissimo esperto di Muay-thai, già conosciuto in Doa, è praticamente rimasto identico, a parte qualche attacco speciale nuovo. Impressionanti gli assurdi vestiti che porta, alcuni fluorescenti altri riflettenti.

    Tina: Sì è proprio lei, una dei più popolari personaggi di Dead or Alive è tornata, più incavolata che mai, le prosperose misure rimangono le stesse, e meno male, ma ha cambiato colore dei capelli: da castano a biondo. Pericolosissima e praticamente letale se si avvicina, deve essere tenuta costantemente a distanza, onde evitare le sue micidiali prese. Passando a cose serie, ammirate con gioia i vestitini che questa tipa sfoggia con disinvoltura.


    Bass: Personaggio già ben noto ai possessori di Doa, Bass è un energumeno piuttosto lento, utilizza attacchi in stile wrestling. Limitato rispetto agli altri personaggi per la sua eccessiva lentezza.

    Jann-Lee: Una specie di Bruce Lee, gli assomiglia anche nei gridi che accompagna ai suoi colpi; pratica il Jeet Kune Do in maniera veloce e potente. Anche lui è una vecchia conoscenza, arricchita questa volta da una serie di nuovi colpi, per lo più inutili.


    Lei-Fang: Praticante di Tai Chi, tecnica ricca di attacchi potenti, ma aggraziati, abilissima nell'effettuare controprese e contrattacchi, Lei Fang è stata sicuramente uno dei personaggi più utilizzati in Doa; in Doa2 potremo utilizzare nuove tecniche, ma più o meno non ci sono grandi differenze. Decisamente molto belli i vestiti aggiuntivi, i maniaci ne rimarranno entusiasti.

    Kasumi: Personaggio principale del videogioco, è stato semplicemente reso imbattibile, Kasumi è diventata molto più veloce e letale, adattissima per chi inizia a giocare, ma decisamente non adatta per i più esperti che non ne trarranno soddisfazione (se non fosse per i soliti vestitini). Rispetto a Doa ha alcune mosse nuove.


    Ayane: Sorella di Kasumi, anche essa presente in Doa, anche essa come la sorella è estremamente semplice e veloce da utilizzare, ha mosse esageratamente potenti e alcuni suoi attacchi sono decisamente difficili da parare o evitare. Come per Kasumi, Ayane è un personaggio adattissimo per chi non vuole impegnarsi più di tanto.
    Gen-Fu: Incredibilmente difficile da utilizzare, ha una pletora di mosse potentissime e altre inutilissime, può usare controprese e parate, è abbastanza veloce ma non si riesce ad utilizzarlo al meglio se non con molta pratica, per un principiante è forse peggio che utilizzare Bass, per un esperto potrebbe rivelarsi un personaggio eccezionale.
    Tengu: Uno dei mitici volatili della mitologia giapponese metà uomini metà uccelli, ecco cos'è il boss finale di Doa2; estremamente duro da battere, circondato da uno strano effetto nebbia che si dirada colpendolo. Fortissimo se utilizzato dalla CPU... fa schifo come personaggio utilizzato dal giocatore, se non con una grande pratica, rimane comunque molto limitato.

    Unico cambiamento nella versione americana del gioco è la presenza di nuove mosse per alcuni personaggi, ma niente di particolare, si tratta per lo più di piccoli attacchi di scarsa utilità; più l'aggiunta di nuovi vestiti. Inoltre saranno utilizzabili da subito Tengu e Bayman di Doa, il primo è identico alla versione giapponese, Bayman invece è Leon, o meglio Leon è copiato pari pari dal buon vecchio Bayman, in sostanza sono perfettamente identici.

    DoA2 vale o non vale?

    Doa2 vale o non vale? I punti di forza di Doa2 sono sicuramente la velocità, i personaggi decisamente accattivanti -soprattutto quelli femminili-e i magnifici fondali interamente poligonali. Difficile dire se tecnicamente si possa arrivare ai livelli di Tekken, ma sicuramente Doa2 vanta un sistema di prese, controprese e proiezioni invidiabile e assolutamente superiore a qualsiasi titolo mai visto fino ad oggi. A chi già possiede Doa2 per DreamCast, non me la sento certo di consigliare l'acquisto di questa nuova versione del gioco, in quanto pressoché identica, uniche differenze degne di nota sono la totale assenza di rallentamenti o scatti di alcun tipo, la maggiore definizione dei personaggi, a causa della mancanza di antialiasing ed alcuni effetti in più quali riflessi sull'acqua o piccoli particolari in alcuni livelli che passano perlopiù inosservati. Per chi invece non ha mai giocato il titolo Tecmo non posso far altro che consigliarne l'acquisto; il gioco è ben realizzato ed è sicuramente una validissima alternativa, anche per i più accaniti fan di Tekken; personaggi molto belli e fondali decisamente migliori, che non quelli di altri titoli del genere, lo rendono un pezzo che non deve mancare nella vostra collezione.

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