Descenders Recensione: tutti in Mountain Bike, su Nintendo Switch

Lo spericolato rogue-bike di RageSquid arriva anche su Nintendo Switch, pronto a farci vivere il brivido del downhill.

Descenders Recensione: tutti in Mountain Bike, su Nintendo Switch
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Non è un mistero che Nintendo Switch sia una perfetta "macchina da indie". Giocare in portabilità è infatti condizione ideale, se non proprio ghiotta, per approcciare tutti quei titoli produttivamente più piccini, molti dei quali, non a caso, stanno pian piano migrando verso i lidi tecnologici di Kyoto, pronti a vivere una seconda giovinezza. Fra questi c'è anche Descenders, peculiare progetto del team neerlandese RageSquid che, dopo aver sprintato fra le console domestiche di ottava generazione al gran completo, sceglie oggi di continuare la sua corsa provando il brivido dell'esperienza ibrida. Il gioco è unico nel suo genere per svariate ragioni, prima delle quali è la volontà di dare un'inedita lettura interattiva del cosiddetto downhill, branca del ciclismo estremo colpevolmente snobbata dallo sviluppo videoludico recente e passato.

    Avventura a pedali

    È importante chiarire subito che chiunque cerchi in Descenders una rifinitura tecnica che oltrepassi agilmente le normali soglie di decoro, farebbe bene a volgere lo sguardo altrove. Non c'è porting del titolo fra quelli finora distribuiti che non appaia spartano, per non dire esteticamente brutto: modelli poligonali aguzzi, compenetrazioni, problemi di aliasing e fenomeni di pop up ricorrenti sono le basi di un comparto visivo d'altri tempi, in senso non propriamente positivo. Fra l'altro l'odierna edizione Switch è senza dubbio la peggiore tra tutte quelle in vendita (potrete trovare il gioco anche sul Game Pass), soggetta a un downgrade grafico palese e piegata a un framerate che definire altalenante è volergli fare un complimento, soprattutto nel caso in cui si utilizzi l'hardware in assetto televisivo. Detto questo, e contro ogni premessa, in Descenders alberga sempre e comunque il valore di un intrattenimento solido, di quelli che puntano tutto sulla qualità delle meccaniche. Siamo dalle parti dei racing arcade in terza persona, quei videogiochi dal piglio scattante che alla simulazione realistica preferiscono l'azione spettacolare, i trick azzardati e la fisica del personaggio esasperata e un po' clownesca (à la Trials, per capirci).

    Bisogna però ammettere che il sistema di controllo non provi totale repulsione nei confronti della verosimiglianza su pista, e che pad alla mano si abbia in effetti l'impressione pur vaga di stare manovrando un mountain biker esperto, che vive di discese ad alta velocità e salti funambolici. È proprio l'elemento acrobatico del gameplay a risultare particolarmente accurato, sempre in grado di restituire un feeling adrenalinico fra un backflip, un bunny hop e una rotazione in aria a 360° (per fare un confronto, qui troverete la nostra recensione di Trial Rising).

    Un titolo "rogue-bike"

    Il buon equilibrio fra azione irrealistica e fedeltà emulativa non sarebbe comunque sufficiente a suscitare interesse se Descenders non si fondasse su una formula ludica originale come quella che effettivamente lo contraddistingue. La sua modalità Carriera è infatti una commistione riuscitissima fra le classiche dinamiche di una gara su due ruote e la grammatica tipica dei roguelike, il genere intransigente per eccellenza. Ciascuna partita inizia dal primo livello dei molti che costellano quattro macro-aree a biomi, l'insieme delle quali equivale a una run lungo una serie di percorsi inclinati i cui bordi, all'occorrenza, possono addirittura essere infranti per procedere fuoripista, senza ricevere penalità di sorta. La progressione svela poi una struttura ad albero, allorché l'utente può sempre decidere in autonomia quale debba essere la successiva pista da affrontare fra le due o tre sbloccate man mano dal software, solitamente molto diverse in quanto a ripidità dello sterrato, numero di curve e presenza di pedane per i balzi.

    Vittoria dopo vittoria si delinea un avanzamento che culmina in un "livello mini-boss" - niente mostri da ammazzare, solo un salto lungo e alquanto rischioso - superando il quale si passa subito al mondo seguente. Trionfa chi riesce a completare l'intera avventura tutta d'un fiato, discesa dopo discesa, preservando la salute del proprio avatar il quale, a conti fatti, ha tutte le carte in regole per essere paragonato a un eroe da action-GdR. Fra le altre cose, ogni eventuale caduta costerà al personaggio un punto vita, laddove esaurirli tutti decreterà il game over istantaneo (per inciso: in Descenders vige la legge del permadeath); inoltre, durante le "missioni", egli avrà spesso l'opportunità d'incontrare potenziali alleati -i Membri Crew- che, qualora ingaggiati, si riveleranno essere dei veri e propri perk passivi. Per giunta il biker potrà accumulare Punti Reputazione a suon di acrobazie, poi spendibili in cambio di oggetti cosmetici e nuove tipologie di gara.

    Campagna di tutto rispetto e poi?

    In questo modo il "rogue-bike" di RageSquid garantisce una rigiocabilità di tutto rispetto, marcata dal fatto che nel corso di ciascun livello il gioco invita pure a perseguire specifici sotto-obiettivi che spaziano dall'eseguire specifiche evoluzioni sino all'obbligo di arrivare al traguardo senza mai frenare o sfiorando certi ostacoli di proposito.

    Senza contare che gli stage di ogni sessione vengono generati in maniera procedurale, proponendo circuiti sempre diversi dal punto di vista sia del level design nudo e crudo, sia del posizionamento degli eventi e delle sporadiche sfide speciali: per esempio alcune prove di freeride totale, oppure le -terrificanti- pedalate con inquadratura in soggettiva. Dedicarsi alla Carriera di Descenders regala momenti di divertimento genuino, fattore chiave per spingere l'utente a impegnarsi nelle corse e perfezionare le proprie abilità di rider tentativo dopo tentativo.

    Purtroppo va anche detto che, esaurito l'appeal della modalità principale, il pacchetto non proponga varianti ludiche di spessore. Il grosso dei contenuti extra è rappresentato dalla magra possibilità di confrontarsi in rete con altri corridori, cui si aggiunge una sezione offline denominata Bike Parks che è un pot-pourri di mappe dalla conformazione stravagante, evidentemente studiata per chi, già abbastanza skillato, volesse dare ulteriore sfoggio delle proprie capacità. Non un granché, a voler essere sinceri.

    Descenders Extreme Procedural Freeriding Descenders Extreme Procedural FreeridingVersione Analizzata Nintendo SwitchSe al momento dell’assegnazione del voto abbiamo scelto di tirare un po’ il freno, è perché la conversione per Nintendo Switch di Descenders - l’oggetto di questa recensione - non è sicuramente un lavoro da encomio. La trasposizione ibrida è anzi la più debole fra tutte le edizioni esistenti, in assoluto la meno curata e performante. Ciò detto, anche in questa veste il valore ricreativo della produzione si mantiene sostanzialmente intatto. Il "rogue-bike" di RageSquid sa essere un vero e proprio spasso, arcade racer modesto ed essenziale ma ricolmo di estro e passione, sorprendentemente capace di catturare l’attenzione sia degli amanti del downhill, sia di chi abbia il semplice desiderio di vivere un’esperienza on the road in grado di scostarsi dai soliti binari di genere. Qualora Descenders vi stuzzicasse, non fatevi troppi problemi a dargli una chance. Magari su altre piattaforme di gioco.

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