Destiny 2 L'Eclissi Recensione: verso la resa dei conti su Nettuno

Siamo volati su Nettuno per giocare la campagna di Lightfall, la nuova attesissima espansione dello sparatutto Bungie Destiny 2.

Destiny 2 L'Eclissi Recensione: verso la resa dei conti su Nettuno
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • Lo scorso anno Bungie ha deliziato i suoi fan con La Regina dei Sussurri (la recensione di Destiny 2 La Regina dei Sussurri è a portata di click), quella che anche a mente fredda continuiamo a considerare una delle migliori espansioni di Destiny 2, seconda forse solo a Forsaken. A circa dodici mesi dalla sconfitta di Savathun (o presunta tale) e dalla prima comparsa dello splendido villain che prende il nome di Testimone, siamo tornati a vestire i panni dei Guardiani per affrontare l'Eclissi, lo step successivo nella lotta tra bene e male.

    Verso la resa dei conti

    A dare il via all'Eclissi è uno spettacolare filmato in computer grafica che ci mostra la prima, concreta mossa del Testimone: avvalendosi dell'aiuto dell'ex Imperatore Calus - diventato suo discepolo - la creatura aliena sferra un feroce attacco al Viaggiatore, che viene difeso con ogni mezzo dai Guardiani.

    Purtroppo le forze terrestri non possono nulla contro le navi piramidali del Testimone, ma c'è ancora una speranza per porre fine alla guerra: giungere su Nettuno e proteggere il Velo. Sul pianeta è collocata una città chiamata Neomuna, che ha miracolosamente superato il Crollo ed è riuscita a lungo a restare fuori dai radar nemici. Purtroppo, però, ora tutti ne conoscono l'esistenza e sono diretti verso di essa per mettere le mani sul Velo.

    È questo l'incipit della nuova espansione di Destiny 2, che con una missione introduttiva ci fa saggiare il potere del Testimone e della Legione Ombra di Calus per poi catapultarci fra le strade di Neomuna, il teatro della quasi totalità dell'avventura.

    Gli incarichi della campagna - che vedono partecipare anche dei guerrieri alti quasi tre metri conosciuti come Solcanuvole - ci permettono di esplorare non solo i vari settori della metropoli nettuniana, ma anche le affascinanti strutture legate all'Oscurità portate da Calus e dal Testimone. Obiettivo dopo obiettivo, diventa sempre più evidente che il principale difetto del DLC risieda proprio nella componente narrativa, che ha dimostrato di non riuscire a centrare pienamente il bersaglio. Il preludio allo scontro finale tra Luce e Oscurità offre un intreccio non del tutto convincente, a partire dai volti principali del racconto.

    Per fare un esempio, Osiride è stato trasformato da impavido Guaridano ad anziano petulante, che continua a ribadire i medesimi concetti per buona parte della campagna. Il Solcanuvole Nimbus tra l'altro si contrappone allo Stregone con le sue battutine e una leggerezza che alla lunga abbiamo trovato poco efficace, vista anche la caratterizzazione impeccabile di molti volti noti di Destiny 2 e il peso delle tematiche trattate. Fortunatamente, i due villain - ossia Calus e il Testimone - sono molto ben caratterizzati e protagonisti di pochi ma interessanti scambi di battute. Inoltre, durante le sue fasi conclusive L'Eclissi mette in scena eventi di immane rilevanza senza dargli adeguato spazio. Intendiamoci, i filmati che scandiscono la progressione sono spettacolari ma sui contenuti della trama era lecito aspettarsi qualcosa in più. L'espansione aggiunge un tassello alla storia che aumenta il numero di domande anziché fornire delle risposte e tra questi interrogativi troviamo certamente quello sulla natura del Velo, un oggetto di cui si parla dal primo all'ultimo minuto del DLC e che nessuno ha la minima idea di cosa sia.

    Purtroppo nemmeno l'Incursione, Radice degli Incubi, fornisce nessun reale dettaglio aggiuntivo e, complice la sua facilità (il world record è stato raggiunto in un baleno, stessa cosa per la run flawless), si è rivelato solo uno sfoggio delle incredibili doti di Bungie nella realizzazione di ambientazioni da cartolina.

    Telascura, che spettacolo!

    Il discorso cambia in modo netto quando guardiamo alle basi ludiche de l'Eclissi, che con grande efficacia hanno aggiornato il gameplay dello shooter in soggettiva di Bungie, riuscendo in parte a sopperire alla poca originalità delle missioni, incluso lo scontro finale.

    La vera protagonista di questa espansione è di certo la Telascura, sottoclasse dell'Oscurità che i Guardiani impareranno a padroneggiare lungo il loro percorso sulle terre nettuniane. È ancora presto per comprendere quanto le build che fanno uso di questi poteri possano contribuire alla vittoria nelle attività più complesse, ma scendere in campo con questo set di mosse a disposizione è un'esperienza favolosa per chiunque apprezzi Destiny e uno stile di gioco più dinamico. Sì, perché la Telascura non fa che confermare la volontà del team di rendere più movimentato il gameplay e fa sì che i proiettili siano solo uno dei tanti modi per buttare giù le orde di alieni sui vari pianeti.

    Destreggiarsi in combo di attacchi corpo a corpo per generare sfere da far esplodere o lanciare in giro, sospendere i nemici (boss inclusi) in aria per colpirli mentre sono inermi, oppure atterrare su di loro con uno schianto preceduto da una piroetta, sono solo alcune delle azioni che si possono compiere grazie a questo potere dal colore verde. In sostanza, la Telascura è scenicamente spettacolare e al tempo stesso gradevolissima da utilizzare in battaglia. Paradossalmente, abbiamo individuato proprio nel rampino l'elemento più debole della sottoclasse e, al netto del divertimento scaturito dal suo impiego in combattimento o per agganciarsi agli alleati e ai loro astori, non presenta grandi possibilità d'utilizzo durante gli spostamenti a Neomuna. Sicuramente in futuro le cose potrebbero cambiare, ma al momento è preferibile dedicare il suo slot alle granate per la sospensione dei nemici. A proposito della città visitabile su Nettuno, grazie ai suoi cromatismi vivaci e agli spazi ampi, la mappa a tema cyberpunk è tutto sommato piacevole da esplorare e propone anche piccole aree che si differenziano da quelle urbane: a spiccare sono sicuramente l'enorme edificio dell'Oscurità con sopra scolpito il volto dell'ex Imperatore Calus e la spiaggia.

    Se da un lato è divertente partecipare all'inedito evento pubblico che prende il nome di Sovraccarico Terminale ed è strutturato in più fasi, come quello visto su Marte, dall'altra ci ritroviamo di fronte alla riproposizione di mini-attività molto simili a quelle presenti sin dal day one. Il fatto che per attivare la versione eroica dell'evento pubblico si debba difendere la trivella Cabal su Neoumuna e al contempo distruggere la Trebbiatrice, proprio come accadeva nella ZME, ci ha fatto storcere il naso, perché ci aspettavamo degli incarichi inediti o riadattati alla nuova destinazione.

    Facendo un bilancio, la mappa offerta dall'espansione è certamente piacevole da visitare ma priva del mordente di luoghi come la Città Sognante o il Tronomondo di Savathun, che per personalità ed estetica restano ancora oggi insuperate.

    Purtroppo anche stavolta si sente l'assenza di una nuova fazione nemica da affrontare in giro per la galassia, ma tale mancanza viene compensata dall'introduzione del Tormentatore. Si tratta di fatto del primo mob legato all'Oscurità, affrontabile in più occasioni nel corso della campagna: parliamo di un grosso guerriero armato di falce che non solo può agitare l'arma per lanciare proiettili energetici difficili da schivare, ma è sempre pronto ad afferrare i portatori di Luce per privarli della loro energia vitale e perfino delle Super, quasi impossibili da attivare in loro presenza. Per quanto limitata, la presenza di questo avversario è davvero apprezzabile e ci lascia credere che anche il resto delle forze del Testimone arriveranno in Forma Ultima.

    Tante novità per la Quality Of Life

    Destiny 2 L'Eclissi non è solo Neomuna e la Telascura, poiché il lancio dell'espansione è stato accompagnato da un corposo aggiornamento che coinvolge tutti i giocatori, che siano essi in possesso o meno del nuovo contenuto. Gli sviluppatori hanno voluto apportare qualche cambiamento utile a migliorare l'esperienza degli utenti per tutto ciò che va oltre le sessioni di puro gameplay.

    La novità più rilevante, anche per via dell'ingombrante presenza a schermo, riguarda l'introduzione del Grado Guardiano, un percorso a obiettivi il cui completamento permette di scalare i livelli che evidenziano la competenza del combattente. Questa funzionalità non rivoluziona Destiny, ma è ottima per chi si sta avvicinando al gioco per la prima volta e per tutti quei Guardiani che, con un bel po' di grinding, vogliono sfoggiare il loro grado in giro per la Torre.

    Abbiamo trovato interessante anche il nuovo sistema che permette una gestione semplificata dei pezzi d'equipaggiamento sia per quanto concerne l'interfaccia che le meccaniche.

    A convincerci a metà, invece, è l'introduzione dei preset: questa funzionalità richiesta da tempo immemore serve a garantire il passaggio rapido a una di dieci configurazioni con mod, sottoclasse ed equipaggiamento. La soluzione in sé funziona ed è comoda, ma la creazione delle build e la personalizzazione delle icone nell'apposita schermata presenta ampi margini di miglioramento e, per certe azioni, risulta ancora inevitabile ricorrere a strumenti esterni come DIM (Destiny Item Manager). Del tutto irrilevante, infine, è l'assegnazione degli encomi a fine attività, un sistema simile che al momento non ha alcuna utilità al di fuori degli obiettivi del Grado Guardiano, visto che serve accumularne in quantità generose per i livelli più alti.

    Ci sarebbe piaciuto parlarvi anche di novità in campo PvP o Azzardo, ma entrambe le modalità versano al momento in uno stato di abbandono (soprattutto la seconda) ed è difficile essere invogliati a tuffarsi in queste attività se non per il completamento di quest esotiche o per ottenere armamento di picco.

    In chiusura, non abbiamo particolari segnalazioni da fare sul versante tecnico, che rimane pressoché invariato su tutte le piattaforme, ma è impossibile non soffermarsi sul magnifico accompagnamento musicale lungo tutta la durata della campagna e oltre. Ci riferiamo sia ai brani inediti, che abbiamo apprezzato molto, sia ai pezzi riarrangiati, e proposti nuovamente in specifiche missioni con risultati emozionanti.

    Destiny 2 L'Eclissi Destiny 2 L'EclissiVersione Analizzata PlayStation 5Destiny 2 L’Eclissi non è certo il peggior contenuto dello shooter Bungie, ma al tempo stesso segna un calo qualitativo rispetto alla splendida espansione dello scorso anno. Al netto di una conclusione visivamente d’impatto e all’introduzione di una spettacolare sottoclasse che da sola vale il prezzo del biglietto, il penultimo DLC della saga su Luce e Oscurità non riesce nell’obiettivo di fomentare i Guardiani e coinvolgerli pienamente in attesa della prossima mossa del Testimone, che probabilmente si paleserà nuovamente solo nella Forma Ultima.

    7.5

    Che voto dai a: Destiny 2 L'Eclissi

    Media Voto Utenti
    Voti: 11
    6.5
    nd