Detective Pikachu Recensione: Elementare Tim...fin troppo

The Pokémon Company presenta Detective Pikachu, spin-off della serie con protagonista il Pokemon elettrico impegnato a risolvere intriganti casi...

Detective Pikachu Recensione: Elementare Tim...fin troppo
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  • 3DS
  • Quando un fenomeno raggiunge il successo mondiale è possibile che si espanda in tutte le direzioni possibili, oltrepassando velocemente i confini delle sue origini. Se poi il fenomeno in questione è Pokémon, allora è virtualmente impossibile tenere il conto delle modalità con cui i mostri tascabili creati da Satoshi Tajiri si sono manifestati nei vari media, nell'arco di oltre vent'anni; dai videogiochi alle carte collezionabili passando per i film, senza contare lo sconfinato merchandising. Per essere chiari, Pokémon è il secondo franchise per volume di vendite dopo Super Mario e gode ancora di una popolarità che sembra non conoscere la parola "fine". Anche solo rimanendo in ambito videoludico, di spin-off su Pokémon se ne contano a decine: è proprio tale successo che ha spinto fin dal principio The Pokémon Company ad estendere la propria offerta ben oltre la principale serie di Game Freak, spesso sperimentando soluzioni ludiche e concettuali distanti dalla classica formula ruolistica. Dalla smisurata libertà creativa, talvolta, derivano prodotti curiosi e bizzarri: è il caso di Detective Pikachu, ultimo spin-off per Nintendo 3DS che ha saputo subito destare più di una perplessità, poiché vede il celebre topo elettrico indossare il tipico berretto da investigatore (il deerstalker), brandire una lente d'ingrandimento, ed esprimersi in assoluta sicurezza con una voce profonda da vissuto uomo di mezz'età. L'opera è giunta anche da noi un paio di anni dopo rispetto al Giappone ed è stata fortunatamente localizzata in un ottimo italiano. Abbiamo quindi giocato e completato Detective Pikachu: al termine della nostra "indagine" possiamo raccontarvi quali sono i risultati di una premessa tanto assurda quanto interessante.

    Un lampo di genio?

    Sviluppato dal team dei due PokéPark per Wii, Creatures Inc. (dal 1995 così è stata rinominata Ape Inc., responsabile della serie Mother), Detective Pikachu si inserisce nel genere delle avventure dinamiche di stampo investigativo, risultando però più assimilabile a titoli dalla preponderante componente narrativa e testuale come Another Code, piuttosto che alla serie del professor Layton, dove è posto invece un grosso accento sulla risoluzione di enigmi e rompicapo.

    L'incipit segue il classico topos dell'incontro fortuito: lungo le affollate vie di Ryme City, la strada del giovane studente Tim Goodman si incrocerà per caso con quella del buffo Pikachu parlante, desideroso di mettere alla prova le sue decantate abilità di investigatore provetto: il dinamico duo così formato unirà le proprie forze per svelare il complesso di misteri e complotti che circonda la tranquilla cittadina e che, in qualche modo, sembra intrecciarsi con la scomparsa del padre di Tim e il comportamento anomalo di alcuni Pokémon. Ciò che faremo, portatile a doppio schermo alla mano, sarà guidare Tim che, coadiuvato in ogni momento dal chiacchierone Pikachu, dovrà ottenere ogni indizio, testimonianza ed altre preziose informazioni che possano aiutare la coppia a districare la matassa e a ricomporre con ordine il quadro degli eventi che scandisce le oltre dieci ore della nostra avventura. Prima di proseguire, occorre fare una premessa importante. Ludicamente parlando, Detective Pikachu è un titolo estremamente semplice, facile e guidato: tutto è concepito per essere rivolto innanzitutto ad un pubblico di giovanissimi (più bambini che ragazzi, insomma) e la mancanza di sfida potrebbe purtroppo rivelarsi un motivo sufficiente per limitare l'appeal della produzione nella fascia di utenza più "adulta", anche in quella composta dai più accaniti allenatori di Pokémon. Tale essenzialità si riflette soprattutto, come dicevamo, nella struttura di gioco vera e propria: in modo assai ripetitivo e, a tratti, persino noioso (visto lo scarso senso di reale partecipazione), per fare incetta di prove utili non dovremo fare nient'altro che spostarci attraverso le varie zone di Ryme City e dialogare coi suoi abitanti tramite una selezione di domande preimpostate, finché non ci daranno l'informazione o l'oggetto che ci occorre, raccolti nel menù Indizi; una volta radunato tutto il necessario per risolvere il caso, Pikachu ci inviterà ad aprire la voce Appunti e potremo così sia tentare di rispondere alle domande chiave superando piccole prove di deduzione logica sia accusare il presunto colpevole di turno tra i molti possibili indiziati.

    Benché alcuni snodi di trama (se paragonata a quella dei titoli Pokémon della serie principale) possano farsi effettivamente intriganti, ed il racconto dal tono leggero e vagamente hard boiled intrattenga per tutta la sua durata, vi sono degli elementi che ben presto finiscono per limitare le potenzialità del titolo.
    La mancanza cronica di qualsivoglia sfida, dovuta alla facilità e alla possibilità di proseguire a tentoni in caso di ragionamenti errati, insomma, mina alla base le meccaniche del gioco: l'elementarità spicciola delle fasi di gameplay (come, ad esempio, il superamento di QTE basilari durante i filmati), ed infine la sensazione costante di essere presi per mano costituiscono, a prescindere dal target, un ostacolo al coinvolgimento ed all'appagamento del giocatore. Laddove la componente ludica ridotta all'osso può aver senso al massimo per i più piccoli, è nella caratterizzazione del mondo e del protagonista che Detective Pikachu è da considerarsi pienamente riuscito.

    Decisamente curato sul fronte della presentazione e tratteggiato da uno stile che abbandona il cel-shading dei capitoli regolari in favore di uno più "realistico" che ricorda non poco i lungometraggi Pixar, il mondo di Ryme City è descritto da una prospettiva interessante che mette in rilievo i rapporti tra Pokémon e mondo antropico in maniera assai originale e, talvolta, sorprendente. Va detto, infatti, che le peculiarità dei vari Pokémon si amalgamano perfettamente con gli eventi del gioco, rappresentando spesso la chiave di volta dei molti misteri su cui cercheremo di fare luce.
    In particolare, a rubare la scena al suo compagno Tim (terribilmente anonimo) e al resto dei mostriciattoli sarà sempre e solo il Detective Pikachu: oltre ad essere un supporto indispensabile nell'interpretare il linguaggio degli altri Pokémon, la sua verve irresistibile emergerà continuamente attraverso i numerosi commenti, ammiccamenti e gag che suscitano profonda simpatia, nel loro tentativo di emulare modi di fare e atteggiamenti da novelli Sherlock Holmes. Non è un caso, infatti, che Legendary Pictures voglia adattare Detective Pikachu con un film per il cinema in arrivo nel 2019, segno dell'accoglienza più che positiva riservata a questa insolita veste del più celebre tra tutti i Pokémon.

    Detective Pikachu Detective PikachuVersione Analizzata Nintendo 3DSSe non avesse la rigida necessità di rivolgersi solo ed esclusivamente ad un pubblico di giovanissimi, Detective Pikachu avrebbe potuto ambire ad essere uno spin-off di Pokémon universalmente più interessante. La personalità frizzante ed irriverente di un inedito e carismatico Pikachu parlante è il vero punto di forza in un titolo sperimentale che ritrae il mondo dei Pokémon da un'angolazione diversa dal solito, dove però le meccaniche di gioco ne escono sacrificate fino all'osso in favore di una narrativa semplice e lineare. Per quei giocatori più "maturi", fan dei mostriciattoli compresi, il gameplay non può che risultarne fortemente indebolito: ci limiteremo infatti per lo più a seguire una storia che, a piccoli tratti, sa intrattenere senza mai sorprendere, capace di sfruttare in modo originale le caratteristiche dei vari Pokémon all'interno di una piacevole cornice da giallo. In fin dei conti, l'indagine del nostro roditore elettrico si è rivelata quindi piuttosto "elementare".

    6.5

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