Deus Ex The Fall arriva su iPhone e iPad: la recensione

Deus Ex cade su iPhone e iPad

Deus Ex The Fall arriva su iPhone e iPad: la recensione
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  • E' abbastanza strano che per reclamare una propria identità videoludica, tablet e smartphone neppure ci pensino a puntare su immediatezza e portabilità, andando a recuperare invece le grandi produzioni Tripla A che spopolano sul mercato Home Console. L'AppStore resta un calderone in cui ogni settimana viene riversato un flusso incontrollabile di puzzle game ed endless runner, a formare un catalogo in cui è davvero difficile districarsi, e le uniche produzioni che emergono, grazie anche ad un marketing un po' più efficace, sono così i porting e le riedizioni. Prima Baldur's Gate e The Walking Dead, poi Limbo e X-COM: Enemy Unknown. E ora questo Deus Ex: The Fall che, pur proponendo un'avventura inedita, resta nel bene e nel male una versione “in piccolo” di Human Revolution.
    Il problema di questo tipo di gaming portatile è che quasi sempre si avverte il meccanismo dell'adattamento: di un processo cioè che ha dovuto ricollocare il prodotto in un contesto non suo, operando nuove scelte di design soprattutto per quel che riguarda interfaccia e metodo di controllo. Alle volte il processo riesce bene (XCOM si adagia in maniera quasi naturale sul touch screen), ma più spesso l'utente finisce per doversi accontentare. Così è per The Fall, che al di là di qualche soluzione parecchio indovinata inciampa proprio sul control scheme, ingestibile nelle fasi d'azione. The Fall ha d'altro canto il pregio di proporre, ad un prezzo estremamente contenuto, un'eccezionale quantità di contenuti inediti, un'avventura scritta ex-novo, ed una struttura ruolistica interessante, recuperata integralmente dal fratello maggiore. Sono queste due spinte opposte che generano, alla fine, il profilo di un prodotto interessante, ben studiato, ma che forse avrebbe potuto respirare meglio in altri ambienti che non sugli schermi dell'iPad.

    La caduta

    Deus Ex: The Fall si ambienta dopo gli eventi di Icarus Effect, romanzo che ha fatto da prequel al videogame uscito due anni fa e ormai prossimo a tornare in una Director's Cut. Giocando senza aver letto il libro non si perde nulla, dal momento che la lunga sequenza introduttiva riesce a presentare in maniera abbastanza articolata i protagonisti, le loro motivazioni, il contesto generale. Paradossalmente è più importante aver giocato proprio a Human Revolution, per conoscere almeno i confini del mondo tecnocratico e corrotto pensato da Eidos. Senza aver affrontato l'avventura di Adam Jensen, insomma, si potrebbe rimanere spiazzati e non riuscire ad avvertire pienamente il fascino del contesto: un elemento da non sottovalutare, dal momento che l'avventura di The Fall intriga più per la possibilità di scoprire nuovi elementi dell'ambientazione che per la qualità di trama e sceneggiatura. Il plot è ben scritto, ma dallo svolgimento tutto sommato regolare: nelle quattro ore necessarie per raggiungere i titoli di coda non ci si affeziona troppo ai protagonisti, e quello che più compiace sono gli ambienti, gli intrighi, e il quadro complessivo di una vasta cospirazione.

    Che The Fall sia un prodotto sostanzialmente dedicato ai fan dell'ultimo Deus Ex lo si capisce anche affrontando il tutorial, molto sbrigativo, che sembra dare per scontata una conoscenza abbastanza precisa dei ritmi e delle dinamiche di Human Revolution. The Fall, del resto, li recupera integralmente, proponendo quindi una serie di missioni che possono essere affrontate tenendo un basso profilo oppure smitragliando come pazzi da dietro le coperture, sfruttando in ogni caso tutte le abilità legate agli innesti cibernetici del protagonista.
    Il control scheme adotta un sistema ibrido, che utilizza due stick virtuali per muovere personaggio e inquadratura, ma permette anche di gestire gli spostamenti con un doppio click in prossimità della zona che vogliamo raggiungere. I due sistemi di controllo, per fortuna, coesistono, e la scelta non potrebbe essere migliore: mentre per esplorare le ambientazioni si finirà facilmente coi due polpastrelli sul touchscreen, alcune azioni come entrare in copertura sono più comode da eseguire utilizzando l'inaspettata impostazione da “punta e clicca”. Anche il targeting dei nemici è semi-automatico: un click blocca la mira su un avversario, ma poi si può spostare l'inquadratura per cercare di eseguire ad esempio un headshot.
    Il sistema, si scopre poche decine di minuti dopo l'inizio dell'avventura, funziona solo quando la progressione è distesa e rilassata. Decidendo di affrontare l'avventura con un basso profilo le cose scorrono in maniera abbastanza tranquilla: si esce dalla copertura al momento giusto e ci si avvicina ai nemici ignari, eseguendo un atterramento (letale o meno) premendo i (pur sempre scomodi) tasti virtuali. Nel malaugurato caso in cui venissimo individuati si è invece costretti ad azioni rapide e confusionarie, difficili da gestire: il sistema di mira rivela tutti i suoi limiti e le armi sparano raffiche che sembrano inconsistenti, verso nemici che si comportano come sagome in un poligono. Anche l'intelligenza artificiale, in questi casi, inciampa in maniera abbastanza risibile. Chi ha intenzione di compiere un massacro indiscriminato, insomma, farebbe bene probabilmente ad orientarsi altrove: The Fall non è e non vuol essere un Shooter, e da il meglio di sé, anzi, quando viene giocato come uno Stealth Game. Sarebbe stato forse più opportuno che il team avesse puntato tutto su questo aspetto, imponendo all'utente di non essere individuato, invece di lasciargli la (noiosa e poco divertente) possibilità di far piazza pulita anche con un approccio diretto.
    Decidendo di restare sottotraccia, in ogni caso, si riscopre anche su iPad un titolo abbastanza interessante, con una componente ruolistica ben salda. Ad ogni Level-Up l'attribuzione dei Punti Praxis ci permette di sbloccare nuove abilità, che dobbiamo scegliere con attenzione. Ridurre il rumore dei passi può essere utile, ma anche la forza bruta è importante, dal momento che ci permette di spostare oggetti pesanti che liberano passaggi segreti o uccidere nemici sfondando i muri dietro cui si nascondono. Alcuni innesti permettono poi di migliorare le capacità di Hacking: aggirare i terminali e le serrature è ancora un elemento chiave nell'economia di gioco, sebbene il minigame relativo sia sempre lo stesso e dopo poco diventi un esercizio poco stimolante.

    Nonostante questa evidente pienezza contenutistica, The Fall non riesce proprio a nascondere il suo essere un capitolo “in tono minore”. La piattaforma di riferimento ha imposto delle limitazioni evidenti, che non sono tanto quelle legate alla sparizione delle routine fisiche o alla frammentazione delle ambientazioni (fatte qui di piccole sezioni indipendenti l'una dall'altra). I problemi solo legati invece al design degli stage, un po' troppo “costretto” anche quando le opzioni per raggiungere l'obiettivo sono più di una. Desolante anche il fatto che i corpi spariscano dopo qualche secondo: un aspetto che limita fortemente la difficoltà e rende le fasi stealth molto meno appaganti. A The Fall, insomma, manca un po' di respiro, e il suo “fiato corto” si sente anche nei dialoghi a risposta multipla, sicuramente meno riusciti di quelli di Human Revolution.
    Sembra quasi inopportuno fare così tanti confronti, ma alla fine Square-Enix se l'è cercata: proponendoci un titolo che fa di tutto per assomigliare al suo “fratello maggiore”, senza interventi che cercassero di adeguare le dinamiche di gioco al nuovo contesto. Come si diceva in apertura, tutte le risorse creative sono state spese per adattare l'interfaccia, senza pensare che il gioco su Tablet e Smartphone ha magari altri ritmi ed altre esigenze di quello su console.
    C'è da dire che per lo meno il lavoro sull'Hud è notevole, ed il sistema di selezione delle armi e degli oggetti, organizzato con menù a tendina che si aprono tenendo premute le apposite icone, funziona alla grande. Questo a patto ovviamente di giocare su iPad (meglio se non Mini): lo schermo è infatti abbastanza affollato, e giocare su iPhone richiede spericolate acrobazie digitali, ed non poco stress visivo.
    Anche a livello tecnico The Fall recupera lo stile di Human Revolution. Le dominanti ocra sono davvero eccessive, ma complessivamente il lavoro di design è eccellente, sia negli interni che negli esterni. La ricchezza di dettagli mette in risalto anche su iPad questo strano futuro cibernetico in cui sembrano essere rimaste in vita flebili tracce del gusto vittoriano e illuminista. L'ambientazione principale, Panama, riesce però a distinguersi rispetto a quelle visitate nel capitolo per Home Console, grazie a qualche scorcio con una personalità marcata.

    Deus Ex: The Fall Deus Ex: The FallVersione Analizzata iPadDeus Ex: The Fall vive in uno strano limbo. E' una produzione di rilievo e propone, al prezzo non troppo elevato di 6€, un'avventura articolata e duratura, che fra missioni principali e secondarie arriva a toccare anche le cinque ore di gioco. Ci porta nel mondo affascinante di Deus Ex, e ne inquadra un angolo che non conoscevamo, esibendo una caratterizzazione interessante ed un eccellente lavoro sui testi a corredo. E si impegna tantissimo anche sul fronte dell'interfaccia e del control scheme, mostrando alcune buone soluzioni. La sua colpa è quella di presentarsi come la versione per tablet di un gioco nato e pensato su altre piattaforme, che non ha cambiato di una virgola la propria impostazione ludica al passaggio da un ambiente all'altro. E questo fa sì che tutti i compromessi, a livello di design, pesino come macigni, sottolineando prepotentemente la distanza che c'è fra due prospettive diversissime del gaming. Sarebbe stato importante agire, oltre che sul sistema di controllo e sull'Hud, anche sulle caratteristiche fondanti del gameplay, magari valorizzando quelle che su tablet funzionano (lo stealth) e mettendo in disparte quelle che proprio non vanno (la componente shooter). Magari la prossima volta: per il momento The Fall resta un prodotto dedicati ai più convinti fan della saga, o a chi ancora vuole meravigliarsi delle enormi potenzialità tecniche dei tablet in commercio.

    7.5

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