Devil May Cry 3: Recensione del nuovo gioco di Dante

Con Devil May Cry 3 per PS2 si conclude l'epica serie Capcom iniziata nel 2001: un action game stiloso e ricchissimo di colpi di scena...

Devil May Cry 3: Recensione del nuovo gioco di Dante
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Disponibile per
  • PS2
  • Switch
  • Ci sono delle notti in cui la luna sembra volerti aggredire, tanto brilla in cielo; il silenzio imprigiona ogni cosa, gli alberi, le case, le persone e gli spiriti. In queste notti si cela una figura maestosa e sfuggente, elegante e selvatica, umana e diabolica. Pochi sono coloro che hanno incrociato il suo sguardo, e chi è stato in grado ha narrato la profondità, ma anche l'enorme tristezza e la furia sprigionata da quegli occhi di ghiaccio. I più hanno solo intravisto la sagoma di quest'essere dalle sembianze umane, che vaga nell'oscurità con una gigantesca spada a tracolla e due eleganti pistole alla cintura. Nessuno sa con certezza da dove sia giunto, dove vada e cosa lo spinga nella sua opera di sterminio del male; c'è sostiene che nelle sue vene scorre la linfa di un essere che per secoli ha difeso il nostro mondo dagli attacchi del male, e che questo "legame di sangue" lo costringa a continuare l'opera del suo misterioso antenato...Di lui si dice che, al suo cospetto, persino i Diavoli piangano la loro sorte...

    Devil May Cry 3 finalmente è arrivato in Italia. Il personaggio più carismatico della storia del videogioco a 128 bit sbarca per la terza volta nel bel paese, pronto a lavare l'onta del secondo capitolo delle sue avventure, brandendo ancora una volta la sua gigantesca spada e le fide pistole "Ebony" ed "Ivory". Tra le sue armi ne cela però una segreta, né di ferro né di fuoco: il mezzo demone questa volta si aprirà la strada al cuore dei videogiocatori di tutto il mondo con la carica di azione e adrenalina classica della serie e con il racconto della sua storia, la verità su come un giovane, tanto spavaldo e presuntuoso quanto impaurito e disorientato dal suo oscuro destino, sia diventato il tenebroso, cinico e letale cacciatore di demoni amato da migliaia di possessori di Playstation 2.Cosa ci riserva il futuro (o forse sarebbe meglio dire "il passato")? Un mero prequel, giocabile quanto il capostipite se non di meno? L'ennesimo acquisto obbligatorio di questa primavera in cui sarà ufficializzato il declino della Playstation 2 a favore della prossima ventura nuova generazione di console? Prepariamoci a scoprirlo assieme.

    Azione al 100%

    L'avventura del mezzo demone Dante inizia con la comparsa, di fronte alla neonata agenzia "Devil May Cry" della gigantesca Temen-ni-gru, una torre che nell'antichità fu il simbolo del dominio dei demoni sul mondo degli umani e che da molte epoche giaceva sigillata nelle viscere del nostro pianeta. In cima al nefasto monumento troneggia la sagoma immobile di Vergil, fratello gemello di Dante. Non servono parole, la rivalità che unisce i due consanguinei è sufficiente a far capire al nostro eroe che il fratello lo sta invitando ad un nuovo e definitivo scontro. Ciò che Dante ignora è che il motivo di tale accanimento nei propri confronti non è solo legato ad una sorta di "competizione" tra consanguinei e che alle spalle del fratello si celano loschi individui in attesa dell'esito di questa battaglia per scatenare l'inferno in terra. Tra le strette e purpuree vie della città si muovono rapidamente due figure: un ragazzo dai capelli chiari come la luce del sole e i vestiti rossi come il sangue sfreccia tra le contorte strade medievali come se i suoi piedi a malapena sfiorassero il suolo; altrove una ragazza dallo sguardo sfuggente si apre la strada, attraverso le orde di nemici, con una potenza inaudita. La loro destinazione è la stessa, l'antica torre che minaccia l'umanità.

    La struttura base di Devil May Cry rimane fedele a quanto visto nei capitoli precedenti: si tratta di uno Slash'em up con inquadratura in terza persona suddiviso in una serie di sotto-missioni che ci condurranno, in modo più o meno lineare, fino alla cima della torre di Temen-ni-gru, in cui ci aspetta Vergil per lo scontro finale. Ogni locazione della torre è infestata da una notevole quantità di demoni che dovremo necessariamente sconfiggere per proseguire nell'avventura. A nostra disposizione avremo all'inizio la fida spada Rebellion e le pistole Ebony ed Ivory: con queste due armi sarà possibile eseguire attacchi, singoli e combinati, con cui sconfiggere i nostri nemici. Alle due armi base e alla loro applicazione "standard" si va ad affiancare la prima novità del gameplay di Devil May Cry 3 ovvero lo stile. Fin dall'inizio della prima missione è possibile modificare il nostro metodo di combattimento favorendo una certa tipologia di azioni a scapito di altre: al giocatore è concessa la possibilità di scegliere fra quattro distinti "stili di combattimento": Swordsman, Gunslinger, Trickster e Royal Guard. In funzione della propria scelta Dante "sbilancerà" la propria potenza combattiva nei confronti di un certo tipo di attacco. Se si sceglierà Swordsman avremo a disposizione una maggiore varietà di attacchi all'arma bianca mentre Gunslinger privilegia l'arma da fuoco. Queste abilità extra saranno attivate dalla pressione del tasto cerchio combinato con i movimenti della leva analogica sinistra. I due stili rimanenti, ovvero Royal Guard e Trickster, sono i più "alternativi": con Trickster sarà possibile aumentare la nostra abilità nello schivare gli attacchi nemcici e con Royal Guard Dante potrà parare i colpi avversari (cosa che normalmente non è possibile), acculumare l'energia sprigionata dall'attacco nemico e rispedirla al mittente sotto forma di colpo devastante.Inizialmente le azioni effettuabili in ogni stile di combattimento sono due o tre ma, con l'avanzare nel gioco, avrete la possibilità di progredire di livello: ogni volta che uccidete un nemico otterrete dei punti esperienza che verranno assegnati allo tipo di combattimento che stavate adottando nello stage appena concluso. Accumulando un certo quantitativo di punti il livello dello stile aumenterà e, come premio per la promozione, otterrete nuove tipi di attacco "styish". L'eliminazione dei nemici provoca la comparsa delle consuete "Orb" rosse che possono essere utilizzate come merce di scambio, all'inizio di ogni stage o in corrispondenza di alcune statue dette "Divinità Statues", per acquistare una quantità davvero esorbitante di possibili potenziamenti.Ancora una volta Devil May Cry 3 stupisce per la quantità di personalizzazioni che si possono apportare al gioco. Lo Shop permette di acquistare tutti gli oggetti dei precedenti episodi, stelle vitali, pozioni, Orb Blu, Acqua Santa. Inoltre permette di acquistare potenziamenti per le armi da fuoco e per le armi demoniache (quindi ogni volta che ne troverete una nuova avrete ulteriori potenziamenti da acquistare).Con il termine armi demoniache s'intendono tutte le armi bianche che raccoglierete durante il gioco e che sono generalmente disponibili abbattendo un boss di fine livello. Ce ne sono diverse, alcune seriose come il nunchaku a tre bastoni, altre decisamente inconsuete se non buffe, come la chitarra elettrica. Ogni arma ha il suo parco mosse altamente personalizzabile, eccelle in alcune situazioni e si rivela quasi inutilizzabile in altre: sta al giocatore decidere se impegnarsi in una partita in cui cercare di utilizzare l'arma con il più alto profitto o se tentare di sopravvivere munito dell'arma meno propria, mettendo così alla prova inventiva e nervi saldi.Non mancheranno nemmeno le trasformazioni demoniache in cui, per un breve periodo, il nostro eroe abbandona le spoglie umane e diventa demone a tutti gli effetti, acquistando una nuova serie di attacchi speciali. Lo spirito frenetico degli scontri dei primi due episodi di Devil May Cry si amplifica notevolmente in quest'ultimo episodio della saga. Il completo e complesso sistema di comando di Dante è stato rivisto in alcuni dettagli: il risultato finale è un ritmo di combattimento ancor più serrato che in precedenza. La selezione delle armi (demoniache o da fuoco) durante il combattimento avviene istantaneamente premendo i tasti L2 e R2. Alla croce direzionale è stata affidata la funzione di menu; la pressione di una delle direzioni del pad digitale permette di avere accesso rapido ad uno dei sottomenu (imparerete presto che la pressione verso l'alto corrisponde al menu degli oggetti curativi). Questi piccoli ma essenziali interventi riducono drasticamente i tempi di "pausa" dovuti alla navigazione del menu alla ricerca dell'arma da utilizzare o dell'oggetto curativo da selezionare e mantengono altissima la tensione durante gli scontri (in special modo quelli con i boss).

    Realizzazione tecnica di prestigio

    Dal punto di vista tecnico Devil May Cry 3 è fatto realizzato molto bene: non si può non rimanere impressionati dalla cura maniacale prestata dai grafici di Capcom alla cosmesi delle ambientazioni, caratterizzate da colori freddi come il blu e il marrone che risplendono di un illuminazione fortissima, quasi abbacinante. I dettagli che compongono le locazioni del gioco sono tantissimi e contribuiscono a ricreare (anzi, a migliorare nettamente) quello stile misto tra il gotico e il moderno che aveva reso celebre il primo episodio. Le inquadrature, per quanto in alcuni casi non siano molto funzionali al fine del gioco, offrono delle panoramiche la cui profondità a volte lascia sbigottiti, come quando si affronta il quarto livello: la vista delle scale della torre inquadrate dall'alto che rapidamente ruotano mentre vengono percorde fa provare una chiara sensazione di vertigine. A delle ambientazioni tanto ispirate corrispondono dei nemici di pari livello qualitativo che, rispetto ai precedenti episodi, crescono sia come quantità su schermo sia come varietà di "razze". I demoni incappucciati armati di falce che avanzano verso di voi trascinando faticosamente la loro arma ad un tratto diventano fulminei, scompaiono per riapparire alle vostre spalle e vibrare un rapido fendente. Una volta sconfitti questi demoni iniziano a sgretolarsi e rapidamente cadono a terra come fossero cenere: davvero efficace. I molti boss di fine livello sono maestosi sia come character design sia come realizzazione tecnica; in molti casi si potrebbero considerare come una missione vera e propria e non come il termine di uno stage, vista la complessità che conferiscono allo scontro.A differenza del primo capitolo delle gesta di Dante, Devil May Cry 3 gode di una trama strutturata, con un numero superiore di personaggi "attivi" e di colpi di scena. Di conseguenza sono molte di più le cut scene durante il gioco, tutte di qualità davvero molto alta di sceneggiatura e realizzazione tecnica. E' vero che non eguagliano il livello dell'irraggiungibile Metal Gear, ma riescono in ogni caso a stupire, attrarre e coinvolgere il giocatore ad un livello altamente superiore alla media. Si potrebbe aprire una discussione sui contenuti "trash" delle sequenze animate, sul forte richiamo agli action movie cinesi e giapponesi, sulle esagerazioni e sulla forzata ironia (assolutamente voluta) del protagonista. Non ci pare il caso: il feeling che s'instaura con il protagonista di un videogame è una cosa molto personale. Al massimo possiamo apprezzare il coraggio di chi ha deciso di riformulare completamente un personaggio così carismatico come Dante, pur di iniettare nuova linfa vitale in un gioco la cui fama rischia tramontare precocemente.Naturalmente una doverosa segnalazione va al comparto audio, forte di un apprezzabile parlato inglese, e di una colonna sonora che predilige delle lente e cupe musiche per accompagnare i menu e le fasi di esplorazione, ma lascia spazio ad agitatissimi brani techno al primo manifestarsi di un qualsiasi nemico.E per finire, squillino le trombe! Il gioco è ottimizzato per la visualizzazione a 60Hz! Scordatevi l'azione al rallenty del primo episodio, da adesso si combatte alla massima velocità.

    Un altra perla per Playstation 2

    Devil May Cry è tornato e alla grande. Il terzo titolo della fortunata serie migliora ogni aspetto dei suoi predecessori: l'azione è più frenetica, anche se si riesce a mantenere sempre il controllo di ciò che accade sullo schermo. Le armi demoniache e quelle da fuoco sono molte di più, maggiormente fruibili e fortemente personalizzabili e gli stili di combattimento, se esplorati a dovere, possono allungare la vita di questo gioco di parecchie volte. A contorno di un gameplay così curato abbiamo una grafica splendida, un sonoro avvincente, una trama coinvolgente e tanti, tanti extra da sbloccare (molti dei quali davvero "corposi").

    La difficoltà è superiore alla media di qualche punto: durante le prime partite farete davvero fatica a gestire correttamente gli scontri: i nemici in campo spesso sono quattro o cinque e godono di una notevole varietà di schemi di combattimento. Gli attacchi che potete sferrare sono tanti e differenti, l'energia è limitata. Insomma Devil May Cry 3 non è uno zuccherino come non lo era il capostipite della saga (il secondo episodio proprio non fa testo). C'è qualcosa però che invita il giocatore a rigiocare uno stage, anche dopo essere stati categoricamente umiliati: è quel senso di consapevolezza della propria colpa: dopo un fallimento si riesce sempre ad individuare un proprio errore ed un eventuale miglioramento allo stile di combattimento. Per quanto Devil May Cry possa risultare ostico, con l'adeguato spirito di osservazione e la giusta perseveranza, riuscirete ad affrontare tutte le situazioni proposte e ad uscirne vincitori. Questo capita quando il gameplay di un gioco è curato in modo maniacale, come grandi Software Houses (Capcom, nel caso) sanno fare. C'è un perfetto equilibrio tra sezioni adventure, ricerca di segreti e oggetti nascosti, pianificazione dei power up più corretti da acquistare, combattimenti con nemici comuni e con i boss: è praticamente impossibile provare senso di noia giocando una missione.L'unico vero punto di perplessità in Devil May Cry 3 deriva dalla spinosa questione del nuovo look di Dante. Mettiamola in questo modo: se fate parte del nutrito gruppo di persone che non apprezzano il cambiamento del loro tetro e spietato beniamino in un giovane emulo di Jackie Chan, provate a chiudere un occhio su questo mutamento e a giocare a Devil May Cry con l'altro, avrete comunque tra le mani il miglior action game che ci sia su Playstation 2. Per tutti gli altri l'acquisto è obbligatorio.

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