Diablo 3 Eternal Collection Recensione: l'inferno esplode su Switch

La Eternal Collection di Diablo III giunge su Nintendo Switch con un porting che si dimostra curato e solido in ogni aspetto.

Diablo 3 Eternal Collection
Recensione: Nintendo Switch
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Dopo un tornado di rumor e indiscrezioni, che aveva suscitato tra le maglie della community fiammeggianti visioni di inferni tascabili, lo scorso marzo Blizzard aveva infine confermato l'arrivo di Diablo 3 sulla piccolina di Nintendo. Un annuncio accolto con una certa trepidazione dall'utenza Switch, desiderosa di mettere alla prova le proprie doti di squarta-demoni in un contesto piacevolmente inedito per il titolo dello sviluppatore. Pur trattandosi di un titolo con qualche anno sulle spalle, infatti, la prospettiva di affrontare gli abomini di Diablo 3 in portabilità apriva la porta a scenari ludici indubbiamente intriganti, a maggior ragione visto che la ricetta di Blizzard sembrava accordarsi più che degnamente alle peculiarità della console di Kyoto. Una promessa che, dopo aver testato il gioco per una quantità imbarazzante di ore, possiamo considerare abbondantemente rispettata.

    Antichi mali in formato tascabile

    Prima di lanciarci nell'analisi delle caratteristiche di un titolo che segna il ritorno di Blizzard su piattaforme Nintendo dopo ben 15 anni di assenza, ci preme di precisare la natura dell'analisi a seguire. Con questa recensione, infatti, non vogliamo tornare a mettere in discussione gli aspetti ludici che delineano il valore intrinseco della produzione, ma semplicemente offrirvi un parere sulla versione che, il prossimo 2 novembre, si renderà disponibile per tutti gli utenti dell'ibrida di Kyoto.

    Una precisazione di non poco conto, visto che sottrae al bilancio critico i meriti di una formula che, sin dal lancio del gioco, ha subito un processo di raffinamento attento e premiante. Posti i necessari puntelli argomentativi, è quindi giunto il momento di rispondere alla domanda chiave di questo articolo: come si comporta su Switch l'Eternal Collection di Diablo 3? La risposta breve è "decisamente bene".

    Tanto per cominciare, a prescindere dalle soluzioni adottate dallo sviluppatore, il feeling offerto dalla versione in analisi rispecchia i toto quello delle precedenti edizioni console e, più in generale, non comporta sacrifici di sorta sul piano della godibilità, anche quando si tira in ballo la controparte PC. Una nota d'apertura utile a fornire la giusta cornice per la valutazione di un comparto tecnico che, come prevedibile, arriva su Switch con qualche compromesso significativo tra giocabilità e pregio estetico. Pur trattandosi di un titolo vecchio di 6 anni, infatti, la mole degli elementi grafici che riempono lo schermo in ogni istante - specialmente in multiplayer - è tale da richiedere una strategia ragionevolmente parsimoniosa in termini di risorse, in linea con la scalabilità del motore grafico.

    Questo a partire dalla piacevolezza dei modelli poligonali, con avatar che presentano scalettature più evidenti rispetto alle altre versioni del gioco, sebbene gli effetti di questo "risparmio" si facciano più evidenti nei menu di gioco che durante la routine battagliera. Difficile non notare inoltre la quasi totale assenza di occlusione ambientale, nel quadro di una gestione dell'illuminazione semplificata ma comunque funzionale. Sulle stesse note, appare chiaro come il team di sviluppo abbia ridotto, a tratti in maniera consistente, l'utilizzo di effetti particellari complessi, per alleggerire il comparto grafico in previsione dell'inevitabile caos multigiocatore. A tal proposito, ci preme comunicarvi che l'azione non perde mai di leggibilità, anche in modalità portatile e quando i combattimenti si trasformano in una tempesta di bordate arcane, scagliate tra una marea tumultuosa di nemici, alleati ed evocazioni. Per quanto gli scontri si facciano convulsi, infatti, il conteggio dei frame a schermo rimane sempre piuttosto vicino alla soglia dei 60 fps, con cali contestuali che non generano fenomeni di stuttering marcato in grado di inficiare la qualità complessiva del gameplay. Lo scotto da pagare, in questo caso, è rappresentato da una certa sfocatura dell'immagine, frutto della combinazione tra risoluzione ridotta (720p in modalità handheld e 960p in docked) e l'uso di soluzioni di antialiasing in post processing. Difetti che si fanno ancor più visibili in modalità TV, dove a una maggiore sgranatura generata dall'upscaling non corrispondono grandi benefici sul fronte della resa corale. Di nuovo, parliamo di compromessi che in nessun caso intaccano in modo netto la fruibilità dell'esperienza, per quanto avremmo gradito un'opzione per gestire il dimensionamento del testo a schermo.

    Partecipando a una sessione di gruppo, appare evidente l'efficacia delle scelte attuate dal team di Blizzard, nel quadro di un comparto multiplayer (è richiesto l'abbonamento a Nintendo Switch Online per il gioco in rete) solido, che rende palesi i punti di forza della specifica versione. Come nel caso delle precedenti edizioni console, l'ultima iterazione di Diablo 3 permette infatti a quattro giocatori - con altrettanti Joy-Con - di unirsi in partite cooperative sulla medesima console, una feature resa ancor più allettante dalle peculiarità dell'ibrida di Nintendo.

    Anche in portabilità, le caratteristiche dei controller offrono terreno fertile per qualche sessione di gioco improvvisata, sebbene le dimensioni dello schermo necessitino di uno sforzo di adattamento non trascurabile. Lo schema dei comandi, tra l'altro, si adatta sorprendentemente bene anche all'utilizzo di un singolo Joy-Con, che sfrutta il sensore di movimento per sopperire alla mancanza di una levetta per il roll. Il contesto ludico più stimolante si delinea quando quattro giocatori, con altrettante Switch, si uniscono per un frenetico lan party "post litteram", che non richiede alcuna connessione di rete. Il vero valore aggiunto di questa versione è infatti la perfetta adattabilità del gameplay alle particolarità di Switch, che fa di Diablo 3 un'esperienza pienamente godibile anche in mobilità. Un bonus che aggiunge una nota di freschezza a una produzione con qualche anno sulle spalle, ma sempre molto attuale.

    Per quanto il bilancio sia dunque più che positivo, la manciata di aggiunte incluse in questa Eternal Collection (tutti i DLC, modalità Avventura e Varchi sbloccati sin da subito, skin di Ganondorf per la trasmogrificazione) faticano a controbilanciare i 60 euro del prezzo di listino, anche al netto delle specifiche multiplayer della versione. In tutta onestà, pur conoscendo la rigida politica di Nintendo sulle nuove uscite, ci pare una scelta piuttosto inelegante, specialmente considerando l'anzianità e la diffusione pregressa del titolo in questione. Un ragionamento che però non toglie nulla alla qualità generale della produzione, immancabile per tutti gli appassionati di arpg su Switch.

    Diablo III Diablo IIIVersione Analizzata Nintendo SwitchDiablo 3 si presenta su Switch con una versione che mette in campo un giusto equilibrio tra compromessi tecnici e godibilità dell’esperienza. Non solo la formula ludica forgiata da Blizzard si adatta perfettamente all’ibrida di Nintendo, ma le peculiarità della console riescono ad offrire una nota di freschezza a un prodotto vecchio di 6 anni, perfettamente fruibile anche in mobilità. Al netto di qualche ragionevole sacrificio, il comparto tecnico si dimostra solido anche sul versante multiplayer, arricchito dalla possibilità di giocare in locale con altri tre possessori di Switch. Se il titolo, sia dal punto di vista dei controlli che da quello del pregio grafico, non perde nulla in termini di fruibilità, la scelta di proporlo a prezzo pieno lascia un po’ di amaro in bocca. Una strategia che potrebbe scoraggiare i veterani di Diablo 3 ben più delle rinunce sul piano prettamente estetico.

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