Digimon Story Cyber Sleuth Hacker's Memory Recensione: ritorno a Digiworld

Il nuovo episodio della saga Digimon ci ha portati a vivere un'avventura inedita e ambientata durante il primo Cyber Sleuth!

Digimon Story Cyber Sleuth Hacker's Memory Recensione: ritorno a Digiworld
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  • PSVita
  • PS4
  • Nonostante il franchise di Digimon vanti una storia ricca e longeva tanto quanto quella dello storico rivale Pokémon, in Occidente i mostriciattoli digitali non hanno mai trovato la medesima accoglienza ricevuta in Giappone, dove il brand è più che mai vicino ai numeri registrati ogni anno dalle creature di Game Freak. Complice di questo marginale insuccesso è stata probabilmente l'insoddisfacente cadenza con cui il nostro lato del globo ha visto approdare sulle sue sponde nuovi giochi ispirati al brand, che nel paese del Sol Levante escono invece a cadenza regolare. Per la gioia di chi, come noi, ha sempre visto di buon occhio Agumon e soci, questo malestruo trend è stato recentemente accantonato da Bandai Namco Entertainment, che a partire dal febbraio 2016 si è impegnata ad offrire alla serie una seconda opportunità e a proporci ogni dodici mesi circa una nuova incarnazione del franchise.
    Dopo esserci cimentati, lo scorso anno, col coloratissimo Digimon World: Next Order (un evidente omaggio al primissimo Digimon World lanciato sull'originale PlayStation nel 1999), l'offerta di questo 2018 è rappresentata invece dal nuovo episodio della serie Digimon Story. Intitolato appunto Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker's Memory, il nuovo arrivato nella già affollata scuderia Bandai Namco ci propone infatti un'avventura ambientata durante gli eventi del primo Cyber Sleuth, affrontata tuttavia attraverso i panni di un nuovo protagonista. Siete pronti a scandagliare con noi le strade di Tokyo e i meandri della rete per risolvere il nuovo mistero legato al Mondo Digitale?

    A caccia di DigiCriminali!

    Prima di analizzare la il canovaccio narrativo del prodotto, ci vediamo costretti a fare una piccola premessa: diversamente dalla serie Digimon World, il filone Story non è ambientato pricipalmente a DigiWorld, né richiede al giocatore di allevare e addestrare le sue creature entro i loro rispettivi cicli vitali. Proposti in chiave JRPG, i due episodi di Cyber Sleuth svelano invece una storia cyberpunk ambientata a cavallo fra il mondo reale ed un social network in cui il genere umano può addentrarsi "fisicamente".

    Chiamato EDEN, il network digitale funziona in maniera molto simile al videogioco Sword Art Online: gli utenti controllano degli avatar univoci, creati a loro immagine e somiglianza, che per giunta fungono anche da documento d'identificazione. La vicenda narrata in Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker's Memory ha inizio quando un ignoto hacker trafuga l'account del protagonista Keisuke Amazawa, costringendolo a crearsene uno nuovo e a venire allontanato dagli altri componenti della società, indispettiti da questo increscioso episodio. Nella realtà quotidiana di Keisuke, infatti, il possesso di un avatar temporaneo non è visto di buon occhio ed in genere è un elemento che contraddistingue i criminali della rete, abituati a cambiare il proprio account dopo ciascun misfatto. Proprio quando Keisuke si ritrova del tutto isolato, avendo perso la fiducia dei docenti e dei propri compagni di scuola, viene contattato dal misterioso "K", il quale gli rivela preziose informazioni su Youji Shiga, il presunto colpevole del tremendo crimine. Il ragazzo si ritrova dunque dinanzi a una scelta: convivere con la sua nuova situazione, e sperare che le cose si risolvano da sole, oppure scandagliare la rete e cercare in tutti i modi di riottenere il proprio account. Di lì a poco, il ragazzo si unirà al gruppo Hudie, un team di hacker professionisti che lavora sotto contratto all'interno di EDEN e che perlopiù si occupa di trovare informazioni sulle attività illecite degli altri utenti. Sotto la preziosa guida del tuttofare Ryuji Mishima e dei suoi fidati collaboratori, Keisuke si ritroverà a dover risolvere una serie di casi che, di volta in volta, lo avvicineranno non solo alla conclusione del suo spiacevole problema, ma anche alla soluzione della grave anomalia che va diffondendosi in rete: una sorta di virus chiamato "Sindrome di EDEN" aggredisce infatti gli utenti e ne induce un duraturo stato comatoso. Con l'aiuto dei Digimon, misteriosi programmi che gli hacker utilizzano per risolvere le proprie dispute, Keisuke si imbatterà invero nei tanti protagonisti del primo Cyber Sleuth e giocherà un ruolo fondamentale in una storia secondaria finora sconosciuta, ma non meno importante di quella raccontata nel precedente episodio della saga.

    Completabile in 30-40 ore al massimo, la campagna principale di Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker's Memory vanta una trama intricata e interessante, ma purtroppo narrata ancora una volta in maniera piuttosto superficiale e persino un po' infantile, affinché risulti indicata ad una più ampia fascia di utenza. Ricco di missioni secondarie e di oltre 300 Digimon da collezionare, il gioco potrebbe però portarvi via anche più di 100 ore, grazie ad uno sviluppo dei mostriciattoli digitali davvero gustoso, che a breve esamineremo nel dettaglio.

    Squadra che vince non si cambia

    Come anticipato nel paragrafo precedente, Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker's Memory è un prodotto molto diverso dai titoli appartenenti alla serie World. Anziché accudire le proprie creature, partendo dall'alimentazione per arrivare all'addestramento vero e proprio, e limitarsi ad impartire ordini durante gli scontri, la saga di Cyber Sleuth offre al giocatore un combat system a turni dal forte stampo classico (che invero ricorda molto quello di Final Fantasy X), in cui è appunto l'utente a decidere ogni singola azione dei propri mostriciattoli. Sia i nostri Digimon che quelli dei nemici sono dunque vincolati alla cara e vecchia barra CTB, qui chiamata Timeline, che, basandosi sul parametro velocità di ciascuna creatura, determina l'ordine di attacco dei combattenti schierati in campo.

    Durante gli scontri, abbiamo dunque la facoltà di scegliere se ricorrere ai consueti attacchi normali o alle Abilità speciali dei nostri Digimon, oppure ancora possiamo utilizzare gli Oggetti all'interno del vasto inventario, ordinare ai mostriciattoli di mettersi in stato di Guardia (che dimezza i danni ricevuti per un intero turno), o addirittura sostituire uno dei tre titolari con una delle otto creature in panchina, allo scopo di adattare la propria squadra a qualsiasi avversario o circostanza. Il gioco permette infatti di schierare fino a tre mostri per volta, più otto eventuali riserve, per un massimo di 11 creature a squadra.
    Esattamente come accade per i Pokémon, i Digimon dispongono di punti di forza e debolezze elementali, e sono per giunta suddivisi in quattro diverse tipologie (Virus, Data, Vaccine e Free), le cui resistenze sono poi stabilite dal classico sistema rappresentato dalla morra cinese. I Digimon appartenenti alla tipologia Vaccine risultano infatti avvantaggiati contro la tipologia Virus, mentre questa è molto efficace contro le creature di tipo Data, a loro volta mortali per la categoria Vaccine. Il quarto ed ultimo tipo, Free, non accusa infine alcuna debolezza, né risulta particolarmente avvantaggiato contro i Digimon delle altre tre tipologie, che invece possono infliggere il 50% di danno in più alla categoria opposta.

    Oltre a questo rodato sistema, durante i combattimenti è di vitale importanza tenere sempre presente l'attributo elementale di ciascun Digimon, un dato che influenza sia la riuscita che l'efficacia dell'attacco. I mostri digitali possono infatti essere di elemento Fuoco, Erba, Acqua, Elettricità, Vento, Terra, Luce, Oscurità o Neutro, ma mentre i primi cinque sono vincolati da una seconda morra cinese, Luce e Oscurità sono forti e al contempo deboli soltanto contro l'elemento opposto, mentre i Digimon di tipo Neutro non presentano alcuna sorta di resistenza né debolezza. Di conseguenza, il sapiente utilizzo degli svantaggi e dei vantaggi derivati sia dal Tipo che dall'Elemento delle proprie creature consente dunque di raddoppiare addirittura i danni inflitti agli avversari e di sfruttare il cambio di Digimon per ribaltare anche le situazioni più disperate.

    È però la crescita degli stessi l'aspetto forse più interessante dell'intero pacchetto, in quanto il giocatore può perfezionare qualsiasi esemplare di Digimon senza dover ricorrere alle tediose meccaniche di breeding cui Pokémon ci ha ormai abituati. Dal momento che ciascun mostriciattolo ha un vasto albero evolutivo, l'utente, in fase di allenamento, dovrà soltanto cercare di soddisfare i parametri richiesti da ciascuna digievoluzione per ottenere la creatura desiderata.
    A volte però capiterà che le creature aggiungano il limite del proprio percorso evolutivo senza rispettare i requisiti richiesti, pertanto si renderà fondamentale ricorrere alla cosiddetta "de-digievoluzione" per far regredire il mostriciattolo allo stadio precedente. In questi casi, il mostro prescelto conserverà infatti buona parte delle statistiche possedute al termine del precedente ciclo evolutivo e questa volta potrà ambire ad un livello massimo assai più alto, godendo dunque di parametri di volta in volta sempre superiori, che di conseguenza apriranno l'accesso alle digievoluzioni più rare e potenti. Come accade per i Pokémon, anche i Digimon hanno infine una propria natura, assolutamente casuale, che spesso influenzerà le evoluzioni accessibili, ma questa può essere modificata a propria discrezione attraverso l'utilizzo di apposite Patch acquistabili nelle fasi avanzate del gioco e in cambio di somme di denaro neanche troppo esose. A ragion veduta, l'addestramento delle vostre creature vi richiederà soltanto di accumulare punti esperienza e di pilotare la crescita dei parametri verso la digievoluzione sperata, senza mai dover ricominciare da capo lo sviluppo di alcun Digimon.

    Riciclaggio compulsivo

    Come accaduto per il combat system e la crescita dei propri mostriciattoli, anche il comparto tecnico di Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker's Memory, nonostante gli anni trascorsi dall'uscita del primo episodio, non ha subito grandi variazioni rispetto al precedente Cyber Sleuth. Dal momento che il titolo è disponibile sia su PlayStation 4 che su PS Vita, la resa finale della versione destinata all'attuale ammiraglia di casa Sony (quella presa in esame) è stata ancora una volta penalizzata. Pur vantando il superbo character design di Suzuhito Yasuda (Shin Megami Tensei: Devil Survivor, Digimon World Re:Digitize, Unchained Blades), i modelli dei personaggi appaiono ancora troppo scarni e spigolosi, per non parlare delle animazioni alquanto legnose che affliggono sia i Digimon che gli esseri umani. Con nostro grande disappunto, persino la maggior parte dei dungeon e delle location tratte (abbastanza fedelmente) dal mondo reale sono state riciclate dal precedente episodio, ereditandone la povertà e lo scarso livello di dettagli. A poco sono dunque servite le 30 mappe aggiuntive, che portano a 90 il totale delle ambientazioni proposte dal pacchetto.

    Fortunatamente la colonna sonora, riarrangiata da Masafumi Takada, e l'ottima performance effettuata dal cast vocale nipponico risolleva, almeno in parte, una produzione assai altalenante. Infine, dopo l'ottima localizzazione in italiano effettuata lo scorso anno, in occasione dell'uscita di Digimon World: Next Order, ci duole constatare come Bandai Namco sia purtroppo tornata sui propri passi, proponendoci stavolta soltanto la traccia inglese, che di certo farà storcere il naso ai non conoscitori dell'anglofono idioma. In compenso, rispetto al primo Cyber Sleuth, durante la nostra prova non ci è capitato di imbatterci in evidenti errori di traduzione, ma solo nelle opinabili scelte di adattamento ereditate, ahinoi, dal primo gioco.

    Digimon Story Cyber Sleuth Hacker's Memory Digimon Story Cyber Sleuth Hacker's MemoryVersione Analizzata PlayStation 4Come previsto, Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker's Memory si è rivelato un degno successore del precedente Cyber Sleuth, offrendo un’esperienza nostalgica a quella nutrita fetta di utenza che ancora oggi chiede a gran voce il ritorno dei JRPG old-school, caratterizzati dai classici combat system a turni e gli amati/odiati incontri casuali. Limitandosi ad incrementare il già elevato numero di creature sbloccabili, che in questo caso ha stabilito un vero e proprio record, lo sviluppatore Media.Vision non ha apportato sostanziali cambiamenti al datato comparto tecnico, riciclando in maniera piuttosto sfacciata le texture ed i modelli poligonali di un gioco lanciato sul mercato nipponico ormai tre anni fa. Una decisione, questa, che ha inevitabilmente penalizzato il nostro giudizio finale. A ragion veduta, ne consigliamo l’avvicinamento ai più sfegatati appassionati del brand e a tutti coloro che vogliano (ri)scoprire un pregevole battle system palesemente ispirato a Final Fantasy X.

    7.3

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