Digimon World Next Order Recensione: Digiprescelti su Nintendo Switch

Digimon World Next Order arriva su Nintendo Switch e noi ci siamo rituffati a capofitto in questa avventura dedicata ai mostri di Bandai Namco.

Digimon World Next Order Recensione: Digiprescelti su Nintendo Switch
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  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • Fatta eccezione per Digimon Survive, il cui sviluppo ha richiesto molto più tempo del previsto, negli ultimi anni il franchise non è stato particolarmente attivo (a proposito, siete a un click di distanza dalla nostra recensione di Digimon Survive). In attesa di poter annunciare ufficialmente il prossimo episodio della serie "Digimon Story", il cui sviluppo dovrebbe essere cominciato tra il 2017 e 2018, Bandai Namco Entertainment ha deciso di rispolverare la sua frizzante proprietà intellettuale realizzando un port per Nintendo Switch di Digimon World: Next Order, che solo qualche anno fa era già approdato su PlayStation 4 e PS Vita. Avendo provato a lungo questa nuova edizione, è tempo di emettere il nostro verdetto finale sull'avventura dei Digiprescelti.

    Una nuova minaccia digitale

    Come di certo saprà chiunque abbia familiarità col brand, vi è una sostanziale differenza fra la già menzionata serie Digimon Story e la gemella Digimon World: laddove i capitoli della prima sono prevalentemente ambientati nel mondo umano e vantano trame più complesse, gli esponenti della seconda -come suggerito dal titolo - sono ambientati nella dimensione digitale, dove il giocatore può letteralmente allevare i Virtual Pet. Dopo aver scelto il sesso del protagonista principale, che può essere maschile o femminile, questo si ritrova inspiegabilmente bloccato a Digiworld, che a quanto pare sta correndo un grave pericolo. Una volta riabbracciati i propri partner custoditi nel Digivice, l'avatar scopre infatti che un misterioso guasto riportato dal sistema di pulizia automatica, ossia lo strumento che in genere si assicura di eliminare i dati danneggiati presenti nel mondo digitale, ha permesso al pericoloso "Programma Virus Cerebrale" di manomettere illegalmente una serie di Digimon e di assumerne il controllo. Svariati Machinedramon infettati dal Programma VC hanno quindi attaccato la pacifica città di Floatia, costringendo il suo protettore Jijimon a ingaggiare battaglia con gli inarrestabili Digimon di livello Mega e a bloccarne il più possibile per mezzo di una trappola interdimensionale.

    È proprio in quel momento che Takuto e Shiki (i due protagonisti) piombano a Digiworld, dove decidono di investigare sulla bizzarra forza malvagia che minaccia l'esistenza dei loro Virtual Pet e fermare i vari Machinedramon fuori controllo. Sebbene il personaggio selezionato dal giocatore riesca a sconfiggere un avversario di livello Mega già nella prima boss fight della campagna - che fondamentalmente corrisponde al tutorial - lo sforzo compiuto dai suoi valorosi Digimon è talmente grande da farli regredire allo stato di uova, motivo per cui il Domatore dovrà addestrare da capo le proprie creature digitali che ne usciranno fuori.

    Se i Digimon Story funzionano grosso modo come i capitoli principali della serie Pokémon, dove i mostriciattoli sono pressoché immortali e la squadra può essere cambiata in qualsiasi momento, i partner di Digimon World hanno una vita piuttosto limitata, che normalmente termina nel giro di qualche settimana.

    Takuto

    Shiki

    Tuttavia, dal momento che un Digimon giunto al termine del proprio ciclo vitale torna allo stato di uovo, per poi rinascere, il giocatore si ritrova di volta in volta un compagno con parametri sempre più elevati: benché ripartire puntualmente dal livello 1 possa risultare alquanto fastidioso, allevare i Digimon e scegliere le statistiche su cui investire tempo ed energie è un'attività assai divertente, che apre le porte a Digievoluzioni sempre differenti (va segnalato che il titolo include più di 200 esemplari di Digimon).

    Non a caso, la durata della campagna di Digimon World: Next Order, che si attesta attorno alle 40-50 ore circa in base alla difficoltà selezionata, è strettamente legata all'addestramento, che richiede tantissima pianificazione: avendo le creature una vita di breve durata, l'utente sarà inevitabilmente chiamato ad alternare l'avanzamento della vicenda alle lunghe e indispensabili sessioni di allenamento.

    Bentornata portabilità

    Fatta eccezione per l'inclusione della modalità Principiante e per la graditissima possibilità di correre, che a conti fatti velocizzano non poco l'esperienza complessiva, la componente ludica e ruolistica del titolo non ha subito modifiche di alcun tipo. Per conoscerne tutti i dettagli vi invitiamo quindi a consultare direttamente la nostra recensione di Digimon World: Next Order per PS4.

    Passando invece all'analisi del porting, vi anticipiamo senza giri parole che questa riedizione del prodotto potrebbe essere facilmente considerata la sua forma definitiva, in quanto la macchina ibrida di Nintendo ha infine restituito a Next Order una delle sue caratteristiche originarie, rappresentata appunto dalla portabilità.

    Laddove in Europa e Nord America l'RPG è arrivato unicamente su PS4, in origine era stato invece pensato per girare su PlayStation Vita, una versione che come al solito è rimasta appannaggio esclusivo del pubblico giapponese.

    Rispetto alla versione precedentemente pubblicata in Occidente, che ricordiamo viaggiava stabilmente attorno ai 60 FPS, con una risoluzione pari 1080p, i 60 frame al secondo raggiunti dall'edizione per Nintendo Switch scendono di tanto i tanto a 30, specie in determinate situazioni, mentre la risoluzione si assesta sui 720p in portabilità e sui 1080p quando la console è in modalità dock. Nonostante i cali, che in handheld sono leggermente più frequenti, siamo convinti che Digimon World: Next Order esprima il suo vero potenziale soltanto se fruito in giro, sullo schermo di Switch, in quanto la struttura ludica da Pet Simulator tanto voluta dallo sviluppatore B.B. Studio si presta molto bene alle partite mordi e fuggi. Se alla lunga le meccaniche legate all'addestramento dei Digimon possono risultare ridondanti, la possibilità di proseguire con l'avventura nei ritagli di tempo tiene invero a bada una ripetitività di fondo che su home console bussava alla porta già dopo qualche ora.

    Digimon World Next Order Digimon World Next OrderVersione Analizzata Nintendo SwitchEssendo estremamente vicina al concept originale, che quantomeno in Giappone era stato pensato per la sfortunata PlayStation Vita, la natura ibrida di Nintendo Switch ha restituito al prodotto una portabilità che tiene lontana la noia e ben si adatta alle sue meccaniche da Pet Simulator. Tra l’altro, giacché la difficoltà “normale” proposta dalla versione originale era sbilanciata, a questo giro lo sviluppatore B.B. Studio ha introdotto un nuovo livello di sfida che strizza l’occhio a chiunque non sia particolarmente avvezzo alle ripetitive meccaniche della serie World. Se a questo aggiungiamo la possibilità di correre, nel complesso Digimon World: Next Order appare più godibile che mai. Peccato soltanto per la decisione di Bandai Namco, a nostro avviso ingiustificabile, di proporre il titolo a 60 euro: un biglietto di ingresso davvero esagerato per un prodotto che circola già dal 2016 e che dal punto di vista grafico non ha ricevuto il benché minimo ritocco.

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