Recensione DiRT 3

Codemasters ci mostra la parte divertente del Rally

DiRT 3
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • L'ultimo grido in fatto di videogame automobilistici è la ricerca del giusto compromesso tra arcade e simulazione, in maniera tale da accontentare, magari con un gameplay scalabile, ogni possibile acquirente. Ci è riuscito in maniera sublime, recentemente, Shift 2, ma ad averci provato, negli ultimi anni, è stata soprattutto Codemasters. La software house britannica ha dapprima prodotto Race Driver GRID, acclamato da molti come uno dei migliori racing game di questa generazione, per poi concentrare tutti i suoi sforzi su DIRT, naturale evoluzione della storica licenza Colin McRae. Il rallystico di casa Codemasters si è subito imposto come uno tra i migliori di questa generazione, mostrando un'anima prettamente arcade (e dunque molto accessibile) mescolata ad alcuni elementi realistici, come la differente tenuta dei veicoli sui terreni sterrati proposti per le competizioni.
    Abbandonata la nomea Colin McRae (il famoso pilota è venuto disgraziatamente a mancare) la produzione è pronta a tornare in questo 2011 ancor più forte di prima grazie a DIRT 3, in uscita il 24 Maggio per Xbox 360 e Playstation 3.

    Una quattro stagioni

    Per quanto riguarda l'offerta ludica DiRT 3 non ha davvero nulla da invidiare ad alcuno dei concorrenti presenti oggi in campo automobilistico. Nelle ben quattro stagioni di cui si comporrà la corposa carriera ci troveremo ad affrontare un'ottima varietà d'eventi, capace di mettere alla prova le nostre capacità di pilota in maniera sempre nuova. Si parte, ovviamente, dal Rally classico, a tappe: la partenza, in questo caso, sarà scaglionata e dovremo correre semplicemente contro il tempo, osservando distacchi e posizioni ad ogni checkpoint. Man mano che progrediremo nella carriera le tappe dei rally diventeranno sempre più intricate e numerose (ad esempio due o tre in fila) ma, al contrario di quanto richiesto a gran voce dai fan, non vi saranno veri e propri campionati (o mini-campionati) dedicati esclusivamente a questa disciplina. Al classicismo più spinto si aggiunge uno dei cardini della produzione Codemasters: il Rally Cross. Questa particolare disciplina vedrà sfidarsi otto vetture contemporaneamente su tracciati molto brevi ma comprensivi di più passaggi sotto il traguardo; l'esponenziale aumento di bagarre ed adrenalina donato da queste competizioni riesce a fugare in maniera perfetta la "monotonia" delle corse contro il tempo. E parlando d'adrenalina non si può non menzionare Landrush, una variante del cross nella quale la scelta del veicolo ricadrà o sui potenti Truck (pick up modificati) o sui divertenti Buggy (le classiche auto aperte). Per questa tipologia d'evento, sempre spalmata su più giri di pista (solitamente tre), i tracciati si faranno molto più impervi, presentandosi dissestati da acquazzoni o congelati dal freddo polare: salti, pozze e pericolosi tornanti saranno dunque all'ordine del giorno. Tornando con i piedi per terra -ed al classicismo- troviamo le Head 2 Head, le competizioni testa a testa che si vedono spesso utilizzate come tappe speciali nei rally. In questo caso ai due piloti sarà assegnata una porzione differente dello stesso tracciato, che s'intreccerà in un punto consentendo ai due di guidare entrambi i settori prima di tagliare il traguardo. DiRT 3 riprende poi la modalità Drift nella quale dovremo percorrere un tragitto predefinito nei due sensi di marcia, derapando il più possibile per accumulare punti entro un limite di tempo settato solitamente al minuto e mezzo. Tra le competizioni meno canoniche troviamo anche TrailBlazer, una corsa contro il tempo a bordo di speciali veicoli creati per sfruttare ogni soffio di vento ottenendo accelerazione e velocità di punta impensabili: in questi casi i percorsi non presenteranno particolari asperità e la bravura del pilota starà soprattutto nel capire come prendere ogni curva senza perdere troppa velocità.
    La vera novità di DiRT 3 è però un'altra, presentata solamente alla fine della prima stagione della carriera, la Gymkana. Verremo introdotti alla specialità da un corposo tutorial nel quale Ken Block (campione in carica) ci spiegherà i segreti di questi acrobatici percorsi. I parchi adibiti a tale disciplina presenteranno infatti diverse strutture adatte ad incendiare il pubblico: troveremo rampe per effettuare spettacolari balzi, aree entro le quali bruciare (a forza di derapate) le gomme del nostro veicolo, cubi da distruggere e via discorrendo. Gli elementi potranno essere affrontati in totale libertà, sfruttando la nostra verve creativa per combinare evoluzioni sull'asfalto ed accumulare quanti più punti possibili.
    Filo conduttore di questa enorme schiera di eventi diversi il punteggio "reputazione" del nostro pilota virtuale, che, gara dopo gara, gli consentirà di venire notato dalle più importanti case automobilistiche del circuito. Le stesse offriranno, per ciascuna competizione, nuovi veicoli e livree, ognuno accompagnato da una particolare sfida (ad esempio mantenere una certa velocità media) che incrementerà lo score finale. Si deduce dunque con facilità anche senza metter mano alla produzione che anche questo terzo capitolo offrirà al giocatore vetture dedicate per ciascun evento, senza dare la possibilità di crearsi un personale parco macchine acquistandone dalle proverbiali concessionarie virtuali. Avremo, in ogni caso, la facoltà d'intervenire sulla meccanica di ciascun veicolo prima di ogni gara. Le possibilità di personalizzazione riguarderanno le marce, la rigidità delle sospensioni, la mescola delle gomme e diversi altri parametri; il tutto limitato però a sei step predefiniti per ciascuna regolazione.
    Interessanti, poi, per ciascun evento dentro o fuori dalla carriera, le possibilità sociali offerte da DIRT 3. In qualsiasi momento, ad esempio, potremo decidere di caricare il replay della gara o uno spezzone della stessa direttamente su Youtube, inserendo nelle impostazioni di gioco le informazioni del nostro account. Altrettanto interessante la facoltà (ancora una volta indipendente dall'evento) di utilizzare uno dei fantasmi salvati sui server di DiRT per comparare le nostre prestazioni a quelle dei giocatori migliori e tentare di carpirne i segreti. Riguardo al multiplayer non è possibile aggiungere di più: al momento, infatti, non è stato possibile provarne le caratteristiche, ben protette dall'oramai famigerato online pass che nessuno ancora possiede.

    Guidare ed ammirare

    Sul fronte del gameplay il titolo mostra una maggiore scalabilità rispetto agli scorsi episodi, consentendo al giocatore di regolare, oltre all'aggressività dell'intelligenza artificiale, l'intensità dei numerosi aiuti, arrivando fino a disattivarli. Si tratta dei canonici ABS, Traction control, sterzata assistita, frenata automatica e traiettoria dinamica, che permetteranno ai novellini di guidare pensando semplicemente a mantenere la pressione sull'acceleratore e sterzare al momento giusto, senza nemmeno bisogno di frenare o decelerare. Scendendo in profondità, alla ricerca di un modello di guida più soddisfacente, DiRT 3 regala soddisfazioni inaspettate. Le autovetture, pur mantenendo una certa distanza dai modelli rigorosi di Richard Burns Pro Rally o dello stesso WRC, mostrano comportamenti attinenti alla realtà, che costringeranno il videoplayer ad impegnarsi seriamente. La convincente caratterizzazione fisica è poi coadiuvata da una fantastica implementazione dei danni, che consentirà di distruggere completamente la vetture alla stregua di Grid. L'aspetto spiccatamente arcade della produzione è, in ogni caso, sempre dietro l'angolo: anche l'ultimo nato di casa Codemasters, infatti, presenterà il famigerato Rewind, ovvero la possibilità di riavvolgere l'azione e riprendere il controllo della vettura prima di un incidente, ad esempio. Questa facoltà, ovviamente, avrà un prezzo, da pagare a fine gara in termini di punti reputazione decurtati dal totale.
    Un'ultimo appunto, prima di passare ad altro, riguarda l'intelligenza artificiale avversaria, che si è mostrata sufficientemente in grado di reggere la bagarre.
    Dal punto di vista tecnico DIRT 3 è a dir poco sorprendente. L'EGO Engine si mostra in forma smagliante, presentandosi immediatamente in abito da sera grazie ai dettagliatissimi modelli poligonali delle autovetture, caratterizzati anche da una texturizzazione sopraffina e da shader superficiali che non si perdono nemmeno un riflesso o una rifrazione. Ottima anche la realizzazione dei tracciati, caratterizzati dalla solita, perfetta, resa del terreno e da un level design riuscitissimo sia dal punto di vista funzionale che artistico. Anche gli elementi di contorno si dimostrano solidi e meravigliosamente implementati, andando a ricreare, in unione ad una sapiente gestione dell'illuminazione, panorami da sogno capaci di distrarre dalla guida il giocatore meno attento. Di ottima fattura anche l'effettistica particellare, che mostra i muscoli nel momento in cui le perturbazione atmosferiche avranno voce in capitolo. Permane, anche se maniera meno fastidiosa rispetto ai precedenti capitoli, l'odioso effetto bloom che rende i modelli "luminescenti" e, di tanto in tanto, brucia i colori.
    Di buon livello, infine, il comparto sonoro, caratterizzato da perfette campionature e da una soundtrack che spazia dal rock all'heavy metal presentando tracce adatte a qualsiasi palato.

    DiRT 3 DiRT 3Versione Analizzata Xbox 360L’esperienza secolare di Codemasters in ambito rallystico si vede e DiRT 3 ne è la prova lampante. Un’ottima varietà concettuale e la buona scalabilità del driving system rendono la produzione Namco-Bandai adatta ad ogni palato automobilistico, dal più attento al più caciarone. Il cerchio di un titolo di assoluto valore viene quindi chiuso dalla magnificenza del motore grafico, in grado di immergere nella natura il videoplayer e stupirlo ad ogni rifrazione sulle carrozzerie dei veicoli. Assolutamente da non perdere.

    8.5

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