Recensione Disgaea DS

Laharl e compagni invadono il portatile Nintendo

Recensione Disgaea DS
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Disponibile per
  • DS
  • The Prince of the Netherworld and the Red Moon

    Disgaea non è certo un titolo che necessita di presentazioni.
    Si tratta di uno dei giochi di ruolo strategici più atipici e apprezzati dal pubblico videoludico, che grazie alla sua originalità ha permesso alla sua casa produttrice, ovvero NIS, di assurgere ad un ruolo di prim'ordine nel mondo dei Gdr. Malgrado la giovane età, la Software Company si è trovata a gareggiare con mostri sacri del settore come Square-Enix, grazie ai suoi prodotti modesti ma profondissimi.
    Vista la diffusione del Nintendo DS c'era da aspettarsi che prima o poi anche Nippon Ichi dedicasse un po' di attenzione al portatile a due schermi, considerando anche quanto questo sia adatto ad ospitare strategici a turni.
    Dunque quale anfitrione migliore del remake del primissimo Disgaea per bissare il successo della software house, fin'ora attiva praticamente esclusivamente sulle macchine Sony, sul nuovo territorio Nintendo?
    Disgaea DS è un porting arricchito di Afternoon of Darkness, remake uscito pochi mesi fa su PSP.
    Passare da PS2 a DS è un'impresa non da poco: saranno riusciti Laharl e compagni a mantenere il
    loro smalto?

    Laharl, Prince of the Demons

    La storia di Disgaea DS è la stessa della versione PS2, e segue le vicende del giovane e prepotente principe Laharl, che tra complotti ed invasioni di angeli e umani deve riuscire ad ottenere e mantenere il titlo di Overlord, ovvero demone più potente del Netherworld.
    Sempre assolutamente comico e divertente, Disgaea DS sarà rigiocato con piacere anche da chi ha sfiorato il tetto del livello 9999 sul buon vecchio monolite Sony, grazie all'aggiunta di alcune piccole chicche, come il commentario dei Prinny, che sullo schermo superiore esprimeranno buffe opinioni e considerazioni sui dialoghi originali, accompagnati da grandi ritratti dei personaggi sul touch screen.
    Proprio come nella versione PSP, poi, sarà possibile, completando il gioco e soddisfacendo taluni requisiti nascosti (o in alternativa premendo una sequenza di pulsanti nascosta nella schermata del titolo) accedere all'Etna Mode, uno modalità che vede Etna prendere lo scettro di protagonista della storia con imprevedibili risultati.

    Nessuna nuova sul fronte del gameplay?

    Poche ma sostanziali le modifiche al gameplay e ai contenuti del gioco.
    Tenuta invariata la struttura di gioco in battaglia, sempre basata sulla gestione di fino a 10 unità a turni e arricchita da elementi di puzzle solving grazie al sistema dei geo panels, NIS ha preferito concentrarsi sull'adattamento del titolo ai due schermi del DS.
    L'azione è controllabile sia tramite pennino che con la pulsantiera direzionale ed i tasti.
    Nel secondo caso l'unica differenza sostanziale riguarda la gestione della telecamera, che dovrà essere spostata dalla combinazione del tasto Y e dei dorsali (contro il più comodo sistema dei 4 laterali del pad PS2). Se deciderete invece di affidarvi completamente al touch screen, potrete muovere i personaggi puntando il pennino sulle unità e poi sul riquadro di destinazione, selezionare azioni ed abilità dai menu e ciclare tra schermate di status, ruotare la telecamera o zoomare grazie ad una serie di comode icone disposte sul lato destro dello schermo.
    In entrambi i casi, il sistema di controllo funziona in modo perfetto, e rende Disgaea DS un porting degno e sorprendentemente ben fatto.
    L'impossibilità di inclinare il piano di gioco per scorgere meglio la situazione dietro anfratti e barriere naturali viene risolta agilmente dall'introduzione di un'utilissima mappa sempre presente sullo schermo superiore, in cui verranno visualizzate tutte le unità (differenziate da icone di colore diverso, per distinguere tra nemici e alleati) ed alcune altre utili informazioni, come ad esempio quali personaggi hanno già eseguito turno di attacco e movimento e quali sono ancora utilizzabili.
    Durante gli intermezzi nel castello di Laharl, il gioco si comporta in modo identico alla controparte PS2, se escludiamo l'impossibilità, comunque accessoria, di saltare.
    Lo schermo superiore in questi casi ci fornirà importanti dettagli concernenti le modifiche applicate dalla Dark Assembly.
    Finalmente potremo sempre tenere d'occhio il livello dei mostri e dei negozi, senza rischiare di dimenticare se durante l'ultima partita avevamo attivato il moltiplicatore di esperienza o il Prinny Day.
    Un nuovo Png posizionato di fronte all'accesso per la Dark Assembly poi ci fornirà una serie di statistiche utili a farci un'idea dello stato di completamento del gioco: non solo potremo controllare una utile lista degli oggetti e delle unità ottenuti, ma anche seguire i progressi nell'item world e nelle mappe segrete, grazie ad un resoconto che ci dirà se avremo incontrato o meno i vari boss nascosti.
    La customizzazione è ancora l'elemento chiave, e oltre che prendere parte a battaglie sulle mappe legate alla storia, potremo ancora recarci nell'item world per potenziare gli oggetti e catturarne i residents (allo scopo di ottenere ulteriori bonus alle caratteristiche) oppure attivare una serie di feature grazie alla dark assembly: facendo passare varie mozioni, sia con la forza che corrompendo i giurati, potremo raggiungere ad esempio nuove location, o rendere disponibili un gran numero di classi extra e ancora molto altro.
    Creando nuovi personaggi e gestendo il sistema di apprendisti, potremo fare in modo che ogni protagonista apprenda un gran numero di abilità appartenenti ad altre classi, mentre sconfiggendo mostri accumuleremo al solito esperienza e confidenza con le varie armi equipaggiate, ottenendo nuove potenti mosse e aumentando il nostro livello di forza.
    L'unico limite di Disgaea risiede infatti nella pazienza del giocatore: finire il gioco è praticamente una passeggiata, e basteranno una trentina d'ore per far scorrere i titoli di coda, ma Disgaea è un titolo longevo e crudele, basti pensare che il cap dei livelli per i personaggi è 9999. Questo implica che la vera sfida comincia una volta conclusa l'avventura: oltre alla presenza di un gran numero di stage extra e alla sfida praticamente infinita fornita dall'item world, per incentivare l'interesse di fan di nuova e vecchia data sono stati inseriti ben quattro nuovi personaggi speciali reclutabili.
    Oltre a Marjoly (da Rhapsody) e Priere, è ora possibile -superando determinate mappe- portare nel proprio party Rozalin e Adell (da Disgaea 2), Lord Zetta (da Makai Kingdom) e finalmente anche Plenair, la mascotte di Haradaya (al secolo Takehito Harada), responsabile del character design ed in generale della direzione artistica di quasi tutti i titoli della software house, nonchè grande personalità dei circoli di doujinshi giapponesi.
    Ovviamente per non rendere l'operazione di grinding esageratamente pesante, oltre al sistema di prese e fusione dei mostri avversari (che combinata ai bonus di esperienza ottenibili da geo panel e specialisti dell'item world facilita di non poco le cose) è sempre possibile affrontare il gioco più volte per accedere ad un numero elevatissimo di finali differenti.
    Come se non bastasse, è presente anche su DS la modalità multiplayer introdotta già su PSP.
    Grazie ad una quantità di opzioni in grado di soddisfare anche i giocatori più puntigliosi, sarà possibile gettarsi nella mischia con un altro amico, sfidandosi in battaglie all'ultimo counter, sfruttando anche i sistemi di Demon Gadget e Geo Cubes, assurdi power up in grado di ribaltare in modo imprevedibile le sorti di ogni partita.
    Alla luce di tutto ciò Disgaea DS potrebbe tranquillamente concorrere al titolo di miglior strategico su DS, nonché miglior versione diel prodotto attualmente in circolazione, se non fosse per alcune lacune del comparto tecnico, che come prevedibile soffre della potenza ridotta del portatile Nintendo.

    Compressione inevitabile

    Nippon Ichi ha preferito concentrarsi sul gameplay del titolo, studiando un sistema che utilizzasse in modo soddisfacente le peculiarità del piccolo DS, ovvero touch screen e secondo schermo. Se gli sprite e le animazioni dei personaggi sono perfettamente a proprio agio sul portatile, e anzi considerate le piccole dimensioni dello schermo risultano paradossalmente più definiti che sulla TV, purtroppo va detto che il dettaglio delle arene tridimensionali è stato sacrificato non di poco, in favore di una maggiore fluidità e di effetti speciali sicuramente non spettacolari come su PS2, ma ugualmente ben fatti ed al livello della maggiorparte delle produzioni appositamente sviluppate su DS. A meno che non si disponga la telecamera al massimo della distanza dal campo di battaglia, il gioco non subirà mai rallentamenti, e anzi scorrerà liscio e senza incertezze, senza cali di framerate o scatti.
    Chi fa veramente le spese del porting è invece comparto audio. Gli effetti sonori sono l'unico aspetto del titolo a non essere ridimensionato. Le musiche sono compresse, grossomodo ancora godibili ma ben lontane dalla qualità dei brani PS2, e questo potrebbe lasciare scontenti i fan sfegatati della serie, che non attendevano altro che fischiettare i propri temi preferiti ancora una volta. Inoltre il volume della colonna sonora è stranamente basso, forse per distrarre dalla qualità solo sufficiente del lavoro svolto.
    Se in origine la quasi totalità dei dialoghi erano completamente doppiati (anche nella versione PSP), adesso saranno pochi i casi in cui i personaggi pronunceranno a voce le loro battute. Fortunatamente le buone vecchie finestre di testo svolgono più che decentemente il proprio lavoro, e, tiriamo un sospiro di sollievo, sono stati preservati del tutto gli intermezzi tra i vari capitoli: le divertentissime “anticipazioni del prossimo episodio” sono ancora completamente dotate di voce.
    Quanto ai combattimenti, solo i protagonisti hanno mantenuto un volume di battute accettabile. I grugniti e gridolini delle unità generiche sono ora molto pochi, anche se non abbastanza da alienare il giocatore con la loro monotonia, grazie al sempre grande numero di unità in campo.
    Siamo però sulla soglia della sufficienza per gli standard del Nintendo DS.

    Disgaea: Prince of the Demon World and the Red Moon Disgaea: Prince of the Demon World and the Red MoonVersione Analizzata Nintendo DSDisgaea DS è un ottimo porting che aggiunge alle solide fondamenta di un titolo potenzialmente infinito e collaudatissimo una serie di interessanti novità. Per i veri appassionati di Disgaea il titolo sarà un must anche solo la possibilità di aggiungere alla propria schiera Plenair, ma discorsi da fanboy a parte bisogna lodare come Nippon Ichi sia riuscita a fare un miracolo, reincarnando un gioco così vasto proveniente da una macchina ben più potente del DS senza sacrificarne eccessivamente gli aspetti tecnici e migliorandone addirittura gameplay e longevità (grazie ad una serie di aggiunte, una su tutte il multiplayer, in grado di ridare inedita linfa vitale alla saga). Se non avete già rivissuto le avventure di Laharl nel recente remake per PSP, o meglio ancora se non ne avete mai sentito parlare, fate vostro questo titolo senza pensarci due volte, magari convincendo anche qualche amico a seguirvi nella folle conquista del Netherworld.

    8

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