Domina Recensione

Con una manciata di pixel e un manipolo di gladiatori sudaticci, Domina risveglia la dipendenza da gestionali, in un interessante simulatore indipendente

Domina Recensione
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  • Pc
  • Fino a questo momento siamo stati sempre noi ad indossare l'armatura, a tenere ben stretto il gladio e a ruzzolare nella sabbia, mentre qualcuno lassù, dalla tribuna, decideva del nostro destino. Ora siamo al sicuro da qualche parte sulle gradinate, a sorseggiare del gustoso vino pregiato, reggendo con una mano la costosa tunica che ci copre i seni puntuti, a dire a qualche riccone al nostro fianco "Maximilianus Appius va un casino quest'anno", mentre indichiamo uno dei nostri uomini migliori, che le prende di santa ragione nell'arena. E il povero schiavo è lì, ricoperto di sangue, che dai fori nell'elmo ci guarda in cagnesco.

    Pixel verso

    I gestionali, quelli fatti bene, sono una vera droga, e Domina rientra pienamente nella categoria.
    Dalla balconata della nostra lussuosa domus, in compagnia dei funzionari dell'imperatore, oppressi dai loro sguardi attenti e indagatori, abbiamo un'ampia visuale sul cortile, in cui uno sparuto manipolo di schiavi non smette di sfiancarsi e di agitare il rozzo armamentario in attesa del prossimo scontro. Dietro un aspetto abbastanza "cheap", dietro quella fitta coltre di grossi pixel, si nasconde un gestionale solido e ben strutturato, carico di micromanagement, facile da comprendere ma estremamente difficile da padroneggiare.

    Inizialmente partiremo con qualche schiavo sudaticcio, privo di corazza ed armi, e un severo addestratore in attesa dei nostri ordini; avremo esattamente un anno per prepararci allo scontro finale e un calendario fitto di battaglie "propedeutiche". All'addestratore è affidato il grosso dello skill tree, da scalare centellinando i giorni e le risorse a disposizione, mentre cliccando sui combattenti è possibile decidere in che modo focalizzare l'allenamento di ognuno, monitorarne il morale, e deciderne le sorti. Di quando in quando il magistrato o il legato proporranno alcune sfide da portare a termine per ingraziarsi gli intermediari con l'imperatore. Solo quando saremo pronti, quando avremo accumulato abbastanza risorse ed equipaggiamento, potremo pensare di affrontare i gladiatori in testa ai grandi tornei, e accedere all'ultimo scontro col campione di Roma. Per farlo è necessario circondarsi delle giuste figure all'interno del cortile; i posti sono limitati e la scelta sarà incredibilmente ardua: faremo meglio ad assumere un fabbro per ottimizzare l'equipaggiamento e un medico per curare più in fretta le ferite dei gladiatori, oppure ingaggiare un bardo per tenere alto il morale e una sacerdotessa per lanciare maledizioni sugli avversari? La libertà di scelta è abbastanza ampia, così come quella riservata all'approccio ai combattimenti: investire gran parte delle risorse in un campione prescelto o distribuirle su un più ampio numero di mediocri combattenti? Nel primo caso si rischia di perdere tutto in un solo scontro, a seguito di qualche match poco equilibrato, nel secondo di trovarsi costretti a rifiutare più di un duello, finendo per contrariare gli intermediari. Domina è dunque un gestionale piuttosto impegnativo, e anche a livello facile faremo parecchia fatica per giungere fino ad un combattimento finale che si dimostrerà piuttosto proibitivo: ma si tratta anche di un simulatore interessante ed incredibilmente stimolante, grazie sia alla cura per i dettagli del micromanagement riposti dal team indipendente DolphinBarn, sia ad un surplus decisamente apprezzabile. Parliamo dell'inaspettata ironia nelle linee di testo degli eventi casuali e della possibilità di controllare direttamente uno dei gladiatori in battaglia: una volta sviluppata l'abilità "controllo mentale" nello skill tree, è possibile infatti muovere nell'arena il guerriero prescelto utilizzando mouse e tastiera, abbandonando il passivo ruolo di spettatore per immergersi nel vivo della carneficina.

    Arcana dominae revelo secreta

    Nel realizzare uno dei gestionali più interessanti degli ultimi tempi, però, DolphinBarn si fa sfuggire qualche leggerezza di troppo, per lo più legata ad una release prematura. Ci riferiamo ovviamente a qualche scelta infelice riguardo il sistema di salvataggio e, secondariamente, a qualche bug minore (sporadici episodi di stuttering e perdita di alcuni parametri nel riavviare l'avventura).

    Sebbene sia possibile chiudere il gioco e riprendere la partita in un secondo momento mantenendo i progressi, non ci è data la facoltà di salvare manualmente prima degli scontri più ardui. Un difetto non da poco, che ha mandato su tutte le furie l'intera community che ha supportato il team di sviluppo con l'acquisto del prodotto in accesso anticipato, per poi ritrovarsi a fare i conti con lo stesso problema anche a release avvenuta. Tuttavia gli sviluppatori promettono di ampliare e correggere il sistema di salvataggio, dopo aver sistemato i bug minori di cui sopra.
    Nonostante i succitati difetti, Domina si è rivelato sempre stimolante e divertente nelle sessioni di prova, nonché stilisticamente affascinante, in virtù di una veste grafica che riesce a rapire ogni fan della pixel art, e all'ottima colonna sonora realizzata dallo stesso sviluppatore capo di DolphinBarn, Nicholas Gorissen, in arte Bignic.

    Domina DominaVersione Analizzata PCCon un setting davvero interessante e un’inaspettata solidità nel gameplay, Domina è riuscito a risvegliare la nostra dipendenza dai gestionali, a farci cadere per l’ennesima volta nel vortice dell' “ancora qualche minuto e stacco”. In preda alla dipendenza creata dal micromanagement e dalla violenza degli scontri, riusciamo a chiudere un occhio sui pochi difetti dovuti ad una release forse troppo prematura.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: Intel Core i7 4790
    • RAM: 16,0GB Dual-Channel DDR3
    • GPU: NVIDIA GeForce GTX 970
    7.3

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