Recensione Doodle God

Le nostre dita diventano quelle di una divinità: recensito il simulatore di divinità per iPhone

Recensione Doodle God
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  • iPhone
  • Il genere dei god game è ormai caduto in rovina da svariati anni: Populous e Powermonger sono solo un ricordo nella mente degli appassionati di vecchia data, Black & White è stato abbandonato in favore di Fable, con il terzo capitolo in arrivo, mentre l’evoluzione di tale tipologia di giochi ha portato al successo, duraturo per ora, di The Sims e affini.
    I ragazzi di JoyBits, sviluppatore indipendente ancora poco noto, credono però che ci sia ancora qualcosa da dire e propongono Doodle God, titolo decisamente particolare in cui potremo nuovamente impersonare un essere onnipotente, in grado di plasmare la materia per creare materiali, oggetti ed esseri viventi con i quali popolare il proprio mondo.
    Doodle God nasce come un progetto in flash, giocabile sui maggiori portali che ospitano questa tipologia di giochi, e come titolo scaricabile da App Store per i device di Apple.
    Proprio la versione per iPhone è oggetto di questa recensione.

    Partiamo dalle Basi

    La divinità protagonista di Doodle God ha un intero mondo a propria disposizione. Tale regno, però, è brullo, spoglio, vuoto: gli unici elementi che lo compongono sono il fuoco, l’acqua la terra e l’aria. Ecco quindi l’idea: combinare ciò che si ha a disposizione per creare qualcos’altro. Dall’unione degli elementi base si può arrivare a qualcosa di leggermente più complesso, per poi progredire progressivamente fino a raggiungere dei punti di arrivo: esseri viventi, tecnologie all’avanguardia ma anche minacce per il futuro del pianeta.
    Ci sono però alcune regole: si possono unire solo due elementi per volta, non è detto che da un’unione nasca qualcosa e, soprattutto, non sempre la razionalità sarà padrona del nostro destino.
    L’idea alla base di Doodle God è tanto folle quanto semplice ed il gioco, in realtà, è tutto qui: non ci sono unità da amministrare, città da costruire, eserciti da comandare. Si tratta solo di sperimentare, in parte riflettendo e in parte affidandosi all’intuito, per andare a scoprire i centoquindici elementi, suddivisi in quattordici categorie.
    Troppo semplice? Forse. La formula, però, funziona e ha permesso lo sviluppo di un gioco curioso, fuori dagli schemi e decisamente accattivante.

    Stile e Personalità

    Doodle God è rappresentato con un occhio che tutto vede e tutto sa; ha però bisogno del nostro aiuto per poter progredire nella scoperta degli elementi che il gioco mette a disposizione.
    Lo stile grafico è semplice e pulito: lo sfondo è a quadretti, sullo stile dei quaderni di matematica delle elementari: ingialliti e un po’ sporchi. Gli insiemi sono rappresentati da icone tanto semplici quanto funzionali, disegnate in modo da essere autoesplicative.
    Un volta scelti due gruppi basta toccare due elementi e il tentativo di unione avrà luogo: nel caso in cui saremo stati abbastanza bravi da generare un nuovo elemento verremo ricompensati con una frase celebre a tema, con tanto di citazione.
    Il gameplay sembra fin troppo semplice ma dopo pochi minuti lo scetticismo iniziale lascia spazio alla dipendenza: si inizierà febbrilmente a tentare nuove combinazioni, prima logiche e poi, in seguito a numerosi insuccessi, folli, ottenendo di volta in volta elementi inediti e scoprendo nuovi gruppi.
    Arriveremo quindi a generare animali, mezzi di trasporto, bevande particolari, esseri ultraterreni, in un’escalation di durata proporzionale alla nostra razionalità, fortuna e alla capacità di ragionare fuori dagli schemi.

    La durata globale di Doodle God dipende molto dall’utente: se i primi esperimenti porteranno rapidamente a nuovi elementi, proseguendo col gioco sarà più difficile individuarne di nuovi, soprattutto quando quello mancante sarà di importanza primaria per sbloccare numerose nuove scoperte.
    Il gioco prevede un sistema di aiuti interno, richiamabile in ogni momento dal giocatore, e controlla quanti errori si fanno: una volta superato un certo numero consecutivo di unioni senza risultato, fornisce dei piccoli consigli utili a sbloccare la situazione ma mai troppo espliciti, per non rovinare il senso della scoperta.
    Una delle qualità di Doodle God, poi, è la sua continua evoluzione: uno dei modi per emergere nell’oceano di titoli disponibili sull’App Store di Apple è ottenere buone valutazioni da parte degli utenti. Per far ciò i team hanno capito che un titolo non va abbandonato dopo il rilascio ma bisogna continuare a sostenerlo, proponendo periodicamente contenuti aggiuntivi. E proprio il caso di Doodle God: in questo momento sono disponibili i primi due episodi ma in futuro il gioco verrà espanso, aggiungendo nuovi pacchetti di elementi, nuove modalità in stile quest e il supporto a numerosi social network, Twitter in primis, in modo da condividere con altri utenti le nostre scoperte.
    Attualmente sono previsti dieci episodi e il successo del gioco potrebbe spingere gli sviluppatori a pianificarne altri.
    Non ultima è prevista una versione per iPad anche se non si sa ancora se l’applicazione sarà universale o dedicata appositamente al recente tablet di Apple.

    Doodle God Doodle GodVersione Analizzata iPhoneDoodle God è un gioco semplice ma che appassiona molto rapidamente: dopo pochi minuti ci si ritrova completamente coinvolti nel processo di crescita e saranno frequenti i casi nei quali, improvvisamente, avremo un’intuizione e tireremo fuori l’Iphone dalla tasca per verificare se è corretta o meno. Il prezzo, fissato ai canonici 79 centesimi di Euro, è adeguato, soprattutto perché in questo modo si ha il vantaggio di poter giocare ovunque, senza dipendere da una connessione al web e superando la problematica dei salvataggi della versione in flash. Un’altra piccola gemma da cogliere, ad un prezzo decisamente abbordabile, nel panorama dell’App Store.

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