DOOM Eternal The Ancient Gods Part One Recensione: ritorno all'inferno

The Ancient Gods Part One inaugura il supporto post lancio di DOOM Eternal, il brutale e acclamato sparatutto id Software e Bethesda.

DOOM Eternal The Ancient Gods Parte 1
Recensione: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Stadia
  • A sette mesi dall'uscita di quel concentrato di brutalità, gloria audiovisiva e macabro appagamento noto ai più come Doom Eternal (su Everyeye.it trovate la recensione di Doom Eternal), The Ancient Gods Part One inaugura il Season Pass del titolo con un contenuto pensato per proporre ai fan dello Slayer nuovi motivi per cedere al proprio lato peggiore, tra le maglie dell'eterno conflitto tra le forze del male e... beh, un altro tipo di male. Araldo dello sterminio demoniaco, nemico di dei e diavoli, il Doomguy è di nuovo a caccia di sangue corrotto, linfa vitale di un DLC con tutte le carte in regola per soddisfare i cruenti appetiti dei giocatori.

    Heaven's on fire

    Dopo aver spezzato le catene imposte all'umanità dalle empie macchinazioni dei Maykr, e dipinto le candide mura di Urdak con l'essenza scarlatta della loro Khan, il Doom Slayer ha infine sigillato il potere dell'Icona del Peccato infliggendo un duro colpo alle forze infernali. Una vittoria forgiata nel sangue e nella furia, celebrata con una sinfonia di urla straziate ed esplosioni balistiche in coda all'ultima epopea dello sterminatore corazzato.

    Malgrado i feroci sforzi dello Slayer, però, la guerra non è ancora finita: liberi dal controllo dei Maykr, i demoni hanno continuato a valicare i confini dimensionali per travolgere la Terra con un'oscura marea di caos e morte. Per spegnere una volta per tutte le fiamme del conflitto, il reietto delle Sentinelle della Notte deve quindi ripristinare l'equilibrio tra i mondi, riportando il Padre sul trono della città celeste con l'aiuto di un vecchio alleato: il misterioso Serafino, l'origine stessa delle sue incredibili capacità. L'antico patto stretto con Samur potrebbe salvare l'umanità ma, come sappiamo, il Doomguy non è tipo da assecondare le richieste di entità con propositi misteriosi, specialmente con l'estinzione che bussa alle porte dell'apocalisse. The Ancient Gods Part One segna quindi l'inizio di un percorso narrativo che recupera le sottotrame lasciate aperte - in maniera volutamente sibillina - nella campagna del gioco base, e le trasforma nelle colonne portanti di un primo atto che ci chiude con un cliffhanger da manuale, modellato per strappare agli appassionati un moto di pura esaltazione. La storia fa il suo dovere, insomma, ma si tratta di una considerazione che va necessariamente collocata nel quadro di una saga che non ha mai fatto della narrativa uno dei suoi punti di forza, né ci ha mai provato.

    Poco importa, quindi, se un paio di svolte risultano un po' forzate, fintanto che l'intreccio non deraglia mai dal suo obiettivo principale: garantire alla platea un buon pretesto per godersi qualche ora di sana superviolenza (4-6, a seconda del livello di difficoltà). A questo proposito, vale la pena di precisare che - anche dal punto di vista ludico - The Ancient Gods Part One rappresenta un'aggiunta in piena continuità con il gioco base, senza particolari novità sul versante ludico.

    Lo Slayer affronterà quindi la sua nuova ordalia con tutto l'armamentario (armi, potenziamenti e rune) sbloccato in coda all'avventura, e anche il grado di sfida sarà tarato su quello dell'ultima porzione della campagna, e da lì a salire.

    Questo vuol dire che il DLC fa il possibile mettervi di fronte a sezioni clamorosamente ostiche, e possiamo serenamente confessarvi che, giocando a difficoltà Incubo, non di rado ci è capitato di reagire all'ennesimo decesso con un tornado di articolate profanità. Un'eruzione di improperi generalmente accompagnata da abbondanti dosi di godimento, innescate da un gameplay frenetico e galvanizzante, che torna a ribadire le qualità della visione creativa di id Software.

    Hardcore fino al midollo

    Per raggiungere l'obiettivo di offrire agli estimatori un'esperienza ancora più intensa e brutalmente "hardcore", gli sviluppatori hanno lavorato su due fronti. Da una parte abbiamo un numero ancor più abbondante di nemici a schermo, selezionati dal bestiario di Doom per comporre assortimenti particolarmente molesti: combinazioni multiple pensate per spingere il giocatore a sfruttare appieno tanto il suo arsenale quanto le dinamiche di movimento del titolo.

    Se la dotazione del Doomguy è rimasta quella di sempre (fatta eccezione per le tre Rune di Supporto sbloccabili completando i Cancelli Slayer), le forze avversarie possono contare su qualche "nuova leva" di valore, plasmata per rendere gli scontri più complessi e adrenalinici. Le legioni combinate di inferno e paradiso accolgono ora torrette demoniache capaci di scagliare contro lo Slayer dolorosi dardi energetici, Maykr d'elite protetti da una barriera impenetrabile (che si disattiva solo durante gli attacchi più potenti) e spettri in grado di possedere gli altri nemici e renderli notevolmente più pericolosi.

    Questi ultimi, in particolar modo, devono essere gestiti con molta attenzione, visto che possono saltare di corpo in corpo a meno di non essere distrutti col raggio del fucile al plasma dopo l'uccisione del loro ospite. Ad ostacolare la nostra furiosa avanzata troveremo anche un level design che questa volta tende a circoscrivere le battaglie in arene di piccole dimensioni, generalmente meno ampie rispetto a quelle viste nella campagna principale.La combo "più nemici - meno spazio di manovra" richiede quindi di sfruttare al meglio le dinamiche "combat puzzle" alla base del gameplay di Eternal, e a rendere il tutto ancora meno agevole troviamo anche un gamma ampliata di pericoli ambientali. Un caleidoscopio di cattiverie che culmina in una boss fight di buona fattura, tendenzialmente superiore alla media di quelle viste nel gioco base.

    Gli sviluppatori hanno inoltre ribilanciato il rapporto tra sfide ambientali (jumping puzzle, enigmi legati all'esplorazione, et similia) e sequenze di combattimento in favore di queste ultime, senza però alterare in maniera netta gli - ottimi - equilibri ludici della produzione. Sebbene The Ancient Gods Part One si confermi quindi un contenuto aggiuntivo di grande pregio, immancabile per gli estimatori di Doom Eternal, abbiamo notato qualche piccola fluttuazione qualitativa sia per quanto riguarda la gestione degli scontri, sia per quel che concerne il level design.

    In alcuni casi, infatti, il grado di sfida non sembra tarato nel migliore dei modi, e capita di dover affrontare sezioni fin troppo impietose, anche per i veterani più navigati. Non tutti gli elementi ludico-strutturali che compongono i tre scenari del DLC ci hanno inoltre convinto appieno, e in un paio di casi abbiano notato una flessione evidente nella cura per il dettaglio che caratterizza l'opera dello studio texano. Il bilancio complessivo si attesta comunque su valori molto più che soddisfacenti, col contributo di una direzione artistica in grande spolvero.

    Dai panorami industriali della Struttura Atlantica UAC agli incantevoli cromatismi della Selva di Urdak, passando per le mefitiche nebbie delle Paludi del Sangue, il nuovo viaggio dello Slayer delizia i sensi del giocatore con una lunga serie di scorci altamente suggestivi, pronti ad accogliere le sue gesta in un tripudio di smembramenti ad alto tasso di spettacolarità.

    Questo con la complicità di un comparto tecnico che ribadisce a gran voce i pregi dell'eccezionale id Tech 7, sostenuto da un comparto sonoro costellato di tracce capaci di alimentare senza sosta la frenesia combattiva dell'utente. Pur non raggiungendo i medesimi livelli (un'impresa praticamente impossibile), anche il doppiaggio in italiano fa bene il suo lavoro, specialmente considerando la rilevanza del "parlato" nella cornice del titolo. La prima parte di The Ancient Gods segna quindi un ottimo esordio per il percorso post lancio di Doom Eternal, il primo passo verso una conclusione che speriamo sappia soddisfare appieno le aspettative dei fan.

    DOOM Eternal The Ancient Gods Part One DOOM Eternal The Ancient Gods Part OneVersione Analizzata PCThe Ancient Gods Part One è un DLC pensato che proporre al pubblico un contenuto in piena continuità con l’offerta del gioco base. Una rotta conservativa che però si accorda alla perfezione col percorso inaugurato da id Software, a partire da una narrazione che aggiunge alla lore dell’universo di Doom qualche tassello decisamente intrigante. Questo al netto di una storia che non nasconde in alcun modo la sua natura di “pretesto” per l’azione, e fa da cornice a un gameplay di altissimo livello, reso ancor più difficile grazie all’aggiunta di avversari particolarmente infami e da una parziale revisione del design degli scontri. Al netto di qualche problema di bilanciamento, e di alcune flessioni nella qualità del level design, il primo DLC di Eternal segna quindi un ottimo esordio per il tragitto post lancio del titolo, con la complicità di una direzione artistica di grande impatto e di un accompagnamento musicale sostanzialmente perfetto.

    8.2

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