Downward Spiral Horus Station Recensione: In orbita nello spazio profondo

Un'avventura ambientata nello spazio profondo, a bordo di una stazione spaziale impegnata sorvolare un pianeta sull'orlo del disastro ambientale...

Downward Spiral Horus Station Recensione: In orbita nello spazio profondo
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Gli affollati scaffali virtuali di Steam propongono costantemente nuove esperienze, tanto che è difficile capire quali vale la pena vivere e quali, invece, è meglio lasciare al loro posto. Ultimamente non manca una ricca offerta di progetti VR, spesso sviluppati da piccoli studi indipendenti con la voglia di cavalcare l'onda di queste nuova tecnologia: anche in tal caso, la scelta è ardua. Downward Spiral: Horus Station, avventura spaziale con elementi puzzle e shooter (erede di Downward Spiral: Prologue), è probabilmente uno dei tanti progetti immersi nello strabordante flusso digitale, che però abbiamo avuto l'occasione di "pescare" e toccare con mano. Con la premessa, tuttavia, che la nostra prova è avvenuta esclusivamente in modalità tradizionale, e non attraverso l'utilizzo di un caschetto per la realtà virtuale.

    Un pianeta da salvare

    La missione di Downward Spiral: Horus Station è chiara fin da subito: siamo a bordo di una futuristica stazione spaziale e il pianeta attorno a cui orbitiamo (forse la Terra) versa in condizioni disastrose per colpa dell'inquinamento. Ci destiamo nello scafandro di un enigmatico astronauta e cominciamo a sistemare i danni causati da un evento imprecisato: attiviamo macchinari, riconnettiamo parti di stazione alla deriva e facciamo ripartire il rifornimento elettrico in zone senza più corrente. Come manutentori di Horus Station è questo il nostro compito, niente domande, niente dubbi.

    E infatti nel gioco di 3rd Eye Studios non c'è uno stralcio di dialogo, nessun diario che svolazza a gravità zero, niente di niente. Solo una sottile narrazione ambientale - secondo gli sviluppatori, il cardine del "plot" - che lascia troppo spazio all'interpretazione. Ci sono richiami alla mitologia egizia, come i riferimenti all'occhio destro di Horus, anche scene oniriche di difficile interpretazione che ci vedono viaggiare in uno sconfinato deserto oppure riemergere dalle profondità marine. Se si raccolgono queste suggestioni e si miscelano con gli altri spunti offerti dall'avventura, esce fuori un quadro frammentato in cui è quasi impossibile leggere qualcosa di sensato. Si può lavorare d'immaginazione, certo, ma l'impressione è che il team non abbia concretizzato molto bene alcune delle intenzioni alla base del progetto. Sotto il profilo ludico, Horus Station è vittima di alcune semplificazioni dettate dalla sua natura VR e si dimostra molto lineare, lento e noioso. Fortunatamente l'iniziale sistema di controllo - che ci ha dato più di qualche grattacapo - viene subito migliorato dalla raccolta di un rampino con il quale collegarci alle pareti e darci uno slancio. Tra capriole a gravità zero si completano semplici e ripetitivi enigmi, ma si combatte anche contro una schiera di droni armati che, non si sa bene perché, intende metterci i bastoni tra le ruote. Le fasi shooting di Horus Station sono tutto fuorché adrenaliniche, anzi pagano un feedback delle armi non molto gradevole. Inoltre, seppure sono presenti bocche da fuoco in quantità, la loro differenziazione non è così marcata, a parte per un particolare cannone stordente che permette di bloccare i nemici più grossi per poi coglierli nei loro punti deboli. Solo nel caso di una boss fight non troppo riuscita ci è stato chiesto di alternare l'utilizzo di strumenti in nostro possesso (come una chiave inglese pressoché inutilizzata successivamente). A fronte dei problemi appena descritti, il difetto più grande del gioco è nella piattezza del ritmo che, senza metterci davanti a situazioni veramente nuove, avanza priva di guizzi fino alla fine. La monotonia generale è stata la sensazione più percepibile durante le quasi sei ore che ci sono servite per completare il titolo, sporadicamente messa da parte grazie ad alcune trovate estetiche di gradevole impatto. Il VR avrebbe enfatizzato di certo l'immersività, eppure alcuni angusti tunnel immersi in un bagliore rossastro e sale illuminate dal singhiozzo di bottoni e monitor hanno contribuito a rendere più piacevole il vagabondaggio per la stazione spaziale.

    D'altronde la composizione strutturale, oltre ad essere caratterizzata da un level design piuttosto semplice e lineare, si appoggia su uno stile sterile, sempre simile a se stesso, fin quasi a diventare disorientante. L'avventura può essere giocata interamente in co-op, anche se il succo dell'esperienza cambia poco: gli enigmi divengono un pochino più complicati, sono presenti delle leve che vanno abbassate con coordinazione e situazioni risolvibili esclusivamente con l'intervento congiunto dei due giocatori. Infine segnaliamo la presenza di un paio di modalità aggiuntive, un'orda in cui si deve resistere a varie ondate di robot nemici, e un deathmatch dove gli utenti devono affrontarsi in arene che hanno le sembianze degli ambienti già visitati nel corso dell'avventura principale. Entrambe sono di poca rilevanza, ed anzi ci sarebbe da chiedersi come mai gli sviluppatori abbiano deciso di introdurle con tanta pigrizia, dato che non presentano neppure un'interfaccia adatta alla natura delle sfide.

    Downward Spiral: Horus Station Downward Spiral: Horus StationVersione Analizzata PCDownward Spiral: Horus Station con i suoi scenari sci-fi avrebbe potuto dar di più, tuttavia si dimostra il progetto di un team che non ha saputo valorizzare alcuni spunti interessanti. Scoprire la storia della stazione spaziale in cui ci troviamo a vagare per tutta la durata dell’avventura sarebbe stato interessante, se la narrazione ambientale non si fosse rivelata troppo impalpabile ed ermetica. Claudicante anche la componente ludica, che si è rivelata noiosa e priva di trovate intriganti, soprattutto per una componente shooting realizzata in maniera troppo approssimativa. Se insomma siete alla ricerca di un nuovo gioco ambientato nello spazio da vivere con un caschetto per la realtà virtuale, Downward Spiral: Horus Station potrebbe donarvi soltanto qualche scorcio abbastanza evocativo, ma nulla più.

    5.3

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