Recensione Dracula: Origin

L'avventura grafica vampiresca dei Frogwares

Recensione Dracula: Origin
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  • Pc
  • Eterna giovinezza

    Il Conte Dracula è senza alcun dubbio uno dei personaggi di fantasia più presenti nei prodotti culturali dell’ultimo secolo, dai libri al cinema per arrivare ai videogiochi; nonostante questo, il suo grande fascino rimane ancora intatto, e sembra non mostrare i segni dell’età. Molteplici sono i motivi della grande attrazione che il conte transilvanico esercita sull’immaginario collettivo, in Dracula (parliamo soprattutto del racconto originario di Bram Stoker) la lotta tra “il bene e il male” ha un taglio prettamente moderno, dove il male ha una grande carica estetica che non manca di sedurre gli “innocenti”, elemento portante dell’intera vicenda; ma nella lotta al “Principe delle tenebre” vi è anche la contrapposizione tra la moderna e scientifica Europa occidentale e la superstiziosa ed aristocratica Europa continentale, il legame tra l’amore e la morte, il fascino della vita notturna e peccaminosa, e vi è rappresentata la tentazione forse più grande della nostra epoca, l’eterna giovinezza, ed il suo prezzo. In verità gli elementi sarebbero ben più numerosi, ma quello che ci premeva era fornire qualche elemento che spiegasse perché, come nel racconto, nonostante gli anni passino il Conte sembra sempre giovane e tremendamente attuale.

    Van Helsing: l'ammazzavampiri

    Il nuovo titolo dei Frogwares studios, già autori della fortunata serie di avventure grafiche su Sherlock Holmes, muove dalla trama originale rielaborando parzialmente l’intreccio narrativo ed alcuni elementi: in Dracula: Origin (da qui in poi DO) il giocatore si troverà ad impersonare il Professor Abraham Van Helsing, studioso da sempre votato alle ricerche sul vampirismo e sul capostipite della razza. La trama di DO, nonostante la parziale rivisitazione del romanzo originale, è facilmente intuibile da chiunque abbia avuto un contatto precedente con l’universo di Dracula: questo di per sé non sarebbe un elemento negativo, purtroppo, nel gioco in questione, il tutto è reso con una linearità forse eccessiva, pregiudicando un po’ il coinvolgimento del giocatore. Ad acuire questo difetto contribuisce una limitata quantità di dialoghi, per cui tutti i personaggi risultano abbozzati solo in maniera superficiale, compreso il protagonista: sui dialoghi si deve però sottolineare anche la buona realizzazione del doppiaggio in inglese (niente paura, ci sono i sottotitoli in italiano), anche se per Van Helsing si è ricorsi ad un’eccessiva enfatizzazione che risulta alla lunga poco naturale.
    Nonostante l’impianto narrativo sia troppo semplificato, l’insieme supera comunque la sufficienza grazie a delle trovate che permettono al titolo di non scadere nella mediocrità e appiattirsi completamente; ne risentono invece la longevità, difficilmente il giocatore troverà motivazioni che lo spingano a rigiocare il titolo una volta terminato, e la capacità di rimanere impresso nella mente dei giocatori.

    Enigmi di qualità

    L’interfaccia di DO è quella ormai standard delle avventure degli ultimi anni: puntatore che cambia a seconda dell’azione che è possibile compiere (parlare, raccogliere-usare-aprire, camminare), pulsante destro per accedere all’inventario, possibilità di combinare gli oggetti di inventario tra loro o di usarli sull’ambiente di gioco. Immancabile, come sempre nelle nuove produzioni, il tasto hot-spot per rivelare gli oggetti nella schermata con cui è possibile interagire. Grande importanza avrà nel corso dell’avventura anche il bloc-notes dove Van Helsing è solito appuntare indizi, tracce e deduzioni, alcune volte se non si saranno appuntate le deduzioni sarà impossibile proseguire; insieme al fedele taccuino, a disposizione del giocatore anche un registro dei dialoghi e un archivio dei documenti cartacei raccolti, spesso necessario per risolvere degli enigmi.
    Gli enigmi sono senza dubbio alcuno la parte migliore di DO, grazie ad una quasi perfetta calibrazione della difficoltà, che richiedono una certa capacità logica senza diventare quasi mai frustranti (solo un paio sono veramente ardui da risolvere, soprattutto perché per nulla spiegati da un qualsivoglia indizio). Ma sarebbe riduttivo limitarsi a descrivere questo: oltre al bilanciamento della difficoltà, gli enigmi di DO sono completamente differenti tra loro e soprattutto, cosa che abbiamo particolarmente apprezzato, contestualizzati perfettamente nell’ambiente di gioco e nella trama, un particolare questo che contribuisce in maniera decisiva alla creazione dell’atmosfera del gioco.

    L'eleganza della vecchia europa

    L’ottima ricostruzione di un’atmosfera gotica e drammatica è stata possibile anche grazie ad una realizzazione tecnica di qualità decisamente buona: le location prerenderizzate in 2D sono veramente ben fatte e curate nel minimo dettaglio, con un grande impatto visivo soprattutto nel cimitero iniziale e nella biblioteca, ed in generale tutto il design del titolo è dotato di un certo stile senza essere mai banale. Decisamente convincenti anche le animazioni dei personaggi e i modelli 3D degli stessi, anche se, in effetti, la quantità degli stessi è abbastanza ridotta.
    Il motore di gioco è stato ben ottimizzato dai ragazzi di Frogwares, il gioco risulta infatti fluido anche su configurazioni basse, ed è possibile anche andare ad agire parzialmente sui filtri e sulla risoluzione: a questo proposito, si segnala che il gioco non supporta correttamente il widescreen, dando luogo al fastidioso pillarbox. Si spera che la piccola mancanza possa essere colmata entro breve, considerando l’alto numero di monitor di questo tipo attualmente in circolazione.
    Il comparto audio è decisamente buono, con musiche d’accompagnamento che variano a seconda delle varie città o delle situazioni; stesso dicasi delle voci scelte, come abbiamo anticipato in precedenza.

    Dracula: Origin Dracula: OriginVersione Analizzata PCDracula Origin è un gioco che in una parola si potrebbe definire elegante, e con la sua eleganza si distingue sicuramente dalla media delle avventure grafiche. I suoi punti di forza, come detto nel corso di questa recensione, sono sicuramente l’atmosfera e la qualità degli enigmi: in effetti, è consigliato soprattutto a chi è già avvezzo ad enigmi di una certa complessità, data la presenza di un paio di potenziali punti di blocco. In effetti, l’eccessiva linearità della trama, la scarsa interazione con gli altri personaggi non giocanti e la superficiale caratterizzazione psicologica degli stessi, impediscono al titolo di fare il salto di qualità: ed è un vero peccato, perché Dracula Origin riesce proprio dove molti altri falliscono.

    7

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