Recensione Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi

Budokai si rinnova. Ed il risultato è esaltante

Recensione Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi è un prodotto estremamente coraggioso. L'abbandono della numerazione progressiva sottolinea un ampio rinnovamento del concept proposto dai precedenti capitoli, votato alla creazione di un picchiaduro meno schematico e senza barriere architettoniche. L'abbandono degli stilemi classici del beat'em up, sebbene mal visto dai puristi e di sicuro spiazzante per gli amanti della serie, sfocia in un prodotto estremamente valido, che ricrea con verve magistrale le situazioni e lo spirito del manga.
    La rivoluzione di Gameplay ovviamente non è di facile metabolizzazione, e Tenkaichi richiede al giocatore di profondersi in un impegno costante per apprendere le nuove meccaniche di gioco. Lo si capisce immediatamente scoprendo che la classica visuale laterale del picchiaduro è in questo caso abbandonata in favore di una camera isometrica posizionata alle spalle del lottatore. La visuale in terza persona permette al giocatore di muoversi liberamente all'interno dell'ambiente di gioco (per altro notevolemente vasto), lungo i tre assi di lunghezza, altezza e profondità. Dove persino Budokai 3 riduceva le possibilità di movimento aereo, Tenkaichi non impone limitazioni: i movimenti basilari possono essere diretti in qualsiasi direzione, complice un sistema di ricerca automatica dell'avversario che orienta la telecamera col giusto angolo. Risulta ovvio come, in questo ambiente completamente tridimensionale, non sia più il sistema di parata a consistere dello strumento difensivo per eccellenza, quanto il posizionamento e lo spostamento. La configurazione digitale imposta al pad Ps2 viene quindi modificata rispetto ai vecchi Budokai, e sparisce la doppia disposizione d'attacco (calcio e pugno), in favore di un singolo tasto dedicato all'offesa fisica ed uno allo scatto. Padroneggiare il sistema di movimento sarà indispensabile per riuscire dignitosamente negli scontri: lo scatto permette al personaggio di evitare gli attacchi speciali, aggirare l'avversario durante un corpo a corpo, persino non perderlo di vista dopo averlo scaraventato a metri di distanza in conseguenza dell'ultima, devastante combo. La velocità di movimento obbliga il giocatore ad esercitare riflessi e colpo d'occhio come mai prima d'ora.
    Il sistema di combattimento vero e proprio, la gestione delle combinazioni di colpi e delle mosse speciali, vanta di una molteplicità di situazioni invidiabile, che ovviamente si paga con una complessità del sistema di controllo, anche stavolta fuori schema per un picchiaduro. Apprendere le varianti alle combo basilari, eseguibili attraverso una serie di pressioni prolungate dello stesso tasto d'attacco o del colpo aura (una classica sfera d'energia), risulta compito piuttosto arduo, a cui deve soggiacere un attento esame dei dati presenti su schermo (quantitativo d'aura e vari indicatori). Prima che il controllo dell'alter ego diventi del tutto istintivo è dunque necessario un significativo periodo di disorientamento, che comunque vi consigliamo di affrontare di buon grado: una volta intuite le vere potenzialità delle meccaniche di gioco scoprirete come in effetti Tenkaichi abbia da offrire un numero di situazioni (visive e concettuali) senza precedenti. Il giusto tempismo dei vostri polpastrelli vi permetterà di avviare scontri spettacolari anche per uno spettatore esterno, con ampia varietà di combo, proiezioni, mosse speciali. Gradevolissime introduzioni, ispirate direttamente alle situazioni di combattimento proposte dalla serie animata, sono i duelli, in cui i due guerrieri contrastano il diffondersi dei fasci d'energia avversi, ed una serie di contrattacchi, siano essi fisici o puramente difensivi (spostamenti alle spalle, ripresa immediata dalle cadute).
    Si aggiunga a tutto questo la possibilità attiva di sfruttare l'ambiente a proprio favore, ad esempio utilizzando le strutture architettoniche (naturali e non) come elemento difensivo (riparandosi dai colpi d'aura) o offensivo (molti elementi su schermo sono distruttibili: basterà scagliare l'avversario nella giusta direzione), ed il quadro generale sull'abbondante offerta ludica di Tenkaichi sarà completo.

    Ma l'abbondanza non si ferma alle azioni eseguibili durante gli scontri. Si estende anzi alla disposizione di opzioni, personaggi, modalità.
    Tenkaichi è un titolo che da il meglio di se durante le modalità dedicate al "Single Player" (Spiegheremo dopo il motivo), ed esse risultano notevolmente varie. Seguire gli aventi dell'intera saga Z, partendo dall'arrivo dei Sayan fino agli episodi dedicati a Majin Buu, occuperà molte ore di gioco, considerata pure la presenza di qualche episodio bonus. Oltre, sarà possibile per il giocatore partecipare ad una serie di combattimenti singoli, inquadrati all'interno del celebre torneo di arti marziali (in cui appare una componente strategica apportata dal "Ring Out"), oppure liberamente definiti dall'utente.
    Il procedere progressivo nelle varie modalità permette non solo di sbloccare molti personaggi inizialmente non disponibili (per una totalità di 57 combattenti), ma pure di ottenere una serie di capsule dai diversi effetti, che ogni personaggio potrà equipaggiare per ricevere bonus e capacità aggiuntive. Le capsule potranno inoltre essere fuse fra loro per ottenere oggetti sempre più potenti.
    Dove la nuova impostazione di gioco appare riduttiva, è nell'impostazione degli scontri fra due giocatori. La libertà di movimento ha imposto agli sviluppatori l'introduzione di uno split screen verticale che limita fortemente la cognizione dei due giocatori sull'azione di gioco. Il campo di visuale ridotto è molto deleterio, e spesso i combattimenti risultano poco precisi e confusi. Tale problematica non è di semplice risoluzione, e visto il latitare ormai incontrastato dell'opzione I-Link (due televisori collegati), ovviare al problema potrebbe essere difficile anche durante le future produzioni (ci saranno, fidatevi). Uno spunto potrebbe arrivare dal sistema di gestione dei combattimenti presente nel recente "The Warriors", in cui la visuale divisa lascia il posto ad una schermata unica soltanto quando i due combattenti sono sufficientemente vicini.

    Tenkaichi è spiazzante pure dal punto di vista grafico. La volontà di costruire vasti ambienti interattivi e di inserire ampia disposizione di combattenti ed eventi si paga in termini tecnici con la riduzione di qualità a livello di texturizzazione. Il cell shading di Tenkaichi è pulito ed estremamente valido, ma di sicuro meno spettacolare di quello del precedente episodio. Budokai 3 proponeva modelli poligonalmente impeccabili, così come quelli di Tenkaichi si fregiano di un’ottima complessità, ma la gamma cromatica era eccezionalmente più luminosa e vivace di quella proposta nella produzione Spike (ricordiamo che il progetto è scivolato dalle mani dei Dimps). Ambienti ed inquadrature statiche del vecchio episodio permettevano una cura maggiore per i dettagli ed effetti molto più spettacolari e durevoli, con una migliore gestione delle luci. Tenkaichi riduce di molto la bellezza visiva delle scene, ma non per questo il prodotto si svaluta, restando comunque al passo coi tempi. Particolarmente gradevole il design dei menù di gioco, navigando fra i quali è possibile ascoltare un ottimo comparto sonoro (doppiaggio inglese, sottotitoli in italiano), certe volte invadente ma senza dubbio caratterizzante e piacevole per gli amanti della serie. Durante gli scontri, gli effetti acustici si appiattiscono leggermente, tendendo a divenire ripetitivi, così come la gamma di brani di sottofondo, non troppo ispirata e senza particolari pregi musicali. In ogni caso l'aspetto acustico di Tenkaichi si attesta ampiamente sopra la sufficienza, così come quello grafico.

    Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi Dragon Ball Z: Budokai TenkaichiVersione Analizzata PlayStation 2Tenkaichi, in definitiva, rinnova completamente l'impostazione ludica che ha reso celebre il porting di Dragon Ball su Ps2. La notevole dose di studio metodico che è richiesta per padroneggiare al meglio il sistema di controllo sposta il target del prodotto verso gli appassionati della serie, laddove i vecchi Budokai risultavano particolamente adatti al mass market, attraenti persino per la grande quantità di giovanissimi dediti all'home entertainment pubblicitario. Tuttavia per molti utenti Tenkaichi può risultare un ottimo acquisto, validissima alternativa agli schemi consolidati del picchiaduro: inquadrature dinamiche e controllabili e ampia libertà di movimento offrono una serie di possibilità e situazioni insolite e altrimenti inarrivabili. Finalizzato alla loro stessa creazione è il comparto grafico, che pur minimamente ridotto in spettacolarità rispetto al precedente episodio (carenza di dettagli dovuta alla limitata disposizione di memoria e palette di colori leggermente pallida), risulta al passo coi tempi e piacevole da ammirare. Un buon numero di modalità disponibili per il single player chiudeo il quadro: Tenkaichi è un titolo a cui dedicarsi con buona volontà, in grado di regalare molte soddisfazioni, la cui pecca più grande è forse una gestioen degli scontri multiplayer non del tutto riuscita. Per questo motivo, Tenkaichi risulta un titolo Complementare a Budokai 3, che gli appassionati possono affiancare al prodotto Dimps (per altro disponibile in versione platinum) per avere un quadro completo sul mondo di Goku & Co, e dedicarsi alternativamente al gioco in singolo ed in gruppo.

    7.5

    Quanto attendi: Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi

    Hype
    Hype totali: 3
    80%
    nd