Dragon Star Varnir Recensione: streghe e cavalieri a caccia di draghi

Toccando tematiche serie e profonde, Dragon Star Varnir si è rivelato uno dei migliori prodotti targati Compile Heart.

Dragon Star Varnir Recensione: streghe e cavalieri a caccia di draghi
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  • PS4
  • PS4 Pro
  • Indelebilmente associata al parodistico e inarrestabile franchise di Neptunia, la software house nipponica Compile Heart è ormai nota in tutto il globo per aver prodotto una sconfinata serie di giochi di ruolo colmi di fanservice e umorismo giapponese, i quali presentano - chi più chi meno - delle storie strampalate ma comunque divertenti. L'azienda, tuttavia, sembra sempre più decisa ad accostare (magari solo provvisoriamente) questo lungo e fortunato trend, in quanto i suoi più recenti prodotti presentano puntualmente dei temi e delle ambientazioni piuttosto cupe. Sulla scia di Mary Skelter: Nightmares e del dimenticabile Death end re;Quest, il nuovo arrivato Dragon Star Varnir propone ai fan del genere un'altra sana dose di sangue e dark fantasy. Dopo una lunga scampagnata in una terra di draghi e voraci streghe, ve ne raccontiamo le nostre impressioni.

    La maledizione della Strega

    Prima di esaminare nel dettaglio il canovaccio narrativo di Dragon Star Varnir si rende necessaria una premessa: rispettando quello che ormai è divenuto un marchio di fabbrica per i titoli sviluppati da Compile Heart, l'intera storia del prodotto è raccontata attraverso una visual novel.

    Sebbene i dialoghi risultino quindi prolissi, va comunque specificato che la trama si sviluppa assai più velocemente di quanto visto nel già menzionato Death end re;Quest, che tra un capitolo e l'altro della vicenda proponeva anche sessioni in visual novel da 45 minuti circa. In Dragon Star Varnir non accade nulla di tutto questo, per cui, qualora non nutriate particolare simpatia per lo stile narrativo utilizzato dallo sviluppatore, potreste comunque essere in grado di apprezzarne l'ultima fatica.

    Come accennato nella nostra introduzione, il mondo di Dragon Star Varnir è popolato da immensi e terrificanti draghi, i quali minacciano l'esistenza degli esseri umani, che da qualche secolo si sono riuniti nella gigantesca capitale dell'impero. L'oscuro mondo esterno è infatti sovrappopolato da orripilanti bestie magiche di ogni tipo, che rendono impossibile l'esistenza di ulteriori insediamenti.

    Di tutte le creature che possono essere incontrate fuori dalla capitale, le streghe sono senza dubbio le più affascinanti e misteriose, ma anche le più sventurate: queste sono afflitte da una terribile maledizione che le spinge a impazzire o a trasformarsi in un drago, con tragiche conseguenze in ambedue i casi. È per questo preciso motivo che il governo religioso ha istituito l'Ordine del Cavalieri del Requiem, incaricando i suoi valenti combattenti di estirpare il lignaggio dei draghi e delle stesse streghe. L'assoluto protagonista della vicenda è il giovane Zephy, un giovane Cavaliere del Requiem che nelle prime battute dell'avventura soccombe dinanzi alla soverchiante potenza di un drago nero. La situazione precipita ulteriormente quando due avvenenti fattucchiere intervengono in sua difesa e, nel tentativo di tenerlo in vita per scambiarlo con un'altra strega catturata dai cavalieri, lo costringono a bere il sangue di drago.

    Privo di conoscenza e dunque incapace di opporsi alle "miracolose" cure delle due fanciulle, il povero Zephy va incontro ad un destino persino più sciagurato della morte, in quanto il sangue della bestia lo tramuta in tutto e per tutto nella primissima strega di sesso maschile.
    Per uno scherzo del destino, il Cavaliere del Requiem diventa egli stesso una delle creature a cui a lungo ha dato la caccia, scoprendo tuttavia che le maghe non sono poi così diverse dai comuni esseri umani: vivono in gruppo, provano sentimenti e soprattutto cercando di restare in vita, lottando contro la tremenda maledizione che le affligge.

    In quella che potremmo definire la sua "seconda vita", Zephy metterà dunque in discussione la sua precedente visione del mondo, e al tempo stesso sarà costretto a nutrirsi del sangue e della carne di drago, il cui consumo consente alle streghe di conservare la propria sanità mentale, favorendo al tempo stesso la crescita della belva che ciascuna di esse cela all'interno del proprio corpo.

    Una folle corsa contro il tempo

    A dispetto delle banali premesse iniziali, Compile Heart ha imbastito stavolta un intreccio narrativo estremamente tetro e profondo, che per giunta presenta un paio di bivi narrativi e ben sette finali diversi, vincolati dalle scelte compiute dal giocatore e dal livello di affezione raggiunto dalle eroine principali. Il titolo presenta infatti una meccanica alquanto insolita, in questo caso rappresentata dalla cosiddetta "Bilancia della Follia", in grado di alterare il finale dell'avventura.

    Durante il viaggio, il giocare sarà quindi costretto a prendere decisioni piuttosto importanti, che influenzeranno non solo il suo rapporto con le attraenti fanciulle, ma porteranno inevitabilmente la bilancia a pendere da un lato o dall'altro. Nel caso in cui quest'ultima propenda verso la follia, l'intera avventura potrebbe concludersi prima del tempo e in maniera alquanto sanguinosa. Qualora l'utente riesca invece a conservare la sanità mentale del proprio party, raggiungendo il fatidico capitolo 11, la condizione stessa delle streghe potrebbe mutare in modo significativo, aprendo le porte e molteplici scenari diversi. Ben più arduo sarà poi il raggiungimento dell'immancabile True Ending: non solo gli utenti dovranno tenere a bada la follia del cast, ma saranno costretti a sfamare continuamente una serie di personaggi secondari ed evitare, di conseguenza, che questi possano perdere a loro volta il senno.

    Come se ciò non bastasse, ogni pasto velocizzerà il processo di trasformazione in drago, di conseguenza ai giocatori intenzionati a proseguire verso il finale vero sarà inevitabilmente preclusa la possibilità di cimentarsi in lunghe sessioni di grinding. Se da una parte questi requisiti così elevati rendono alquanto frustante l'impresa, dall'altra rendono possibile un livello di immedesimazione che non ci saremmo mai aspettati da un prodotto targato Compile Heart, che così facendo ha dimostrato di saper toccare con delicatezza delle tematiche assai diverse e ben più serie di quelle che contraddistinguono il caotico brand e di Neptunia.

    Benché il completamento della campagna richieda circa 25 ore, a seconda delle scelte compiute e del tempo dedicato al grinding e alle (ripetitive e sostanzialmente inutili) missioni secondarie, la presenza di molteplici finali differenti influenza positivamente il fattore rigiocabilità di Dragon Star Varnir, che in più occasioni saprà spingere il giocatore a varare percorsi alternativi.

    Gotta catch (and devour) them all!

    Poteva un comparto narrativo così profondo essere affiancato da un gameplay banale e non all'altezza di tematiche tanto cupe e sanguinose? No di certo, almeno secondo Compile Heart, che ha tirato a lucido il sistema di combattimento di Neptunia per adattarlo alle streghe e alla loro capacità di volare.

    Gli scontri rigorosamente a turni che caratterizzano i titoli dello sviluppatore nipponico avvengono stavolta su mappe a tre livelli, che consentono ai personaggi di elevarsi in alto o tornare a terra, al fine di raggiungere e colpire specifiche tipologie di avversari. Va comunque precisato che il suddetto sistema, nonostante la lieve parvenza tattica, non costringe il giocatore a spostare i propri personaggi ad ogni turno: al contrario, l'attacco selezionato fa sì che la strega in campo si sposti automaticamente verso l'alto o il basso. Come in Death end re;Quest, ogni avatar ha a disposizione l'attacco tradizionale, che si traduce in una combo di tre colpi rapidissimi, le abilità speciali (sia fisiche che magiche) e l'immancabile parata. Una quarta voce, qui chiamata Devour, e che potremmo paragonare all'abilità Drakoken padroneggiata da Kimahri in Final Fantasy X, permette poi a ciascun membro del cast di consumare il nemico selezionato per acquisire nuove abilità. Dal momento che le affascinanti componenti del cast non dispongono di alberi delle abilità, né acquisiscono nuove skill con l'aumento di livello, ogni singolo mostro del gioco, una volta divorato, permette alle streghe di sbloccare una sorta di sfereografia - qui chiamate Nuclei Draconici - dove spendere i Punti Fattore ottenuti sul campo di battaglia.

    Ogni nucleo, infatti, presenta da uno a dieci nodi sbloccabili, che spaziano dalle abilità fisiche agli incantesimi di guarigione, passando poi attraverso abilità passive in grado di migliorare sensibilmente i parametri di ogni combattente. La personalizzazione ha dunque un ruolo chiave nell'articolato sviluppo dei personaggi di Dragon Star Varnir, in quanto Zephy e le compagne possono equipaggiare un massimo di 20 skill, divise a loro volta in quattro categorie.

    Sarà pertanto l'utente, in base alla formazione e alla strategia adoperata, a modificare di volta in volta il set di abilità delle proprie streghe, cercando all'occorrenza di specializzare determinati membri della squadra in singole mansioni, come la guarigione o la magia elementale, indispensabile per sfruttare i punti deboli dei mostri incontrati.

    L'intrigante sistema di crescita dei personaggi presenta un gravissimo punto debole: mentre i boss divorati al termine di ogni capitolo conferiscono nuovi Nuclei Draconici all'intero party, i mostri comuni dovranno essere mangiati almeno una volta da ogni singolo componente del gruppo. In caso contrario, i personaggi titolari continueranno a potenziarsi e ad acquisire nuove skill attive e passive, mentre le riserve rimarranno costantemente indietro.

    Infine, anche Dragon Star Varnir presenta uno degli elementi più iconici e apprezzati dai fan dei titoli Compile Heart: le trasformazioni che mettono in risalto le generose forme delle protagoniste. Durante i combattimenti, i colpi inflitti o subiti dai nostri personaggi riempirà sempre più la cosiddetta Barra Drago, che una volta colma innescherà una momentanea e appariscente trasformazione. Non solo l'aspetto e gli abiti delle ragazze cambieranno radicalmente, ma queste vedranno ripristinati i loro HP/SP e godranno di un massiccio power-up . Come se ciò non bastasse, la trasformazione consente l'utilizzo delle speciali Abilità Draconiche, ossia delle skill di divorazione particolarmente efficaci e precise. Un'arma pericolosa, insomma, che se utilizzata correttamente potrebbe capovolgere persino le situazioni più critiche, a patto che lo "stato alterato" perduri un sufficiente numero di turni.

    Arretratezza visiva

    L'aspetto meno convincente di Dragon Star Varnir è rappresentato dal comparto grafico e tecnico del prodotto, ancora una volta incapaci di tenersi al passo coi tempi. Sebbene i dungeon risultino spaziosi e anche piuttosto profondi, tutte le ambientazioni ci sono parse inspiegabilmente blande e desolate.

    Le texture - già di bassa qualità - sono spesso troppo scure e soprattutto riciclate senza dignità, provocando quella disgustosa sensazione di già visto ogni qualvolta si visiti una nuova località. Fortunatamente lo stesso non si può dire per i personaggi: per quanto i modelli poligonali delle eroine presentino dei fastidiosi spigoli, i vari character designer ingaggiati da Compile Heart hanno saputo donare loro un aspetto gotico a dir poco irresistibile.

    Dragon Star Varnir, infatti, presenta ben cinque artisti diversi che hanno dato vita agli eroi, ossia uno per ogni personaggio principale. Per esempio, Katsuyuki Hirano (Record of Agarest War) e Kei Nanameida (Trillion: God of Destruction) hanno disegnato rispettivamente sensibile Laponette e la prorompente Karikaro, mentre Tsunako - l'inarrivabile artista che ha curato il franchise di Neptunia fin dalle origini - ci ha regalato la superba Charlotta.

    Passando al comparto audio, Dragon Star Varnir vanta una colonna sonora senza lode e senza infamia, ma comunque molto attenta e rispettosa nei confronti dei toccanti e drammatici toni della narrazione. Come da tradizione, la versione occidentale del titolo presenta l'ormai consueto doppiaggio in lingua inglese, che nonostante qualche accostamento non troppo azzeccato si è rivelato tutto sommato di qualità.

    Nettamente migliore, invece, quello in giapponese, che offre un elevato livello di recitazione e vanta la presenza di doppiatori del calibro di Sachika Misawa (Strea in Sword Art Online, Forte in Granblue Fantasy) e Ayaka Fukuhara (Rin Shibuya in The Idolmaster). Sfortunatamente i testi sono tradotti solo in inglese, ma salvo rare eccezioni il lessico utilizzato è comprensibile anche senza specifiche conoscenze linguistiche, per la gioia di chiunque non mastichi ancora l'idioma anglosassone.

    Dragon Star Varnir Dragon Star VarnirVersione Analizzata PlayStation 4Forte di una trama ben lontana dai toni scanzonati e irriverenti di Neptunia e di un gameplay articolato e travolgente, Dragon Star Varnir si è rivelato uno dei migliori titoli sviluppati da Compile Heart per la corrente generazione di console. La sensibilità con cui il canovaccio narrativo approcciata tematiche delicate come il fato o la follia, unita alla sapiente gestione dei personaggi principali, ne fanno un prodotto inderogabile per gli amanti del genere ruolistico. Sfortunatamente il titolo è affetto da un comparto tecnico assai sottotono e retrogrado, ma il lavoro svolto dai molteplici character designer selezionati dallo sviluppatore nipponico saprà distrarre e soddisfare anche i palati dei giocatori più esigenti. A patto, ovviamente, che non si tirino indietro dinanzi all’idea di divorare draghi e tutte le altre raccapriccianti creature che infestato questo affascinante dark fantasy.

    7.5

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