Recensione Dungeonland

Critical Studio ci propone un nuovo e coloratissimo hack'n'slash, ambientato in un parco divertimenti a tema...fantasy!

Recensione Dungeonland
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  • Pc
  • Ai miei tempi tentare di conquistare il mondo non era per niente semplice. Anche perché si finiva sempre per incappare nell'eroe di turno che mandava in fumo progetti di una vita, magari finanziati col sudore della fronte e col sangue di chissà quanti schiavi e sottoposti. Oggi invece basta chiedere un finanziamento alla "Fondazione dei maghi malvagi" per coronare il proprio sogno di ottenere il dominio del pianeta, costruendo un sanguinario parco giochi a tema medievale in cui invitare coraggiosi avventori a sfidarlo. E proprio questa è l'idea di fondo alla base di Dungeonland, opera prima di Critical Studio, Sofware house con sede a Rio de Janeiro. Realizzato sotto etichetta Paradox, il gioco è disponibile su Steam da ormai qualche settimana. Un action game atipico, un hack'n'slash che non cerca il confronto con i capisaldi del genere, Diablo o Torchlight in primis, ma persegue la strada della cooperazione tracciata da titoli quali Team Fortress o Left for dead, giochi appartenenti a tutt'altra categoria ma che fanno della collaborazione la loro chiave di lettura.

    VENGHINO SIORE E SIORI!

    Partiamo da una doverosa premessa: Dungeonland non dispone di alcuna trama.
    Nessuna storia da raccontare, semplicemente un titolo fantasy caratterizzato da personaggi plasmati sullo stereotipo del Nerd, una parodia di un genere videoludico che in alcun modo pretende di essere presa sul serio. Il gioco messo in opera dai ragazzi di Critical Studio punta tutto sull'aspetto ludico e quindi su un gameplay che possa mantenere viva e concentrata la mente del giocatore.
    Prima di accedere alle aree del cosiddetto parco giochi è possibile selezionare, per sé e per i propri bot, una tra le tre classi messe a disposizione da Dungeonland: il guerriero, il mago o il ladro. Parliamo di un action classico con visuale a volo d'uccello, che trae spunto da un'intera generazione di action RPG di matrice fantasy, senza lesinare su citazioni e riferimenti. Ogni classe a sua volta dispone di tre sottoclassi, acquistabili mediante i gettoni accumulati durante le scorribande nel parco giochi, così come armi, vestiario, pozioni e perk dall'apposito shop. L'esiguo numero di oggetti e la presenza di alcune voci (attualmente) non accessibili all'interno di quest'ultimo fanno chiaramente intendere, oltre alla presenza di una ulteriore area del parco giochi non ancora aperta al pubblico, la presenza di un lavoro di ampliamento e rifinitura del titolo attualmente in corso, nonostante allo stato attuale delle cose sia difficile immaginare un perfezionamento di alcune delle meno funzionali dinamiche di gioco. Ciascuna area di questo sventurato parco a tema propone una discreta varietà di ambientazioni, ben caratterizzate e letteralmente invase da creature di ogni sorta, dal draghetto sputafuoco alla scimmia armata di spada. È un gioco che va affrontato con tutti i crismi del caso e non limitandosi a colpire qualsiasi cosa si muova a schermo. Le amenità di Dungeonland infatti continueranno a riprodursi ogni qualvolta nell'area di gioco comparirà un particolare nemico, un enorme verme color viola che si farà scudo dei propri "compagni" pur di assicurarsi la sopravvivenza. Un espediente interessante questo che alza di molto il livello di tatticismo richiesto da un titolo di questo genere.
    Il vero problema di questo titolo è però insito nell'intelligenza artificiale dei due BOTche ci affiancheranno nel corso della partita, nel caso in cui non fosse possibile convidere l'esperienza online con altri giocatori. Non sono rari i casi in cui ci si troverà accerchiati da stuoli di nemici pronti a farci la pelle, mentre i propri compagni giaceranno privi di vita in qualche angolo dello schermo. Come se non bastasse, per giungere al game over non è necessaria la dipartita del proprio personaggio: nella parte superiore dello schermo infatti sono ben visibili sotto forma di cuori le vite a disposizione. Se non si procede a rianimare velocemente il personaggio privo di sensi, la propria morte o quella dei compagni ridurrà progressivamente il numero dei cuori fino al game over.Il problema dell'intelligenza artificiale trova, come unica soluzione, la cooperazione con giocatori in carne e ossa, condivisione del gioco che può avvenire sia in locale mediante utilizzo di pad, ben più intuitivo della classica combinazione mouse e tastiera, sia online, creando gruppi di gioco o accedendo a partite già avviate da altri avventurieri. Purtoppo, la scarsità di giocatori disponibili in rete comporta di dover attendere un po' prima di poter giocare in compagnia, sempre se non si disponga di un gruppo di amici sui quali fare affidamento. La lancetta del livello di difficoltà di base, per volontà degli stessi sviluppatori, è evidentemente tarata verso l'alto, nonostante sia possibile regolare il parametro prima dell'ingresso in una delle quattro sezioni (attualmente disponibili) di cui è composta la mappa di gioco. Un'assenza inaspettata invece è quella di una struttura di progressione dei personaggi per livelli, giustificata comunque dalla priorità di incrementare il proprio bottino con cui potenziare il proprio personaggio.

    IL PARCO GIOCHI DEL DUNGEON MASTER

    Oltre alla modalità di gioco classica e principale, fatta di dinamiche rodate e alla lunga ripetitive, con un completo rovesciamento dei ruoli è possibile impersonare, selezionando l'apposita area del parco giochi, lo stesso Dungeon Master, con una modalità di gioco completamente distinta da quella classica. Lo scopo (ovviamente) consiste nell'eliminare gli sventurati visitatori del parco ricorrendo alla magia o piazzando trappole e nemici lungo il loro persorso. Il tutto avviene mediante l'utilizzo di una serie di carte da gioco, acquistabili anch'esse mediante monete, poste al centro dello schermo e selezionabili a proprio piacimento. Ogni carta richiede però un costo in termini di magia e non è possibile utilizzare qualsiasi carta del proprio mazzo ma solo quelle che casualmente vengono messe a disposizione dal gioco. Una modalità interessante ma priva di una reale sfida a causa, ancora una volta, di una intelligenza artificiale non all'altezza della situazione. L'utilizzo di giocatori in carne e ossa è vivamente consigliato anche in questo caso.
    I colori sgargianti e lo stile al limite del cartoonesco di Dungeonland nascondono in realtà un titolo non proprio alla portata di tutti, a causa di una difficoltà che (per intenderci) pone "l'hard" come livello minimo di difficoltà.Nonostante graficamente sia lontano anni luce dai fasti di titoli suoi contemporanei, offre asset e personaggi ben rifiniti e caratterizzati, investiti da un alone di ilarità in netto contrasto con la "crudeltà" del gioco. Il comparto audio è scarno e alla lunga ripetitivo, nonostante i brevi interventi del Dungeon Master riescano a strappare qualche risata e a spezzare la monotonia tematica.

    Dungeonland DungeonlandVersione Analizzata PCUna parodia ben construita quella di Dungeonland - nonostante i suoi evidenti limiti sul piano tecnico - che riesce a farsi strada nel mare degli action game grazie a una modalità "estremamente" cooperativa e ad una ilarità spesso neanche troppo velata. Un titolo che tuttavia sa divertire (e non poco) solo se affiancato da una giusta compagnia e da tanta, tanta pazienza. L' intelligenza artificiale "difettosa", d'altro canto, rende l'esperienza di gioco frustrante in singole player, mentre degli sporadici cali di frame rate acuiscono le imperfezioni di cui Dungeonland è costellato. Un titolo che poteva offrire di più in materia di gameplay e per qualità di contenuti ma che nonostante tutto, forte di un costo contenuto e di requisiti tecnici alla portata di qualsiasi PC, vale la pena di provare. Quando si dice, "l'ingresso vale il prezzo il biglietto..."

    6.5

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