Recensione E.R. Medici in Prima Linea

Quando The Sims incontra Theme Park che saluta 7sins!

Recensione E.R. Medici in Prima Linea
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  • Xbox
  • Pc
  • Introduzione:

    I telefilm...serie tv che per anni ci accompagnano raccontandoci le gesta di casalinghe disperate, di sopravvissuti su un isola deserta o, tornando indietro con gli anni, le avventure di auto futuristiche o di fighetti anni 70. In questi ultimi anni questa tipologia di prodotti ha avuto un vero e proprio boom, complice anche l’accresciuta qualità di queste serie che anche in termini di atmosfera o di effetti speciali poco hanno da invidiare ai lungometraggi. E così era inevitabile che dopo i tie-in tratti da film di successo arrivassero in campo videoludico anche i primi giochi ispirati proprio dai serial più famosi. Naturalmente non poteva mancare il videogioco tratto da uno dei telefilm più famosi di questi ultimi anni, E.R., originariamente Emergency Room, in Italia meglio noto come E.R.-Medici in Prima Linea. Serie diventata con il tempo davvero un piccolo “cult”, nasce nel 1994 dalla genialità del famoso scrittore Michael Crichton (autore tra gli altri di Jurassic Park, Il Mondo Perduto, Timeline, Congo e altri ancora). Trasposta sul piccolo schermo dal colosso Warner Bros , è ambientata nel County General Hospital di Chicago (USA), per la precisione nel reparto Pronto Soccorso . La serie nasce appunto dal racconto "Five Patients-Casi di Emergenza" di Crichton. Giunta in Italia nel 1995, ha velocemente conquistato un folto pubblico di appassionati giungendo a dieci anni di programmazione. Punti di forza di questo telefilm sono sicuramente, oltre alla bravura e alla bellezza delle star (ricordiamo che esordì proprio in questa serie un certo Gorge Clooney), le storie avvincenti ed appassionanti, ma molti meriti vanno anche ricercati nei dettagli, estremamente realistici, con cui sono state riportate “in scena” le procedure di intervento nei casi di emergenza, non trascurando inoltre la vita privata dei protagonisti che stando sempre a stretto contatto hanno molteplici occasioni di conoscenza (altrimenti perché mai si direbbe:”giochiamo al dottore e l’infermiera”).

    Tengo la camisa negra...o verde o bianca:

    E’ bene chiarire subito che il prodotto che Legacy Interactive ci ha dato in pasto è una sorta di The Sims ambientato però come detto in un reparto di pronto soccorso. Data la particolarità degli argomenti e il gergo tecnico a volte usato ci viene data la possibilità di iniziare tramite un tutorial che passo dopo passo ci spiegherà tramite la voce suadente di John Carter (uno dei protagonisti della serie) come muovere i nostri primi passi all’interno del General Hospital di Chicago.
    Inizialmente, dopo avere creato il vostro personaggio scegliendo i vari particolari fisici (capelli, occhi, pelle e altro ancora) dovrete anche scegliere quale sarà il vostro camice: preferite essere medici "tradizionali" in camice bianco o usare un completo da allegro chirurgo, pronto a massacrare i pazienti che vi capiteranno sotto mano? Oltre a ciò la schermata iniziale vi consente di scegliere alcune caratteristiche psicologiche del personaggio e potrete inoltre decidere come meglio distribuire alcuni punti di abilità tra le varie specializzazioni mediche senza trascurare la possibilità di regalarvi qualche punto di charme, in fondo siete lì per curare i malati o per divertirvi con le infermiere...?
    Durante il gioco sarà importante essere bravi un po' in tutto infatti, se trascurerete una specializzazione, vi verrà chiesto di provare direttamente sul “campo” eseguendo dei compiti ben precisi, dunque se pensavate di diventare degli onesti medici della mutua senza operare qualcuno dimenticatevelo!
    Appena giunti sul posto di lavoro, essendo stati appena assunti, vi ritroverete come modesto medico di base, sconosciuto a tutti e con poche abilità. Sarà davvero importante in questi frangenti aver eseguito il tutorial, durante il quale il bravo Dr. Carter vi accoglierà e vi farà da guida tra i vari ambienti del pronto soccorso.
    Il fascinoso dottore è molto scrupoloso e v'insegnerà anche a spostarvi e a interagire, non dimenticherà di darvi preziosi consigli su come relazionarvi con i vostri colleghi e gli altri membri dello staff dell'ospedale,e tutto questo sarà indispensabile per raggiungere in vostro obiettivo: scalare i vertici del General Hospital e diventare un primario.
    Notizia che sicuramente risulterà gradita ai fan della serie è la presenza di John Carter (Noah Wyle), Susan Lewis (Sherry Stringfield) e Gregory Pratt (Mekhi Phifer). Nella versione inglese sono inclusi non soltanto i personaggi da loro interpretati, ma gli attori prestano anche la loro voce.
    La versione da noi provata è nella lingua d’Albione ma presto il gioco dovrebbe essere disponibile con la localizzazione italiana integrale: scatola,manuale, testi e udite udite persino i dialoghi.

    Ti devo una pinza...ce l’ho nella panza...!

    Esaurito il tutorial, una pulzella vi indirizzerà verso i vostri primi veri incarichi da squartatore...scusate da medico. E.R., come sempre avviene in queste tipologie di giochi è giocabile tramite mouse, con un semplice click sui numerosi pazienti che attendono il loro turno, potrete avere le prime informazioni relative al tipo di malattia e alla gravità e potrete scegliere se curarla voi stessi o se chiamare un collega più esperto. Nel caso in cui doveste decidere di avventurarvi in sala operatoria, il degente dovrà essere trasferito in una sala del pronto soccorso e bisognerà spostarlo in quella più attrezzata al caso, altrimenti le infermiere perderanno tempo prezioso a cercare il materiale necessario aggravando così le condizioni del malcapitato.

    Quando The Sims incontra Theme Park che saluta 7sins!

    E.R. risulta essere in effetti una commistione discretamente riuscita di diversi titoli, se infatti alcune attività quotidiane compresa la cura delle relazioni e degli affetti personali sembra mutuata dal gioco di Will Wright, alcuni elementi sono invece presi in prestito dai giochi gestionali, questo senza contare che si potranno avere delle relazioni sentimentali comprensive di baci e moine varie.
    Nel momento in cui riuscirete a strappare alla morte un paziente curandolo come si deve, questi sarà particolarmente riconoscente e ve lo dimostrerà facendovi dei regali che da bravo medico italico, potrete usare per ottenere favori da colleghi e infermiere.
    Bisognerà inoltre anche occuparsi di tenere alti i vostri valori di igiene ed energia tramite la frequentazione appena possibile di docce, sale relax, palestra, inoltre, a complicare ulteriormente le cose, spesso giungeranno le comunicazioni dei “mammasantissima” che vi affideranno un paziente particolarmente in difficoltà oppure un addestramento in più per delle specializzazioni in cui siete carenti. Alcuni di questi incarichi vi daranno soltanto punti altri invece saranno fondamentali per continuare a giocare, altrimenti giungerà puntuale il licenziamento e pertanto l’inevitabile tanto odiato game over.

    Viva il crogiuolo di pinze...viva il crogiuolo di panze....

    Dopo aver amaramente constatato che il correttore ortografico di Word non conosce Elio e le Storie Tese, è doveroso sottolineare come fin dai primi momenti di gioco, la sfida si rivelerà inizialmente intrigante.
    ER è diviso in sei episodi mediamente lunghi e avrete fin da subito incarichi di rilievo che dovrete espletare nel miglior modo possibile: pazienti che si aggraveranno mentre proverete a curarli, partecipazioni alle riunioni del personale, senza contare che quando avrete un attimo di pace arriverà sicuramente un’emergenza che dovrete affrontare tempestivamente e poi oltre al lavoro fa sempre piacere avere una vita privata no? E non pensiate che le relazioni servano solo ad appagare i vostri sensi, bisognerà sempre tenere a mente che il vostro obiettivo rimane sempre fare carriera e diventare un “barone”della medicina.
    Per riuscirci dovrete incrementare certamente le vostre abilità professionali, ma dovrete anche farvi amicizie nell’ambiente che vi agevoleranno nella carriera; avere buone relazioni con un primario ad esempio farà sì che quest’ultimo sia più predisposto ad accettare pazienti gravi che voi magari non sareste ancora in grado di curare.

    E.R. ovvero E’ (MEGLIO) ROMPERE....IL MONITOR ?

    Il gioco non è comunque esente da difetti, l’engine grafico mostra il tutto con una visuale isometrica liberamente ruotabile e zoomabile via mouse, ma la visuale adottata a volte mal si presta a seguire il protagonista. L’aspetto degli interni dell’ospedale nonché la cura usata nel riprodurre i popolari attori della serie, pur non demeritando, non fa certo gridare al miracolo. La gestione della telecamera non sempre è perfetta e il dover notare che la risoluzione non possa superare il 1024x768 fa sì che il titolo sappia un po’ di anacronistico. Il gioco oltretutto pur presentando numerosi aspetti di cui tenere conto sembra pensato per un casual gamer, perfetto per un fan della serie tv ma non certo per un videogiocatore “vecchia maniera”. L’interfaccia presente nella parte inferiore dello schermo è un po’ troppo invasiva e sovente vi capiterà di cliccare per far camminare il vostro alter-ego e di ritrovarvi invece nei menù del gioco.
    Discreto invece il sonoro che si avvale come detto delle voci degli attori protagonisti della serie.
    Alla resa dei conti, E.R. si dimostra un titolo sufficiente che pur non eccellendo sotto alcun aspetto si lascia giocare almeno inizialmente, alla lunga subentra però una certa monotonia anche se i fan della serie sicuramente non se lo lasceranno scappare.

    E.R. Medici in Prima Linea E.R. Medici in Prima LineaVersione Analizzata PCE.R. tirando le somme non è un gioco da buttar via ma neppure un "must have". L'idea di un gestionale ambientato in un ospedale è una buona idea e neppure troppo abusata (se si eccetua il mitco Theme Ospital), inizialmente il gioco riesce a catturare l'attenzione ma ben presto la monotonia si farà sentire facendovelo immediatamente riporre sullo scaffale appena finito se non prima! La grafica non trascendentale e alcuni difetti relativi all'invasività dell'interfaccia e alla visuale usata non aiutano certo ad incrementare l'appeal, tuttavia chi è davvero appassionato di gestionali o è un fan sfegatato della serie potrebbe anche trovarlo molto divertente. Sufficiente ma nulla di più! Voi provatelo pure, io torno a giocare a Theme Ospital!!!

    6.2

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