Eiyuden Chronicle Rising Recensione: aspettando l'erede di Suikoden

Eiyuden Chronicle Rising è un prequel e il preludio dell'epopea made in Yoshitaka Murayama, il creatore della serie Suikoden.

Eiyuden Chronicle Rising Recensione: aspettando l'erede di Suikoden
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Inizialmente, Eiyuden Chronicle: Rising non era nei piani di Yoshitaka Murayama, il leggendario creatore della serie Suikoden dal 1995 al 2002. Dopo aver abbandonato Konami, l'autore ha fondato prima Blue Moon Studio e poi, insieme ad alcuni colleghi di Suikoden II, anche Rabbit & Bear Studios. Murayama ha così deciso di creare un seguito spirituale del JRPG che lo aveva reso famoso attraverso una campagna Kickstarter: dei 400.000 euro chiesti inizialmente per lo sviluppo di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, sono stati donati la bellezza di quasi 4 milioni di euro. Fra i traguardi, considerati forse impossibili da raggiungere sulle prime, vi era anche la creazione di uno spin-off chiamato Eiyuden Chronicle: Rising. L'action-RPG in questione non è sviluppato direttamente da Murayama e da Rabbit & Bear Studios, bensì dal team Natsume Atari, sotto la supervisione del ben noto autore.

    Eiyuden Chronicle Rising ha quindi un arduo compito: saziare la fame di coloro che aspettano un nuovo JRPG sulla scia di Suikoden, e fornire anche un antipasto a tutti i donatori e i videogiocatori che stanno aspettando con ansia Hundred Heroes. Se avete già sbirciato il voto, vi diciamo fin da ora che si tratta - continuando con le nostre metafore culinarie - di un piatto sì abbastanza limitato, ma non per questo indigesto. Per saperne di più vi rimandiamo anche alla nostra intervista agli autori di Eiyuden Chronicle Rising.

    Una trama godibile, ma poco stimolante

    Durante i primi secondi di gioco facciamo la conoscenza di CJ, una ragazza che discende da generazioni di razziatori e che è giunta a Nuova Nevaeh per completare il rito di passaggio proprio della sua famiglia. Nel corso di una lunga sequenza di eventi, la fanciulla scopre che per accedere alla cava - il luogo in cui si trovano i tesori che sta cercando - ha bisogno del permesso del sindaco, nonché di una tessera da timbrare, previo completamento di missioni che le vengono affidate dagli abitanti della piccola città.

    Proseguendo con la storia, al nostro seguito si uniranno Garoo, un canguro antropomorfo dotato di uno spadone dall'effetto devastante, e Isha, una maga tanto potente quanto esperta. Questi due personaggi rimarranno al nostro fianco durante il corso dell'avventura, e la loro amicizia con la protagonista si rafforzerà progressivamente, muovendosi di pari passo con lo svolgersi del racconto. Nonostante la caratterizzazione del trio risulti alquanto stereotipata, dal momento che ciascuno dei tre eroi incarna uno specifico archetipo caratteriale, le scene di intramezzo e di dialogo tra una missione e l'altra ci sono parse abbastanza godibili. A sopperire una profondità narrativa piuttosto limitata, insomma, ci pensa una sceneggiatura morigerata e priva di grosse ambizioni.

    La struttura delle missioni

    Non ci ha convinto del tutto invece la struttura delle missioni, la quale dà vita a un lungo e a tratti stancante backtracking. La nostra avventura sarà circoscritta all'interno dell'area di Nuova Nevaeh: si tratta dell'hub principale del gioco, che dovremo ricostruire interamente. Man mano che provvederemo alla ristrutturazione, la città mostrerà sempre più luoghi di interesse, con strutture che ci forniranno equipaggiamenti, rune, bonus, strumenti e supporto per l'avanzamento.

    Quello che all'inizio potrebbe sembrare un sistema di sviluppo troppo semplicistico si rivelerà poi meno banale del previsto, dato che si evolverà insieme alla contea, offrendo di volta in volta nuove abilità e strategie da utilizzare. Il problema risiede prevalentemente nella palese ripetitività generale di ogni missione: per costruire le strutture necessarie, che appunto si sbloccheranno completando le richieste dei cittadini, ci toccherà esplorare innumerevoli volte i dungeon che il titolo propone. L'avanzamento di Eiyuden Chronicle: Rising si basa in misura maggiore sulle fetch quest, e pertanto la progressione ci costringe a rivedere gli stessi scenari decine di volte. C'è però un piccolo, furbo e funzionale escamotage per ridurre la ridondanza del backtracking. Fortunatamente avremo infatti la facoltà di portare a compimento le missioni secondarie anche durante lo svolgimento degli incarichi primari, dal momento che spesso i luoghi in cui si svolgeranno entrambe le tipologie di quest saranno i medesimi.

    Il sistema di combattimento

    A differenza del fratello maggiore Hundred Heroes, concepito secondo canoni del JRPG, Eiyuden Chronicle: Rising è un RPG in salsa action a scorrimento, pennellato qua e là anche da qualche fase di stampo platform. Lo schema di controllo prevede che i tre personaggi abbiano un comando d'azione assegnato a ogni tasto del pad.

    Il meccanismo è stato pensato per dar forma a un semplicistico ma efficace sistema di combo: se le prime fasi ci sembreranno legittimamente un po' limitanti, col prosieguo dell'esperienza otterremo nuovi talenti atti a impreziosire il gameplay. Ad esempio, nelle sequenze iniziali, CJ non è neppure in grado di eseguire il doppio salto, caratteristica che potremo ottenere in seguito grazie all'acquisto di un'armatura. Costruendo le già citate strutture cittadine beneficeremo di inediti elementi ludici che arricchiranno la piacevolezza dell'avanzamento. Nell'armeria ci verrà data la facoltà di potenziare gli equipaggiamenti offensivi e apprendere così nuove mosse, mentre le armature, oltre ad attivare abilità prima precluse, aumenteranno sia la difesa sia il numero di combo concatenabili. Questo è solo l'inizio, perché ogni negozio di Nuova Nevaeh donerà strumenti da usare sia in combattimento sia lungo l'ambientazione. Il miglioramento della città è insomma un elemento cardine del gameplay, e sarà particolarmente soddisfacente espandere i confini di questo centro abitato, che si arricchirà inoltre di nuovi abitanti una volta terminate le missioni secondarie.

    Se le meccaniche ludiche ci sono parse ben costruite, lo stesso non si può dire della struttura del mondo di gioco, caratterizzato da scelte di design non sempre a fuoco. Alcune zone all'interno dei dungeon saranno irraggiungibili finché non otterremo abilità particolari legate alla rune o allo sblocco dei personaggi nel party.

    Tali aree non saranno però segnate sulla mappa e questo ci costringerà a navigare alla cieca nel corso di una quest principale finché non troveremo il luogo precedentemente inaccessibile, limitando di conseguenza la piacevolezza dell'esplorazione.

    Un ponte per il futuro

    Tutti questi inciampi mostrano sicuramente i limiti di un'opera pensata per essere un preludio a un titolo ben più ambizioso. Sono mancanze avvertibili, eppure in parte bilanciate dal già citato sistema di combattimento e soprattutto da una direzione artistica di spessore.

    Ogni scenario curato nel minimo dettaglio, con colori vividi che immergeranno fin da subito il giocatore all'interno di un mondo con sfumature fantasy; un po' meno convincenti sono di contro gli sprite dei personaggi in pixel art, che appaiono un po' legnosi e dotati di pochissime animazioni. Il punto forte dell'action RPG è da ricercarsi nella costruzione della città, che crescerà sotto i nostri occhi, dandoci la sensazione di essere sempre in continua evoluzione. Rising racconta poi le storie dei personaggi che rincontreremo nell'opera principale di Rabbit & Bear Studios e serve pertanto come prologo e preludio della portata principale: Hundred Heroes.

    Proprio per questo motivo, nel prequel possono essere trovate delle chicche davvero niente male che faranno sicuramente gola agli appassionati. Infatti, oltre a rinominare le armi dei nostri protagonisti, potremo perfino ribattezzare alcune ricette della locanda: gli stessi nomi dati alle pietanze e agli strumenti verranno conservati in Hundred Heroes.

    Eiyuden Chronicle: Rising Eiyuden Chronicle: RisingVersione Analizzata PCEiyuden Chronicle: Rising è un antipasto preparato per gli estimatori dell'operato di Murayama che non riescono a placare l'appetito in attesa di Hundred Heroes. Con evidenti limiti e problemi non sempre facilmente digeribili, Rising è un'opera consigliata perlopiù a tutti coloro che non vogliono perdersi neanche un tassello dell'universo di Eiuyuden Chronicle. Se giocato con la giusta consapevolezza delle sue ridotte ambizioni (complice anche un prezzo budget di 15 euro), può rivelarsi comunque un gradevole intermezzo in salsa action-RPG: semplice, longevo quanto basta e dotato di una buona direzione artistica.

    7

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