Recensione Empire : Total War

Il ritorno di Total War

Empire : Total War
Recensione: PC
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  • Pc
  • Il lume della ragione

    All’alba del XVIII secolo, l’Europa è in grande fermento: il mondo nuovo e le Indie hanno arricchito le casse di molti paesi mercantili, anche piccoli, come le Province Unite, le potenze occidentali si danno da fare per consolidare i propri imperi con conquiste territoriali d’oltreoceano, altre grandi nazioni come la Russia iniziano ad ammodernarsi a suon di scoperte scientifiche, tecniche e sociali, mentre in Germania ed Italia continua la partita a scacchi tra potenze locali, potenze europee e il grande impero Austriaco. A rischiarare questo quadro già cosi sfavillante, intervengono i pensatori ed il lume della ragione, spazzando via in maniera definitiva ciò che rimaneva del buio medievale.
    Empire: Total War è il nuovo titolo della saga Total War, ambientato in questo secolo turbolento ed affascinante, atteso in questi mesi con interesse sempre crescente da chi nel passato ha avuto modo di apprezzare gli altri episodi della serie creata da The Creative Assembly dedicati rispettivamente al medioevo, all’Impero Romano e al periodo Sengoku del Giappone: una fama solida e meritata, per un gioco che nel corso del tempo è riuscito a migliorare costantemente rimanendo fedele a se stesso, mostrando la non comune capacità di saper unire profondità del gameplay e divertimento, arrivando a vantare molti tentativi di emulazione.

    100 anni di solitudine

    Empire: Total War (da qui in avanti ETW) è, per chi non avesse familiarità con i capitoli precedenti, uno strategico in tempo reale in cui il giocatore è chiamato a comandare eserciti terrestri e flotte come se fosse uno dei grandi generali o ammiragli del passato. ETW prevede varie modalità di gioco, ma il cuore del titolo è sicuramente la Campagna che prevede due opzioni: Campagna imperiale e Campagna coloniale, con la seconda che è in sostanza un percorso ad episodi con obbiettivi intermedi che consente di ripercorrere la storia delle colonie americane, dalla loro nascita alla loro liberazione dal giogo inglese. La Campagna imperiale è, invece, la modalità più classica di gioco e quella più libera, dove sarà possibile selezionare uno degli undici stati più importanti del periodo: in questa modalità gli sviluppatori hanno voluto inserire diverse opzioni di lunghezza per la partita, con obbiettivi differenti, sia per venire incontro alle esigenze di differenti tipologie di giocatori sia per inserire una maggiore varietà. Sfortunatamente anche le campagne più lunghe non superano il 1799, e se questo può essere comprensibile da un punto di vista del concept di gioco risulta un po’ limitante per i giocatori più esigenti: nulla di grave comunque, le opzioni Conquista del Mondo o Vittoria di prestigio sono capaci di offrire una sfida sufficientemente longeva.
    Per chi ama invece l’azione immediata, la modalità Battaglia è senza dubbio quella più indicata, capace di offrire quattro opzioni distinte: Assedio, Terra, Mare, Ambientazione, oltre a prevedere la possibilità di rigiocare battaglie salvate dal giocatore stesso.

    Strategia imperiale

    Abbiamo detto che ETW è uno strategico in tempo reale, ma in realtà questa definizione è quanto mai riduttiva, essendo nella fase della mappa strategica un RTB capace di costituire un gioco nel gioco: l’accresciuta profondità della fase a turni è sicuramente una delle sorprese maggiori del gioco, riuscendo con alcuni accorgimenti a migliorare la solida base di partenza vista nei titoli precedenti, su cui vale la pena soffermarsi. La mappa mostra una cartina dell’Europa, dell’India e delle Americhe, tutte e tre suddivise in province, a cui è possibile accedere grazie alla comoda micromappa nella parte bassa dello schermo: ogni provincia ha una capitale, dal cui controllo dipende il dominio sulla provincia stessa, e permette la gestione e il controllo in termini amministrativi. Naturalmente è possibile costruire diversi edifici di natura militare, civica e industriale nelle varie città, che danno la possibilità di avere differenti truppe o agenti, o di riuscire ad ottenere effetti economici e sociali differenti: una delle novità di ETW risiede proprio nelle strutture sparse nella provincia, da costruire in città minori, le quali che obbligano il giocatore ad incentivare l’aumento demografico e ad un controllo più ampio sul territorio in caso di guerra -essendo gli obbiettivi preferiti di incursioni mordi e fuggi- permettendo al tempo stesso un controllo più immediato sulla produzione rispetto al passato. Inoltre la possibilità di costruire nella provincia consente l’edificazione di fortificazioni, utili per proteggersi da vicini troppo insistenti senza dover correre il rischio di guardarsi continuamente le spalle.
    La gestione dello stato dipende essenzialmente dalla forma di governo scelta (monarchia o repubblica) e dalla tassazione, con la possibilità di incidere indirettamente sul governo tramite la scelta di ministri con diversi profili, che acquistano esperienza nel corso degli anni e abilità tramite risultati raggiunti: in ETW questa dimensione -pur essendo presente- non è mai invasiva, evitando al giocatore eccessive elucubrazioni mentali, decisamente fuori luogo per uno strategico improntato alla guerra. Accanto alle truppe si muovono sulla mappa anche gli agenti, siano essi gentiluomini, spie, religiosi o libertini, con differenti compiti, che spaziano dalla conversione di popolazioni, allo spionaggio e al sabotaggio ma soprattutto alla ricerca: gli agenti sono una delle risorse più importanti del giocatore, e la loro corretta gestione, seppur non eccessivamente complessa, è la base per poter progredire e governare con mano salda. Una delle peculiarità del titolo risiede sicuramente nell’importanza del progresso scientifico, che si riflette sia nella fase gestionale che in quella militare: attraverso i centri di ricerca (collegi, università e via discorrendo), costruiti come le altre strutture provinciali, è possibile ricercare varie tecnologie in ambiti diversi, capaci di dare un vantaggio decisivo e tangibile, il tutto strutturato secondo un “albero di sviluppo” accurato che rappresenta ogni più piccola scoperta del secolo in questione, e che non mancherà di colpire gli appassionati di Storia.
    Citiamo infine la fase diplomatica -ben congegnata nella sua semplicità- che permette vari tipi di accordi, dal commercio all’alleanza militare, rispecchiando nelle posizioni di partenza la situazione mondiale dell’ anno 1700: ciò non pregiudica il possibile sviluppo delle relazioni in maniera totalmente autonoma, lasciando ampio margine al giocatore nel decidere la propria strategia geopolitica.
    In ETW quello che colpisce in questa fase strategica a turni è il perfetto bilanciamento sia delle fazioni in gioco, per cui nessuna risulta troppo svantaggiata rispetto alle altre (a parte forse la Polonia - Lituania), sia delle varie componenti che non risultano eccessivamente complesse ma la cui somma offre una sfida continua al giocatore, dando una grande varietà complessiva ad una fase che non appare mai noiosa o ripetitiva.

    Generale, dietro la collina....

    Tanta abbondanza nella fase strategica a turni non deve far perdere di vista quello che è il centro del titolo, ossia la battaglia in tempo reale. ETW permette di affrontare una battaglia con un massimo di 20 truppe, lasciando le altre come possibili forze di riserva: ciò si traduce in scontri epici con più di mille uomini da gestire in simultanea. A differenza dei capitoli dedicati al medioevo e all’epoca classica, per ovvie esigenze storiche, in ETW gli scontri si svolgono inizialmente da una certa distanza grazie alle armi da fuoco, pur lasciando spazio ai corpo a corpo nella fase finale.
    Come è facile intuire il progresso tecnologico ha, per questa ragione, un peso decisivo sulla qualità degli eserciti, considerando anche le molteplici tattiche a cui è possibile accedere grazie alle scoperte militari (dalla formazione a diamante per la cavalleria alla possibilità di scavare trincee per i fanti). Particolarmente apprezzabile è poi l’ampia varietà di truppe a disposizione, comprese quelle caratteristiche dei vari eserciti, che permettono, in una fase più avanzata del gioco, di mettere in atto strategie assolutamente diversificate e molto appaganti, sfruttando anche alcuni elementi dello scenario come edifici, avvallamenti, boschi e staccionate (utili per rallentare le cariche di cavalleria). Purtroppo, nelle fasi tecnologiche più avanzate, l’artiglieria pesante fa pendere eccessivamente l’ago della bilancia degli scontri, rendendo quasi obbligatorio attaccare a testa bassa le linee nemiche per evitare carneficine da distanze siderali; dietro questa scelta c’è ovviamente una base storica concreta (chi non ricorda l’ampio uso dell’artiglieria da parte di Napoleone ad inizio ottocento?), che poteva però essere mitigata nel gioco -a nostro avviso- da un maggiore costo per la costruzione di queste truppe.
    Un altro punto dove ETW mostra un deciso miglioramento rispetto al passato è nella IA, capace di adattarsi repentinamente alle nostre azioni e dotata di una buona strategia di base, anche in termini di varietà: il difetto principale riscontrato in questo senso è l’assenza di una qualsivoglia strategia attendista, fatta eccezione per le battaglie di assedio, e un uso limitato delle tattiche a disposizione delle varie truppe. Nel complesso, giocando ai livelli più difficili, l’intelligenza artificiale proverà di continuo a giocare dei “fianchetti”, a utilizzare scontri civetta per accerchiare il giocatore e a tentare di abbattere il morale delle truppe uccidendo il generale, dando al giocatore un senso molto alto di verosimiglianza.
    Come accennato in precedenza in ETW sarà possibile affrontare sia confronti marini che terrestri, un ulteriore novità in questo capitolo. Diciamo subito che se la gestione delle truppe terrestri risulta molto agevole e appagante, lo stesso non si può dire per il comando dei vascelli; questo perchè The Creative Assembly ha peccato di un eccesso di zelo, inserendo un numero troppo elevato di elementi da controllare contemporaneamente per ogni singola nave. Dalla direzione del vento e la relativa velatura necessaria, alla gestione delle bocche da fuoco, all’ordinare un arrembaggio, alla scelta dei proiettili più corretti per le varie distanze “d’incrocio”, la quantità di azioni disponibili è eccessivamente elevata per un numero di unità superiori alle 3, considerando anche che nella guerra navale l’IA sembra ben più competitiva che nelle battaglie di terra, utilizzando tutto il campionario di possibilità a disposizione per ogni nave e armonizzando le azioni per tutta la sua flotta, in maniera difficilmente imitabile dal giocatore. Evidentemente consci di ciò, gli sviluppatori hanno inserito una semplificazione del tipo “attacca l’unità selezionata” eliminando molti fronzoli, in pratica, però questo escamotage si rivela il modo migliore di mandare una imbarcazione al sacrificio, visto che i velieri avversari fanno uso di strategie degne di un’ America’s Cup, fatte di abbattute, virate e sfruttamento del vento perfetto.
    Lasciata per un momento da parte la complessità della battaglia navale, questa si presenta come estremamente varia ed interessante, grazie alle molte possibilità offerte a livello strategico dal vento e dalle munizioni a disposizione, con un taglio molto cinematografico e spettacolare.

    La ciliegina sulla torta

    Il multiplayer di ETW permette di giocare battaglie singole, fino ad un massimo 8 di giocatori (4vs4), con le varie opzioni disponibili per la battaglia in single player, ossia battaglia di terra, di mare, assedio e d’ambientazione. Il gioco online acquista, se possibile, un taglio strategico ancora maggiore, grazie alla presenza di avversari umani e alla possibilità di giocare in squadra con altri giocatori, approntando strategie totalmente differenti. Anche in multiplayer ETW dimostra di avere poche incertezze, offrendo un’esperienza tecnicamente non troppo dissimile per qualità alla controparte in single player.
    Un sistema d’obbiettivi e onorificenze aggiunge un piccolo stimolo in più a compiere performance online, come è ormai consuetudine tra i giochi di questi ultimi anni. Inoltre, in queste ore, sembra che The Creative Assembly voglia aggiungere al multiplayer la modalità campagna, come richiesto da anni da molti giocatori.

    La cura del particolare

    Tecnicamente ETW ha risolto molti dei problemi di cui si era parlato nel nostro hands on di poco tempo fa, probabilmente la versione testata era legata ad una fase di sviluppo molto acerba. Questo non significa che non permangano alcuni difetti, come cali di fluidità durante le fasi più concitate o animazioni non sempre perfette ad un livello di zoom più ravvicinato, elementi che comunque sono marginali e che non minano l’esperienza ludica in alcun modo. Un po’ più fastidioso è forse il tempo necessario al caricamento della battaglia, un piccolo difetto che è purtroppo comune a molti titoli di questo tipo. Assolutamente scomparsi i difetti legati agli scontri navali e ai continui crash, di cui abbiamo avuto solo un caso durante la nostra lunga prova.
    L’impatto visivo di ETW è assolutamente magnifico, sia per le battaglie di terra sia per quelle navali, mostrando una cura per i particolari non comune ad un gioco di questo tipo, dalle esplosioni al maniacale dettaglio per i modelli navali e delle truppe, realizzati con estrema attinenza a quelli reali, alla varietà delle animazioni presenti, ETW a qualunque livello di zoom si mostra capace di appagare l’occhio del giocatore. Particolarmente apprezzabile è la realizzazione dei terreni, dai rigogliosi campi delle pianure tedesche ai desertici altopiani dell’ Africa del nord, e dell’acqua nelle battaglie navali: la cosa che non mancherà di colpire il giocatore è anche la varietà dell’illuminazione ambientale per le differenti stagioni, capace di rendere visivamente diverso uno stesso scenario rigiocato in tempi differenti. Per godere appieno di ETW è necessario di una macchina dalle elevate capacità, tuttavia il motore di gioco si presenta un’ampia scalabilità consentendo anche ad hardware meno performanti di utilizzare il gioco, a patto naturalmente di rinunciare a gran parte della bellezza visiva del gioco.
    Le musiche di ETW sono come negli altri titoli della serie assolutamente indicate, con un taglio decisamente epico, forse un po’ troppo ridondanti con il passare delle ore. Buoni ma nella media gli effetti sonori, e le voci delle truppe, diversificate per lingua delle truppe come è costume della serie.

    Empire: Total War Empire: Total WarVersione Analizzata PCEmpire: Total War rappresenta l’ennesimo passo in avanti compiuto da The Creative Assembly, capace di creare un gioco profondo ma accessibile a tutti, spettacolare e complesso al tempo stesso, che si segnala per la sua accuratezza storica e realizzativa, capace di far nascere la sindrome da “ancora un turno” e di tenere il giocatore incollato alla poltrona ad esplorare le mille sfaccettature della guerra e del mondo nel XVIII secolo. La migliorata intelligenza artificiale, soprattutto per la parte in tempo reale (visto che nella fase a turni difetta un po’ di intraprendenza), l’aggiunta delle battaglie navali, pur nella loro difficoltà eccessiva, la presenza di un ampio numero di ambientazioni, azioni e tattiche diverse, contribuiscono ad elevare ancora una volta la serie Total War ai massimi livelli del genere. Empire: Total War non è la perfezione, ma riesce ad esaudire molte delle aspettative e dei desideri che un giocatore può nutrire nei confronti di un titolo di questo tipo, primo tra tutti un divertimento praticamente infinito, soddisfancendo anche i palati più fini in termini di qualità.

    9

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