Recensione Endless Legend

Caro Civilization, considerati sfidato

Recensione Endless Legend
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  • Siamo davvero fortunati che Civilization sia ancora nelle mani del suo creatore originale, e che nel corso della sua esistenza non sia mai sceso a patti, rimanendo ancora oggi un caposaldo a cui affidarsi ciecamente. Con Civilization si va sempre sul sicuro, e se qualcosa traballa, in soccorso arriva sempre un'espansione più o meno epica, a metterci una pezza e a migliorare ulteriormente il gameplay. Siamo fortunati perché Civilization avrebbe tutto il diritto di poggiare il suo culone su una comoda poltrona, lasciandosi cullare dall'inerzia di un successo a sforzo zero. Perché il genere è sicuramente affollato, ma sono davvero in pochi quelli che di Civilization hanno ricalcato fedelmente la formula, per poi usarla contro di lui. Meglio non disturbare il gigante, si saranno detti. Ecco perché c'è sempre qualcosa di diverso: un sistema di combattimento in tempo reale, mappe a più livelli, meccaniche in ordine gerarchico piuttosto che paritetico come invece avviene nel capolavoro di Sid Meier, dove nessun elemento strategico prevarica l'altro... e così via, verso altre idee, altre ambientazioni, altri mix. Col risultato che per vivere un Civilization diverso dal solito (ma non troppo!), l'unica scelta rimaneva ancora oggi Civilization (Beyond Earth a breve) , o qualche altro gioco storico dagli stessi autori (Alpha Centauri per esempio, che di fatto è sempre Civilization). Da qualche giorno le cose però sono cambiate, e per il meglio. Dopo aver vinto la battaglia nel campo dei 4X spaziali con Endless Space, i piccoli ma precocissimi Amplitude Studios tornano sul luogo del delitto con Endless Legends, questa volta per rompere le uova nel paniere proprio al mostro sacro di tutti gli strategici a turni.

    Che Razza di Gioco...

    Endless Legends è -ormai l'avrete capito- davvero molto simile a Civilization: stesso ritmo, stessi esagoni, stessa logica. Endless Legends però non punta a ripercorrere la storia dell'umanità, ma incastra il gameplay in un profondo e lussureggiante mondo fantasy. Questo cambio di prospettive porta a una lunghissima serie di ripercussioni più o meno sfacciate. Per esempio, Civilization inizia nella notte dei tempi, Endless Legends invece inserisce il giocatore nel bel mezzo della storia: quel che è successo prima è quel che siamo adesso, e da adesso in poi saremo artefici del nostro destino. Anche qui, la prima cosa da fare è fondare la nostra prima città, ma per capire in che direzione muoverci sarà necessario imparare per bene punti di forza e punti deboli della razza scelta.

    In Civilization le differenze tra due imperi possono essere più o meno marcate, ma mai tanto profonde come quelle che intercorrono tra le otto fazioni presenti in Endless Legends. Non è soltanto una questione di numeri, di bonus e malus. Giocando con i Broken Lords piuttosto che con i Drakken, avrete accesso a strutture diverse, unità diverse e persino a una serie di missioni opzionali espressamente dedicate, e create per dare una “trama” a ogni razza. Ci sono anche fazioni estreme, come i simil zombie Necrophages, che richiederanno tattiche completamente nuove per gestire la loro folle e incessante espansione. Gli sviluppatori hanno davvero fatto un ottimo lavoro nel caratterizzare tutte le specie presenti nel gioco, nel dare loro un setting in cui far sentire il giocatore subito a proprio agio. E per tutte le fazioni, intendiamo anche le tredici minori che non potrete controllare in prima persona, ma con cui avrete obbligatoriamente a che fare attraverso i vostri imperi.

    MAPPAMATIC

    Adoro il titolo di questo gioco. L'idea di una leggenda infinita, sempre nuova, sempre a portata di mouse, è proprio quello che mi viene in mente giocandoci. Sembra folle, ma in qualche modo Endless Legend mi ha ricordato quel mini gioco spettacolare che era Indiana Jones and His Desktop Adventure, dove con un click venivano generate casualmente avventure per il caro Indy. In quel caso si trattava di un piccolo action adventure con visuale dall'alto, ora di uno strategico con le controastronavi, la sensazione però è molto simile, sempre piacevole. Anche in Endless Legend, con pochi click, è possibile ritrovarsi alle prese con un mondo totalmente nuovo, in una situazione completamente nuova. Succede anche in Civilization, è vero, ma in questo caso si entra subito nel vivo grazie al ricco background, alle missioni casuali sparse per la mappa, a un incedere che a volte si allontana dalla strategia pura, per prendere il ritmo di un vero e proprio gioco di ruolo.

    D'altronde ci si può ritrovare nelle situazioni più disparate: con un gigantesco golem alle porte della città, alle prese con un villaggio infestato e in cui sembrano nascosti antichi e importanti manufatti, e a volte queste missioni richiederanno anche più passaggi, imponendo lunghi viaggi e meticolosa organizzazione. Endless Legend è davvero eccezionale in questo: perché ci mette del suo, e supera anche il maestro che con le quest ci ha provato, ma mai con troppa convinzione. Esplorare è comunque necessario per poter riuscire a sopravvivere e avere la possibilità di afferrare una delle possibili vittorie. La mappa di Endless Legend è già spettacolare così, nel colpo d'occhio, ma al suo interno convivono tantissime di quelle diverse risorse e sorprese, che anche solo incedere attraverso la classica “fog of war” trasmette un forte senso di meraviglia.

    STRATEGICHE RISORSE

    Sorprese a parte, Endless Legend è soprattutto tradizione. La gestione delle città è decisamente classica, e ogni surplus di cibo (o derivati) genererà dopo un tot di turni un abitante, che potremo assegnare alla raccolta e alla gestione delle risorse principali del gioco. In Endless Legend però non sarà possibile espandere l'influenza della città semplicemente con del buon governo, ma sarà necessario costruire singolarmente ogni distretto, con la possibilità di trasformare un piccolo borgo in una spettacolare metropoli da venti e più esagoni. In Endless Legends non è possibile fondare città a pochi metri l'una dall'altra (il “cities spam” è anche uno degli exploit più famosi di Civilizion), ma la mappa sarà suddivisa in regioni più o meno grandi e ricche, nelle quali sarà possibile fondare soltanto una città. Nelle regioni saranno spesso presenti anche degli agglomerati secondari, di solito occupati da una delle razze minori del gioco, con cui potrete sia allacciare rapporti amichevoli che ingaggiare guerre. Sarete comunque obbligati a prendere una posizione e il più in fretta possibile, visto che è solo dopo aver stretto un'alleanza o averli spazzati via che potrete finalmente mettere le mani sulla totalità delle risorse di una regione. E cosa sarebbe un gioco 4X senza un albero della tecnologia da scoprire turno dopo turno? Anche Endless Legend ha il suo, suddiviso nei classici “tier” ma anche molto condensato, al punto da non prevedere sbagli irrimediabili, che però sono utili a rendere il gameplay più vario e profondo. Tra piccole e grandi differenze, Endless Legend è quasi tutto qui.

    Quasi, perché ancora non vi ho parlato del sistema di combattimento. Come in Civilization V, anche in Endless Legend le battaglie si svolgeranno direttamente sulla mappa tattica del gioco, ma con delle (enormi) differenze. In Endless Legend le unità possono e devono essere raggruppate in una o più pedine: quando una pedina ingaggerà un nemico, il gioco delimiterà l'area circostante della mappa in un campo di battaglia rettangolare, quasi come fosse una sorta di scacchiera improvvisata. Da qui in poi, dovrete prima disporre le unità a vostro piacimento, e poi iniziare la battaglia vera e propria, che naturalmente avverrà come sempre a turni. È possibile affidarsi anche alla classica risoluzione automatica, o limitarsi a dare comandi alle singole unità solo nei casi più rischiosi, ma nella battaglie più difficili il consiglio è quello di non tirarvi indietro, e decidere passo dopo passo ogni mossa di ciascuna unità in gioco. Il sistema è vincente, anche se poi non così profondo come potrebbe inizialmente apparire: conviene quasi sempre correre a testa bassa contro il nemico e picchiare, picchiare, picchiare, fino a quando non cade giù, senza troppi spostamenti superflui anche solo per risparmiare tempo. Le cose peggiorano (o migliorano, a seconda dei punti di vista e dei casi) ulteriormente se sarete riusciti a dare alle vostre unità un equipaggiamento di buon livello, o se con voi avrete uno dei tanti eroi in cui potrete imbattervi. Gli eroi sono unità speciali, di cui potrete decidere equipaggiamento e armi (alcune, magiche e potenti, potrete trovarle grazie alle missioni). Non possono morire, ma possono essere messi momentaneamente fuori gioco, e battaglia dopo battaglia salgono di livello guadagnando anche nuove abilità. Il loro utilizzo non è limitato alla battaglia, ma potranno anche essere assegnati come governatori in una delle vostre città (un po' come familiari e generali di un qualsiasi Total War).

    Endless Legend Endless LegendVersione Analizzata PCEndless Space sarà bello quanto volete, ma è anche vuoto, impersonale, e quel sistema di combattimento poi, non va, non va proprio. Endless Legend è senza dubbio un gioco migliore, e da ogni punto di vista. Peccato che anche lui non sia esente da difetti. Come avrete letto, di Endless Legend ci piace quasi tutto, ma ci sono alcuni dettagli che meritano di essere discussi, e che in qualche modo devono inficiare sul nostro giudizio complessivo. Parliamo di interfaccia utente: amatoriale, poco chiara, ma almeno ci si fa presto il callo. Parliamo di intelligenza artificiale: vogliamo la pace ma anche la guerra, serve una IA molto più aggressiva e non solo ai livelli di difficoltà più alti, quando può anche barare sui tiri (e questo è un classico del genere, non solo di Endless Legend). Parliamo di diplomazia: insoddisfacente da qualunque punto la si guardi. Parliamo soprattutto di combattimenti: l'idea c'è, la realizzazione tecnica anche, però la rivoluzione più grossa di Endless Legend ha bisogno di molto più dinamismo e profondità per lasciare il segno. Nonostante questo, in tutta sincerità, provare questo gioco è stato uno spasso. L'ottima caratterizzazione del background, delle razze e dell'ambientazione si sposa con un sistema di gestione ben studiato, e la progressione che intreccia i ritmi di uno strategico con situazioni da GDR basta a dare un bello scossone al genere, ed un bel carattere a questo titolo. Infine, la differenza tra early access e versione definitiva è enorme, proprio come dovrebbe essere, ma come fin troppo spesso non accade.

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