Recensione Enemy Territory Quake Wars

Disamina dell'ultima produzione ID software

Enemy Territory Quake Wars
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Il terremoto torna su console

    Esistono alcune software house che, per un motivo più o meno preciso, intraprendono una precisa strada andandosi a specializzare in un singolo genere e sfornando con una certa regolarità titoli di un certo spessore (sia tecnico che di contenuti), in grado di calamitare l'attenzione di critica e pubblico. Di questi casi di "monopolio videludico" ne è piena la storia: basti pensare a Capcom ed Snk (che, negli anni novanta, si davano battaglia a suon di picchiaduro) oppure Square-Enix per i Jrpg o ancora a Polyphony ed il suo Gran Turismo. Nell'ambito dei First Person Shooter la palma della software house più rappresentativa spetta invece alla ID Software, casa americana nata nell'oramai lontano 1991 dalla mente di John Carmack. I game desginer Texani possono essere infatti additati come i padri putativi proprio del genere Fps: correva l'anno 1992 quando su Pc (allora ben lungi dall'essere una vera e propria macchina da gioco) fece capolino Wolfenstein 3D, titolo che per la realizzazione tecnica ed il gameplay allora fresco ed innovativo gettò le basi per la rincorsa degli home computer all'intrattenimento digitale. L'incredibile successo di Wolfenstein e la voglia di migliorarsi per stupire il pubblico (e per guadagnare sempre più dollari) portò i ragazzi di ID a rilasciare due anni dopo il loro primo successo, Doom, primo esempio di gioco realizzato interamente in un ambiente 3d e contraddistinto da un tasso di gore e violenza allora mai visto (nemmeno il truculento Mortal Kombat era in grado di stare dietro al quantitativo di sangue e corpi maciullati ammirati che si potevano ammirare nei livelli di gioco). Con Doom (ed i suoi successivi capitoli) la specializzazione di ID in software house "sforna Fps" poteva dirsi completa: i videogiocatori di mezzo mondo pendevano dalle labbra di Carmack e soci mentre gli altri sviluppatori cercavano invano di ritagliarsi uno spazio realizzando cloni più o meno riusciti del demoniaco Doom. Nel mentre il tempo passava e portava con sé l'ovvia evoluzione tecnologica: le prime schede con acceleratori grafici andavano diffondendosi a gran velocità, mentre in ambito console l'avvento dei 32 bit aumentava esponenzialmente le capacità delle macchine da gioco. I tempi erano insomma maturi per tornare a stupire: ecco dunque venir fuori (nel luglio del 1996) Quake, primo titolo a sfruttare l'evoluzione hardware (grazie alle librerie Open GL) e ad evolvere il gameplay dei first person shooter andando ad introdurre pesantemente la componente del multiplayer in rete, già sperimentata con successo in Doom II. Proprio quest'ultima componente, avendo riscosso particolare successo, fu la chiave di volta per i futuri lavori della software house che, con Quake 3 Arena prima e Doom 3 poi, calcò pesantemente la mano sul gioco online per aumentare gli introiti monetari. Dopo ques'ultimo passaggio arriviamo finalmente ai giorni nostri ed all'ultimo nato in quel di Mesquite, Texas: stiamo parlando di Enemy Territory: Quake Wars titolo che vede la luce su Xbox 360 e Playstation 3 dopo essere originariamente uscito su Home Computer.
    Il titolo ID software va ad inserirsi in quella fascia di First Person Shooter che, stravolgendo i canoni del videogioco classico, puntano quasi esclusivamente verso una modalità multiplayer in grado di calamitare l'attenzione di tutti i giocatori che vivono a pane e deathmatch, piuttosto che invogliare l'acquisto grazie ad una campagna single player ricca di spunti sia dal punto di vista della trama che della giocabilità. Saranno riusciti gli sviluppatori a ricreare su console quel feeling che tanti allori ha portato alla loro creatura nella sua originaria incarnazione Pc?

    C'è bisogno di un medico

    Come detto poc'anzi dunque, Quake Wars si presenta ai nostri occhi come un fps piuttosto atipico: all'interno di una delle dodici mappe messe a disposizione il nostro compito sarà quello di portare a buon fine tutta una serie di missioni che mano a mano ci verranno assegnate dal leader della nostra fazione. Dovremo così difendere con le unghie e con i denti un generatore di scudi, oppure tentare di riparare l'interfaccia per la costruzione di un ponte, sabotare le linee nemiche andando a piazzare delle cariche esplosive in alcuni punti critici o ancora scortare dei mezzi militari durante il loro passaggio attraverso un percorso non propriamente tranquillo. L'esito della battaglia sarà dunque dettato non tanto dalla nostra velocità e precisione nello sparare ai nemici (componente che comunque rimane predominante nel gioco), bensì nella capacità del nostro team di sapersi sia coordinare nelle azioni, sia nel presentarsi sul campo di gioco in un assetto quanto più vario ed eterogeneo possibile dal punto di vista delle classi militari. In Quake Wars, come è oramai prassi negli shooter multiplayer, sono stati messe a disposizione del giocatore cinque diverse tipologie di guerriglieri, ciascuna dotata di un suo specifico arsenale e, soprattutto, di peculiari ed uniche abilità speciali. Nello specifico (fra parentesi sono indicati i corrispettivi della fazione degli Strogg, la razza aliena che l'umanità si troverà a combattere), queste classi sono:
    Soldato
    (aggressore): la fanteria dell'esercito, la spina dorsale di qualsiasi plotone. Il soldato è la prima e la più classica delle classi disponibili in Quake Wars. Dotati di un arsenale più variegato e potente rispetto ai suoi commilitoni, i soldati saranno fondamentali nelle missioni di attacco/difesa e, più in generale, come copertura per tutti gli altri compagni impegnati in azioni di sabotaggio/costruzione. I soldati saranno altresì fondamentali quando sarà necessario far saltare in aria determinati obiettivi, in quanto sono dotati dell'abilità speciale di piazzare delle cariche esplosive a tempo. Se la bomba dovesse essere disabilitata dovremo tuttavia aspettare qualche secondo prima di piazzarne una nuova (tempo che ci verrà indicato tramite una piccola barra di ricarica a schermo). Questi tempi morti (presenti anche in tutte le abilità speciali delle altre classi) sono state introdotti dai programmatori per evitare l'abuso da parte dei giocatori di alcuni bonus che altrimenti potrebbero sbilanciare in maniera drastica l'esito di una partita.
    Ingegnere (costruttore): il lato tecnico del gruppo, l'ingegnere è in grado di costruire sul campo tutta una serie di torrette di supporto in grado di fronteggiare sia la comune fanteria, sia i mezzi terrestri ed aerei. La messa in opera di queste armi automatiche avverrà tramite un elicottero che posizionerà la torretta sulla porzione di terreno scelta dall'ingegnere. Altre importantissime qualità di questa classe sono quelle di poter lanciare delle mine di prossimità in grado di sorprendere i nemici più avventati e di poter disinnescare le bombe piazzate dai soldati. L'ingegnere sarà inoltre l'unica classe in grado di riparare i veicoli danneggiati e far funzionare strutture particolari, indispensabili per portare a termine le missioni. Sotto il punto di vista prettamente bellico l'ingegnere è dotato dell'equipaggiamento standard, ossia un mitragliatore ad alto rateo di fuoco, una pistola automatica, delle granate a frammentazione ed un coltello per gli incontri a distanza ravvicinata.
    Medico (tecnico): come recitava un vecchio adagio "la miglior difesa è l'attacco". Tuttavia è indispensabile anche avere una buona retroguardia per poter avanzare a spron battuto: l'unità medica è forse quella di più difficile utilizzo in quanto, a differenza di tutte le altre, dovrà sistematicamente restare in seconda linea ed aggirarsi sul campo per mettere a disposizione del gruppo le sue capacità curative, rilasciando kit di pronto soccorso oppure rimettendo in piedi i soldati caduti in battaglia. Ha comunque dalla sua lo stesso equipaggiamento bellico dell'ingegnere.
    Agente segreto (infiltratore): la sola forza bruta però non basterà per arrivare alla vittoria, dovremo per forza di cose poter contare anche su di una unità in grado di aggirarsi furtivamente fra le linee nemiche per colpirle nei loro punti nevralgici. L'agente segreto è l'uomo che fa per noi: oltre ad essere dotato di una carabina da cecchino per poter tirare giù gli avversari senza essere visto, ha dalla sua tutta una serie di abilità speciali in grado di portare un vantaggio strategico al team, come un radar per segnalare la posizione degli avversari sulla mappa. E' inoltre dotato dell'abilità speciale camuffamento, grazie alla quale potrà assumere le sembianze di un nemico (precedentemente ucciso), così da aggirarsi all'interno delle fila dell'opposta fazione per poi sabotare senza colpo ferire il loro arsenale. La controparte Strogg avrà dalla sua un drone spia ed una particolarissima unità di teletrasporto.
    Agente sul campo (oppressore): ultima in ordine di apparizione fra le classi selezionabili in Quake Wars è l'agente sul campo, un curioso mix fra un'unità di supporto (è in grado di elargire preziose scatole di munizioni) ed una di attacco, in quanto ha dalla sua alcuni simpatici accessori come l'attacco aereo o la postazione lanciamissili (controllata tramite un mirino a distanza).
    Le suddette classi saranno fra l'altro intercambiabili in qualsiasi istante di gioco: se quindi dovesse essere necessaria una tipologia di soldato piuttosto che l'altra (oppure semplicemente volessimo cambiare il nostro approccio alla battaglia) basterà semplicemente schiacciare il tasto back per accedere ad un sottomenù nel quale effettuare il cambio, previo un breve tempo di attesa dettato dal respawn (ossia il ritorno in gioco) del nostro alter ego digitale.
    Se poi tutto questo non dovesse bastare per schiantare le difese nemiche potremo comunque contare sul gran numero di mezzi (anfibi, terrestri ed aerei) sul quale mettere le mani: si passa da semplici e veloci quad a carri armati corazzati, per proseguire con elicotteri da ricognizione o da attacco. Menzione d'onore per i veicoli Strogg: i perfidi alieni avranno dalla loro delle vere e proprie chicche come il veicolo di sfondamento "cinghiale" (un piccolo corazzato in grado di caricare con forza verso il nemico), gli agili jetpack "icarus" ed il monumentale e distruttivo mech "ciclope".
    Spostando la nostra attenzione verso il metodo di controllo, c'è da sottolineare il buon lavoro svolto dalla software house americana nel trasporre nel miglior modo possibile i comandi da mouse e tastiera al più semplice joypad. Quake Wars si presenta ai giocatori con un'interfaccia estremamente semplice ed intuitiva (serviranno veramente pochi istanti per avere tutto sotto mano), mutuando la classica mappatura dei comandi già vista negli altri esponenti del settore fps: grilletti adibiti alla mira ed al fuoco (e, nel caso dovessimo essere alla guida di un mezzo, al freno e all'acceleratore), levetta analogica sinistra per spostarci e destra per il movimento della telecamera. I due dorsali invece verranno utilizzati rispettivamente per scorrere fra le precedentemente citate abilità speciali, e per cambiare l'arma; tramite la croce digitale invece potremo avere una visione più ampia della mappa oppure attirare l'attenzione di un nostro compagno per chiedere assistenza. Chiudono la carrellata i pulsanti frontali, utilizzati per il salto, per accucciarsi e per la ricarica della bocca da fuoco in nostro possesso, nonchè per tutta una serie di azioni contestuali (piazzare una bomba, camuffarsi, riparare veicoli).

    United we conquer

    Enemy Territory: Quake Wars è, come già accennato, un titolo che fa del multiplayer il suo principale aspetto, relegando così la parte single player ad un vero e proprio campo di addestramento nel quale affinare le nostre abilità e conoscenze da riversare poi nei deathmatch online. Non deve dunque stupire che le due modalità offline (campagna ed azione immediata) siano piuttosto futili: avremo la possibilità di giocare tutte le dodici mappe (suddivise in quattro differenti livelli, ciascuno ambientato in un angolo della terra) presenti nel titolo, ma la gratificazione sarà molto latitante, ed il coinvolgimento non certo garantito. Del resto, a differenza di altri esponenti del genere (come il recente Frontlines: Fuel of War), le missioni saranno completamente slegate fra loro, non presentando la benchè minima traccia di una trama da narrare, in grado di immedesimarci ed invogliarci ad andare avanti. A risollevare parzialmente questa desolante visione interviene la più che discreta intelligenza artificiale della cpu che, soprattutto a livelli di difficoltà elevati, riuscirà a darci filo da torcere permettendoci così di migliorare il nostro stile di gioco.
    Il titolo di ID software sfodera però tutti i suoi muscoli in ben altri lidi: Quake Wars permette a ben sedici giocatori (divisi in due squadre da otto membri ciascuno) di contendersi lo scettro del team più capace ed abile grazie ad un multiplayer, nel quale sono presenti tutta una serie di qualità derivanti dal saper coordinare le azioni e pianificare le strategie nel più breve tempo possibile. Di vitale importanza sarà dunque conoscere il campo di battaglia e di conseguenza capire come agire con i propri amici, evitando allo stesso tempo tutte quelle azioni solitarie tutt'altro che utili per l'economia del match. Sono tre le tipologie di partita selezionabili, tutte ad onor del vero molto simili fra loro: cronometro (nella quale dovremo difendere una postazione sino alla fine del tempo), obiettivo (come è facilmente deducibile dal nome lo scopo di questa modalità sarà quello di portare a buon fine alcune missioni) e campagna (una sorta di mix delle prime due). Altre opzioni selezionabili prima di iniziare il match saranno la possibilità di abilitare il fuoco amico, di regolare il numero dei partecipanti, di scegliere se rendere o meno pubblica la partita (e quindi di farvi accedere chiunque voglia parteciparvi) ed infine se inserire o meno i già citati bot comandati dall'intelligenza artificiale.
    L'azione di gioco risulta essere in qualsiasi caso sempre concitata e gradevole, complice soprattutto un certo grado di immedesimazione dettato dalla sensazione di essere sempre utili alla buona riuscita dello scontro. Il sistema di upgrade del proprio personaggio, che viene premiato per qualche tempo nel caso riesca a dimostrarsi ben integrato nelle logiche di progressione e si comporti in maniera adatta alla sua classe di appartenenza, spinge al continuo miglioramento e si rivela indispensabile per aumentare il coinvolgimento.

    Terremoto o tremore?

    Dal punto di vista strettamente tecnico Quake Wars purtroppo non riesce ad emergere dal mare della mediocrità: complice un motore grafico non proprio recente (l'engine alla base del titolo è un'evoluzione di quello di Doom 3) il comparto visivo dell'ultimo nato in casa ID presenta degli scenari piuttosto simili fra loro, caratterizzati da un orizzonte di gioco disadorno ed a tratti scoraggiante, con pochissime e semplicistiche architetture a movimentare una vegetazione realizzata male e frettolosamente. Ad accentuare la sensazione di ripetitività danno man forte le texture, piatte e ripetitive, e la mancanza sia di effetti speciali degni di nota (fumo, fiamme, precipitazioni), sia l'impossibilità di interazione con lo scenario, totalmente avulso dalla nostra foga distruttiva. La situazione non migliora purtroppo spostando l'attenzione sui modelli poligonali, scarni dal punto di vista di particolari, male animati e per nulla dotati di una qualsivoglia routine fisica (un esempio su tutti l'assoluta mancanza di pesantezza dei veicoli). Emergono dalle mediocrità solo i modelli dei mezzi corazzati Strogg, originali come design e gradevoli da vedere, anche se questo particolare non può ovviamente risollevare la situazione. Anche la fluidità non è esente da difetti presentando alcuni cali di fluidità in occasione di alcuni passaggi piuttosto affollati. Per quel che concerne il comparto sonoro dobbiamo invece sottolineare la completa mancanza di una soundtrack d'accompagnamento (assenza parzialmente giustificata data la natura del titolo, pensato per le lunghe sessioni via lan su personal computer) e di alcuni effetti sonori piuttosto standardizzati per i canoni del genere.

    Enemy Territory Quake Wars Enemy Territory Quake WarsVersione Analizzata Xbox 360Enemy Territory: Quake Wars non riesce in definitiva a ricreare su console lo stesso feeling (e di conseguenza ripetere il medesimo successo) che permeava nella sua originaria incarnazione pc. Un comparto tecnico deficitario, assolutamente imparagonabile con le produzioni odierne, unito all'impostazione totalmente votata al multiplayer lo rende alla fin dei conti un prodotto di nicchia, adatto solo a quella cerchia di giocatori raggruppati in clan e che fanno degli allenamenti per aumentare le proprie abilità il loro pane quotidiano. A tutti gli altri consigliamo di rivolgere la propria attenzione verso altre produzioni più appaganti sul piano tecnico e fruibili da una fetta molto più larga di utenza.

    6

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