Recensione Energy Airforce: AimStrike

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Gargoyle One pronto al decollo!

Il cielo è cupo, il deserto è freddo. Sebbene l'alba sia ancora distante all'interno della base i preparativi proseguono incessantemente. Si scorgono i primi movimenti di militari attraverso i grandi hangar, che brillano della timida luce che filtra dalle finestre e dalle enormi porte. Prima solo poche silenziose sagome in una scura notte poi dei gruppi sempre più nutriti transitano indaffarati tra i giganti di lamiera adagiati nel deserto. I mezzi di rifornimento faticosamente iniziano a dirigersi alle rispettive posizioni operative e le luci delle piste in un istante prendono vita. Si sente una moltitudine di boati provenire dalla sottile lingua di asfalto che lambisce il deserto e decine di esili ombre rapidamente iniziano a correre sul lungo sentiero.
In meno di un attimo le sagome abbandonano il suolo ed entrano a far parte del buio cielo. Un nuovo, intenso bagliore giunge dall'orizzonte, come a volersi portare via il manto celeste. E' l'alba, ha inizio una nuova giornata di combattimento per le forze del gruppo di combattenti aerei della Energy Airforce.

Energy Airforce:Aim Strike è il seguito del simulatore di volo arcade Made in Taito, uscito in Italia alla fine del 2002. Ancora una volta la sfida che si propone in team di sviluppo è quella di creare qualcosa di differente dai “giochi di volo” visti finora, inserendo elementi di tattica e di combattimento tipici dei più blasonati simulatori di volo, strizzando comunque un occhio a quegli elementi del gameplay che non devono assolutamente mancare in un gioco per console.

Gargoyle One su Waypoint 4

Come avrete potuto capire il gioco è ambientato in un imprecisato paese mediorientale afflitto da una nuova dittatura, a cui la nostra squadriglia si opporrà misurandosi in una serie di missioni di pattugliamento, attacco e difesa. Il gioco è diviso in una serie di “campagne”, ognuna delle quali è suddivisa in almeno tre missioni, precedute da un briefing che mostra il piano di volo delle singole squadre impegnate nell'operazione. Il piano definisce la rotta da seguire ma, oltre a specificare l'obiettivo verso cui bisogna dirigersi, prevede anche una serie di punti di controllo intermedi, o Waypoint, ciascuno dei quali contiene uno specifico incarico da svolgere. Nelle prime missioni gli incarichi saranno semplici: vi capiterà molto spesso di dover semplicemente sorvolare la zona indicata. In seguito sarete chiamati a compiere delle difese circoscritte alla zona del WayPoint e, ancor più avanti nel gioco, dovrete effettuare delle vere e proprie incursioni contro il nemico che vola nei cieli circostanti.
Il piano di volo deve essere rispettato nei minimi dettagli: avrete una rotta, una velocità di crociera e un tempo previsto d'arrivo al punto di controllo; arrivate tardi all'appuntamento e subito sarete contattati per radio dall'Avacs (aereo munito di radar, utilizzato per il monitoraggio delle operazioni di combattimento) più vicino che chiederà chiarimenti sullo svolgimento anomalo della missione.
Come abbiamo già accennato le pattuglie che partecipano alla missione sono più di una: i piani di volo di queste s'intrecciano formando una ragnatela che porta spesso i piloti ad incrociarsi e in molti casi a doversi dare man forte a vicenda.
Nonostante l'obbligo di transito sarete liberi di manovrare a vostro piacimento tra un Waypoint e l'altro, cosa che si renderà spesso necessaria nell'arco di una missione. Alla vostra discrezione viene lasciato l'intervento di supporto alle pattuglie alleate nelle vostre vicinanze: potrete decidere se intervenire (e successivamente tornare in rotta accelerando per recuperare il tempo perso) o più semplicemente mantenere la rotta e rinunciare a dei preziosi punti derivanti dall'abbattimento di nemici.
L'armamento a disposizione nel gioco non discosta molto da quello montato nei velivoli reali: a vostra disposizione avrete una quantità abbastanza limitata di missili aria-aria e terra-aria, oltre al classico cannone Vulcan. Scordatevi perciò di sparare più di un missile contro un singolo bersaglio, e cercate piuttosto di usare meglio che potete quelli a disposizione e ritiratevi mestamente quando li avete finiti.
Naturalmente potete, entro certi limiti, intervenire sulla quantità di missili terra aria, bombe e serbatoi extra di carburante a disposizione dell'aereo. Questa operazione di equilibratura dell'armamento è possibile sia sul proprio aereo sia su quelli dei propri gregari.
E' anche possibile comandare i propri compagni di squadra durante la missione: mediante il d-pad si può accedere ad un menu in cui sono presenti gli ordini da impartire alla propria squadriglia. Si va dal semplice “formazione o copertura” (nei confronti di un aereo in difficoltà) fino agli attacchi ad obiettivi specifici a terra o in cielo (è molto utile tenere impegnato il fronte aereo per attaccare le postazioni di terra).
Avrete a disposizione un buon numero di velivoli, tutti riprodotti con la dovuta meticolosità. E' interessante come alcuni di questi siano dotati di caratteristiche peculiari che non sono reperibili negli altri aerei. L'F35, ad esempio, può effettuare il VTOL (Decollo e Atterraggio verticale) e l'F16UD ha in dotazione un sistema di puntamento avanzato integrato nel casco del pilota.
Un'altra caratteristica molto interessante di Energy Airforce:AimStrike è la possibilità, una volta completata una missione, di giocarla nuovamente dal punto di vista di una delle altre squadriglie impegnate in combattimento.

Grafica e Sonoro

Tecnicamente Energy Airforce non brilla particolarmente. Certo, tutto scorre ad un framerate elevato, gli aerei sono riprodotti fedelmente e il gioco è ricchissimo di filmati di volo (molti dei quali verranno sbloccati avendo successo nelle missioni) però nulla di quanto è presente lascia davvero il segno: i fondali sono poco definiti, parecchio monotoni e mancano di elementi di decoro (rarissimi palazzi e monti che si integrano a fatica nel panorama). I filmati poi, nonostante siano parecchi, non descrivono nulla della trama, sono semplicemente delle scene di guerra reperibili in qualsiasi documentario o notiziario televisivo e quindi difficilmente verrete attratti dallo spettacolo.
La componente audio è invece lodevole: le comunicazioni tra i piloti delle squadriglie alleate e le basi operative sono tante, creano una forte atmosfera, aiutano a svolgere la missione e aggiungono una carica di realismo davvero considerevole. Anche i rumori del cockpit riproducono fedelmente quanto è udibile all'interno di un caccia, sia nelle segnalazioni di pericolo che nei rumori prodotti dai motori o dal vento che si infrange contro l'abitacolo.

Conclusioni

Energy Airforce si può considerare un prodotto riuscito sotto molti punti di vista: ha carattere, richiede uno sforzo sopra la media per essere portato a termine ma regala delle soddisfazioni proporzionali all'impegno richiesto. Non è un arcade e di questo fa il suo punto di forza: non si confronta con Ace Combat 5, semmai si propone come naturale alternativa, valida in tutto e per tutto. La longevità è assicurata da una modalità campagna lunghissima e giocabile con differenti aerei e piani di volo alternativi; inoltre è possibile creare le proprie missioni con un originale editor di scenari.
Dove invece esce sconfitto pesantemente nei confronti di Ace Combat è nel comparto audio/video. Il titolo Namco ha elevato notevolmente lo standard dei giochi di volo su console Sony, purtoppo non si può dire altrettanto del simulatore made in Taito. A parte questo, Energy Airforce è un ottimo gioco, consigliabilissimo a quanti non sono soddisfatti del gameplay “troppo arcade” dei giochi di volo disponibili finora su Playstation 2.