Recensione ESPN NBA Basketball

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Recensione: Multi
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It's
show time

Tutti gli anni i veri fanatici delle
simulazioni sportive hanno un appuntamento fisso con i titoli Sega dedicati agli
sport americani. Da anni i titoli della serie 2K sono sinonimo di realismo,
complessità, difficoltà, ma anche, e soprattutto, di grande divertimento. Queste
sono le aspettative con cui si inserisce nella Xbox il dvd di ESPN NBA
Basketball, l'ultima conversione videoludica della pallacanestro made in USA.
L'impatto è sicuramente piacevole e spiega il titolo, che richiama la nota rete
televisiva dedicata allo sport. Quest'anno infatti tutti i titoli SEGA godono
del “gemellaggio” con l'ESPN e sfruttano, sotto certi aspetti in maniera quasi
maniacale, la grafica e la coreografia che contraddistinguono questa emittente
americana. L'effetto, come detto, è certamente gradevole: a partire
dall'introduzione, passando alle inquadrature ed alle sovrimpressioni nel corso
della partita, per arrivare al commento, la sensazione di assistere ad una vera
partita NBA è presente. Questa è però l'apparenza: andiamo alla sostanza di
questo gioco, cominciando dalle novità di questa versione 2004.

24/7

La prima è la
modalità 24/7 che consiste nella possibilità di creare un giocatore su misura,
definendone struttura fisica e caratterizzazione, per poi condurlo in un vero e
proprio cammino di miglioramento cestistico partendo dai fondamentali fino ad
arrivare una stella del firmamento del basket, attivando così una serie di
contenuti aggiuntivi inizialmente bloccati. Di per sé fin qui non ci sarebbe
niente di nuovo, esperienze analoghe nel passato si erano già viste. La vera
novità sta nell'uso dell'orologio interno della xbox e nello scorrere del
tempo. Se volete infatti che il vostro giocatore diventi un campione, dovrete
dedicare ad esso tempo e costanza. Il gioco tiene infatti conto del tempo
trascorso inattivamente e questo va a scapito di quanto nel frattempo potrete
avere appreso. Una modalità interessante, sotto certi aspetti indubbiamente
innovativa, ma che i più lasceranno da parte dopo averla esplorata guidati dalla
curiosità, per scendere subito sul parquet delle mitiche arene americane per
partite al cardiopalma alla testa dei propri beniamini.

E' passato un anno e molto è cambiato

Diciamo subito che
chi era abituato alla versione 2003 di questo titolo rimarrà, almeno
inizialmente, un po' spiazzato. Quest'anno, infatti, e questo rappresenta la
vera novità, i programmatori hanno strizzato evidentemente l'occhio a coloro
che del basket apprezzeranno la spettacolarità e l'immediatezza, anche se ciò a
scapito dell'alto grado di simulazione, e quindi anche della difficoltà a
tratti effettivamente eccessiva e frustrante, che aveva caratterizzato la
versione precedente. Le giocate sono più immediate, sotto certi aspetti più
facili e sarà difficile assistere a partire a basso punteggio. Ancora si è di
molto alzata la percentuale di realizzazione dalla distanza. Mentre nella
versione 2K3 il tiro da fuori era sempre una scommessa, con la versione 2004 un
giocatore smarcato difficilmente sbaglierà un tiro da lontano, anche da tre
punti, se rientra nelle sue caratteristiche. Difendere al contrario è diventato
molto più difficile, specie nell'uno contro uno e abbondano schiacciate ed
entrate in sottomano. Se questo può esaltare quando si è in attacco, risulta più
frustante quando si deve difendere e ci si vede superare da un attaccante senza
aver neppure capito da che parte sia passato. Le schiacciate abbondano, sono
spettacolari, esaltanti, anche quando a farle sono giocatori che nella realtà
sopra il ferro ci arrivano a stento. Ma, come già detto, quest'anno per lo
spettacolo bisogna chiudere un occhio, a volte due. Come sempre, al di là de
controllo del singolo giocatore, potrete, se non volete affidarvi
all'intelligenza artificiale, regolare tutti i parametri di gioco, le
marcature, le sostituzioni e gli schemi di gioco sia offensivi che difensivi.
Perverso, non è possibile trovare altro termine per definirlo, il modo di tiro
dei tiri liberi: una combinazioni di grilletti e pulsanti difficile quando il
vostro giocatore è un buon tiratore nella realtà, del tutto impossibile se il
vostro alter ego è anche solo mediocre. Alla fine vi troverete spesso a
sbagliare volutamente, tanto è inefficace tale modalità con certi giocatori e vi
troverete di fronte a percentuali del tutto irrealistiche. La grafica
sicuramente è di ottima qualità, molto pulita, a volte fino eccessivamente
lucida, ma i lineamenti dei giocatori sono ricreati con grande precisione e non
avrete certo difficoltà a riconoscere i vostri beniamini. Adeguato alle attese
anche il sonoro che accompagna le partite sia per quanto riguarda gli effetti
delle giocate sul campo, sia per le reazioni del pubblico sugli spalti che segue
in maniera piuttosto fedele le dinamiche di gioco sul campo. Al commento, in
inglese ovviamente, dopo qualche partita non farete quasi più caso: resta
comunque di buon livello, sempre in stile ESPN come già evidenziato. Sono
presenti le consuete modalità di gioco: dal quick match, alla season, per i veri
fanatici che vogliono occuparsi di tutto, ma proprio di tutto, al tournament ed
infine la modalità street, per cimentarsi sui campi d'asfalto su cui sono nate
le grande stelle della pallacanestro americana.

On line

Anche quest'anno è garantita
la possibilità di giocare on line con ESPN NBA Basketball, che permette infatti
di accedere al servizio live della Xbox e scontrarsi quindi con altri
appassionati in Italia, e non sono pochi, e nel mondo. Una possibilità presente
appunto già nella precedente edizione: circostanza apprezzabile perché il titolo
Sega era tra i primi a fornire questo importante servizio aggiuntivo, ma con
inevitabili difetti dovuti dall'inesperienza. Evidenti sono quindi le migliorie
adottate rispetto al passato per evitare comportamenti scorretti, quali lunghi
periodi di attese nei menù, o distacchi improvvisi. Alle classiche modalità, si
aggiungono le classifiche on line e i contenuti scaricabili. La speranza è che
quest'ultima possibilità non rimanga solo sulla carta, come è sempre accaduto
finora con i titoli sportivi Sega. I roster sono infatti aggiornati al settembre
2003 e nei mesi seguenti sono stati numerosi gli scambi di giocatori tra le
franchigie NBA. Per il vero fanatico, giocare con atleti che da mesi non
militano più nella propria squadra favorita e contro altri che oggi indossano la
propria maglia lascia sempre l'amaro in bocca.

Il
futuro...

Per concludere ESPN NBA
Basketball risulta un gioco divertente, ben riuscito, ma che non può non
lasciare un po' perplesso chi in questo titolo voleva la simulazione portata
agli estremi. In questo senso è immaginabile che i programmatori americani
abbiano cercato di raggiungere un bacino di utenza che finora si era rivolta ad
altri titoli più immediati ed intuitivi. Una scelta che sicuramente verrà
apprezzata dai più, che fino all'anno scorso trovavano scarsa soddisfazione in
un gioco molto simulativo, ma che delude un po' la “vecchia guardia” dei
fanatici Sega. A questo punto sarà interessante vedere come si evolverà questo
titolo il prossimo anno. Si proseguirà su questa strada, o si cercherà di
tornare al passato?