Recensione Eureka Seven Vol.1: The New Wave

Cut Back Drop Turn!!!

Recensione Eureka Seven Vol.1: The New Wave
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  • PS2
  • Anime
  • La storia

    New Wave si presenta come una sorta di prequel del famoso anime Eureka Seven, per questo tutti gli appassionati del suddetto titolo non troveranno che accenni alla storia ed ai personaggi da loro amati. Renton ed Eureka, i protagonisti dell'omonima serie, non compariranno all’interno del gioco mentre Holland e Moondoggie (altri personaggi storici meno noti) saranno semplici comparse all’interno della storia, ritagliandosi un ruolo secondario ed assolutamente marginale.
    La trama ruota attorno alle vicende di Summer Sturgeon ed al suo addestramento nella New Wave Academy, specializzata nella formazione di piloti di LFO (i giganteschi mech che hanno contribuito alla fortuna del manga). La storia di per sé è di una banalità sconcertante, la classica accozzaglia di romanticismo ed azione narrata attraverso interminabili ed inutili sequenze cinematografiche che raccontano la maturazione del giovane e talentuoso Summer da timido ed impacciato novellino a pilota di primo livello. Parallelamente alla crescita militare, si svolgerà la vicenda romantica, che ci vedrà coinvolti nella più scontata delle storie d’amore.
    Il problema principale non è tanto la trama, ma la struttura narrativa scelta per l’occasione. Il gioco a tratti diventa un anime interattivo, in cui brevissime sequenze giocate vengono ad interrompere la storia di cui sopra. Sequenze cinematiche, prolissi dialoghi, e brevi momenti d’azione, questo e quanto il titolo offre. Ironia della sorte qualora si fosse interessati alla trame, non è permesso godersela pienamente, in quanto l’avanzamento dei dialoghi è automatico non ci è concesso ne scipparli, ne leggerli tranquillamente. Come se questo non bastasse, interminabili caricamenti condiscono il tutto: caricamento (sequenza cinematografica), caricamento (dialogo), caricamento (momento di azione), caricamento (possibilità di salvare). Il trionfo della noia.

    Il gioco

    Analogamente al comparto narrativo, il gameplay si presenta assai deficitario. Il gioco cerca di mixare generi e stili diversi nel tentativo di offrire un prodotto vario ed originale. In realtà l’illusione è destinata a svanire nel momento stesso in cui ci accorgeremo che nessuna delle meccaniche proposte viene approfondita in maniera sufficiente.
    Nella maggior parte delle missioni controlleremo un LFO, e dovremo fronteggiare gruppi di mech nemici in scenari estremamente angusti e limitati. Gli LFO possono cambiare forma, passando in tempo reale dalla modalità robot a quella veicolo; in realtà questa possibilità è più che altro un omaggio al brand, visto che non vi è nessuna necessità strategica che giustifichi la trasformazione.
    Ovviamente l’arsenale a disposizione cambia al variare dell’assetto scelto. In modalità robotica avremo a disposizione armi per eseguire attacchi a distanza, vari tipi di combo da sfruttare negli scontri a breve distanza, un arma boomerang (la cui utilità è praticamente nulla) e poco altro. Il mezzo a nostra disposizione è completamente customizzabile acquistando armi e up-grade negli appositi negozi, che coinvolgono anche il personaggio principale. Purtroppo il tutto si rivela davvero mal fatto. Gli LFO sono lenti ed impacciati di loro e a ciò si aggiunge un tempo di risposta ai comandi impartiti davvero alto; riuscire a muoversi nell’ambiente di gioco in maniera coordinata e funzionale si dimostra un'impresa deleteria. Questo non si rivela un grosso problema, vista l’intelligenza artificiale di cui sono dotati i nemici; questi infatti sono poco più che dei bersagli in movimento e non oppongono una seria minaccia alla nostra incolumità; nella maggior parte delle situazioni basta girargli attorno tempestandoli di colpi per porre fine alla loro esistenza. La modalità veicolo non trova nessuna effettiva collocazione all’interno della struttura di gioco; si segnala solo per la scomodissima impostazione dei comandi, che contribuisce ulteriormente al suo mancato utilizzo.
    Per rendere più varia l’esperienza di gioco sono state inserite diverse sezioni extra comprendenti missioni a piedi e gare di Lifting. Anche queste sezioni sono realizzate assai superficialmente e non riescono a risollevare la qualità generale del tutto.
    Le sezioni dedicate al Lifting ci vedranno impegnati in rudimentali competizioni di skateboard assai simili a quelle viste nel film "Ritorno al futuro". Gareggeremo in tracciati ricchi di ostacoli da evitare e onde capaci di fornirci un’accelerazione temporanea; scopo di queste sfide è eseguire più trick possibili. Purtroppo il cui numero di queste evoluzioni è limitato e l’esecuzione semplicistica; tutto ciò limita in maniera esponenziale l’interesse verso queste eventi. Alla fine del gioco la possibilità di surfare si estenderà al nostro LFO (un altro omaggio al brand), con il risultato di rendere i controlli ancora peggiori di quanto già non siano.
    In altre rare occasioni affronteremo sezioni "a piedi". La struttura di queste missioni è praticamente la medesima, la loro utilità ai fini del gioco è pari a zero; l’unica differenza è che nella maggior parte delle situazioni saremo chiamati a fornire un limitato supporto ai nostri compagni utilizzando alcune armi dotate di zoom telescopico per colpire gli LFO avversari. In conclusione ci troveremo di fronte ad un gameplay davvero frammentario e dozzinale per essere sufficiente. Gli scontri con gli LFO sono troppo brevi e privi di attrattiva per riuscire a calamitare l’interesse del giocatore, il resto è trascurabile. Davvero troppo poco.

    La tecnica

    Tecnicamente il titolo in questione non riesce a discostarsi dalla mediocrità del gameplay e della trama: i modelli poligonali degli LFO sono assai poveri di particolari, caratterizzati da animazioni grezze e poco curate; i lampi di luce delle armi da fuoco, le esplosioni ed in generale tutti gli effetti luminosi risultano scialbi e poco spettacolari, così come le ambientazioni.
    La cosa più grave è che anche come anime interattivo il titolo fallisce miseramente. Era lecito attendersi una grande quantità di scene in computer grafica, o sequenze tratte dalla storia originale, invece nulla. Tutte le sequenze cinematiche sono realizzate con il pessimo motore del gioco, offrendo personaggi mal realizzati privi di qualsivoglia espressività. L'impressione finale non è certo quella che ci si aspetterebbe dalla trasposizione videoludica di un’anime di enorme succeso come questo.

    Eureka Seven Vol.1: The New Wave Eureka Seven Vol.1: The New WaveVersione Analizzata PlayStation 2Eureka Seven è un prodotto mediocre sottto tutti i punti di vista. Deludente per i fan della serie, i quali non ritroveranno nemmeno la storia ed i personaggi che hanno caratterizzato l'anime. Sconsigliato a tutti gli altri, che rischiano di trovarsi di fornte ad un prodotto incomprensibilmente noioso ed obsoleto. resta un mistero come Namco-Bandai possa essere giunta alla pubblicazione del quarto capitolo della serie.

    5

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