Evoland 2 Recensione: un solo gioco, tanti generi

Evoland 2 è un GDR unico che fonde insieme numerosi stili estetici e di gameplay per un'avventura in continua evoluzione...

Evoland 2 Recensione: un solo gioco, tanti generi
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  • Io non so se il motivo per cui oggi tutto sembra una diretta emanazione degli anni ottanta sia perché quella generazione ha preso il potere delle produzione creative (dai videogiochi al cinema), o perché è stata forse l'ultima epoca di relativa spensieratezza, ma questo è un mood evidente di cui è impossibile non tenere conto.
    In questo contesto Evoland 2 si inserisce alla perfezione: un meta-gioco che è di fatto un amorevole tributo alla storia dei videogiochi, che vengono citati in un continuo rimando di richiami e strizzatine d'occhio che si fermano giusto un pelo prima di essere stucchevoli, rimanendo (ampiamente) nell'alveo della celebrazione senza mai dare l'impressione di sconfinare nella piaggeria. In alcuni momenti Evoland 2 sembra uno di quei film sul cinema nel quale la storia è un mero pretesto per parlare del cinema in sé: le scene sono girate tra un set e l'altro, gli Studios sono la vera ambientazione e i protagonisti sono gli attori, non i loro personaggi. Il rischio di essere troppo "meta" però, è quello di perdere in efficacia nella costruzione del proprio gioco, esattamente come capita a quei film nei quali il protagonista è il citazionismo e non la sceneggiatura.

    Un mondo in evoluzione

    La particolarità di Evoland 2 è quella di usare un escamotage narrativo per giustificare una commistione di stili grafici che vogliono ripercorrere le diverse epoche dei videogiochi. Si parte, come è ovvio e forse giusto che sia, con un eroe senza favella e senza arma nei toni verdastri dell'epoca del Game Boy, in quello che potrebbe essere un clone di Zelda ma che in realtà di Zelda è solo un grande tributo.

    Nel suo viaggio verso la salvezza dell'universo, che passa attraverso una piuttosto anonima guerra tra demoni e umani, il protagonista salterà avanti e indietro nel tempo cercando di sistemare le cose e accorgendosi del suo impatto sulla storia, andando talvolta a incontrare quei personaggi che magari aveva conosciuto in un'epoca precedente. Se ovviamente il passato è legato allo stile del Game Boy, le altre epoche spaziano dagli 8 ai 16bit, finendo ovviamente in un futuro in tre dimensioni e in alta risoluzione. L'andare avanti e indietro nel tempo per giustificare i diversi stili grafici, perché è questo l'espediente di cui si parlava prima, è in questo secondo capitolo meglio integrato e perfettamente funzionale alla storia: è ovvio che rimanga sempre, per l'appunto, un espediente, ma quantomeno assolve il suo compito con una certa grazia e non si mette di traverso quando c'è da aprirsi ai feels e ai ricordi.
    Pur risultando un gioco per tutti (sia a livello di pubblico potenziale che di difficoltà), è evidente che Evoland 2 riesca ad avere un appeal maggiore con chi con qui giochi ci è praticamente cresciuto. Anche se la pixel art e i giochi indie degli ultimi anni hanno avuto il grandissimo pregio di dare a un'intera generazione almeno un'infarinatura su come fossero i videogiochi tra la fine degli anni ottanta e gli anni novanta, il non poter entrare in una foresta senza una spada (perché è tutto pericoloso là fuori) è un meccanismo che solo per la generazione cresciuta con Zelda risulta automatico.

    Nonostante questo però Evoland 2 non è mai spocchioso nel suo essere così evidentemente tarato per un target demografico, ma anzi prova in tutti i modi ad essere inclusivo e alla portata di tutti: il giocatore infatti non si troverà davanti solo un clone di Zelda, ma un compendio globale di generi, stili e rimandi a quasi tutti i giochi più importanti delle ultime decadi.
    Il titolo sviluppato da Shiro Games gioca molto con i generi più popolari, integrandoli nel gameplay in maniera intelligente, un po', con le dovute tare, come hanno fatto Yoko Taro e NieR Automata. Se l'impianto di gioco è quello super classico degli adventure game, capiterà spessissimo di affrontare sezioni platform, minigiochi musicali, endless runner o addirittura sequenze stealth. In Evoland 2 c'è insomma un po' di tutto e tutto è trattato con quella giusta dose di rispetto e amore: un fattore che il più delle volte permette di passare sopra ai problemi e alle cose che non funzionano, come il sistema di controllo. Sappiamo che è un limite insito nella piattaforma, ma i joystick virtuali non è che siano esattamente precisissimi, e pur migliorando di molto l'esperienza di gioco del primo capitolo, semplicemente non sono sufficienti per garantire la giusta comodità durante la quindicina di ore di gioco necessaria per terminare l'avventura.

    Detto questo però Evoland 2 è un prodotto piacevole, ben confezionato e realizzato, che grazie al suo peculiare stile grafico, anzi, ai suoi peculiari stili grafici e di gameplay garantisce un certo divertimento.

    Evoland 2 Evoland 2Versione Analizzata iPhoneSe il primo Evoland si era fatto riconoscere soprattutto per la peculiarità del suo stile grafico, questo secondo capitolo risulta più coerente, ambizioso e divertente. Andare dal passato in 8 bit al futuro in tre dimensioni e alta definizione è un piacevole passatempo, sopratutto se siete cresciuti insieme a questo genere di giochi. Evoland 2 rinuncia a parte della sua ambizione e indipendenza per rendere un calorosissimo tributo a tutto il mondo dei videogiochi, diventando un meta-gioco che è una piccola miniera di citazioni e rimandi. Inevitabilmente questo tende a limitarne le prospettive, ma ciò non di meno l'esperienza risulta sempre piacevole e gratificante.

    7.8

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