Exit 2 Recensione: Mr Esc torna in azione su PSP

Mr Esc torna in azione sugli schermi di Playstation Portable

Exit 2 Recensione: Mr Esc torna in azione su PSP
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Psp
  • L'ultima tazza di caffè e si torna in azione...

    Dopo un anno e mezzo di assenza dalle scene dei disastri di tutto il mondo torna sui nostri schermi Mr Esc, l'impavido eroe dei salvataggi in estremis protagonista di uno dei primi titoli “originali” programmati per Playstation Portable: Exit.
    Ancor più dipendente dalla caffeina e sempre ai ferri corti con l'eterno rivale “Jet”, Mr Esc si prepara ad affrontare centodieci nuovi livelli zeppi di fiamme da domare, voragini da saltare ed innocenti da condurre verso la salvezza. Riuscirà il nostro eroe a svolgere con successo tutti gli incarichi a lui affidati? Ma soprattutto, questo nuovo capitolo di “Exit” avrà risolto i problemi che affliggevano la meccanica del capostipite della saga?

    Sequel o aggiornamento?

    In Exit il giocatore assumeva le sembianze del già citato “Mr Esc” e veniva calato nella scena di un disastro con lo scopo di soccorrere tutti i civili e condurli verso la salvezza. A cavallo tra un puzzle game, un platform ed un clone di Lemmings questo originalissimo titolo riusciva solo in parte nel difficile compito di creare un brand nuovo e vincente per la neonata Playstation Portable; il concept di gioco inedito, la rapidità delle missioni, la loro quantità e la disponibilità di aggiornamenti da scaricare dal sito Internet ufficiale erano parzialmente guastati da una meccanica dei controlli e della gestione dei personaggi a volte troppo rigida. Mr Esc, il protagonista, è chiamato ad ispezionare ambientazioni ricche di pericoli, che vanno superati facendo uso delle proprie doti atletiche e dei pochissimi utensili che si possono recuperare all'interno di ciascuna locazione. Le scalate di muri franati ed i salti attraverso le voragini apertesi durante un terremoto in Exit sono all'ordine del giorno e per questo ci si aspetterebbe di fruire di un sistema di controllo del personaggio sensibile ed immediato. In realtà le azioni di Mr Esc del primo episodio erano tutt'altro che leggiadre: invertire il verso di una corsa richiedeva un calcolo dello spazio necessario a rallentare nonché l'aggiunta di un po' di tempo per colmare il perenne ritardo di risposta dei controlli. Tale logica andava applicata anche al salto che, se calcolato male, risultava drasticamente più corto.
    Purtroppo le migliorie apportate al gameplay di Exit 2 non comprendono una rivisitazione del sistema di controllo, che appare assolutamente invariato rispetto al primo episodio. E' una mancanza di second'ordine, questo è vero: una volta imparati quali sono i tempi con cui il nostro eroe compie una data azione tutto scorre liscio come l'olio, però l'assenza di migliorie tanto criticate dal pubblico dei videogiocatori può essere vista come una certa rigidezza di pensiero dei team creativi...
    Lo scoglio successivo da affrontare nel primo Exit era costituito dalla scarsa propensione a collaborare delle vittime di disastro cui correvamo in aiuto: una delle componenti più importante del gameplay di Exit era infatti la soluzione di enigmi tramite il gioco di squadra tra Mr Esc ed i suoi assistiti. Ogni vittima era catalogata in funzione dell'età e della corporatura ed in tramite questi due parametri ogni personaggio era in grado di fornire un certo contributo alla fuga. I bambini per esempio, date le loro ridotte dimensioni, potevano intufolarsi nei condotti di aereazione e raggiungere locazioni altrimenti inaccessibili agli adulti, molto più utili in caso di sollevamento o spostamento oggetti pesanti. L'ottima idea, però, era menomata da alcune carenze nell'interazione tra i personaggi. In Exit 2 queste lacune sono state colmate abbondantemente tramite un bilanciamento delle abilità di ciascuno degli individui soccorsi e mediante l'inserimento di due nuove classi di personaggi: i cani ed i “Macho”. I fedeli amici dell'uomo sono in grado di nuotare, saltano molto facilmente su voragini di notevoli dimensioni e possono trasportare un oggetto, ma non usarlo; i “Macho”, invece, sono fisicamente prestanti, capaci di aiutare Mr Esc negli spostamenti di oggetti ma anche di slanci atletici pari a quelli del protagonista. Il risultato è buono: ora l'interazione è molto più vasta, i personaggi possono scambiarsi vicendevolmente gli oggetti raccolti e collaborano con maggiore efficacia nella risoluzione degli enigmi.
    Da un sequel, oltre ad aspettarsi un affinamento del gameplay, ogni giocatore pretende di affrontare nuove sfide ambientate in locazioni ancor più intriganti di quelle vissute in precedenza. Sotto questo punto di vista Exit 2 si rivela tutt'altro che invitante: le undici avventure, suddivise ciascuna in dieci livelli, presentano le medesime tipologie di enigmi visti nell'episodio precedente, con varianti grafiche a volte di ottimo livello ma generalmente piuttosto anonime. Inoltre l'apprendimento del gioco è stato spalmato su un maggior numero di missioni rispetto ad “Exit 1”: ne risulta una curva di apprendimento più dolce ma anche una longevità inferiore visto che, a parità di stages, il numero di quelli effettivamente difficili è inferiore. Gli enigmi comunque sono corposi e ben congegnati come da tradizione della saga ed il limitatissimo tempo a disposizione per completare lo stage, nonchè i tempi di caricamento decisamente rapidi, aumentano il fattore “portabilità” di questo gioco , rendendolo un piacevole passatempo con cui impegnare anche una decina di minuti di pausa.

    Il solito buon Mr Esc

    Tecnicamente Exit 2 non fa alcun meritevole passo avanti rispetto al predecessore: la buona veste grafica del primo episodio appare ulteriormente raffinata ma tutto il comparto video odora di restyling più che di nuovo. Qualche locazione presenta un background accattivante, come quello della nave aggredita da una piovra, ma è davvero troppo poco per poter valutare positivamente il lavoro svolto. Altrettanto si può dire per il comparto sonoro, immutato per il 50% e rielaborato per la rimanente quantità: ancora una volta troviamo delle buffe musichette, effetti sonori da cartoon americano ed un campionario di esclamazioni proferite dai protagonisti che, prima o poi, provocheranno l'azzeramento del volume.

    Exit 2 Exit 2Versione Analizzata PSPExit 2 offre troppe poche novità a coloro che hanno giocato al primo episodio; per costoro il nuovo puzzle di Taito apparirà come un “Exit 1.1”, con alcuni aggiustamenti nel gameplay e nelle abilità dei personaggi più che un vero sequel; l'unico stimolo risiede nei nuovi stages ma anche questi deludono perchè basati su puzzle troppo simili a quelli visti in precedenza. Per coloro che invece non hanno mai provato il primo episodio ci sentiamo di consigliare caldamente questo Exit 2 che, nonostante i limiti del sistema di controllo, continua ad essere un titolo affascinante ed appagante.

    6.5

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