F1 2018 Recensione: il circus iridato secondo Codemasters

La Formula Uno "virtuale" targata Codemasters torna sui nostri schermi con F1 2018: tra novità e (granitiche) conferme...

F1 2018 Recensione: il circus iridato secondo Codemasters
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • maturata su altri lidi racing e poi applicata al Circus iridato a partire dall'ormai lontano F1 2010 (il prequel, del 2009, era uscito solo su un ventaglio assai ristretto di dispositivi). Nello specifico, F1 2018 era stato presentato nei mesi scorsi in pompa magna, forte, a detta dei Codies, di una Carriera fortemente vitaminizzata e altre feature in grado di alzare ulteriormente l'asticella del realismo, per la gioia dei tanti fan del motorsport. Oggi abbiamo di fronte la versione definitiva del gioco, pronta per essere aggredita con la stessa furia delle monoposto alla staccata della Sainte-Dévote. Pronti? Via!

    Piloti in carriera

    Si parlava di Carriera, il punto centrale del gioco fin dalle prime press release dei mesi scorsi. E non a caso, è la personalizzazione del nostro pilota il primo aspetto che F1 2018 ci pone di fronte. L'impatto, va detto, non è memorabile: le opzioni di customizzazione, dalla scelta del volto al design e ai colori del casco, non si discostano granché da quanto visto nelle ultime stagioni.

    Alla luce dei proclami di Codemasters relativi proprio alla modalità Carriera, ci saremmo aspettati decisamente di più. Con qualche dubbio che ci frulla per la testa, non ci resta che entrare nel nostro motorhome virtuale e proseguire il percorso di avvicinamento alla monoposto.Il giovane pilota deve a questo punto scegliere il team col quale correre l'imminente stagione 2018. Non ci sono vincoli particolari e tutte e dieci le scuderie sono liberamente selezionabili. Certo, gli obiettivi posti dal team principal della Ferrari non possono per forza di cose essere gli stessi imposti dalla Haas. Per amore di realismo, abbiamo deciso di cominciare con la Toro Rosso, da sempre fucina di talenti (da lì arriva Vettel, tanto per dirne uno) e dotata di un discreto livello di competitività. Fatto questo, verremo catapultati all'interno dell'ipertecnologico motorhome della squadra, davanti alla nostra postazione multimediale. Da qui sarà possibile controllare messaggi e impegni imminenti, oltre all'avanzamento R&D del team e altre informazioni. Sono proprio gli elementi moderatamente RPG a tenere banco, grazie a una struttura rinnovata nella continuità: ora i punti da assegnare allo sviluppo tecnologico della macchina appaiono più credibili e precisi, ben calibrati sulle reali potenzialità del team. Stesso discorso per la reputazione del pilota, da costruire gara dopo gara a suon di risultati, dichiarazioni alla stampa e confronti diretti col proprio compagno di squadra o, novità, con un rivale scelto liberamente. A proposito di rapporti con la stampa, non convince la struttura delle interviste a margine di prove e gare: le domande della bella, per quanto legnosa, giornalista Claire appaiono spesso poco in linea con quanto realmente avvenuto in pista, così come le risposte disponibili, stereotipate e talvolta imprecise. Un aspetto, questo, su cui Codemasters dovrà intervenire in modo più efficace in futuro. Per dare più pepe al tutto, per la prima volta sono stati introdotti possibili cambiamenti regolamentari tra una stagione e l'altra, aspetto che potrebbe di colpo azzerare i vantaggi tecnologici accumulati da un team nel corso dell'anno. Per chi ama il realismo, i compiti richiesti al pilota sono ora strettamente legati alle prestazioni nel weekend di gara, tra prove libere, qualifiche e Gran Premio. Tutti i task accessori (gare contro il tempo, checkpoint, ecc.) sono stati dirottati su eventi liberamente selezionabili tra un GP e l'altro, a loro volta in grado di accrescere la reputazione del nostro pilota.

    Ci siamo concentrati volutamente sulla Carriera, ma sono ancora presenti tutte le altre modalità classiche della serie, dalla stagione all'evento singolo, al multiplayer (al momento della stesura di questa recensione non ancora disponibile), al volante di auto moderne e storiche. A tal proposito, il parterre di monoposto del passato è stato ulteriormente arricchito, per la felicità di chi ama le gare vintage.

    Divertimento al volante

    In un gioco racing è ovviamente il modello di guida l'aspetto di gran lunga più importante. Abbiamo imparato ad apprezzare nel corso degli anni l'estrema scalabilità del sistema approntato dai Codies. In F1 2018 il trend continua, grazie a una simulazione profondamente personalizzabile, in grado di soddisfare tanto i piloti della domenica quanto i simmer più indiavolati. Pur non raggiungendo i livelli di realismo di un Project CARS 2 o di un Assetto Corsa, F1 2018 riesce a impressionare positivamente: la fisica delle vetture si fa "sentire" e reagisce in maniera ancora più articolata alle diverse condizioni dell'asfalto e all'altezza dei cordoli, grazie a una rimodellazione di telaio e sospensioni.

    È tuttavia la gestione delle gomme il pezzo forte del gioco. Come nella realtà, la scelta degli pneumatici può rivelarsi decisiva per le sorti della gara. La gestione delle temperature, ai massimi livelli di realismo, aggiunge al già ricco menu un gradito e per nulla scontato elemento strategico. Va nella stessa direzione la gestione manuale dell'ERS, altra novità dell'edizione 2018. Da notare poi le diverse reazioni fisiche delle vetture del 2018 rispetto ai modelli del passato: se l'elettronica ci faciliterà la guida al volante di una Ferrari contemporanea, dosare il gas e azzeccare una corretta traiettoria con una vecchia 312T sarà tutto un altro discorso. L'AI si mantiene su buoni livelli, pur senza farci stropicciare gli occhi, con qualche evidente debolezza in fase di doppiaggio, dove le vetture gestite dal computer sembrano incapaci di farsi superare in curva...

    Fascino televisivo

    Il versante tecnico non presenta mirabolanti novità, ma si mantiene nel solco sicuro dell'EGO Engine. L'introduzione, come nella realtà, del sistema di sicurezza Halo ha costretto i Codies a rivedere i modelli 3D delle vetture, così come la visuale dal cockpit, ora caratterizzata dal brutto pilone centrale, comunque deselezionabile. Il dettaglio complessivo è di prim'ordine, dalle vetture stesse ai circuiti, davvero vivi e ricchissimi di particolari. Stona un po' solo l'inspiegabile peggioramento dell'illuminazione delle gare in notturna (Bahrein in primis), dove il tutto appare eccessivamente piatto e smorto. L'afflato televisivo del gioco, già presente nelle precedenti edizioni, è stato ulteriormente accentuato, anche se alcune cutscene meriterebbero, dopo un paio d'anni di ripetizioni, un lifting sostanziale.

    Su PS4 "liscia" la fluidità complessiva è buona, con un framerate fissato a 60 fps, discretamente stabile anche in situazioni concitate. Peccato solo per un effetto tearing ancora presente qua e là e per improvvisi cali in prossimità dei pit-stop o dei cambiamenti meteo. Dove la F1 di Codemasters continua a mostrare la corda è nel sistema dei danni, immutato da troppo tempo ed eccessivamente semplificato: a parte l'ala anteriore e le ruote, nessun elemento della vettura appare realmente deformabile. Buona, infine, la resa sonora delle power unit. Se il "rombo" in game vi sembra moscio, provate a seguire un vero GP...

    F1 2018 F1 2018Versione Analizzata PlayStation 4F1 2018, senza rivoluzioni clamorose, si pone come la migliore incarnazione della Formula 1 targata Codemasters. Gli elementi introdotti con parsimonia stagione dopo stagione hanno dato al prodotto un equilibrio invidiabile, sempre a metà strada tra godibilità arcade e moderata simulazione. La Carriera è effettivamente più articolata, per quanto alcuni elementi appaiano ancora deficitari e bisognosi di attenzione, a partire dalle interviste di contorno. Dal divertente modello di guida all’accattivante comparto grafico, sempre più televisivo, non c’è modo migliore di godersi il Circus iridato in prima persona.

    8.5

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