Recensione Fable 2: Pub Games

Un boccale di birra e un pugno di monete

Mancano oramai poco più di due mesi all'uscita di uno dei titoli più chiacchierati, sul quale gravita quasi tutta l'attenzione dei possessori di Xbox360. Parliamo di Fable 2, che vedrà finalmente luce il 24 di ottobre di questo 2008. Tante speranze e tantissimi interrogativi sono riposti in questa ultima fatica dell'eclettico Peter Molyneux, il quale si troverà sicuramente di fronte ad un banco di prova fondamentale: dopo la parziale delusione data dal primo Fable c'è molta attesa per vedere se questa volta il vulcanico produttore sarà stato in grado di ricreare quel mondo persistente nel quale il giocatore riuscirà ad influenzare (ed essere influenzato a sua volta) da ciò che lo circonda; una sensazione questa che dovrà scaturire soprattutto da un'altissima interattività con l'ambiente circostante, nel quale trovare la più disparata varietà di personaggi non giocanti con cui parlare e locali nei quali trascorrere la nostra vita virtuale. Fra le tante location che potremo trovare in quel di Albion saranno presenti dei luoghi di svago, nello specifico dei pub nei quali rilassarsi dopo aver risolto qualche difficile quest oppure dove ingannare il tempo interloquendo con gli altri cittadini o, ancora, sfidare la sorte per raggranellare qualche preziosa moneta d'oro presso i tavoli dei giochi d'azzardo. E proprio restando in tema sono stati rilasciati da poco sul circuito di Live Arcade (sia pagando i canonici 800 Microsoft Points, sia utilizzando il codice speciale ritirabile all'atto della prenotazione della limited edition di Fable 2) i Pub Games, ossia una serie di mini giochi tramite i quali potremo respirare le prime atmosfere del prossimo Fable 2. Ma in cosa consistono questi famigerati Pub Games e come potrebbero placare la nostra febbrile attesa per il titolo Lionhead? Come detto poc'anzi in questo Live Arcade potremmo cimentarci in tre minigiochi, ciascuno con le proprie regole e il proprio svolgimento, guadagnando un quantitativo di monete d'oro utili sia per sbloccare ulteriori tavoli (sui quali giocheremo a delle varianti dei succitati titoli), sia per ottenere alcuni oggetti più o meno speciali che potremo utilizzare nel magico mondo di Fable 2.
Così, grazie ai Pub Games avremo modo di guadagnare oro (oppure debiti, nel gioco vi è infatti una sorta di "banca" presso la quale chiedere del credito nel caso in cui dovessimo siaguratamente perdere tutti i nostri risparmi) ed oggetti/abilità più o meno rari da utilizzare successivamente nel mondo di Albion, permettendoci così di iniziare l'avventura con un piccolo margine di vantaggio rispetto al solito. Tale peculiarità sarà ben visibile sin dall'inizio delle nostre avventure sui tavoli: a differenza di tanti altri Live Arcade in Pub Games dovremo in prima istanza creare un personaggio (o alternativamente sceglierne uno fra la lista di quelli approntati dai programmatori) con il quale sfidare la sorte (ed i nostri avversari nel caso dovessimo cimentarci in un torneo). Tale avatar dovrebbe, il condizionale in questo caso è d'obbligo data la mancanza di notizie certe, essere poi quello con cui potremmo affrontare l'avventura principale di Fable 2 (e nel cui inventario dovremmo ritrovare tutti gli oggetti vinti in precedenza). Vediamo però ora sommariamente i giochi con i quali potremo cimentarci, rimandandovi per tutte le regole all'esauriente tutorial che troverete all'interno del titolo.

I magnifici tre

Torre Del Fato:

Primo dei tre minigames è Torre Del Fato, una curiosa commistione fra un solitario ed un gioco d'azzardo. In Torre Del Fato il nostro scopo sarà quello di comporre una piramide formata in totale da 36 carte disposte su otto file crescenti ed estratte da un mazzo composto da diverse coppie di carte numerate dall'uno al sette, più quattro carte eroe. Tutto facile? Non proprio: nel caso dovessero trovarsi sovrapposte due carte dello stesso valore il gioco avrà termine, portandosi via così la nostra posta in gioco. A venirci in aiuto saranno sia la "porta", ossia la prima carta della torre che verrà posizionata coperta e andrà a sostituire la tessera del solitario "bruciata" dalla sfortunata coincidenza appena scritta, sia le carte eroe, che fungeranno da jolly e saranno in grado di eliminare tutti i malus derivanti dai nefasti accoppiamenti. Come classico rovescio della medaglia potremo contare su di un bonus moltiplicare derivante dalla fortunata presenza di tutte carte uguali su di una fila, occasione questa che regalerà delle succose vincite al giocatore. Il gioco, per quanto semplice, risulta essere comunque ben strutturato ed affascinante, riuscendo a mixare la pura fortuna ad una certa dose di strategia derivante sia dalla probabilità degli accoppiamenti delle carte, sia da quanto possa essere vantaggioso prendere la vincita proposta volta per volta (data dalla somma dei valori delle carte dell'ultima riga) ed evitare di andare fino in fondo per guadagnare il jackpot. Fulcro:

Dalle carte ai dadi: Fulcro ci proporrà di sfidare la sorte utilizzando proprio i diabolici esaedri che tanto sono cari a qualsiasi giocatore d'azzardo di bassa lega. Questa volta però oltre che con l'aleatorietà dei numeri potremo cimentarci in tutta una serie di regole prese di peso dalla più classica roulette. In Fulcro dunque ci ritroveremo sia a scommettere sul numero esatto che scaturirà fuori dal lancio dei tre dadi, sia a puntare le nostre preziose fiches su altri "parametri": pari o dispari, rosso o nero, coppia, tris o scala, numero alto o basso. Una partita a Fulcro avrà termine quando sarà caduto l'arco di pietre (ciascuna posizionata in corrispondenza di un numero) che delimita il tavolo di gioco, per arrivare a tale compimento la dea bendata dovrà far sortire dal lancio dei dadi i numeri 3 o 18 (con i quali avrà subito termine la partita), 10 o 11 (in tal caso dovranno però uscire entrambi, ovviamente in lanci diversi). Fulcro è sicuramente il più tecnico dei tre giochi, quello in cui avremo la possibilità di studiare una effettiva strategia per guadagnare un bel gruzzoletto.Trottola:

Il più semplice (ed anche quello più influenzato dall'aleatorietà della fortuna) dei tre giochi presenti in Pub Games è senza ombra di dubbio la Trottola, un vero e proprio clone delle slot machines: sul tavolo di gioco sono presenti dei rulli sui quali sono raffigurati diversi simboli la cui combinazione porterà nelle nostre casse altrettanti quantitativi di monete; se poi dovessimo essere così fortunati da ottenere due o più simboli "moneta" potremo usufruire di alcuni giri di Trottola gratuiti. A differenza delle odierne macchine mangiasoldi però, in Trottola non ci sarà data la possibilità di bloccare i rulli, aumentando così in maniera esponenziale il fattore fortuna e diminuendo altrettanto esponenzialmente l'abilità del giocatore. Trottola è forse il meno riuscito del trittico dei pub games, la totale mancanza di una sorta di strategia di gioco unita alla monotonia derivata dalla continua pressione del tasto A per attivare la slot machine farà ben presto scemare la voglia di cimentarsi in questa disciplina.

Non tutte le ciambelle riescono col buco

Dal punto di vista squisitamente tecnico i Pub Games rientrano nel novero dei titoli più semplici fra quelli visti sino ad oggi sul circuito dei Live Arcade: i tavoli, gli strumenti di gioco e tutti gli altri elementi accessori sono realizzati in un normalissimo 2D piuttosto gradevole da vedere ma che diventa piuttosto ripetitivo già dopo alcune sessioni di gioco, dandoci la sensazione di trovarci di fronte ad uno di quei giochi in flash che infestano sia Internet che i cellulari di ultima generazione. Menzione a parte meritano i vari artwork inerenti il mondo di Fable, che potremo sbloccare tramite la vincita di determinate cifre, tutti molto belli ed estremamente affascinanti. Sullo stesso piano si assesta il sonoro, con una musica di sottofondo dai toni medievaleggianti ma una serie di effetti che, seppur non eccessivamente invasivi, verranno ben presto a noia facendoci abbassare del tutto l'audio preferendo così qualche altra fonte di svago per il nostro orecchio. L'alone non benevolo riscontrato nel comparto tecnico permea purtroppo anche analizzando i fattori gameplay e longevità: se da un certo punto di vista i tre mini giochi sono di semplice assimilazione per quel che concerne le regole, dall'altro lato della medaglia questa semplicità induce ben presto ad una certa monotonia dell'azione, limitata alla pressione di un paio di pulsanti (effettuare la puntata ed iniziare il turno del mini gioco). Questa limitata interazione, seppur dettata dalla caratteristica intrinseca del titolo, influisce in maniera negativa sul fattore longevità: Pub Games, complice una incomprensibile mancanza di qualsivoglia modalità online, verrà ben presto a noia, facendoci venire voglia di cambiare titolo e riprenderci dal torpore più che sudore freddo per la paura di restare sul lastrico (virtualmente parlando).