Fallen Legion Rise to Glory Recensione: a caccia di onore e gloria

Il GDR tattico Fallen Legion Rise to Glory arriva finalmente su Nintendo Switch: lo abbiamo provato, ecco le nostre impressioni.

Fallen Legion Rise to Glory Recensione: a caccia di onore e gloria
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  • Switch
  • Il parco titoli della console di casa Nintendo si sta arricchendo sempre più. Tra nuove uscite a sorpresa (leggete pure Pokémon Quest e Fortnite) e annunci di titoli che arriveranno da qui a dicembre, nello store di Switch giungono anche porting di titoli già sul mercato da un po' di tempo. Tra questi vi è un peculiare JRPG che ricorda un po' i titoli firmati da Vanillaware e che abbiamo già potuto vedere su PlayStation 4 e PlayStation Vita lo scorso anno in due versioni differenti: Sin of an Empire e Flames of Rebellion. Quelle stesse versioni sono state successivamente raggruppate su PC in una raccolta denominata Fallen Legion +. Ora il bundle arriva su Nintendo Switch con qualche aggiunta per l'occasione. La dissonanza tra i due titoli? Le linee narrative e i protagonisti, alfieri di due missioni apparentemente agli antipodi.

    Due protagonisti. Due antagonisti, un unico destino

    Fallen Legion, opera del developer YummyYummyTummy, come abbiamo anticipato in apertura è un gioco di ruolo peculiare, tanto per la possibilità di scegliere due protagonisti così diversi (e, di conseguenza, scegliere due obbiettivi assolutamente antitetici) quanto per le meccaniche di gioco.?Da un lato troviamo Cecille, principessa di un impero in rovina, guidata e consigliata da un libro parlante.

    Un grimorio assetato di sangue, dalle mire oscure, che probabilmente in passato ha manovrato la volontà del vecchio imperatore sino a provocarne la morte. E che, ora, ovviamente prova a estendere il proprio potere su Cecille facendola divenire la sua nuova marionetta. La ragazza, seppur dal piglio deciso come si confà a una nobile d'alto lignaggio, si trova in balìa di un periodo di grande instabilità del proprio regno e sta a lei riportare lo status quo.? Dall'altro lato della barricata, invece, si staglia il giovane generale (anzi, Legatus, secondo il lessico del titolo) Laendur.
    Ribelle, deciso a fronteggiare quelle che lui considera le barbarie della principessa (divenuta imperatrice) Cecille e, soprattutto, fermamente convinto della bontà della propria causa. L'impero deve essere sconfitto. Oppure no. Quale fazione appoggereste voi? Fallen Legion Rise to Glory, pur fallendo nel proporre un intreccio che sia anche solo un minimo originale (o almeno latore di qualche colpo di scena in più), permette comunque il lusso di vivere la storia da due punti di vista (alla fine nemmeno tanto divergenti). La narrazione, come da tradizione, viene affidata a un viaggio che procede per stage ben definiti e schermate statiche da visual novel condite da stringhe di testo e sostenute da qualche discreto dialogo doppiato.
    Il canovaccio non si allontana più di tanto da un sentiero recintato dai blandi canoni del genere medieval-fantasy: un regno in rovina, intrighi politici, sotterfugi e congiure, focolai di rivolta, mostruosità d'ogni risma, l'epica dell'eroe (e dell'anti-eroe) tormentati, la tematica del viaggio, la crescita, la maturazione attraverso decisioni difficili, spesso impopolari, in grado di porre in dubbio la reale bontà dell'impresa. E la magia, ovviamente, imperante su ogni cosa. Va detto che i due sentieri narrativi sono punteggiati da alcuni spunti interessanti, sotto il profilo della personalità di alcuni comprimari e della "maturità" dei temi trattati. Fallen Legion, però, cade - letteralmente - nel momento in cui sta proprio per compiere il grande passo, accontentandosi di rimanere nella sicurezza della propria superficialità.

    Esemplari d'un tempo perduto

    Abbiamo accennato alla magia. Cecille e Laendur, i due protagonisti, la padroneggiano talmente bene da essere in grado non solo di servirsi dei classici incantesimi ma anche di richiamare al loro fianco vere e proprie "incarnazioni" di armi epiche, conosciute come Exemplar. Solo chi possiede poteri non comuni può richiamare in battaglia queste particolari rappresentazioni di armi eroiche e mitologiche sotto sembianze umanoidi, solitamente associate all'eroe che le portava in tempi antichi. Questi "esemplari" costituiscono il roster che possiamo portare con noi in battaglia. Proseguendo nell'avventura se ne sbloccheranno altri, così da variare la composizione della squadra e donare un po' di varietà strategica all'avventura.

    Fallen Legion, l'abbiamo ricordato in apertura, è un gioco di ruolo atipico proprio per le sue meccaniche di gioco che ricordano un po' - da lontano e con i dovuti distinguo - quelle del glorioso Valkyrie Profile. L'azione si sviluppa in automatico, da sinistra a destra, ed è fondata principalmente su un sistema di timing preciso al millesimo di secondo e di combo. Il giocatore controlla quattro personaggi, il protagonista e tre esemplari, appunto. L'attacco predefinito di ciascuno degli esemplari è associato a un pulsante: A, B o Y. Ogni esemplare può contare su tre punti azione (o AP) ognuno corrispondente a un singolo attacco. Gli AP si rigenerano lentamente ma ci sono altri modi per rigenerarli e, quindi, consentire di nuovo agli esemplari di sferrare i propri attacchi. Parare gli affondi degli avversari con il tempismo perfetto, infatti, non solo infligge malus di stato a questi ultimi, ma permette anche di rigenerare, appunto, AP. Fallen Legion, insomma, fonda e scandisce l'azione di gioco sul tempismo perfetto e sul button mashing reiterato: tanto per attaccare, quanto per parare e lanciare gli incantesimi. Questi sono appannaggio del protagonista, sempre statico nelle retrovie. Gli attacchi andati a segno, infatti, permettono di caricare il mana del nostro comandante il quale può scegliere tra tre incantesimi: cura, resurrezione o attacco magico.

    Per quanto l'impostazione iterata da rhythm game sia comunque divertente e funzionale all'esperienza di gioco che il developer vuole proporre, la difficoltà degli scontri e la confusione che spesso si genera a schermo (soprattutto in modalità portatile) complicano non poco le cose al giocatore. Molti effetti e la continua sovrapposizione delle sagome dei personaggi spesso e volentieri ingannano l'occhio, rendendo quasi impossibile calcolare il timing corretto per una parata al fulmicotone o l'attacco decisivo. Se queste problematiche possono essere sopportate senza grandi cosneguenze per le prime ore di gioco, divengono frustranti nelle fasi avanzate, quando la difficoltà del titolo si alza, e non di poco, visto che molti nemici sono in grado di portare diversi attacchi in pochi secondi.
    Anche lo sviluppo e il potenziamento dei personaggi avviene in un modo diverso dai consueti JRPG. Gli Exemplar, infatti, non riceveranno esperienza e non potranno avanzare di livello. Il potenziamento dei sodali avviene attraverso un sistema misto, suddiviso tra "gemstone" e "tribute". Le gemstone sono pietre, guadagnabili a fine stage, che conferiscono dei bonus, permettendo così di variare l'efficacia dei nostri combattenti alla bisogna. Le gemstone equipaggiabili sono solo tre alla volta e questo costringe il giocatore a operare delle decisioni importanti, visto che non possono essere modificate nel bel mezzo della battaglia. I tribute sono un sistema di potenziamento dei personaggi, per così dire, dinamico. Nel corso di ogni stage, mentre il gruppo di eroi procede, il giocatore è chiamato a decidere velocemente su alcune questioni relative principalmente alla gestione dell'impero. In base alla scelta tra i tre tarocchi che compariranno a schermo, il giocatore riceverà i bonus a essa associati e questi dureranno sino alla fine del livello. Inoltre, le decisioni assunte avranno effetto sul morale delle truppe e dello stesso impero in subbuglio. Questo parametro, però, serve principalmente per determinare la quantità di salute ripristinata dai nostri sodali dagli incantesimi di cura.

    Dipinto a mano

    Lo stile di Fallen Legion è forse quello che più spicca dell'intera produzione. L'estetica 2D del titolo targato YummyYummyTummy ricorda produzioni ben più blasonate come Dragon's Crown, Muramasa e Odin Sphere. Tutte opere firmate tutte da Vanillaware, ovviamente. Fallen Legion tenta di accostarsi a loro proponendo fondali, sprite e modelli bidimensionali dal tratto hand drawn spiccato. Ci prova, ci va vicino e si nota lo sforzo produttivo e l'impegno profusi dal team di sviluppo nella realizzazione "a mano".

    Fallen Legion, però, non può assolutamente competere con i massimi esponenti del genere e lo si nota nelle piccole cose come nella povertà del design dedicato ai fondali degli stage, nella caratterizzazione, nelle movenze dei modelli e nella troppa confusione che si crea nelle situazioni più affollate. Ciò nonostante, il titolo è comunque piacevole e appaga la vista, tanto su una TV da 32 pollici quanto sul piccolo schermo della console ibrida Nintendo. Il comparto sonoro, infine, pare essere la cosa meno riuscita della produzione. La soundtrack, ritmata esattamente come gli scontri, risulta a lungo andare sin troppo ripetitiva con brani che partono a loop senza soluzione di continuità. Per ciò che concerne il doppiaggio, i due protagonisti sono gli unici a goderne, anche se ma non molte delle linee di testo hanno, purtroppo, ricevuto tale trattamento.

    Fallen Legion Rise to Glory Fallen Legion Rise to GloryVersione Analizzata Nintendo SwitchFallen Legion Rise to Glory giunge su Nintendo Switch riveduto e leggermente ampliato (qualche nuovo stage e personaggio utilizzabile), rispetto alla versione PC vista a inizio anno. Esattamente come quest'ultima, anche Fallen Legion Rise to Glory contiene tutte e due le linee narrative di Cecille e Laendur, uscite rispettivamente su PlayStation 4 e PlayStation Vita circa un anno fa. Pregi e difetti del titolo rimangono, dunque, gli stessi delle versioni precedenti. A fronte di diverse buone idee sotto il profilo stilistico e del mero gameplay, YummyYummyTummy non sembra credere sino in fondo nella propria creatura. Le due linee narrative rimangono un po' troppo superficiali, senza mai approfondire degli spunti che invece avrebbero meritato di più. Inoltre, la confusione che si crea a schermo nelle situazioni più concitate - il male, per meccaniche interamente adagiate su timing perfetto e combo - pesa nell'esperienza complessiva, facendosi un po' troppo frustrante nelle fasi avanzate di gioco.

    6.5

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