FIFA 07: recensione della versione PS2

Un FIFA di alto livello

FIFA 07: recensione della versione PS2
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  • FIFA International Soccer - episodio XIV

    Ogni anno non può mancare. Si presenta ogni autunno a milioni di persone. E non si tratta di una fastidiosa allergia: fermarsi per un attimo a pensare da quanti anni la più longeva serie sportiva del mondo dei videogiochi appare puntualmente sugli scaffali di tutto il mondo può aiutarci in parte a renderci conto della dimensione titanica di questo fenomeno che risponde al nome di FIFA.
    Ma per quanto sia incredibile il successo, i fantastiliardi non sono mai sufficienti se un concorrente molto agguerrito vanta da anni la corona di migliore simulazione calcistica secondo la critica, e scala progressivamente posizioni nelle classifiche di vendite proprio a scapito della serie EA. Sia chiaro che i fantastiliardi si incassano sempre e che la frase "il denaro non rende l'uomo felice" ha ben poco senso di fronte ad un colosso come Electronic Arts, ma è innegabile che negli ultimi tempi ci siamo trovati di fronte un vero e proprio massacro in termini qualitativi e una conversione di massa dei fedeli che hanno abbandonato i lustrini offerti dal dio americano per le ristrettezze del profeta giapponese, capace di portare a tutti grande godimento.

    Quale può essere dunque la reazione di un videogiocatore di fronte alla frase "Questa è la stagione"?

    Pad in mano, palla al centro.... zero Chiacchere.

    Da zero, da capo, tabula rasa: l'edizione 06 ha rappresentato una clamorosa bocciatura per il team di sviluppo classico, rivoluzionato e ridisegnato anche grazie all'apporto di ex-dipendenti KCET (su cui pesa l'ingrato compito di trasformare FIFA in un clone ben riuscito del calcio Konami), con l'intento di sfidare winning eleven sul suo terreno preferito: la simulazione totale. Anni di arcade esasperato e di innovazioni "annuali" che si perdevano nel vuoto (dal 2002 al 2005 ci basta citare il trick stick e il sistema "Off the ball") hanno costretto EA a correre ai ripari e a riprogettare un gioco di calcio più simile possibile all'esperienza reale, sia come contenuti che come riproduzione del gioco.
    L'anno scorso il passo è stato fatto e abbiamo avuto tra le mani un titolo divertente a metà strada tra il realismo e l'arcade, ma con l'edizione 07 sembra proprio che si sia trovato il piccolo ingranaggio che inceppava ogni possibilità di sviluppo e possiamo affermare di trovarci di fronte a una vera e concreta alternativa alla serie Konami, per due semplici (quasi banali al giorno d'oggi) motivi: finalmente giocare al calcio targato EA è divertente e appagante.
    Appare subito evidente il controllo del pallone, molto più concreto e meno "magnetico": la sensazione di poter davvero nascondere il pallone agli avversari c'è, così come è difficile farlo con successo, visto il migliorato sistema dei contrasti che aumenta l'importanza del "fisico". Per questo un giocatore come Kaka può saltare diversi uomini, ma deve eseguire i dribbling al millimetro di fronte al Materazzi di turno (ops, intendevo "Valerio"... ma si sà, le licenze poetiche si concedono a tutti, quelle dei diritti di immagine un po' meno), capace di sradicargli senza troppi problemi il pallone dai piedi in un contrasto. Altra caratteristica piacevole che colpisce in questa edizione è la possibilità di fare gioco: passare il pallone tra le linee e fare cambi di campo con una serie di passaggi è un buon modo per trovare il varco giusto e spingere la squadra avversaria a salire, e spesso viene premiato il possesso palla nella zone di attacco grazie agli inserimenti dei centrocampisti avanzati. Un esempio è il modulo predefinito del Milan, con 1 punta e 2 trequartisi, dove il lavoro di "post" (termine più che altro cestistico, ma che rende l'idea) con Gilardino permette a Kaka e Seedorf di tagliare la difesa in velocità a proporsi al tiro... una vera novità per la serie. I giocatori sulle fasce sono propositivi, la difesa è attendista ma non permissiva e i portieri hanno imparato a comportarsi da tali, abbandonando l'effetto "molla teleguidata" capace di frustrare anche il più insistente degli attaccanti.
    É difficile rendere a parole la bontà del gioco, soprattuto ai più scettici e a chi ha abbandonato la serie da molti anni. Diversamente da quello che si può pensare, il gameplay dell'edizione 07 non è il risultato di un intevento divino illuminante, che ha diradato le ottenebranti nebbie delle menti degli sviluppatori, ma è frutto di una crescita graduale, di un costante "trial & error" che ha caratterizzato la serie dall'episodio 2002 (punto più basso mai raggiunto dalla serie) con continue idee e tentativi, che si sono dovute scontrare con il bivio inevitabile affrontato la scorsa stagione: orgoglio o vendite?
    La risposta è semplice per una multinazionale come EA, e la strada intrapresa dalla serie diventa inevitabilmente il "plagio" con rivisitazione. Per il secondo anno (e quarto gioco, considerate le apparizioni su X360 e il titolo dedicato ai mondiali) consecutivo è possibile scegliere tra il sistema di controllo classico e quello palesemente copiato da winning eleven, dimostrazione che ogni mezzo è buono per avvicinare chi ormai ha le mani scolpite a forma di dual shock e quando si trova davanti al portiere e preme quadrato non vuole sparare la palla sul terzo anello con un cross.
    FIFA 07 è un invito alla prova anche ai we-fan, offre un approccio morbido al mondo del calcio "ufficiale" e merita almeno una chanche da parte anche di chi ha chiuso le porte e, da buon tifoso, vede solo i colori della propria fede.

    Calcio autentico e modalità di gioco rinnovate

    27 campionati, 20 nazioni e oltre 510 squadre: sì, molti giocatori non sono propriamente simili alle loro controparti reali, ma nel complesso il lavoro svolto da EA per offrire il massimo in ambito di possibilità di gioco è immenso. Il titolo calcistico che da anni vanta l'autenciticà assoluta permette di visitare stadi di tutto il mondo, osservare campionati sconosciuti e di giocare con la popria squadra del cuore... anche ai tifosi del crotone. Il database è aggiornato al 28 agosto (mancano dunque i cambi di maglia effettuati allo scadere del caciomercato, come il passaggio di Oliveira al Milan), ed è aggiornabile automaticamente collegandosi online. In ogni caso è possibile sfruttare l'opzione trasferimenti per modificare a piacimento i componenti della vostra squadra del cuore... o delle rivali: Ronaldinho numero 10 del Messina non è un sogno irrealizzabile. Appurata la maniacale completezza per quel che riguarda campionati, stadi e giocatori è il momento di scegliere quale sfida affrontare, o più semplicemente di scorrere il menù iniziale e selezionare le modalità di gioco. La modalità allenatore torna a far da padrona, offrendo un'esperienza a tutto tondo sia per quel che riguarda lo svolgimento delle partite (controllato in prima persona il giocatore, o seguendole tramite simulazione della CPU in versione classica o tramite una riproduzione grafica sintetica), sia per ciò che concerne calciomercato, stipendi, sponsor, allenamenti (miglioramento dei giocatori compreso) e tifosi. Il diario di bordo, rappresentato dalla vostra casella e-mail, dona a questa modalità una parvenza di "storia", chiamandovi spesso in causa per effettuare scelte marginali o importanti: sapendo che il vostro attacante di riserva è l'idolo dei tifosi, lo lascerete in panchina perdendo gli introiti dei fan club e del merchandising o gli offrirete la chance di meritarsi tanta ammirazione, con il rischio di diminuire il morale di una delle vostre stelle del parco attaccanti? Altra punta di diamante di questa edizione è la modalità online che da quest'anno offre la possibilità di difendere l'onore della propria squadra contro avversari di tutto il mondo... insieme a tifosi di tutto il mondo! I campionati interattivi EA infatti, seguono scrupolosamente lo svoglimento delle 4 importanti leghe e mettono a confronto tifosi del globo: ogni partita vinta contro un tifoso avversario porta 1 punto alla propria squadra "virtuale" e alla fine del turno la squadra che, sommati i risultati delle partite dei tifosi, avrà il punteggio più alto guadagnerà 3 punti in classifica. In pratica si vince e si perde tutti insieme.

    Pochi secondi al novantesimo...

    Di fronte all'importanza del rinnovato gameplay, è normale che le considerazioni sull'aspetto tecnico scendano in secondo piano, soprattutto se analizziamo un episodio di una serie storicamente valida da questo punto di vista. Graficamente il già valido motore di gioco è stato perfezionato con modelli poligonali meno rigidi e l'aggiunta di numerose nuove animazioni (si parla di oltre 1500): manca ancora qualcosa per ottenere il vero effetto "lifelike" ma la direzione è quella giusta.
    La resa "televisiva" è ottima e dona il meglio nelle scene introduttive o nelle esultanze, in cui è apprezzabilissima la somiglianza dei giocatori. Il comparto audio ha raggiunto livelli di eccellenza, partendo dalla telecronaca del duo Caressa-Bergomi (qualche piccola imperfezione c'è, ma nel complesso è verosimilmente la migliore in circolazione) passando per le tifoserie che reagiscono in tempo reale al gioco sul campo, finendo ai cori, sempre più numerosi e fedeli, capaci di "avvolgere" lo stadio nei momenti più importanti. Commenti molto sintetici, è vero, ma già FIFA 06 era un gioco tecnicamente validissimo e questo FIFA 07 migliora in tantissimi aspetti i risultati
    ottenuti 12 mesi fa, offrendo nel complesso un'esperienza audiovisiva di altissimo livello, soprattutto considerando l'hardware di PS2 ormai spremuto al midollo.

    FIFA 07 FIFA 07Versione Analizzata PlayStation 2Il titolo di punta EA Sports per il mercato europeo ha finalmente raggiunto un livello qualitativo capace di impensierire il re delle simulazioni calcistiche, Winning Eleven, sia grazie all'evidente "ispirazione", sia per il rinnovato motore di gioco. Un vero appassionato di calcio dovrebbe in ogni caso acquistare il gioco o quantomeno provarlo a fondo, in modo da rendersi conto che anche il tanto bistrattato FIFA possiede sotto molti aspetti qualcosa in più del capolavoro Konami. Ormai non si tratta di scegliere, ma di godere di due visioni dello sport più bello del mondo, approfondendo le conoscenze prima di uno e poi dell'altro per rendersi conto di quali passi da gigante abbia fatto FIFA e di quanto ancora possano migliorare entrambi i titoli. Ahinoi siamo in Italia, patria della "fede calcistica a tutti i costi" e difficilmente i videogiocatori affiancherano i due titoli sui propri scaffali, contrariamente a come si fa con gli altri generi (picchiaduro e FPS su tutti) perciò non resta che sperare in un ulteriore miglioramento dei due contendenti, grazie anche alle potenzialità offerte dalle nuove console. Arrivederci su Ps3 dunque, che la sfida continui.

    7

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