FIFA 12: recensione della versione PSP

Il calcio portatile di EA non mostra alcun segno di cambiamento

FIFA 12
Recensione: Xbox 360
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • iPhone
  • PSVita
  • Pc
  • Psp
  • False speranze

    Circa un anno fa lamentavamo l’assenza di un titolo calcistico portatile capace di convincere appieno e di assurgere al ruolo di indiscusso capolavoro del genere. Se sulle console casalinghe FIFA regna incontrastato e PES rappresenta comunque un’ottima e validissima alternativa, su PSP e DS nessuno dei due brand è capace di replicare la stessa qualità di gameplay e grafica.
    Lo scontro dell’anno scorso, almeno sulla piccola di casa Sony, fu vinto di misura dalla produzione Konami, capace di offrire un’esperienza più genuinamente arcade, che ben si sposava con la portabilità della piattaforma ospitante.
    FIFA 12 prolunga ulteriormente la battaglia sull’ormai anziana PSP, pronta ormai ad andare in pensione per fare spazio a Vita. L’edizione di quest’anno sarà la volta buona per EA? Possiamo finalmente salutare con gioia il primo capolavoro del genere su una console portatile?

    Stesse certezze...

    Si può descrivere efficacemente il titolo con pochissime parole: FIFA 12 è FIFA 11 con un numero diverso nel titolo. Come vedremo meglio a breve, ogni aspetto della produzione è praticamente identico al corrispondente del predecessore. Non ci sono nuove feature innanzitutto e né gameplay né comparto grafico-sonoro presentano il più minimo dei miglioramenti.
    Per chi ha comprato la versione dell’anno scorso quindi, la recensione può anche terminare qui: al di là degli ovvi aggiornamenti di rosa, FIFA 12 non ha assolutamente nulla di nuovo da offrire. Se EA voleva dare un segnale che a suo modo di vedere la PSP non ha più nulla da offrire, ha raggiunto il suo obbiettivo in pieno.
    Tutti gli altri invece rimarranno inizialmente storditi dal magnifico aspetto del ricco menù principale, mentre la loro navigazione verrà arricchita dall’ascolto di euforiche musiche su licenza di artisti come i Foster The People e Graffiti6. Rispetto all’anno scorso, in questo senso mancano grossi nomi di richiamo, ma non per questo i brani scelti non svolgono il loro ruolo, costringendovi più di una volta a battere il tempo con la testa.
    Per quanto riguarda le modalità presenti c’è solo l’imbarazzo della scelta. Torna anche quest’anno il QI Calcistico, vero e proprio quiz dove in base alla correttezza o meno delle risposte farete o subirete i gol che sentenzieranno il superamento della prova.
    Presente la modalità Carriera, che potrete nuovamente affrontare in tre modi differenti. Nel primo vestirete i panni di un unico giocatore, già esistente o creato ex-novo a vostra scelta. In base alle vostre prestazioni, verrete giudicati e all’occorrenza ceduti o premiati con la fascia di capitano. Alternativamente potrete decidere di essere l’allenatore-GM di uno specifico club, in modo da gestirne scambi e contratti con i vari giocatori. In questa veste, una volta sul campo da gioco, il gameplay torna quello classico di qualsiasi altro gioco di calcio, con il controllo non limitato ad un solo giocatore, ma allargato a tutta la squadra. Infine potrete decidere di intraprendere la carriera di allenatore-giocatore: avrete la gestione del club, ma in partita muoverete solo il vostro avatar.
    Si prosegue nel lungo elenco delle modalità presenti, citando quelle ormai classiche e date per scontate: partita veloce, singola stagione, torneo e le immancabili sfide, che vi imporranno specifiche condizioni di vittoria, come riacciuffare un pareggio in inferiorità numerica, mantenere il vantaggio sino al fischio finale e così via.
    Non manca il multiplayer ovviamente, ma anche in quest’edizione è limitato a due giocatori in locale. Dopo anni infatti, EA in FIFA 11 ha malamente deciso di eliminare qualsivoglia implicazione online. La scelta prosegue con FIFA 12, cosa che ancora una volta indispettirà più di un videogiocatore.
    Sempre relativamente alle modalità presenti, anche in quest’iterazione potrete impersonare il portiere sia nella Carriera che nelle partite veloci.
    Enorme, come sempre, il database relativo a giocatori e squadre su licenza. Come già detto roster e team sono stati aggiornati e non si segnalano grosse lacune in questo senso. EA, del resto, da questo punto di vista ci ha sempre abituato benissimo.

    ...stesso gameplay

    Poco da dire sul gameplay, che come già detto non ha subito alcun potenziamento.
    Tornano quindi tutti i problemi ormai classici del brand: su tutti quello dell’incapacità di dirigersi con più decisione nei lidi dell’arcade, piuttosto che in quelli del realismo. Se PES non ha di questi problemi, caratteristica che appunto lo fa annualmente preferire al suo diretto concorrente, FIFA 12 è difficilmente inquadrabile in uno dei due schieramenti. Da una parte punta nuovamente forte sul controllo a 360 gradi, dall’altro rende il dribbling un’arma fin troppo efficace. Arma gli avversari di un’I.A. sempre all’altezza del livello di difficoltà impostato, ma poi vi rende praticamente impossibile imbastire qualsivoglia schema che coinvolga i vostri sempre svogliati compagni di squadra. Fa difendere la porta ad estremi difensori attenti e reattivi, ma poi rende fin troppo facile segnare grazie a millimetrici e infallibili tiri in diagonale.
    Il risultato è insomma un gameplay buono, ma fin troppo ibrido. Il purista della simulazione si vedrà negare qualsiasi ambizione tattica, mentre l’amante degli arcade sarà costretto in ritmi di gioco più bassi di quanto possa desiderare.
    Oggi come un anno fa, vale questo giudizio: chiunque virtualmente può divertirsi e chiunque annoiarsi con FIFA 12.
    Discorso immutato anche per quanto riguarda il gameplay legato al controllo del portiere. Purtroppo il sistema di controllo si rivela piuttosto impreciso e come se non bastasse non è raro prendere parte a partite dove per lo più si assiste a una continua e interminabile lotta a centrocampo senza essere mai chiamati in causa. Il divertimento che trarrete da questa opzione insomma, è piuttosto modesto e limitato.
    Se per quanto riguarda il sonoro ci si può lamentare ben poco, tra splendide musiche su licenza e una telecronaca in italiano più che degna per un portatile, graficamente, per il terzo anno consecutivo, non si nota alcun cambiamento. Animazioni, modelli poligonali e gli stessi problemi legati al frame rate sovente ballerino, sono rimasti esattamente come e dove erano. Se fino a un anno fa la situazione era anche accettabile, oggi come oggi il comparto grafico di FIFA 12 appare scarno, scialbo e sufficiente solo a fatica per gli standard attuali.
    Parlando di longevità, infine, è innegabile che il titolo offra moltissime modalità e una mole spropositata di campionati diversi. Tuttavia è anche vero che la mancanza del multiplayer online si fa sentire e che, trattandosi di un gioco riciclato, in molti si annoieranno piuttosto in fretta.

    FIFA 12 FIFA 12Versione Analizzata PSPFIFA 12 è un copia e incolla di FIFA 11 con l’unica differenza di avere le rose aggiornate. La decisione di EA di lasciare invariato gameplay e grafica ci lascia attoniti e irritati. La bontà del prodotto è sicuramente indiscutibile, per quanto permanga la sua mancanza di identità di fondo, ma non ci sentiamo di consigliare praticamente a nessuno il prodotto se non a chi non ha mai giocato a un capitolo della saga su PSP e a chi proprio non riesce a fare a meno di una veloce partita alla fermata dell’autobus. Coloro che invece era alla ricerca di un buon titolo calcistico portatile o che hanno già posseduto FIFA 10 o FIFA 11 farà bene a risparmiare i soldi per ponderare l’eventuale acquisto dell’omonima versione casalinga.

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