FIFA 13: Recensione della versione Wii U

Tagli e novità dell'edizione Wii U del calcistico di EA

FIFA 13
Recensione: Xbox 360
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  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • PSVita
  • Wii U
  • Pc
  • FIFA 13 è senza ombra di dubbio il miglior calcistico in circolazione. Dopo un percorso durato cinque anni, fatto di grandi rivoluzioni e minuti aggiustamenti, la formula di gioco tratteggiata da Electronic Arts è diventata pressochè perfetta per replicare sulle console HD tutte le emozioni del calcio giocato. E' normale quindi che la decisione di portare la saga sportiva su Wii U abbia incontrato il favore dei fanatici del pallone. Fin dal momento dell'annuncio, tuttavia, si è manifestato qualche dubbio: i portavoce della compagnia hanno infatti confermato fin da subito che la versione di FIFA 13 per la nuova home console Nintendo non sarebbe stata esattamente identica rispetto alle controparti PlayStation 3 e Xbox 360.
    Neppure è giusto però affermare che il FIFA 13 di Wii U sia identico all'edizione di un anno fa: i passi avanti, sia dal punto di vista tecnico che sul fronte delle dinamiche di gioco, si vedono comunque. Ed è anche chiaro che parte delle energie del team di sviluppo sono state spese per la creazione di modalità e funzionalità in grado di porre in risalto l'utilizzo del gamepad. Messe finalmente le mani sul titolo completo, non possiamo far altro che confermare le impressioni avute nel corso dei molti Playtest. FIFA 13 per Wii U è un buon titolo di calcio, non allineato alla qualità delle altre versioni ma comunque divertente e potentemente simulativo. Si focalizza su alcune trovate fuori dagli schemi, che però non riescono a sopperire del tutto a qualche mancanza contenutistica ed all'assenza di certe feature del gameplay che hanno reso eccelsa l'ultima iterazione. Vediamo insieme nel dettaglio le caratteristiche di questa versione.

    Quello che non c'è

    Togliamoci subito il dente, e cominciamo da quello che non c'è. FIFA 13 per Wii U non ha molte delle caratteristiche che gli amanti del calcio videoludico hanno imparato a conoscere nei molti mesi che hanno anticipato il lancio della versione Ps3 e Xbox360. In parole povere, niente First Touch Control, niente Attacking AI, niente modalità Carriera rinnovata e niente Skill Games. Una scelta certamente impopolare, che impoverisce notevolmente l'offerta del calcistico EA. Alcune di queste caratteristiche, infatti, erano centrali nell'economia di un prodotto raffinatissimo dal punto di viste delle dinamiche di gioco, e tornare sui campi di calcio dopo aver testato le qualità del “pacchetto completo” è un piccolo trauma per gli utenti ben allenati. FIFA non da sicuramente il meglio di sé su Wii U, proponendo un'azione un po' più spuntata, ugualmente avvolgente ma che non riesce a replicare l'emozione del grande calcio videoludico. La sensazione generale sarà proprio quella di riprendere il capitolo della scorsa annata, anche se in effetti qualche miglioramento si nota. L'Impact Engine riesce a gestire con cognizione di causa le collisioni, mentre la fisica della palla ed i ritmi di gioco si avvicinano leggermente a quelli sperimentati su Xbox360. Purtroppo manca quella sensazione di controllo totale nel Dribbling, ed anche in fase di lotta per il possesso palla le semplificazioni rispetto all'ultimo episodio si notano.
    Ovviamente il Gameplay di base riesce sempre a regalare soddisfazioni, e soprattutto chi non si è mai avvicinato all'ultimo capitolo della saga saprà sicuramente apprezzare l'ottimo lavoro su questo fronte. Però è innegabile che a questo FIFA 13 manchi un po' di respiro: lo si capisce anche confrontando la personalità delle squadre e dei giocatori. Mancando il meticolo lavoro di caratterizzazione delle strategie d'attacco dei team più famosi, ne risente anzitutto la varietà complessiva, ed il carattere stesso del livello simulativo, che -volenti o nolenti- è parecchio smussato rispetto alla versione “regina”.
    Anche a livello prettamente contenutistico, i tagli non possono che lasciare interdetti. Gli Skill Games si erano fatti apprezzare sia dai giocatori di vecchia data che dai player alle prime armi, rappresentando un sistema perfetto per avvicinarsi al titolo EA e migliorare le proprie abilità.
    Citiamo in questa sede anche la clamorosa assenza dell'Ultimate Team, una modalità apprezzatissima, che sulla lunga distanza si era rivelata decisamente assuefacente.

    Fortunatamente l'Online di questo FIFA 13 non si può definire proprio “povero”. Le Stagioni Online e la presenza del Virtual Pro garantiscono innumerevoli ore di gioco, e anche chi non vuole proiettarsi in rete (ovviamente al lancio della console i server non sono proprio popolosi) può comunque giocare una Carriera completissima, sebbene non perfezionata con gli ultimi accorgimenti.
    Se dovessimo insomma chiudere il quadro su questo episodio di FIFA, lo chiameremmo, dal punto di vista del gameplay e delle modalità, un FIFA 12.5. Lo stesso discorso, del resto, vale anche quando si esamina il comparto grafico. Su Wii U il colpo d'occhio è più pulito e raffinato rispetto al FIFA 12 che conoscevamo. Eppure, non ci sono tutte le nuove animazioni implementate in FIFA 13 in versione Playstation 3 o Xbox 360, ed anche i close up sui giocatori rivelano qualche leggerezza in più. Il comparto tecnico, complessivamente, si comporta comunque bene, ma supera solo di poco le conquiste del vecchio capitolo. Inalterata invece la qualità del commento sonoro.

    GamePad

    Dovessimo considerare FIFA 13 per Wii U solo sulla base delle differenze con l'edizione “Ps360”, sicuramente ne uscirebbe un prodotto più che sufficiente, ma senza particolari spunti e difficile da consigliare a chiunque abbia per le mani un'altra Home Console oltre alla nuova ammiraglia Nintendo.
    Per fortuna il team di sviluppo ha lavorato per dare un po' di carattere alla produzione, sfruttando le qualità del GamePad per aggiungere opzioni e addirittura modalità di gioco. Lo anticipiamo subito: non sempre i risultati sono quelli sperati. Tuttavia non possiamo far altro che apprezzare gli sforzi: crediamo fermamente che la nuova console abbia bisogno non tanto di un indistinto supporto delle terze parti, ma di un lavoro concettuale mirato a valorizzarne le specificità. Se dobbiamo sopportare quindi una versione di FIFA 13 un po' tagliata ma con qualche guizzo di carattere, lo facciamo volentieri in questo contesto, sperando ovviamente che il prossimo anno la musica cambi anche dal punto di vista dell'approccio simulativo.
    Le prime novità di questa edizione sono legate al control scheme. Anzitutto, l'utente ha la possibilità di guardare la partita direttamente sul touchscreen, eventualmente per disegnare, mentre fa scattare il giocatore con la palla al piede, le traiettorie dei compagni ed indirizzar loro i passaggi. Una linea tracciata sullo schermo del “paddone” permette di lanciare un terzino sulla fascia, mentre un rapido tocco nella zona del campo in vogliamo spedire il pallone avvia un passaggio di precisione. Sebbene alla prova dei fatti non sia molto facile utilizzare questa funzione (soprattutto se si ha la pretesa di seguire la partita sul televisore, spostare lo sguardo sul pad e poi tornare allo schermo principale), dobbiamo ammettere che inviare in profondità le fasce permette di costruire tattiche d'attacco con discreta cognizione di causa. Sicuramente non sarà una feature amata dagli amanti della simulazione, ma potrebbe avvicinare al calcio virtuale qualche curioso.

    Il Gamepad può essere utilizzato anche sui calci piazzati: orientandolo verso il televisore, la visuale sullo schermo più piccolo sarà la stessa del giocatore in battuta. Potremo così “mirare” la porta, utilizzando lo stick analogico per imprimere un effetto alla sfera. Puntare oltre l'incrocio dei pali, spingere come folli la levetta e vedere un tiro arcuato beffare il portiere è una soddisfazione non da poco. Questo sistema funziona bene, mentre un po' più dubbiosi ci lascia la funzione di tiro tramite touchscreen. Quando un giocatore si lancia verso la porta, possiamo scuotere il pad per entrare in modalità tiro. Con lo stick continueremo naturalmente a muovere l'attaccante, ma potremo premere una zona dello schermetto per scagliare il pallone verso la rete. Ovviamente il rettangolo del touchscreen rappresenta lo specchio della porta, mentre la forza del colpo dipende dal tempo di pressione. Con un po' di allenamento si riesce ad angolare il tiro con discreti risultati. L'unico problema resta la relativa scomodità di dover lasciare la presa del pad, che va appoggiato magari sulle ginocchia; ma solitamente allungando un pollice si arriva ai margini dello schermo (e quindi della porta), proprio dove è meglio direzionare il pallone. I puristi raramente scambieranno quest'opzione con la precisione garantita dalla pulsantiera e dagli stick del Controller Pro.
    In partita il touchscreen permette anche di gestire cambi e tattiche “on the fly”, grazie ad un'interfaccia touch sicuramente ben studiata, che rappresenta probabilmente uno dei valori aggiunti più evidenti della produzione. Sostituzioni e istruzioni sulle marcature si impartiscono con facilità e immediatezza. Insomma da questo punto di vista il lavoro è buono, non come quello di altri porting che si limitano a riproporre “in piccolo” i vari menù di gioco.

    Dalla Panchina

    Un'altra delle introduzioni dell'edizione Wii U è la modalità Manager. Si tratta di un game mode pensato per chi vuole improvvisarsi allenatore ma non ha interesse a giocare direttamente la partita. In linea di principio si avvicina molto al concetto di calcio giocato che PES aveva proposto su Wii qualche anno fa, anche se in questo caso gli interventi del videoplayer sono molto meno influenti. La partita viene infatti disputata dalla CPU, che si preoccupa di gestire movimenti, tiri e passaggi. Anche senza intervenire direttamente sul comportamento dei giocatori, il manager mode permette di cambiare al volo tattiche, marcature, e di effettuare sostituzioni, il tutto grazie a pochi tocchi sui menù di gioco. L'unico problema è che spulciando questi ultimi bisogna per forza perdere di vista la partita, che procede sullo schermo della TV come se nulla fosse. Anche quando si vuole intervenire direttamente sul posizionamento degli atleti, bisogna guardare sempre e solo il pad.
    Quello che si può fare nel corso del manager mode è anzitutto disegnare le traiettorie da far seguire ai giocatori. Se ne tocca uno per farlo scattare in linea retta, per indirizzarlo verso zone del campo che vogliamo siano coperte. Idealmente l'opzione è molto interessante, ma alla prova dei fatti la gestione diventa assai problematica. Una volta ricevuto l'ordine, i giocatori sembrano astrarsi da tutto quello che succede in campo, quasi fossero fuori dal gioco. Basta quindi un suggerimento sbagliato per allentare i nodi del centrocampo, o allargare troppo le maglie della difesa: in fase di contenimento questo sistema è veramente disastroso. Sia contro la CPU che contro un giocatore umano (è infatti possibile per un Manager sfidare un utente che impugna il Classic Pad), subire Gol è davvero troppo facile. Alla fine il sistema migliore è restare passivi quando a portare la palla sono gli avversari, lasciando che ad intervenire ci pensino i giocatori controllati dall'Intelligenza Artificiale.
    Invece di agire direttamente, si può anche sfruttare la pulsantiera frontale per suggerire i momenti in cui passare o tirare (in attacco), o quelli in cui entrare in scivolata o raddoppiare la marcatura (in difesa).
    L'idea della Modalità Manager non è male, ma allo stato attuale dei fatti i sarebbe bisogno di qualche miglioramento. Giocata in solitaria diventa ben presto troppo passiva per divertire, mentre sfidare un utente armato di controller resta una lotta davvero impari. Idealmente è possibile però giocare in cooperativa: fino a 4 giocatori più un Manager possono gestire la squadra. Ammettiamo di non aver potuto provare la gestione a cinque, mentre in coppia le cose funzionano bene: un giocatore esperto anche farsi aiutare da un utente meno avvezzo alle dinamiche di FIFA, chiedendogli supporto per far scattare i compagni mentre porta palla. Tornano però le problematiche in fase difensiva, in cui a gestire tutto il gioco è sostanzialmente l'utente con il Pad classico.
    Citiamo infine il fatto che alcuni menù di questa modalità con convincono appieno: la visuale dall'alto è poco chiara e diventa quasi impossibile leggere l'azione. Sicuramente non contribuisce la diagonale comunque ridotta del touchscreen, ma per il futuro EA dovrà studiare qualcosa di meglio.

    FIFA 13 FIFA 13Versione Analizzata Wii UNon è facile tirare le somme su un prodotto come FIFA 13 per Wii U. A fronte dei tagli di contenuto ed al gameplay che si evidenziano rispetto alle edizioni PlayStation 3 e Xbox 360, bisogna considerare l'impegno del team per proporre ai giocatori modalità inedite e modellate appositamente sulle caratteristiche del GamePad Nintendo. Idealmente, quindi, dovremmo metterci di fronte alle due versioni e sceglierne una, decidendo se le aggiunte originali presenti su Wii U riescono a controbilanciare un gameplay un po' sorpassato. Ci duole ammettere che non è così. La strada intrapresa dal team di sviluppo è coraggiosa, ma le aggiunte devono essere affinate, e FIFA 13 su Wii U è niente più che un buon punto di partenza. Da salvare c'è sicuramente l'ottimizzazione dei menù visualizzati sul touchscreen, ed anche alcuni aspetti del sistema di controllo via touchscreen, che contribuiscono a dare un piglio originale al prodotto e potrebbero essere graditi anche ai puristi. Anche l'idea della modalità Manager ci piace, ma probabilmente l'IA andrebbe totalmente riscritta con in mente un'interazione più “passiva”, perchè allo stato attuale dei fatti questo game mode non è troppo rifinito. Preso atto della buona volontà e degli spunti interessanti, quindi, EA deve rimboccarsi le mani per il prossimo anno. Ad oggi, crediamo tutte queste novità non riescano a colmare un gap quantitativo (mancano Ultimate Team, revisioni alla carriera e gli Skill Games) e qualitativo. FIFA 13 su Wii U resta comunque un buon gioco di calcio, con un comparto Online discretamente ricco, e piacevole da giocare in compagnia. Chi non ha mai messo le mani sulle altre versioni, quindi, può avvicinarcisi senza timore di scottarsi troppo.

    7.8

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