FIFA 2003: recensione della versione GameCube

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FIFA 2003: recensione della versione GameCube
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  • E siamo a dieci...

    Novembre 2003, EA Sports presenta al pubblico europeo il decimo episodio della saga calcistica più longeva di tutti i tempi, col chiaro intento di tracciare la via che porta al recupero dello scettro di migliore simulazione sportiva, perso quattro anni fa per mano del capolavoro Konami che risponde al nome di Winning Eleven 4 (ISS PRO Evolution in Europa), capace di ridicolizzare sotto ogni aspetto FIFA '99, da molti ritenuto il primo segno del decadimento del franchise.

    Ora sembra arrivato il momento di riguadagnare la fiducia persa in anni di promesse mai mantenute, di gameplay innovativi mai implementati effettivamente: che sia la volta buona?

    Senza pregiudizi

    Incominciamo chiarendo un punto fondamentale per il proseguio della discussione: FIFA 2003 è inferiore a PES2.
    Ovviamente per alcuni si può parlare di questione di gusti, ma effettivamente il titolo "ufficiale" per eccellenza deve ancora lavorare molto per raggiungere il livello di simulazione ottenuto da Konami Tyo.

    Queste righe però, non devono trarre in inganno: FIFA 2003 è un ottimo punto di partenza e lo stesso Danny Isaac, produttore esecutivo EA, ha commentato in questo modo l'avvento del nuovo titolo, durante un'intervista fatta da PSM: "FIFA 2003 non sarà un capolavoro, non ci aspettiamo di scavalcare la Konami con questo titolo: io credo, onestamente, che ci sia ancora molto da fare e che questo titolo realizzi solo all'80% ciò che ci siamo ripromessi di fare alla EA. Prevediamo che il nostro obiettivo sarà completamente realizzato solo con FIFA 2004 o forse con FIFA 2005. Solo allora potremo vedere se sarà meglio FIFA o Pro Evolution."

    E' quindi arrivato il momento di giudicare il lavoro svolto, senza pregiudizi dovuti alle proprie preferenze in fatto di giochi di calcio.

    Licenze da vendere...

    Come ogni anno, inserendo il disco all'interno della nostra console (in questo caso il Gamecube) bastano pochi secondi per trovarsi di fronte a uno spettacolo capace di colpire nel punto giusto gli appassionati di questo sport.
    Cominciando dall'introduzione, possiamo notare la presenza di ben tre testimonial per quest'edizione: questi sono Edgar Davis, mastino della Juventus, Ryan Giggs, funambolica ala del Manchester United e Roberto Carlos, il terzino sinistro piò forte del mondo a detta dei critici... che dire, non hanno badato a spese!
    Ad accompagnare le gesta dei tre (anche se Ryan Giggs più che altro fa il modello) troviamo la "canzone tema" d'eccezione, in questo caso "To Get Down" di Timo Mass, remixata per l'occasine da Fatboy Slim, già presente nell'apertura di FIFA 99.

    Ovviamente le cose si fanno in grande sotto ogni punto di vista e anche quello sonoro non è stato trascurato: FIFA 2003 vanta una colonna sonora di tutto rispetto, un mix tra autori famosi e emergenti, tra ritmi dance e R'n'B.
    Il gioco si preoccuperà inoltre di visualizzare in alto a destra titolo e autore della canzone, permettendovi di rintracciare nei negozi il brano che più via ha colpito tra quelli presenti... un lavoro davvero certosino, non c'è che dire.

    Le basi per un ottimo titolo sono, come ogni anno, davvero solide: è ora di scendere in campo...

    It's in the game? Let's see!

    Il tempo di dare un'occhiata ai menù, decisamente più sobri rispetto ai titoli pecedenti, e subito ci buttiamo in un'amichevole.
    La schermata di caricamento ci accompagna offrendoci una panoramica dettagliata sul sistema di controllo e sull'utilizzo dei tasti in difesa e in attacco, quasi da poter fare a meno di leggere il manuale!

    Appare lo stadio ed ecco la prima sorpresa: il mitico duo Bulgarelli-Caputi, che ci ha a ccompagnato dall'edizione 98, è stato sostituito dal più dinamico e attuale Longhi-Galli, capace di offrire un commento sempre appropriato a quanto mai realistico... superiore anche a quello seppur ottimo presente in TIF 2003 per Ps2, dove il compito di seguire le partite è stato affidato ancora allo stesso Longhi. Un ottimo lavoro, capace di aumentare il coinvolgimento del giocatore.

    Appena la telecamera zooma sul terreno di gioco, possiamo gustraci l'ingresso dei calciatori che, al contrario di FIFA 2002, sono assolutamente verosimili, rappresentando le migliori riproduzioni vidoludiche mai apparse in un gioco di calcio.
    I modelli "scimmieschi" che hanno afflitto la serie da quattro anni a questa parte, sono stati sostituiti dal figure più slanciate e realistiche, decisamente più credibili: unico neo è rappresentato dalle spalle dei giocatori che si sollevano esageratamente quando questi alzano le braccia per eslutare o rimproverare i compagni... un difetto marginale che non incrina il realismo generale che pervade il reparto grafico.
    Le animazioni rapresentano un'ulteriore conferma, risultando meglio articolate e legate tra loro, limitando l'effetto "artificiale" dei precedenti titoli.

    EA Sports ci ha sempre offerto uno spettacolo audiovisivo assolutamente appagante, inutile dilungarsi troppo in considerazioni tecniche: gli stadi sono i più belli, superiori anche a quelli già eccezionali presenti in Mondiali FIFA 2002 e a giovarne è la spettacolarità generale; i cori sono autentici e non smetteranno mai di sottolineare le vostre partite, variando di frequenza e intensità a seconda che giochiate in casa o fuori.

    Sono sparite le esultanze esagerate della serie: il tutto è permeato dal massimo realismo, con esultanze appropriate, lasciando poi spazio ai replay e al commento dei cronisti, sempre puntuale.

    Davvero senszionale... almeno a livello tecnico, ci troviamo di fronte al miglior gioco di calcio in assoluto.

    La prova del fuoco

    Abbiamo appurato che il lato tecnico è ottimo, come ogni anno; ora è arrivato il momento decisivo: la prova del campo.
    La serie FIFA ha sempre rappresentato uno stile di gioco più immediato, tendente all'arcade, sostenendo ogni anno di rappresentare la migliore simulazione sul mercato... e disattendendo quindi puntualmente le attese degli acquirenti che, poco alla volta, indirizzavano i propri interessi (e i propri soldi) verso i lidi Konami e verso la serie Winning Eleven, fino a giungere alla situazione attuale, dove Pes2 è campione di vendite e FIFA 2003 è il titolo della serie ad aver raggiunto i dati peggiori in prevendita (almeno in Italia).

    Come si può risollevare una simile situazione?
    Innanziatutto estendendo il progetto alle due nuove piattaforme Nintendo e Microsoft, le quali non possono vantare nelle loro line-up una versione dedicata del successo Konami, poi rivoluzionando concretamente (ed era ora) le meccaniche alla base del gioco.

    Cominciamo parlando con la fisica del pallone, molto più convincente e realistica: ora non avrete più la sensazione di giocare con un supertele gonfiato ad elio! I cross risultano più tesi e realistici, al contrario di quelli della versione 2002, dove il pallone percorreva traiettorie paraboliche con rallentamenti in fase discendente dovuti a chissà quale bizzarra forza della natura...
    Passando la palla tra i giocatori la vederete rimbalzare sul terreno di gioco e non percorrere una linea precisa a costante velocità, aumentando la difficoltà di impostare un'azione per quanto questa possa essere semplice nella sua essenza. Sembra che EA stia attingendo a piene mani dal lavoro Konami, correggendo e adattando al proprio stile le caratteristiche vincenti della serie rivale. Come dire, se non riesci a batterli...

    Anche i tiri in porta hanno subito una profonda revisione: gli effetti assurdi presenti nei titoli precedenti (l'esempio più significativo lo possiamo trovare nell'episodio dell'anno scorso) sono impossibili da ottenere, se non durante i calci di punizione, a patto di avere sul pallone uno specialista dotato di grande tecnica.

    E' difficile capacitarsi di tutti i miglioramenti presenti in questa versione, bisogna assolutamente provarla per fugare ogni minimo dubbio di ennesima fregatura commerciale eppure, proseguendo, si incontrano ulteriori aspetti positivi, molti dei quali rappresentano perfezionamenti di innovazioni presenti nei titoli precedenti.
    Il controllo della sfera è più difficile ma più realistico: il magnetismo che permetteva al giocatore di girarsi a piacimento senza perdere il pallone è scomparso, e se davvero vorrete superare in dribbling i vostri avversari, sarete tenuti a gestire al meglio i tempi di reazione e le capacità del singolo giocatore, pena l'avventurerarsi in una serie infinita di palle perse.
    Ad agevolare questo compito arriva la modifica forse più attesa, l'associazione dello scatto ad un tasto dorsale da tenere premuto (in puro stile Konami) e non più ad un tasto frontale con l'obbligo di pigiare come dei forsennati!

    Un deciso passo avanti verso il realismo totale!

    Lo stile EA Sports

    Ovviamente in un titolo della serie FIFA non può mancare lo spettacolo, ed ecco che entra in azione la modalità "FreeStyle", che prevede l'utilizzo dell'analogico destro (il camera stick) per eseguire finte o dribbling capaci di disorientare l'avversario.

    Fortunatamente non si tratta dei classici numeri funambolici, eseguibili a ripetizione con facilità, che permettono di superare decine di avversari, ma di veri e propri tocchi di fino da utilizzare solo nell'uno contro uno per superare l'avversario diretto o eludere un intervento del marcatore e difendere il pallone; il meccanismo risulta difficile da padroneggiare inizialmente, ma se assimilato correttamente può dare i suoi frutti e permettere giocate assolutamente esaltanti!
    Spesso infatti, vi troverete in situazioni di stallo di fronte alla difesa avversaria piazzata: qui entra il gioco l'abilità del singolo che, superando il diretto marcatore, porta la superiorità numerica aumentando la possibilità di segnare...

    Un’altra caratteristica davvero interessante è importata direttamente dall’episodio dell’anno passato: premendo il grilletto sinistro, l’attacante più vicino a voi si produrrà in un taglio in verticale attraverso la difesa avversari, offrendovi un’occasione d’oro nel caso riusciate a servirgli un pallone preciso… una caratteristica che aumenta ulteriormente il livello del realismo generale, permettendo di immedesimarsi al meglio in talenti come Zidane o Rui Costa, veri geni degli assist.

    Oltre che nella giocabilità, lo spettacolo del titolo appare evidente nella cura riposta al dettaglio: ogni azione importante sarà sottolineata da un ottimo replay ed eventualmente da una piccola scena di rammarico dell’attaccante, offrendo un aspetto generale di stampo televisivo nettamente superiore a qualsiasi concorrente su qualsiasi piattaforma.

    Oltre i tempi supplementari

    Incredibile cosmesi grafica e accompagnamento sonoro di alto livello fanno da cornice a un gameplay finalmente rinnovato: come sfruttare tutto il ben di dio a disposizione?
    Il gioco offre la consueta abbondanza in fatto di opzioni di gioco: tornei, campionati e coppe, ognuno di questi giocabile selezionando la propria squadra preferita dal vastissimo database.
    Che vogliate allenarvi con una semplice amichevole o provare l’emozione di una competizione internazionale, FIFA 2003 vi offrirà un completezza inarrivabile.

    Novità in questo campo è la modalità “Club Championship”: selezionando una delle 18 squadre più forti d’europa, potrete cimentarvi nel capionato europeo di club, tanto voluto da Blatter quanto irrealizzabile; peccato che tra le squadre disponibili non ci sia il Milan… nessun gioco è perfetto dopo tutto!

    Una pecca è rappresentata dall’assenza dell’editor, una mancanza storica data la presenza continua dal 98 in poi: ovviamente la fedeltà nella riproduzione dei campioni di tutto il mondo può far passare in secondo piano questo piccolo problema, ma i maniaci delle squadre o dei giocatori “fai da te” ne sentiranno la mancanza!

    Tiro in porta: gol o tribuna?

    FIFA 2003 è come una bordata terrificante, scoccata improvvisamente da un giocatore stretto da un marcatura asfissiante: inaspettata e meravigliosa.
    Questa nuova versione è una rivoluzione, null’altro: un deciso cambio di direzione (verso quella giusta ovviamente) che farà sicuramente tornare la storica serie ai fasti di un tempo.

    Su Gamecube rappresenta la scelta obbligata per gli appassionati di calcio, per troppo tempo bistrattati nel paragone improponibile Pes – Iss2, in attesa di sapere se quel capolavoro che corrisponde al nome di WE6 Final Edition sbarcherà in Europa o rimarrà un’esclusiva per il territorio giapponese.

    Ora non è il momento di incrociare troppo le dita, ma di rilassarsi e mettersi davanti a una piacevole esperienza di gioco che, pur non dimostrandosi perfetta, sa offrire il giusto grado di divertimento e di esaltazione, meritando una valutazione onorevole grazie alla combinazione tra realizzazione tecnica da urlo e buona giocabilità.

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