Recensione Fight Night Round 4

Electronic Arts mette a segno un Knock Down

Fight Night Round 4
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • In questi primi mesi estivi Electronic Arts sta dimostrando, nonostante il successo totale della sua lineup 2008, di non essersi assolutamente seduta sugli allori ma, anzi, di aver continuato a lavorare come e più di prima, alla ricerca del continuo miglioramento, anche dove potesse sembrare impossibile.
    Da qui a settembre/ottobre, in particolare, andrà a scolpirsi la lineup sportiva 2010, il cui scoppiettante inizio è stato da Everyeye puntualmente sottolineato in occasione dell’uscita di PGA Tour Tiger Woods 10 (del quale potete leggere la recensione a questo indirizzo). E’ ora il momento di passare ad un’altra delle produzioni “storiche” EA Sports, l’ennesima che già ai tempi del precedente capitolo, datato 2006, sembrava non aver bisogno d’ulteriori aggiunte.
    Stiamo parlando di Fight Night che debutta in questi giorni con il Round 4, primo capitolo sviluppato esclusivamente per la Next Gen della serie pugilistica Electronic Arts.
    Il materiale visionato sinora (reperibile sulle pagine della Everyeye TV) promette di far sentire sin dal primo istante di gioco l’importanza dei tre anni passati dal più stretto dei parenti, di una lunga gestazione e dell’esperienza messa in campo dal team canadese. Le parole e l’hype dei mesi passati lasciano ora lo spazio al “giocato” visto che il titolo, puntualmente tra le nostre avide mani, farà il suo debutto sugli scaffali il 3 luglio, nelle sue versioni Playstation 3 ed Xbox 360.

    Roster al completo

    Una delle prime caratteristiche che saltano all’occhio in Fight Night Round 4 è la profondità del roster.
    Le 48 star che lo compongono sono infatti un mix dei migliori pugili di tutti i tempi, suddivisi nelle categorie ufficialmente riconosciute dalla federazione pugilistica internazionale (pesi mosca, pesi piuma, pesi leggeri, pesi medi, pesi welter, pesi medio-massimi e pesi massimi).
    Troviamo, pertanto, al fianco dei celeberrimi Muhammed Alì e “Iron” Mike Tyson, raffigurati in copertina, i vari Lennox Lewis, Evander Holyfield, George Foreman, Joe Frazier, Roky Marciano e molti, molti altri.

    Fly like a Butterfly, sting like a Bee

    Portatore di un’antica tradizione Fight Night Round 4 presenta, in un menù raffinato ed estremamente funzionale, le classiche modalità di gioco, che comprendono la possibilità di effettuare una sfida veloce, di connettersi alla rete (ne parleremo in seguito), di effettuare un piccolo tutorial e visionare alcuni training-video e di affrontare una carriera professionistica. Quest’ultima è senz’altro il cuore palpitante del gioco e permette, prima di cominciare, di decidere se rivivere la carriera di una stella della boxe o se creare da zero il proprio alter-ego, da portare, pugno dopo pugno, ad uno stellare obiettivo finale: diventare Greatest of All Times. Prima di partire è quindi doveroso aggiungere che, a seconda della nostra scelta iniziale, cambieranno le tappe intermedie, caratterizzate da diversi, piccoli, traguardi da raggiungere. E’ bene precisare, inoltre, che la creazione del proprio atleta personalizzato passa da un completissimo editor nel quale sono incorporate le funzionalità del tanto acclamato Photo Game Face di EA Sports, ovvero il sistema che permette di ricreare da una foto la propria faccia nel gioco. Il risultato in questo caso non è dei più soddisfacenti (Tiger Woods 10 è molte spanne sopra) e nemmeno con le opzioni di regolazione avanzate è possibile ricreare con precisione il proprio volto, o quello di un conoscente che si voglia vedere tumefatto (magari con le proprie mani), visto che è possibile importare nella carriera più di un boxeur.

    Le motivazioni, dal nostro punto di vista, sono piuttosto semplici: in primis, probabilmente, esistono una serie di modelli predefiniti per quanto riguarda le deformazioni facciali, implementate in maniera molto particolareggiata e difficilmente assimilabili ad ogni possibile creazione dell’utente. In secondo luogo, forse, è stata una questione “riparatoria”, senza la quale chiunque avrebbe potuto, grazie alla rete, inserire nel gioco -e malmenare- personaggi famosi, personaggi politici e quant’altro. Fortunatamente, una volta preso in mano il pad, tutte le questioni si annullano e Fight Night Round 4 si mostra in tutto il suo immenso splendore. I controlli sono rimasti pressochè invariati: levetta sinistra per il movimento, destra per sferrare i pugni, grilletti e tasti dorsali come modificatori per colpi bassi e colpi potenti e front button relegati a funzioni decisamente più marginali, ma comunque utili nel corso del combattimento. Completamente abbandonata, nell’atto di favorire la simulazione più pura, la possibilità di assegnare qualsivoglia modalità d’attacco ai pulsanti frontali; una decisione che farà storcere il naso a chi volesse prendere con più filosofia l’impegno boxistico digitale.

    Qualche piccola differenza anche nelle meccaniche di gioco a bordo ring: il complesso mini-game che permetteva di curare una ad una le ferite del proprio alter ego è stato sostituito da un ben più immediato ventaglio di opzioni, che consentono, per salute e stamina, di utilizzare cure lievi, medie e complete. Il costo, in proporzione all’entità dell’intervento, sarà evaso in punti, guadagnabili in ciascuna ripresa a seconda di come ci saremo comportati (percentuale di pugni a bersaglio, KO subiti e procurati e via discorrendo). Immutate, invece, le meccaniche sul ring, dove un HUD composto da tre barre di colore differente ci aggiornerà sullo stato di salute del nostro atleta e dell’avversario. La prima barra, dedicata alla salute, si svuoterà, in modalità diverse, subendo colpi al volto: i più leggeri ci permetteranno, evitando qualche impatto, di recuperare il livello di salute, i più pesanti abbasseranno permanentemente la soglia massima durante l’incontro. Subendo un contrattacco potente o una lunga serie di pugni in stato fisico precario il pugile verrà stordito, la suddetta barra si colorerà di rosso ed i nostri sensi inibiti (ci muoveremo lentamente e sentiremo l’audio ovattato coperto da un potente sibilo); in una situazione del genere sarà importante ripararsi (o “abbracciare l’avversario”) poichè basterà pochissimo per andare al tappeto.
    La seconda barra riguarda, invece, la stamina, ovvero la resistenza dell’atleta: questa potrà diminuire in maniera reversibile se non controlleremo il ritmo d’attacco o se subiremo qualche colpo all’addome; viceversa in maniera irreversibile qualora venissimo colpiti duramente in tale zona.

    La terza ed ultima figura l’efficace della parata; rimanendo costantemente fermi in guardia sotto raffiche di pugni, tale indicatore scenderà vertiginosamente, permettendo al nostro avversario di “bucare” la difesa (letteralmente far passare il pugno tra le braccia indebolite) ed infliggerci molti danni.
    Si inserisce, a questo punto, il sistema di counter, leggermente accentuato rispetto al predecessore.
    Schivando o parando e restituendo immediatamente il colpo potremo infliggere un buon 20% in più di danno; se saremo talmente preparati da contrattaccare con un pugno potente (dall’animazione, cioè, più lunga) guadagneremo per qualche istante un boost infinito alla stamina o alla parata, che ci consentirà -se sfruttato a dovere- di mandare KO l’avversario.
    Questo sistema (già presente in Round 3, ricordiamolo), apparentemente semplice, nasconde una profondità tattica davvero eccezionale: potremo, ad esempio, iniziare un round concentrandoci sull’addome avversario per affaticarlo e renderlo più lento e vulnerabile; quindi passare al viso con le combinazioni più devastanti.
    La strategia, al di là dell’apparente confusione dovuta ai 60 fps costanti del motore grafico, è veramente fondamentale in Fight Night Round 4, specialmente alla luce dell’implementazione impeccabile di ogni aspetto tecnico e fisico del combattimento.
    Sin dalla creazione del lottatore sarà infatti importante decidere uno stile di gioco, da allenare poi in palestra, tra un combattimento e l’altro, nel corso della stagione.
    Altezza, peso, conformazione muscolare e lunghezza delle leve saranno aspetti fondamentali per l’evoluzione del nostro alter-ego, dato che influiranno coerentemente sul suo comportamento nel quadrato.
    Un pugile lento e potente dovrà cercare il contatto, incassare alla ricerca dello spiraglio per sfoderare i pugni più devastanti; al contrario, il lottatore più debole ma veloce dovrà stare alla larga, schivare, muovere i piedi e pazientare fino allo sfiancamento dell’avversario.
    Niente, nell’ultima produzione EA Sports, è lasciato al caso; le variabili in combattimento saranno tantissime: un pugno giunto a destinazione alla massima distensione del braccio non colpirà duramente quanto uno la cui potenza si scaricherà completamente sull’avversario, così come un colpo ben centrato sarà più efficace di uno andato a segno di striscio, tanto per fare qualche pratico esempio.
    Oltre ad imparare l’associazione movimenti dello stick - colpi, la concatenazione delle combo e la gestione delle proprie risorse fisiche, quindi, in Round 4 dovremo studiare l’avversario, conoscerne i movimenti, il raggio d’azione, la velocità e la potenza e dovremo, inoltre, imparare a stare sul ring digitale come fosse quello vero.
    La curva d’apprendimento, non lo nascondiamo, è ripida, quasi snervante per chi non fosse avvezzo alle sfide difficili, soprattutto perchè, più che abilità, richiederà costanza, allenamento e tanto tempo a disposizione.
    I massimi livelli in carriera, ad esempio, verranno raggiunti solo dopo i 100 combattimenti con una percentuale di vittoria di oltre 90% e non senza essere passati alla categoria successiva (il che implica la vittoria dei titoli in quella di partenza).
    Sarà poi essenziale, come anticipato, allenare il nostro pugile per migliorarne le caratteristiche fisiche; anche in questo caso l’operazione si rivelerà lunghissima, in quanto ognuno dei mini-giochi d’allenamento (colpire il sacco con determinate combo, spostarlo con colpi potenti, effettuare sparring amichevoli e molti altri), già di per sè molto difficili, farà guadagnare al massimo una mezza dozzina di punti per gli attributi allenati, la cui base di partenza sarà, di media, 60 ed il massimo raggiungibile (non per tutti, ovviamente) 100.
    Fortunatamente, almeno in questo caso, la CPU ci verrà incontro, dandoci la possibilità di auto-allenare queste caratteristiche, per spezzare la monotonia dell’infinita ripetizione di queste sezioni; purtroppo, così facendo, dimezzeremo l’efficacia delle stesse.

    Se tutto questo ancora non soddisfacesse la voglia di fare a pugni insita in ognuno di noi, Electronic Arts ha dotato Fight Night Round 4 di un comparto online al passo con le altre sue produzioni sportive.
    Alle solite possibilità di creazione e ricerca di incontri classificati e non d’ogni genere troviamo, infatti, la modalità World Championship, un campionato del mondo totalmente online nel quale importare il nostro pugile creato da zero.
    Accordando incontri e combattendo in questa federazione online scaleremo un ranking mondiale persistente, composto da tutti i giocatori partecipanti e corredato da statistiche e leaderbords tanto vaste e complesse da perdercisi dentro.
    Quello che potremo definire “lo standard EA” fa insomma ancora un piccolo passo avanti, regalando ai videogiocatori un’altra modalità duratura, in cui confrontarsi con giocatori “reali”, umani, vedendo allo stesso tempo il miglioramento del proprio boxeur.
    Il modello proposto è indubbiamente vincente: esulando dall’effimero 1 VS 1 in cui il giocatore è costretto al “farming” delle stats offline per portare online il miglior personaggio possibile, EA Sports è riuscita ad estendere esponenzialmente la longevità di ogni sua produzione, incentivando i giocatori a rimanere sempre connessi e sempre in contatto tra loro.
    Il meritato plauso viene sottolineato anche dalle ottime caratteristiche del netcode che, in Fight Night Round 4 come nei suoi “cugini sportivi”, è quanto di meglio Xbox Live e Playstation Network riescano ad offrire.
    La disponibilità di server dedicati ed un lavoro certosino d’ottimizzazione del codice garantiscono infatti un’esperienza priva di lag o fenomeni di latenza.

    Ti spacco la faccia!

    Dal punto di vista tecnico Fight Night Round 4 è semplicemente mostruoso: ad oggi non esiste una simulazione sportiva in grado di tenergli testa, nemmeno il curatissimo UFC 2009.
    La modellazione poligonale è quanto di meglio la corrente generazione possa offrire: la solidità, la perfezione e la fedeltà con le quali ogni singola parte del corpo dei lottatori è riproposta è impressionante.
    I più famosi saranno immediatamente riconoscibili, sia grazie ad una cura fuori dal comune nella riproduzione facciale (completa di qualsiasi dettaglio possiate immaginare), sia da un punto di vista prettamente strutturale.
    Mettere a confronto i due in copertina rende immediatamente concreto ciò di cui stiamo parlando: Alì, alto e longilineo, svetta -letteralmente- al confronto di Tyson, in proporzione più grosso, ma decisamente più basso.
    Ancor più impressionante risulta la fluidità con la quale si muove quest’immensa mole poligonale, e la ricchezza di animazioni, anche microscopiche ed apparentemente insignificanti, che caratterizza la produzione canadese.
    La fluidità dei 60 fps è impreziosita infatti da una maniacale, quasi ossessiva, cura per il dettaglio: le contrazioni e le distensioni di ogni fascio muscolare, i movimenti del volto e le reazioni ai devastanti impatti dei colpi fanno quasi passare in secondo piano la perfezione stilistica che caratterizza il susseguirsi dei frame, intonsi da qualsiasi mancanza in grado di rendere meno credibile una movenza.
    In secondo piano, dopo aver visto tanta meraviglia in azione, passa anche l’ottimo comparto texture che, a fronte della raffinatezza delle stesse, corredate da shader superficiali di tutto rispetto in grado di rendere “tastabile” ogni superficie, mostra ancora -seppur in maniera ridotta rispetto al passato- un minimo effetto bloom (luminescenza attorno ai corpi).
    Una piccola esagerazione, a conti fatti, anche nell’implementazione degli effetti particellari: impossibile, infatti, per un essere umano senza qualche particolare disfunzione, sudare al punto da zampillare ad ogni colpo ricevuto.
    In ogni caso una piccola imperfezione in un compendio da mille e una notte, al quale va ad aggiungersi un motore fisico completamente riscritto ed adattato come un guanto di latice alla produzione EA.
    Quel che a Yoshinori Ono, papà di Street Fighter IV, non è riuscito pare invece presente in Fight Night Round 4: il tanto agognato Boundling Box.
    Il suddetto sistema permette una gestione completamente tridimensionale delle collisioni, che, in soldoni, consente di calcolare ogni oggetto a schermo (siano i pugni, sia la faccia o il corpo dell’avversario) nella sua totalità.
    All’atto pratico questo si traduce nella possibilità di colpire l’avversario (in ogni sua parte del corpo) frontalmente, lateralmente, da sopra, da sotto e da qualsiasi altra angolazione desiderassimo.
    Inserendo Fight Night Round 4 nella console dimenticatevi poi le parole “compenetrazione poligonale”; anche da questo punto di vista i ragdoll e le collisioni tra atleti e tra atleti e corde sono quanto più rasente alla perfezione mai visto, specialmente quando il pugile messo KO cade, contorcendosi, ai piedi dell’avversario.
    A tutto questo “ben di Dio” si affianca un’impressionante riproduzione dei danni facciali, caratterizzati in prima istanza da lividi ed escoriazioni ed infine da vere e proprie ferite sanguinolente.
    L’accuratezza, anche in questo frangete, è totale: nella nostra prova, settando tutto il possibile per azzerare la difficoltà (normalmente è quasi impossibile), siamo riusciti ad infliggere ad un poveretto una pesante ferita al sopracciglio; ebbene questa, da una ripresa all’altra, colpita più volte, si è messa a sanguinare copiosamente infastidendo la visuale dell’avversario, visibilmente provato.
    L’arbitro, in pochi istanti, ha perciò deciso di sospendere l’incontro, decretando la nostra vittoria per manifesta superiorità (TKO, in pratica). Serve aggiungere altro?
    Dovesse servire il prelibato piatto canadese viene servito con un ricco contorno, comprendente tutte le più famose arene pugilistiche (MGM Grand, Staples Center, Madison Square Garden e moltissimi altri).
    Il tutto condito da un ottimo impianto d’illuminazione e di effetti visivi votati a ricreare le esatte atmosfere dei grandi combattimenti in pay per view.
    Il comparto sonoro, sebbene non estremamente in luce in una produzione del genere, presenta la medesima cura: l’eccellente campionatura sonora, tanto precisa nel riprodurre il rumore delle ossa scricchiolanti da risultare quasi fastidiosa per i deboli di stomaco, viene accompagnata da una soundtrack che mescola sapientemente rap ed hip-hop, tanto da farli risultare “commestibili” anche a chi normalmente non li digerisce.
    Il commento, almeno per la versione inglese da noi testata, è affidato ad una coppia di professionisti del mestiere, che svolge egregiamente il suo lavoro.

    Fight Night Round 4 Fight Night Round 4Versione Analizzata Xbox 360Totale. Questo l’unico aggettivo in grado di descrivere come si è presentata ai nostri occhi l’ultima produzione EA. Il gameplay, estremamente ben bilanciato, unisce tecnica, tattica, spirito d’osservazione, riflessi, spingendoli al limite dei sessanta frame al secondo. L’azione non è però asettica e ripetitiva, dato che un’abbondante serie di variabili conferiscono non solo ad ogni combattimento ma addirittura ad ogni pugno una sua “storia”, del tutto particolare. Superata la paura per la ripidità della curva d’apprendimento, l’appagamento fornito da una delle esperienze ludiche più interessanti del momento sarà cospicuo e duraturo, vista la longevità della carriera offline e del campionato mondiale online. Se a tutto questo aggiungiamo il comparto tecnico stellare di cui Fight Night Round 4 è dotato ecco che il quadro, capace di ri-definire il genere d’appartenenza e promuovere a capolavoro la produzione, è completo.

    9

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