Recensione Final Fantasy: Anniversary Edition

Felice anniversario, Square-Enix!

Recensione Final Fantasy: Anniversary Edition
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  • Nuova console, nuovo adattamento

    Avrebbe dovuto essere l’ultimo titolo di una softco sull’orlo della bancarotta e invece è divenuto il primo di una lunghissima serie di giochi di ruolo che, da vent’anni a questa parte, continua a proliferare rimanendo ai vertici delle classifiche mondiali. Una favola a lieto fine sulla quale si basa, ancora oggi, l’impero finanziario di Square-Enix (ex Squaresoft) che ha deciso di festeggiare l’origine della sua immensa fortuna con l’ennesimo remake del primo Final Fantasy, rimesso a lucido per Playstation Portable.

    Visto uno, visti tutti

    L’infausto destino a cui la terra sta andando incontro è legato ad un’antica profezia secondo la quale “quando l’oscurità avvolgerà il mondo, quattro Guerrieri della Luce appariranno” e con essi altrettanti cristalli magici in grado di salvare il pianeta dalla catastrofe. Seppur tremendamente infantile, è bene ricordare che la trama del titolo si rifà ai gusti e alle tendenze stilistiche in voga negli anni ’80, un decennio che ha visto ruotare attorno allo stesso tema la stragrande maggioranza delle produzioni ruolistiche (e non) dell’epoca. Tale considerazione tuttavia non cancella uno dei più grossi limiti di questo remake, ovvero una storia poco articolata e originale che, in tutta franchezza, difficilmente potrà conquistare i favori dell’utenza moderna, ormai abituata a sceneggiature più ricercate ed imprevedibili. Lo stesso discorso vale per il gameplay. Scegliendo le classi dei quattro personaggi da controllare tra un massimo di sei (Guerriero, Ladro, Monaco, Mago Bianco, Nero e Rosso) il giocatore viene introdotto nella classica struttura di gioco basata sull’alternanza tra fasi esplorative e scontri casuali.

    La scelta della classe influisce ovviamente sullo stile di combattimento che si intende adottare: da questo punto di vista Final Fantasy lascia un ampio margine di libertà all’utente che può decidere di creare un team che privilegi la forza fisica o quella magica o bilanciare entrambe in modo da ottenere un party equilibrato. L’aumento dei parametri si concretizza invece nell’accumulo di punti esperienza (EXP) che si guadagnano alla fine di ogni battaglia, regolata dall’obsoleto sistema di combattimenti a turni che rende gli scontri piuttosto monotoni e statici. Le due fazioni contrapposte, perfettamente immobili una di fronte all’altra attendono pazientemente il proprio turno di attaccare o di eseguire una delle azioni disponibili nel menu a tendina; una pratica ancora piuttosto diffusa (ancora oggi sono numerose le produzioni che si affidano a questo sistema) ma che, nonostante una buona godibilità di fondo, non è certo il massimo in termini di coinvolgimento.

    La linearità del battle system potrebbe dunque costituire un ulteriore deterrente per i profani o per chiunque prediliga duelli di tipo dinamico senza contare che l’eccessiva frequenza degli scontri casuali diventa alla lunga inaccettabile impedendo di godere appieno dell’esplorazione del territorio. Girovagare per la world map ha il suo fascino ma il fatto di essere interrotti ogni 4-5 secondi da una battaglia è molto seccante tanto più se si è alla ricerca di una location da parecchi minuti. Ad ogni modo, anche sotto questo punto di vista la nuova rivisitazione di Final Fantasy si dimostra perfettamente aderente all’originale: gli esterni, percorribili a piedi o con mezzi più o meno stravaganti (nave, canoa, aeronave) si alternano agli intricati dungeons pieni zeppi di nemici fino ad arrivare a villaggi e città in cui è possibile riposare negli INN, comprare oggetti, magie ed equipaggiamenti o addirittura resuscitare i membri del team caduti in battaglia.

    Remise en forme

    Arrivati a questo punto viene da chiedere quali siano le novità rispetto agli altri adattamenti. Ebbene, a parte l’inclusione di alcuni dungeon speciali (“Soul of Chaos”), di un bestiario e di una galleria di immagini, l’unico cambiamento degno di nota è quello operato nei confronti della realizzazione tecnica. Il restyling grafico si nota soprattutto negli eccellenti sprite bidimensionali caratterizzati da una vivacità e brillantezza cromatica veramente lodevoli che valorizzano, in maniera del tutto inaspettata, il piccolo schermo di Playstation Portable.

    Tempi di caricamento accettabili e assenza di rallentamenti di sorta vanno ad infoltire i pregi tecnici di questa produzione tra i quali, ricordiamo, una colonna sonora interamente rivisitata che conta al suo attivo una miriade di brani semplici ma di grande impatto, in grado di rimanere impressi nella memoria per molti anni a venire. Si sarebbe potuto fare qualcosina in più in termini di traduzione: gli scontatissimi e banali dialoghi non ne avrebbero certo giovato ma se non altro leggere le frasi e il menu di gioco nella nostra lingua natia avrebbe rappresentato un gradevole surplus.

    Final Fantasy: Anniversary Edition Final Fantasy: Anniversary EditionVersione Analizzata PSPEsistono formule ludiche che rimangono sempre attuali e purtroppo quella di Final Fantasy non lo è. Gli amanti del gioco di ruolo vecchia scuola forse troveranno soddisfazione in una struttura di gioco così semplice e datata ma, arrivati a questo punto, anche i fan più accaniti della serie si saranno stancati di vedere sul mercato cloni e cloni degli stessi giochi. Quanti remake, ognuno identico all’altro, dovranno ancora arrivare sui nostri scaffali prima di raggiungere il livello di saturazione? Nonostante si tratti di un prodotto comunque godibile e divertente, questo adattamento manca (come tutti gli altri) di inventiva: se il restauro grafico fosse avvenuto secondo canoni tecnici moderni, se soltanto fosse stato implementato il sistema di combattimento o fossero state aggiunte quest degne di nota forse il giudizio finale sarebbe stato diverso. Ad ogni modo, volendo guardare a questo titolo da una diversa angolazione potremmo persino affermare che si tratta di una ghiotta occasione per tutti coloro che hanno sempre voluto giocare a quella pietra miliare che è Final Fantasy e che, per un motivo o per l’altro, non ne hanno mai avuto l’occasione.

    6.5

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