Final Fantasy Pixel Remaster Recensione: 6 grandi classici imperdibili

Questa riedizione propone in versione rimasterizzata i primi sei leggendari Final Fantasy: una collezione da non perdere assolutamente.

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  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • PS4 Pro
  • Il franchise Final Fantasy non ha sicuramente bisogno di presentazioni. Possiamo in un certo senso affermare che il capolavoro Square, fin dal primo capitolo, abbia trasformato il videogioco da semplice passatempo a esperienza molto più sfaccettata: la caratterizzazione visiva e psicologica dei personaggi e le leggendarie colonne sonore sono ancora oggi ricordate e celebrate dai fan in ogni parte del mondo.

    E non sorprende quindi che il sedicesimo capitolo di questa celeberrima saga, sviluppato circa 35 anni dopo l'originale, risulta uno dei titoli più attesi del 2023 (a tal proposito, non perdetevi il nostro speciale su Final Fantasy 16). È per questo che Final Fantasy Pixel Remaster rappresenta l'occasione migliore per rispolverare o scoprire gli esordi di una serie leggendaria che ha saputo incantare innumerevoli generazioni di giocatori.

    Una remaster rispettosa della tradizione

    Per comprendere in modo efficace questa operazione "Pixel Remaster" basta interpretarne il titolo alla lettera. Si tratta a tutti gli effetti di una edizione remastered nella quale grandissimo sforzo è stato profuso per rispettare il materiale di origine in tutta la sua gloria, fatta appunto di pixel. Per catturare e attualizzare al meglio lo spirito dei capitoli originali sono stati coinvolti due grandi maestri che hanno contribuito a rendere immortale la saga: Kazuko Shibuya, che ha curato il comparto visivo dei primi episodi e Nobuo Uematsu, il leggendario compositore che ha avuto modo di mettere nuovamente mano ai suoi primi, iconici, spartiti.

    Final Fantasy Pixel Remaster nasce dall'esigenza di offrire agli utenti una collezione unica di tutti i classici made in Square, che nel corso degli anni hanno ricevuto porting di qualità altalenante, pubblicati in periodi e su piattaforme diverse. Nonostante vi siano sostanziali differenze qualitative tra i vari titoli presenti in questa compilation, la tendenza a uno stile omogeneo si percepisce facilmente: i primi capitoli hanno ricevuto il lavoro di aggiornamento più sostanziale, mentre i più recenti presentano uno stile in tutto e per tutto simile alla controparte SNES, pur con le dovute differenze legate soprattutto agli effetti dei vari attacchi.

    Gli sprite ridisegnati risultano davvero deliziosi e sprizzano personalità da tutti i pori, a testimonianza del certosino lavoro fatto dal disegnatore originale. Poter godere di una nitidezza e di una qualità simile anche ad alte risoluzioni sarà una vera gioia per gli occhi degli appassionati di vecchia data. Ma non è tutto: a seguito di alcune lamentele da parte dell'utenza riguardo il font utilizzato nella versione PC di queste Pixel Remaster, l'edizione console prevede la possibilità di selezionare quello dell'epoca SNES, ponendo di fatto fine alla controversia.

    Un trattamento ancor più di riguardo ha ricevuto la colonna sonora. Nella versione console sarà infatti possibile cambiarne dinamicamente lo stile, passando facilmente dal chiptune alle varianti rimasterizzate. Lo "switch" sarà immediato e avverrà attraverso il menu di gioco, dando modo agli utenti di effettuare il cambiamento senza interrompere il flusso ludico. Questa collection dispone inoltre di importanti modifiche opzionali al gameplay che rendono i titoli più ostici fruibili anche a giocatori non proprio avvezzi al genere.

    Notevole è infatti la possibilità di variare i valori di esperienza e denaro ottenuti dagli scontri, in maniera simile a quanto accaduto con le versioni rimasterizzate di Persona 3 Portable e Persona 4 Golden (eccovi la nostra recensione di Persona 3 e 4). È anche presente la possibilità di rimuovere completamente le battaglie casuali per lasciar spazio a un'esplorazione più libera e meno frustrante. Dal canto nostro, consigliamo di utilizzare questa opzione con parsimonia, dal momento che priverebbe i party di avventurieri dell'esperienza necessaria ad affrontare i vari boss.

    Insomma, l'edizione console propone importanti modifiche rispetto alla controparte PC, realizzate in seguito al feedback dei giocatori, e risultano così a tutti gli effetti una versione superiore. Anche a livello di gameplay sono stati effettuati alcuni piccoli cambiamenti di bilanciamento. La modalità opzionale autobattle servirà ad automatizzare alcune delle fasi più ripetitive dei combattimenti, al fine di rendere meno frustrante il farming necessario al potenziamento dei nostri eroi. In definitiva, il giocatore avrà la facoltà di adattare il livello di sfida alle proprie esigenze o rivivere l'avventura in maniera identica all'originale. Si tratta quindi di una riedizione dal valore enciclopedico inestimabile, la cui preziosa offerta si completa con una modalità galleria ricca di concept art e schizzi del leggendario disegnatore Yoshitaka Amano (recuperate il nostro speciale su Yoshitaka Amano, l'artista che ha disegnato Final Fantasy), un "Jukebox" per riascoltare a piacimento i numerosissimi brani musicali presenti nei vari capitoli della saga, un nutrito Bestiario di creature incontrate durante l'avventura e una interfaccia utente rivista e notevolmente più intuitiva di quella originale.

    Nobuo Uematsu riscrive se stesso

    "Per un musicista, l'engine sonoro di SNES è come una scatola di pastelli per un pittore. In Final Fantasy 6, Nobuo Uematsu usò questi pastelli per dipingere la Cappella Sistina" - Jeremy Jahns

    Nonostante le modifiche grafiche e di gameplay presenti all'interno di questa remaster accrescano notevolmente l'offerta ludica proposta, l'inedita possibilità di ascoltare i brani più iconici della saga in una nuova versione costituisce, a nostro avviso, la vera chicca di questa collezione di classici. Il leggendario musicista giapponese ha supervisionato personalmente la realizzazione di ogni composizione all'interno dei sei titoli.

    La portata di questa operazione è forse sottovalutata: seppur non privo di fascino nostalgico, il chiptune costituiva un'enorme limitazione espressiva per i musicisti dell'epoca NES/SNES. Gli autori infatti si trovavano a dover condensare il loro pensiero musicale per scendere a compromessi con i limiti tecnici dell'epoca. Final Fantasy Pixel Remaster permette un accesso al materiale sonoro - se vogliamo - persino più incontaminato e diretto: abbiamo infatti la possibilità, per la prima volta, di ascoltare i pezzi esattamente come sono stati concepiti dalla mente dell'autore.

    La colonna sonora rimasterizzata va quindi ad enfatizzare ancora di più i momenti maggiormente iconici dei vari capitoli, con una cura che rasenta il maniacale. La punta di diamante dell'offerta è indubbiamente ricoperta dall'"Aria di Mezzo Carattere" presente nel sesto capitolo, che è perfetta testimonianza di quanto detto sopra. Non solo la scena è stata completamente rivista dal punto di vista grafico (trattamento riservato solo alle sequenze più iconiche), ma il brano risulta interamente cantato e localizzato in varie lingue, tra cui l'italiano.

    Senza voler fare eccessivi spoiler, anticipiamo che uno dei personaggi presenti nella scena si troverà, per varie vicissitudini, a esibirsi sul palco senza essere una cantante professionista. Questo aspetto viene rappresentato perfettamente all'interno della colonna sonora rimasterizzata: tutti i personaggi dell'opera canteranno, infatti, con voce lirica impostata tranne quello che, per motivi di trama, non è un vero cantante, e quindi si esibirà con un registro non operistico. È molto facile capire come questi accorgimenti diano una pennellata inedita agli storici capitoli della serie Final Fantasy, permettendo di apprezzarla da punti di vista nuovi e incantevoli. Consigliamo spassionatamente la colonna sonora rimasterizzata anche ai più accaniti sostenitori dell'originale in chiptune, approfittando magari dello switch in tempo reale per scoprire come certi impulsi elettronici si sono trasformati, come per magia, in arcate, accordi e riff di chitarra.

    Come sono invecchiati i Final Fantasy?

    Tutti i capitoli di questa compilation sono disponibili singolarmente a prezzo ridotto. Recuperare l'intera saga, soprattutto in vista del sedicesimo capitolo, è un'operazione nostalgica e di riscoperta che consigliamo a chiunque. Bisogna ammettere, in ogni caso, che non tutti i titoli della serie sono invecchiati nel modo migliore, al netto di un'opera di restauro e rimasterizzazione, come già sostenuto, piuttosto lodevole.

    Il primo Final Fantasy, ad esempio, presenta un sistema di progressione estremamente lineare e un intreccio narrativo che antepone in maniera molto netta, fin dal principio, gli eroi ai villain. Anche le sperimentazioni e gli espedienti ludici degli episodi immediatamente successivi, come ad esempio il sistema di statistiche da migliorare singolarmente o il meccanismo di classi "fluide" del terzo capitolo, non sempre appaiono ben congegnati.

    La qualità media delle rimasterizzazioni audiovisive riesce ad attestarsi su ottimi livelli, ma ciò non significa che ogni episodio abbia ricevuto lo stesso livello di attenzione. Cura particolare è stata infatti dedicata ai giochi più amati della saga, come il quarto e soprattutto il sesto Final Fantasy, che risultano al contempo i più rifiniti ed i più "attuali" dal punto di vista del gameplay.

    Qualora vogliate concentrarvi su pochi capitoli, piuttosto che sull'intera collection, vi suggeriamo caldamente i titoli appena citati, forti di un combat system che ha beneficiato apertamente dell'introduzione e del perfezionamento del sistema ATB (Active Time Battle). Senza contare poi la presenza di intrecci in grado di far impallidire la maggior parte dei giochi odierni. In particolare, Final Fantasy VI si conferma al contempo l'episodio più godibile da un pubblico moderno e la migliore remaster di questa collection.

    Final Fantasy Pixel Remaster Final Fantasy Pixel RemasterVersione Analizzata PlayStation 4Final Fantasy è una saga che ha saputo rimanere sulla cresta dell'onda per 35 anni anche grazie alle innumerevoli sperimentazioni, non tutte riuscite, dal punto di vista del gameplay. (Ri)scorpire la serie giocando un capitolo dopo l'altro ed accettando gli "incidenti di percorso" è un viaggio nei ricordi e nella storia del game design che ogni appassionato di RPG o di videogiochi dovrebbe intraprendere. Attualmente, questa collection è il miglior modo per farlo. Si tratta di un'opera di remaster accurata e rispettosa della tradizione, tra l’altro completamente in italiano. Non tutti i titoli sono invecchiati allo stesso modo, ed alcuni giochi hanno ricevuto più attenzione di altri. Volendo riassumere il discorso in formato numerico, nessuna opera di rimasterizzazione presente nella raccolta, secondo noi, dovrebbe ottenere una valutazione inferiore all'8. Però i picchi più alti, come Final Fantasy IV e VI, meritano indubbiamente un voto più vicino al 9. Ecco perché riteniamo che il numero che vedete in fondo all’articolo sia un giusto punto d’incontro per valutare l'intera compilation.

    8.5

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