Fire Pro Wrestling World Recensione: botte da orbi in stile rétro

Dopo oltre dieci anni di assenza dalle scene, la serie Fire Pro Wrestling torna con un nuovo episodio. Siete pronti a salire (nuovamente) sul ring?

Fire Pro Wrestling World Recensione: botte da orbi in stile rétro
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • PS4 Pro
  • "Come fai a guardare sta roba, lo sai che è tutto finto!". Mi avessero dato un Euro per ogni volta che ho sentito pronunciare questa frase, in questo momento potrei scrivervi comodamente dalla mia villa hollywoodiana. Il magico mondo del Wrestling, nonostante la scomoda verità strombazzata dai più, gode comunque di un infinito codazzo di fan e appassionati. Vedere i lottatori calarsi nel ruolo, raccontare la propria storia e interpretarla al meglio, osservarli salire sul ring e prodursi nelle loro mosse spettacolari, esagerate e dal nome sempre altisonante ha il suo fascino, non potete negarlo. Poi, volete mettere avere tutta la paccottiglia di merchandise e giocattoli da portare a scuola per ingaggiare incredibili lotte con gli amici?
    Ovviamente, per chi ha qualche anno sul groppone non può certo aver dimenticato le figure di plastica distribuite dalla Hasbro negli anni '90 che raffiguravano Hogan e soci. Per chi, invece, non ha vissuto appieno l'era "analogica", ci hanno pensato - come sempre - i videogiochi. Da qualche anno 2K monopolizza il marchio WWE e si occupa delle trasposizioni ludiche del Wrestling più famoso al mondo ma, forse, non tutti sanno che la disciplina ha iniziato a esser materia videoludica addirittura già dalla fine degli anni '80 con la serie Fire Pro Wrestling. Il brand di Human Entertainment, che tra poco spegnerà la bellezza di trenta candeline, non è mai stato molto conosciuto (o particolarmente apprezzato) in Occidente, rimanendo spesso e volentieri appannaggio del solo pubblico del Sol Levante che, nel corso del tempo, l'ha elevato ad autentico fenomeno di culto. Lo scarso appeal goduto dalla serie al di fuori dei confini patrii è probabilmente da imputare alla mancanza delle grosse licenze (come la vecchia WWF, ora WWE), anche se gode della licenza New Japan Pro Wrestling (la più importante al mondo proprio dopo la WWE). Ora, a distanza di qualche mese dall'uscita su Steam, la serie ha debuttato sulle PlayStation 4 occidentali con il suo carico di peculiarità. Vediamo come si comporta su console il Wrestling made in Japan.

    Don't try this at home!

    Lo diciamo sin d'ora: se siete tra coloro che necessitano di un approccio "soft", con Fire Pro Wrestling avrete un piccolo shock. Il titolo, infatti, non ha alcuna intenzione di esser user friendly o anche solo minimamente favorevole ai neofiti. Lo si percepisce sin dalla schermata iniziale, presentata in modo brutale, didascalico e senza grossi fronzoli. Lo si avverte subito dopo, quando decidiamo di imbarcarci - senza dare ascolto a chi diceva di fermarci - nella nostra primissima prova. Basta un match rapido per capire che aria tira in casa Fire Pro. La nuova iterazione si mantiene sostanzialmente fedele alle proprie radici, riproponendo meccaniche di gioco rodate e divenute il marchio di fabbrica della serie in questi trent'anni.

    Tutto ciò si traduce nell'assenza di un'interfaccia che permetta al giocatore di regolarsi per ciò che concerne le mosse da eseguire, la salute del proprio lottatore e qualsiasi altro parametro utile per leggere l'azione di gioco. Esistono solamente il ring, i combattenti e il vociare del pubblico.
    Fortunatamente il team ha previsto una modalità ben precisa, denominata "mission mode", che consente di prendere confidenza con il sistema di controllo attraverso piccole missioni dedicate. Una specie di "tutorial", insomma, che però non serve a molto vista la travolgente quantità di moveset differenti che caratterizzano lo stile di ogni lottatore.
    Al giocatore, quindi, non rimane altro da fare che navigare a vista, approcciare ogni incontro d'istinto e imparare a leggere l'azione provando e riprovando diverse strategie. All'inizio quindi, senza alcun consiglio o aiuto, l'impresa appare tutt'altro che semplice ma, provando e riprovando ci si accorge dell'impianto strategico che pervade il gameplay. Si impara ben presto a padroneggiare il timing pefetto per eseguire una presa o spingere alle corde l'avversario, oppure il momento migliore in cui allontanarsi e riprendere fiato. Un accorgimento di importanza fondamentale, perché rimanere senza energie lascia campo libero agli attacchi del combattente nemico, il quale potrà gettarvi a terra, bloccarvi con qualche mossa di sottomissione e attendere il countdown dell'arbitro.
    Inoltre, la difficoltà del titolo si traduce anche nell'assenza di pattern specifici per le mosse. Queste (e le varie combinazioni usate per attivarle) variano, come dicevamo, da wrestler a wrestler e sono solo vagamente sussunte sotto le tre canoniche categorie d'attacco: leggeri, medi e pesanti. Basta scorrere il parco mosse di ogni lottatore per accorgersi che ne esistono decine e decine, impossibili da ricordare tutti. Infine, persino il semplice movimento sul ring richiede un buon grado di pratica e abilità per riuscire a portarsi a casa il match. La bidimensionalità, infatti, non aiuta la precisione e ci vuole un bel po' di tempo per prendere le misure e calcolare la distanza dal wrestler avversario, la possibilità di lock e non mandare a vuoto gli attacchi (risultando peraltro abbastanza ridicoli).

    Lucha-editor

    Fire Pro Wrestling World non si limita a rapire i giocatori con centinaia di mosse diverse e una curva di difficoltà poco dolce e in grado di tenerli impegnati per un bel po' di tempo, ma si preoccupa anche di inserire il tutto in una lunga lista di modalità differenti. Al classico exhibition match si affianca, anzitutto, la già citata mission mode e la "fighting road", ovvero una specie di campagna molto elementare fatta di incontri ibridati con uno stile visual novel che ci permette di condurre un giovane lottatore alla gloria e ad alzare la cintura di campione. Non solo: ci sono anche una buona quantità di modalità con regole decisamente peculiari: come la battle royale (in cui l'ultimo a rimanere in piedi, ovviamente, sarà il vincitore), la cage, la "barbed wire" (dove le corde vengono sostituite dal filo spinato...elettrificato) e la "gruesome fighting" (modalità che, invece, sfrutta le regole della MMA).

    Inoltre, per la prima volta, in Fire Pro Wrestling World il team di sviluppo ha deciso che era tempo di implementare il multiplayer online. Sino a quattro giocatori possono ora affrontarsi sui ring virtuali e darsele di santa ragione. Durante la nostra prova, però, abbiamo sofferto di alcuni episodi di lag e, soprattutto, di una certa difficoltà nel trovare utenti con cui giocare ma questo, con tutta probabilità, è da imputare al fatto che il titolo è disponibile da pochissimo. Speriamo che la situazione migliori e che i server possano venire popolati quanto prima.

    Ad ogni buon conto, rimane ancora una cosa da dire di Fire Pro Wrestling World. Ed è la cosa più importante di tutte, da sempre il punto forte della serie: l'editor. Il titolo dà all'utente gli strumenti per personalizzare praticamente qualsiasi cosa all'interno del gioco, iniziando ovviamente dai lottatori. Si può modificarne l'aspetto (ogni parte del corpo può contare su diversi layout tra cui scegliere) e le mosse, nonché condividerli con la community. Ce ne sono già centinaia che possono essere scaricati e il numero sembra esser destinato a crescere. È possibile, poi, modificare i ring, gli arbitri, addirittura le cinture. Insomma, tutto quello che può esser modificato, c'è.

    Tutto bene, quindi? Non proprio. L'ostentata, legnosa bidimensionalità old school di Fire Pro Wrestling World soffre di qualche problemino di troppo, principalmente legato a problemi tecnici (incomprensibili, visto che la versione PC è uscita alla fine dell'anno scorso)e alle collisioni tra i lottatori. Molto spesso, infatti, capita che il "lock" vada a vuoto, o che i movimenti non consentano - cosa abbastanza frustrante - di attaccare in maniera corretta. Infine, il titolo soffre di una presentazione generale scarna, con menu poveri e grezzi (va bene l'old school, ma siamo nel 2018), e una soundtrack tutt'altro che piacevole (o coinvolgente) che silenzierete probabilmente in breve tempo.

    Fire Pro Wrestling World Fire Pro Wrestling WorldVersione Analizzata PlayStation 4Fire Pro Wrestling World, a nostro avviso, è una scommessa nonostante la sua - quasi - trentennale storia. In un mercato videoludico dominato da produzioni ben più altisonanti, la serie nipponica cerca di sfondare le barriere patrie e il muro di diffidenza che soprattutto un pubblico occidentale può opporre. Il modo in cui lo fa è abbastanza semplice: non c'è il passaggio al 3D, non c'è un'evoluzione sensibile del comparto tecnico. C'è solo il fragoroso messaggio del team di sviluppo che emerge tra le stringhe del codice e recita: “hey, noi possiamo offrirvi questo. Non abbiamo altro, ma lo sappiamo fare da quasi trent'anni, vorrà pur dire qualcosa!”. Fire Pro Wrestling World va dritto per la propria strada, offrendo al giocatore un editor enorme e un impianto ludico più lento, profondo e ragionato (ma anche molto più farraginoso e di difficile lettura) rispetto ad altri titoli che, al contrario, puntano tutto sulla frenesia e spettacolarizzazione. Ciò, però, per quanto interessante non lo rende per nulla immediato all'eventuale pubblico di neofiti interessati ad avvicinarsi al titolo. La versione console, poi, parte in qualche modo azzoppata. Soffre, infatti, di un problema abbastanza grosso: è ovviamente più costosa della versione PC, uscita qualche mese fa e proposta a un prezzo budget. Inoltre la community PC, sempre molto attiva, in questi mesi ha messo in piedi una quantità di mod incredibile, imparagonabile a quello che potrà esservi su console.

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