Forma.8 Recensione

Il team italiano MixedBag torna con un nuovo progetto: Forma.8, un metroidvania dallo stile decisamente accattivante. Ecco la nostra recensione.

Forma.8 Recensione
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  • Pc
  • PS4
  • Sviluppato dagli italiani di Mixed Bag, Forma.8 è uno di quei titoli che si oppone in maniera decisa e convinta al canone del videogioco moderno. Lo fa recuperando la struttura di un genere, quello dei "metroidvania", che è rimasto sfortunatamente ai margini del mercato, legato soprattutto a rievocazioni nostalgiche (come quella operata da Axiom Verge) e in generale ad un'età del videogioco ormai considerata mitologica e in qualche modo lontana. Ma lo fa anche rifiutando la lezione dei prodotti più attuali, costantemente proiettati alla ricerca di un ritmo che sia trascinante, intenso, serrato. Forma.8, per contro, ci propone un'avventura dall'incedere più rilassato, a tratti persino meditativa, concentrata sul piacere della scoperta e sul valore ludico dell'esplorazione.
    Non che sia un gioco facile, da prendere sotto gamba: anzi, l'unità robotica che ci troviamo a controllare cade, spesso e volentieri, sotto gli attacchi insidiosi delle strane specie aliene che popolano la superficie di un pianeta sconosciuto, o per colpa delle creature robotiche che pattugliano laboratori asettici e misteriosi. Eppure l'urgenza di gestire le mille insidie di questi territori ostili non arriva mai a disinnescare la pacatezza dell'avanzamento, il passo quasi delicato con cui il nostro drone scandaglia corridoi, e grotte, e gli enormi stanzoni di templi dimenticati.
    Accompagnati da una musica lieve, fatta di sonorità goccianti ed ombrose, che si accende solo durante le intense battaglie coi boss di fine livello, si riscopre anche l'efficacia di un look minimale ma d'impatto. La silhouette nera delle rocce che spesso delineano il percorso da seguire lascia spazio, sullo sfondo, a montagne stilizzate, pinnacoli spigolosi, getti di lava, nuvole "geometriche" e un sole ambrato pronto a inondare il cielo con la sua luce obliqua.

    Per quanto, da Limbo a Typoman, questo timbro stilistico sia stato abbondantemente sfruttato dai titoli a sviluppo bidimensionale, il look di Forma.8 resta affascinante, capace di replicare tutto il fascino di un panorama alieno.
    La struttura di gioco, passando ad altro, è recuperata integralmente dai migliori esponenti del genere: l'avanzamento è sulle prime incerto, titubante, pieno di vicoli ciechi, finché il nostro drone non acquista le capacità di superare le difficoltà che gli si parano davanti. Un'onda d'urto che permette di danneggiare i nemici, poi una bomba con cui far esplodere pareti rocciose, che può essere all'occorrenza trasformata in un proiettile.
    E poi ancora un breve sprint, con cui superare strane pareti "schiumose" formate da chissà quale creatura. Poco a poco, grazie alle abilità "estratte" dai rottami degli altri droni di pattuglia, si comincerà quindi a muoversi con più libertà all'interno del mondo di gioco, composta quasi interamente di aree interconnesse, a suggerire un backtracking piacevole e calcolatissimo.
    Forse il fatto che la mappa sia molto povera di dettagli, in certi casi, determina una lieve difficoltà ad orientarsi, e visto che il volo del nostro drone è abbastanza "flemmatico", non è troppo piacevole accorgersi troppo tardi di aver imboccato la strada sbagliata. Dopo qualche ora, tuttavia, avremo più chiara la planimetria dell'area, e ci troveremo quindi a schizzare da una parte all'altra senza fatica, incappando di tanto in tanto in enigmi ambientali intelligenti e ben congegnati.

    Ecco: se c'è un aspetto in cui Forma.8 eccelle, questo è proprio legato alla componente enigmistica. Il titolo resta, fin dall'inizio, volutamente ermetico, lasciando intuire al giocatore l'importanza dell'osservazione e di un approccio empirico alla risoluzione dei problemi. Molte delle difficoltà vanno superate grazie all'intuito e al colpo d'occhio, osservando ad esempio i segni tracciati sugli elementi architettonici oppure saggiando le reazioni di un oggetto o di un nemico. Ci sono persino boss fight dall'approccio non convenzionale, ed in generale una serie di situazioni che metteranno alla prova anche l'ingegno, oltre che i riflessi.
    L'avventura, in ogni caso, si può completare facilmente in poco più di cinque ore, ma il nostro suggerimento è quello di attardarsi nelle ambientazioni e procedere alla ricerca dei molti collectible. Oltre ai globi di luce che allungano la barra della vita, ci sono degli ingranaggi con cui sbloccare qualche potenziamento opzionale, e il team di sviluppo parla addirittura di un secondo finale. Cercate insomma di godervi Forma.8 senza fretta, anche perché ad essere un po' più corriva è di fatto l'ultima parte dell'avventura. Il gioco sembra quasi "ansioso" di concludersi e le soluzioni adottate finiscono per valorizzare solo marginalmente gli ultimi power-up bloccati.
    I completisti neppure avvertiranno questo "problema", ed anche per gli altri si tratterà di una questione di poco conto, leggera imperfezione in un prodotto misuratissimo, sottile e stimolante.

    Forma.8 Forma.8Versione Analizzata PlayStation 4Mescolando la struttura da metroidvania ad uno stile che ricorda per certi versi quello di Badland, il team Mixed Bag ci consegna un'avventura intrigante e misteriosa, un piccolo gioco “fuori dal tempo” che ha tanto da dire non solo agli appassionati del genere. Il suo convinto ermetismo ha qualche risvolto negativo solamente sulla trama, che resta purtroppo in disparte nell'economia del prodotto, mentre il minimalismo che caratterizza tutti gli altri elementi - dall'interfaccia, alla musica, al colpo d'occhio - funziona senza riserve. Il backtracking ben studiato, gli enigmi brillanti, il senso trascinante della scoperta: tutto è al posto giusto, in quest'avventura che sa essere compassata senza mai perdere d'intensità.

    8.5

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